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XNL Centro d'arte contemporanea, cinema, teatro e musica di Piacenza annuncia il nuovo Programma sotto la Direzione Artistica di Paola Nicolin

XNL si offre al pubblico come luogo dove arte, cinema, teatro e musica si collocano all’interno del medesimo edificio.

La Fondazione di Vigevano e Piacenza prosegue la sua azione a favore del sistema culturale della città con l’annuncio del nuovo programma di XNL, il Centro d’arti contemporanee della città di Piacenza.

Dopo l’avvento della pandemia, l’istituzione dedicata allo sviluppo dei nuovi linguaggi della contemporaneità riconosce più che mai alla cultura visiva la capacità di parlare in modo plurale di tutti i temi legati all’attualità come inclusione, sostenibilità, equità, innovazione digitale e il necessario ripensamento della identità dei suoi spazi. Da queste premesse XNL si offre al pubblico come luogo dove arte, cinema, teatro e musica si collocano all’interno del medesimo edificio.

Missione prioritaria dell’istituzione è quella legata alla trasmissione dei saperi, a partire dalla sua intrinseca anima interdisciplinare, dalla sua natura pubblica e territoriale e dalla sua vocazione a prendersi cura del potere straordinario dell’immagine. Quest’ultima costituisce il fil rouge degli ambiti di ricerca (arte contemporanea, cinema, teatro e musica) e connota lo spazio istituzionale e la sua programmazione.

XNL sceglie dunque di aprire al pubblico con un’anteprima dedicata alle metodologie, ai linguaggi e ai contenuti del Programma di Arte contemporanea sotto la direzione artistica di Paola Nicolin.

Durante il mese di febbraio il progetto Anteprima apre dunque le gallerie dedicate alle arti contemporanee, che da settembre 2022 inizieranno la loro regolare programmazione.

La scelta di inaugurare con questa modalità nasce dal desiderio di comunicare subito al pubblico l’interesse del museo per la messa in scena di modelli di approccio alle arti contemporanee e ai suoi significati possibili, corroborati da un sentimento di forte interesse per l’insegnare e l’imparare come forme di produzione artistica a partire dai percorsi individuali degli artisti.

Anteprima segna l’inizio di un percorso che porterà lo spazio a intrecciare la relazione tra pratiche artistiche e pratiche educative, con artisti invitati a riflettere sulla loro capacità di produrre modelli culturali in costante evoluzione, diversi per loro natura.

Il programma vede in altre parole artisti di diversa generazione invitati a formulare progetti espositivi legati ad atelier da loro ideati e diretti, pensati per studenti, insegnanti e pubblico interessato – quel “corpo scolastico” di cui siamo stati tutti direttamente o indirettamente partecipi come fondamento della società del futuro.

Occasioni per sperimentare nuove modalità produttive e strumenti di trasmissione dei saperi, mostre e atelier sono il cardo e il decumano di una programmazione integrata, basata sull’interrelazione tra percorsi teorici e pratiche artistiche e che immagina di costruire narrazioni non convenzionali lavorando per un museo-scuola, dove centrali saranno il dialogo, la complicità e lo scambio con artisti del nostro tempo, accanto all’orchestrazione di un sistema di produzione culturale che desidera prendersi cura del territorio per la costituzione di una comunità attiva e attivata.

Senza privare l’arte della dimensione enigmatica che la rende tale, XNL afferma l’eterno desiderio di imparare, di un sapere circolare orientato verso il dialogo con il pubblico, di un desiderio di riorientare gli aspetti rilevanti dell’istituzione, non necessariamente legata esclusivamente alla produzione di esposizioni.

Un uomo è una scuola”, scriveva Alessandro Mendini nel 1976 sulle pagine di Casabella.

E da questa affermazione “radicale” il programma di arte contemporanea per XNL lavora incoraggiando la produzione di modelli di conoscenza, sistemi di relazione e percorsi nella storia dell'arte grazie al dialogo diretto con l’artista e il territorio.

In questa prospettiva, Anteprima presenta un’opera-manifesto del programma del museo e il primo capitolo di una mostra-atelier personale.

L’iniziativa ha rivolto l’invito a due artisti, David Claerbout e Francesco Simeti, che, con opere indiziali del loro percorso di ricerca, riverberano l’efficacia e intensità con la quale hanno anticipato tempi, temi e temperature del presente.

All’opera The pure necessity, 2016 di David Claerbout è dedicata infatti la galleria al piano terra dell’istituzione, mentre nella galleria del primo piano viene allestita un’anteprima della mostra-atelier d’artista di Francesco Simeti. Le due gallerie accoglieranno sempre due differenti progetti, a testimoniare la coesistenza di più sguardi simultaneamente presenti negli spazi gemelli.

Anteprima - David Claerbout, The pure necessity

Francesco Simeti, come un limone lunare / che non riposa mai

dal 10 al 28 febbraio 2022

 



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 Maria Hassabi, HERE, Secesion, 2021, OisiünMonaghan, Photo Thomas Poravas.

 

Un pavimento d’oro e un tappeto di conchiglie trasformano i Binari delle OGR: inizia il semestre d’arte delle Officine

A Torino grandi protagonisti della scena dell’arte contemporanea internazionale, collaborazioni con eccellenze del territorio e istituzioni nazionali e internazionali, in attesa del progetto a Venezia in occasione della Biennale Arte 2022.

Da febbraio a giugno 2022 in OGR Torino un programma artistico dal forte respiro internazionale, che esplora i linguaggi più innovativi e sperimentali della scena del contemporaneo. Si inizia il 25 febbraio con i progetti e le ricerche delle due artiste Maria Hassabi e Nina Canell: con le nuove mostre nei Binari di OGR i visitatori potranno immergersi in installazioni ambientali per immaginare nuove relazioni con il tempo e ridefinire l’impatto della propria presenza su ciò che li circonda.

Maria Hassabi con HERE porta all’interno di OGR sei danzatori immersi in una installazione che ricopre d'oro il Binario 1, restituendo uno spazio e un tempo sospesi e un invito a vivere il momento presente. Nel Binario 2 l’installazione HARDSCAPES di Nina Canell muta e si evolve con la presenza fisica del pubblico, sottolineando come l’essere umano possa influire e lasciare il segno nell’ambiente in cui si muove.

Una ridefinizione della relazione con il mondo che ci circonda e la sua evoluzione – dai conflitti alla trasformazione ambientale dell’antropocene – caratterizza le mostre che apriranno ad aprile: Alluvium, il progetto site-responsive di Ramin Haerizadeh, Rokni Haerizadeh e Hesam Rahmanian che segna il ritorno di OGR Torino in laguna in occasione della 59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, e il nuovo progetto espositivo insieme al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. OGR Torino consolida così la ricerca lungo due binari: rafforzare il legame con istituzioni eccellenza del territorio e aprirsi alla sperimentazione con artisti e realtà di spicco del panorama nazionale e internazionale, affini per intenzione e visione, quali Secession e Wiener Festwochen, Vienna, Onassis Foundation, Atene, e GAMeC, Bergamo.

Il programma espositivo del 2022 rispecchia in modo deciso la missione di OGR e il più ampio impegno di Fondazione CRT nell’investire su progettualità inedite – dichiara Massimo Lapucci, CEO di OGR Torino e Segretario Generale di Fondazione CRT. A partire dall’attenzione verso il cambiamento climatico e lo sviluppo sostenibile, la ricerca artistica contribuisce alla creazione di valore sociale. Progetti in sintonia con i punti dell’Agenda 2030 e il ricco palinsesto di attività 'for all' dedicato alle mostre danno un senso concreto e profondo all’obiettivo di includere e avvicinare un pubblico sempre più ampio al multiforme mondo dell'arte e ai temi cardine della contemporaneità.

Dopo l’ultima mostra, dedicata al lavoro nel contesto post industriale e digitale, in cui abbiamo esplorato il nuovo delicato equilibrio tra lavoro e tempo libero, vogliamo contribuire alla riflessione su un nuovo paradigma – dichiara Fulvio Gianaria, Presidente di OGR Torino. Rallentare per osservare, riflettere e riappropriarsi del proprio ritmo, ribilanciando il rapporto tra uomo e natura. A partire dal lavoro delle due artiste, Hassabi e Canell, che pur con pratiche estremamente diverse trovano punti d’incontro nell’esplorazione della relazione del corpo con l’ambiente costruito, con l’arte OGR è ancora una volta amplificatore del delicato gioco di riflessione sul mutamento personale e sociale.

LE MOSTRE – MAGGIORI INFORMAZIONI

La stagione espositiva prende il via con le due grandi personali di Maria Hassabi e di Nina Canell, che aprono in contemporanea dal 25 febbraio al 27 marzo 2022.

Un ambiente scultoreo muta gli spazi del Binario 1 creando il paesaggio per HERE, live-installation di Maria Hassabi a cura di Samuele Piazza con Nicola Ricciardi, commissionata da Secession e Wiener Festwochen – Vienna, prodotta da OGR Torinoin collaborazione con Onassis Foundation – Atene con il supporto di Milvus Artistic Research Center (MARC) – Knislinge, e Onassis Stegi – Atene. I corpi dell’artista e di cinque ballerini abitano la scultura e invitano i visitatori a unirsi a loro in una condivisione di tempo e presenza. I micromovimenti che caratterizzano la coreografia sono un invito ad ancorare la propria consapevolezza al presente, all’essere here, nel tempo e nello spazio.

A partire dai primi anni 2000, Maria Hassabi ha creato una pratica coreografica unica nel suo genere che si concentra sull’immobilità e sullo spazio vuoto compreso tra i movimenti. Al centro delle coreografie, immobilità e decelerazione sono usate sia come tecniche che come soggetto della rappresentazione, mentre i corpi che performano oscillano tra danza e scultura, corpo vivo e immagine fissa.

Al Binario 2 invece trova posto HARDSCAPES, la personale di Nina Canell. A cura di Samuele Piazza con Lorenzo Giusti, realizzata in collaborazione con GAMeC Bergamo, la mostra si pone in un dialogo ideale con quella dell’artista, commissionata e prodotta all’interno del Meru Art*Science Research Program al museo bergamasco. Un grande ledwall ospita Energy Budget (2017-18) – opera video realizzata insieme a Robin Watkins che esplora i modi diversi in cui l’energia si manifesta e circuita, a volte in maniera invisibile, in simbiosi inedite tra natura e ambiente antropizzato. Accanto alla scultura-video, per OGR l’artista ha concepito anche una nuova versione del suo lavoro Muscle Memory, originariamente commissionato dalla GAMeC: contemporaneamente costruita e distrutta dal movimento e dalla densità dei corpi, questa scultura si sgretola letteralmente sotto i piedi dei visitatori. Le conchiglie che la compongono sono in realtà la materia prima per la maggior parte del nostro mondo costruito, essendo alla base della costituzione del cemento.

4 Energy Budget RWNC

Energy Budget RWNC

 

Dal 20 aprile al 27 novembre 2022 OGR torna a Venezia, negli spazi del Complesso dell’Ospedaletto, in occasione della 59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, presentando per la prima volta in laguna il trio di artisti iraniani Ramin Haerizadeh, Rokni Haerizadeh e Hesam Rahmanian con ALLUVIUM, progetto site-responsive a cura di Samuele Piazza, realizzato e prodotto da OGR con il sostegno di Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e allestito negli spazi dell’Atrio Moderno di Ospedaletto Contemporaneo. Dopo il Premio OGR ad Artissima 2017 sostenuto da Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, e la mostra Forgive me distant wars for bringing flowers home del 2018, la presenza veneziana segna una nuova collaborazione tra il collettivo di Dubai e l’istituzione torinese.

La collaborazione con il Castello di Rivoli, Museo d’arte contemporanea, inaugurata con la commissione dell’opera di William Kentridge Procession of Reparationists e la mostra Cuore di Tenebra del 2018, continua negli spazi di OGR con la nuova mostra Naturecultures. Arte e Natura dell'Arte povera a oggi. Dalle Collezioni della Fondazione CRT per l'Arte al Castello di Rivoli. A cura di Carolyn Christov-Bakargiev, Marcella Beccaria e Samuele Piazza, dal 28 aprile al 22 settembre 2022 il progetto espositivo accoglierà nei Binari 1 e 2 alcune opere della collezione di Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT in comodato al museo torinese. Nata a partire da un nucleo di acquisizioni legate all'Arte Povera, la collezione CRT in custodia al Castello di Rivoli si è espansa negli anni seguendo alcuni importanti filoni di ricerca che vedevano nelle premesse del movimento nato a Torino negli anni Sessanta un momento generativo per una serie di pratiche e questioni al centro del dibattito artistico contemporaneo. OGR Torino offre i suoi spazi alla presentazione di lavori storici e contemporanei all'interno di una architettura completamente diversa da quella che le ospita solitamente, proponendo nuove chiavi di lettura e inedite possibilità espositive per le opere.

 



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Incontri alla Fondazione Antonio Ratti

La mostra Il sogno di Antonio: un viaggio tra arte e tessuto è prorogata fino al 20 febbraio.

INCONTRI FARVenerdì 11 febbraio 2022 - ore 18:00, ARCHITETTURA E SPAZI DI PRODUZIONE, una conversazione con Riccardo Blumer (architetto, Università di Mendrisio), Manuel Orazi (storico dell'architettura, Università di Mendrisio), presso Villa Sucota (via Cernobbio, 19 Como)

Una particolare attenzione all’architettura e alla definizione di spazi esterni ed interni è stata l’elemento di ricerca costante che ha contraddistinto le attività di Antonio Ratti: dalle innovative strutture degli anni ‘50, plasmate da un’architettura funzionale, fino agli anni ‘90 con gli uffici disegnati da Luigi Caccia Dominioni che completano il ciclo di produzione. La fabbrica progettata e realizzata da Tito Spini presenta, già dalle sue prime strutture, esempi di un approccio capace di rispondere alle esigenze della qualità dell’ambiente lavorativo così come conseguenza di una consapevolezza ecologica. Questo modello di collaborazione tra Antonio Ratti e l’architettura rimane essenziale nelle attuali trasformazioni delle dinamiche lavorative e sociali. In costante cambiamento, in particolare per i nuovi sviluppi tecnologici, il rapporto tra lavoro, spazio e produzione riconferma il ruolo centrale dell’architettura.

Ingresso libero, per info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Per visitare la mostra Il sogno di Antonio: un viaggio tra arte e tessuto:

Giorni e orari di apertura - Villa Olmo / Villa Sucota
martedì - domenica  10 - 18 
Chilometro della conoscenza
accesso libero - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 



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miart 2022

150 gallerie da 21 Paesi: dal 1 al 3 aprile 2022 torna miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea organizzata da Fiera Milano, che conferma le date annunciate e si riposiziona come da tradizione in primavera.

In un aprile denso di importanti appuntamenti per il mondo dell’arte, miart sarà la prima fiera di settore del 2022 organizzata in Italia e tra le prime in Europa: l’avvio simbolico di una nuova fase, il primo movimento di una nuova possibile sinfonia.

Nella seconda edizione diretta da Nicola Ricciardi, miart rafforza la sua portata internazionale e rimette al centro il legame con la città, di nuovo protagonista dentro e fuori il quartiere fieristico.

miart torna in primavera: confermata dal 1° al 3 aprile 2022, con anteprima VIP il 31 marzo, la ventiseiesima edizione della fiera internazionale d'arte moderna e contemporanea di Milano organizzata da Fiera Milano e per la seconda volta diretta da Nicola Ricciardi.

A soli sette mesi di distanza dall’edizione 2021, eccezionalmente organizzata nel mese di settembre, con 150 gallerie operanti da 21 Paesi miart sarà cronologicamente la prima fiera d’arte del 2022 in Italia e tra le prime in Europa: un appuntamento imprescindibile per il pubblico e i collezionisti italiani e internazionali alla ricerca dei grandi capolavori del primo Novecento come delle creazioni delle ultime generazioni di artisti e del design d'autore.

miart 2022 torna a ospitare le principali gallerie italiane e al tempo stesso rafforza in modo significativo la sua portata internazionale, grazie a importanti ritorni e a nuovi e straordinari ingressi. Tra le numerose gallerie partecipanti si segnalano: Alfonso Artiaco (Napoli), Cardi Gallery (Milano, Londra), ChertLüdde (Berlino), Ciaccia Levi (Parigi), C L E A R I N G (New York, Bruxelles, Beverly Hills), Galleria Continua (San Gimignano, Pechino, Les Moulins, L'Avana, Roma, San Paolo, Parigi, Dubai), Raffaella Cortese (Milano), Corvi-Mora (Londra), Monica De Cardenas (Milano, Zuoz, Lugano), Volker Diehl Gallery (Berlino), Galleria dello Scudo (Verona), Galleria d'Arte Maggiore G.A.M. (Bologna, Parigi, Milano), kaufmann repetto (Milano, New York), Galerie Peter Kilchmann (Zurigo), KLEMM'S (Berlino), Andrew Kreps Gallery (New York), KÖNIG GALERIE (Berlino), galerie Lange + Pult (Zurigo, Auvernier), Lelong & Co. (Parigi, New York), Madragoa (Lisbona), Magazzino (Roma), Mai 36 Galerie (Zurigo), Gió Marconi (Milano), Mazzoleni (Londra, Torino), Meyer Riegger (Berlino), FRANCESCA MININI (Milano), Galleria Massimo Minini (Brescia), Misako & Rosen (Tokyo), Montrasio Arte (Milano, Monza), Galleria Franco Noero (Torino), P420 (Bologna), Michel Rein (Parigi, Bruxelles), Repetto Gallery (Londra), ROBILANT + VOENA (Londra, Milano, New York, Parigi), LIA RUMMA (Milano, Napoli), Richard Saltoun Gallery (Londra, Roma), Sans titre (2016) (Parigi), Smac gallery (Cape Town, Johannesburg, Stellenbosch), Tornabuoni Arte (Firenze, Milano, Forte dei Marmi, Crans Montana, Parigi), Vistamare (Pescara, Milano), Galerie Hubert Winter (Vienna), e ZERO... (Milano).

I progetti, accuratamente selezionati dal comitato, hanno l'obiettivo di presentare una fiera coerente e accurata, promuovere il dialogo tra le gallerie e tra artisti iconici e nuovi talenti, esaltare la tradizione con un occhio rivolto al futuro.

Tre le sezioni in cui sono organizzate le gallerie: Established, la sezione principale di miart che ospita, per la prima volta insieme, gallerie che espongono opere della più stretta contemporaneità e quelle dedite all’arte del XX secolo non tralasciando quelle attive nel settore del design da collezione e d’autore, proponendo così una selezione che spazia dai maestri del Novecento alle produzioni più recenti; Decades, a cura di Alberto Salvadori, esplora la storia del secolo scorso attraverso progetti monografici dagli anni '10 del Novecento agli anni '10 del Duemila; mentre Emergent, a cura di Attilia Fattori Franchini, è la sezione dedicata alle giovani gallerie la cui programmazione è incentrata sulle ultime generazioni.

L’obiettivo della 26° edizione è dare il via a una nuova fase, al primo movimento di una nuova possibile sinfonia.

Primo movimento – tema scelto per questa edizione – denominazione dell’inizio di una “forma musicale in più parti”, rappresenta il desiderio di accelerare di un settore che oggi, dopo una positiva stagione autunnale di fiere internazionali, si sente pronto ad allungare il passo e a fare un salto in avanti.

Sarà proprio questo termine a definire una serie di iniziative e collaborazioni con realtà e istituzioni appartenenti al mondo della musica, della danza, della performance, volte a far sì che miart sia innanzitutto uno stimolo a muoversi, tutti insieme – galleristi, collezionisti, artisti, cittadini e visitatori – alla ricerca della perfetta esecuzione di una sinfonia possibile solo attraverso la collaborazione e la coesione.

In questa prospettiva si rafforza il legame di miart con la città, che torna a essere centrale grazie a una nuova e densa edizione della Milano Art Week, il popolare appuntamento – sviluppato in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano – che celebra le principali istituzioni pubbliche e fondazioni private della città. In occasione di miart inaugureranno infatti tutte le principali mostre della stagione, tra cui le personali di Elmgreen & Dragset alla Fondazione Prada, Artur Zmijewski al PAC – Padiglione d'Arte Contemporanea, Yuli Yamagata da Ordet e Steve McQueen da Pirelli HangarBicocca. Sarà inoltre possibile visitare le mostre già aperte in città, come la grande collettiva su Tiziano e i suoi coetanei a Palazzo Reale, Anicka Yi da Pirelli HangarBicocca e Miriam Cahn da Fondazione ICA.

 



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FUTURE SHOCK. Ogni due settimane le opere di cryptoarte popoleranno gli schermi delle Grandi Stazioni di Roma e Milano

Un'operazione realizzata grazie alla collaborazione con Grandi Stazioni Retail per portare il meglio dell’arte digitale internazionale sui maxi schermi più iconici delle stazioni ferroviarie.

Reasoned Art, start-up società benefit italiana dedicata alla cryptoarte, presenta Future Shock, un’operazione realizzata grazie alla collaborazione con Grandi Stazioni Retail per portare il meglio dell’arte digitale internazionale sui maxi schermi più iconici delle stazioni ferroviarie delle due principali città italiane: Roma e Milano.

Future Shock è un programma di proiezioni di opere digitali che coprono diversi ambiti e differenti discipline creative, dall’arte all’architettura, dalla moda alle nuove applicazioni dell’intelligenza artificiale in campo estetico. Un modo per “tornare a progettare il futuro” attraverso immagini capaci di penetrare l’immaginario collettivo nello spazio pubblico delle città.

Il titolo è tratto dal volume di Alvin Toffler (Future Shock, 1970) il quale avvertiva che, per sopravvivere allo shock del futuro, l’uomo avrebbe dovuto diventare più flessibile e adattabile nel metabolizzare i veloci cambiamenti tecnologici. Una delle conseguenze del future shock è la tendenza a rifugiarsi nel passato, immaginando un ideale ritorno a un mondo già conosciuto e quindi più confortevole.

L’arte digitale, in continuo dialogo con le evoluzioni tecnologiche, può scongiurare la tendenza al ripiegamento verso il passato e offrirsi sia come piattaforma di progettazione estetica che come pratica predittiva sociale e politica, finalizzata alla ricostruzione di quella che Franco “Bifo” Berardi ha chiamato “Futurabilità”, ossia la capacità di immaginare a lungo termine e di ipotizzare un mondo fuori dalle regole e dai parametri imposti dalla società attuale.

Prima iniziativa del suo genere in Europa, ogni due settimane Future Shock occuperà per 15 minuti, con un evento onlife, i giganteschi schermi pubblicitari delle stazioni Termini (Maxiled e Led Trasparenti) e Tiburtina (Maxiled) di Roma e della Stazione Centrale di Milano (Jumbo Led), portando le opere digitali accuratamente selezionate dal team curatoriale a contatto con le centinaia di migliaia di passeggeri che transitano.

L’intento è quello di creare un broadcasting fisico per rendere l’arte pubblica, in contesti dove solitamente non è presente. Le grandi stazioni diventano così gallerie d’arte d’eccezione e, grazie al potere di connessione unico, vetrine esclusive per i nuovi artisti.

Venerdì 4 febbraio alle ore 19.00 il primo evento-teaser: solo sul grande schermo milanese verrà proiettato Arch of Light del collettivo Ouchhh, l’opera che dal 30 dicembre 2021 al 1 gennaio 2022 ha vestito di luce l’Arco della Pace di Milano, lanciando il primo monumento al mondo a entrare nel Metaverso.

Grazie alla sua ricerca, Reasoned Art continua a porre l’Italia come trend setter a livello internazionale nel settore della cryptoarte.

L’operazione è in collaborazione con la Sovrintendenza APAB di Milano.

APPUNTAMENTI

  • Come costruiremo (Architettura) – 11 Febbraio
  • Come vestiremo (Digital Fashion) – 25 Febbraio
  • Come cambieremo (Digital Human) – 11 Marzo
  • Come mangeremo (3D Art) – 25 Marzo
  • Come delegheremo (AI) – 8 Aprile
  • Come vivremo (Distopic/Utopic Future) – 22 Aprile

 



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 Portrait of Thomas J Price. Photo: Sim Canetty-Clark

Thomas J Price. The Space Between

Un'esplorazione della preoccupazione di lunga data dell'artista per le antiche tradizioni della scultura monumentale, insieme a una comprensione intrinseca del potere simbolico e della gerarchia dei materiali.

La pratica multidisciplinare di Thomas J Price si confronta con atteggiamenti pubblici preconcetti nei confronti della rappresentazione e dell'identità. Per la sua prima mostra personale in Svizzera, intitolata The Space Between, Price presenta una selezione di sculture di piccole e grandi dimensioni che coprono due decenni, insieme a due dei suoi lavori cinematografici che mostrano un'altra dimensione della sua pratica. La mostra è un'esplorazione della preoccupazione di lunga data dell'artista per le antiche tradizioni della scultura monumentale, insieme a una comprensione intrinseca del potere simbolico e della gerarchia dei materiali. Le sculture di Price raffigurano soggetti immaginati attraverso l'approccio ibrido dell'artista tra scultura tradizionale e tecnologia digitale intuitiva.

"Il mio lavoro fa riferimento alla storia dell'arte come mezzo per rivelare le nostre comprensioni apprese e gli atteggiamenti nei confronti della rappresentazione all'interno del canone tradizionale e dell'emarginazione sistemica al suo interno", afferma Price.

La mostra coincide con "Witness" al Marcus Garvey Park con lo Studio Museum Harlem, NY, fino a ottobre 2022, così come l'installazione della scultura "Reaching Out" a Chillida Leku, San Sebastian, in mostra fino a giugno 2022.

Price si riferisce ai suoi soggetti di fantasia come ritratti psicologici dello spettatore: "Lo spettatore si avvicina alle opere, portano le loro comprensioni, i loro schemi, il loro insieme di valori che usano per navigare nel mondo che li circonda". Le sue figure e teste sono fusioni di varie fonti, da individui osservati e stereotipi rappresentati nei media, a riferimenti a sculture antiche, classiche e neoclassiche. I materiali e i metodi utilizzati nella statuaria greca e romana sono combinati con la scansione e la modellazione 3D per generare forme transstoriche. In 'Numen (Shifting Votive 1, 2, 3)' (2016) Price combina il tradizionale processo di fusione a cera persa con l'alluminio, un materiale più comunemente associato all'ingegneria moderna, per presentare una serie di teste emblematiche sollevate all'altezza degli occhi su colonne di marmo.

Allo stesso modo, "Icon Series" (2017) adotta la doratura, una tecnica che risale all'antico Egitto e amplifica un senso di lusso e splendore, insieme alla stampa 3D per creare gli stampi di colata. Poste su plinti di quarzite, le sculture trasudano una potente risonanza culturale, sfidando la nostra consapevolezza dell'iconografia attuale e l'immediata immortalazione di figure trionfanti. Le icone di Price guardano oltre lo spettatore e sono consumate nei propri pensieri e mondi emotivi, riformulando l'immagine e le associazioni degli uomini di colore nella società contemporanea di oggi. Queste opere contemplative incarnano oggetti di culto per l'età moderna, mentre svelano le profondità aptiche della gamma in espansione di mezzi di Price.

 Questo tema è stato esteso in nuove modalità di visualizzazione sia in "Power Object (Section 1, No.1)" (2018) che in "Sonic Work (Collective Palette #01)" (2020/21). Le due opere in bronzo distintamente astratte condividono un'estetica dei maestri moderni del 20° secolo, criticando un canone storico artistico che ha contribuito all'interpretazione errata dell'identità maschile nera. Apparso inizialmente come un monumento astratto su un piedistallo in marmo di Carrara, "Power Object (Section 1, No.1)" raffigura la sezione trasversale di un inguine di una figura maschile in pantaloni da jogging. Price valuta se questo oggetto è potenza proiettante, o piuttosto assoggettata ad essa. Il titolo stesso rivela la disparità razziale della politica di arresto e ricerca della Gran Bretagna, "Sezione 1, n. 1".

Sebbene la maggior parte dell'opera di Price si riferisca più strettamente alla figura maschile, "Lay It Down (On The Edge of Beauty)" (2018), così come al suo lavoro più recente nella mostra, "Reaching Out" (2021), segnano un cambiamento commovente verso l'identità femminile e un'esperienza nera condivisa. "Lay It Down (On The Edge of Beauty)" estende la linea di indagine di Price sulle divinità, illuminando i fili universali all'interno della cultura popolare, dei media e della moda che si riferiscono ai significanti della femminilità nera. Price intende mettere in luce lo stigma associato alle acconciature e alle convenzioni formali di bellezza, nonché la mancanza di riconoscimento quando vengono riappropriate al di fuori della loro vera origine.

Sfruttare il potere narrativo di performance, film e animazione è stato un elemento coerente durante tutta la carriera dell'artista fino ad oggi. "Man 10" (2012), un'animazione in stop-motion, dimostra un precoce desiderio di rispondere alla storia della razzializzazione e amplifica la complessità delle profonde tensioni sociali. Attingendo alla propria esperienza vissuta e alle osservazioni comuni, Price eleva la nostra consapevolezza delle forme di comunicazione inconsce attraverso sottili cambiamenti nelle espressioni e nei movimenti facciali. Nella mostra è anche esposto l'ultimo film di Price "From the Ground Up" (2016), un'opera a due canali che presenta l'artista che allaccia e pulisce diversi paia di scarpe da una prospettiva fissa a volo d'uccello. Facendosi strada lentamente attraverso una vasta gamma di calzature, dalle scarpe da ginnastica bianche alle scarpe di pelle nera, Price esplora i temi della cultura materiale e del valore che diamo agli oggetti, nonché i segnali sociali che istigano.

A proposito dell'artista

Thomas J Price è diventato rapidamente uno dei più importanti artisti britannici contemporanei della sua generazione, sovvertendo le rappresentazioni stereotipate di figure che apprezziamo nella società e le strutture di potere tradizionali. Dopo aver studiato al Chelsea College of Art, ha completato il suo Master al Royal College of Art nel 2006 e ha iniziato a interrogare ulteriormente il linguaggio del monumentalismo per mettere in discussione lo status insito nelle sculture pubbliche. Price ha esposto ampiamente nel Regno Unito e a livello internazionale, comprese mostre personali allo Yorkshire Sculpture Park, West Bretton (2014), National Portrait Gallery, Londra (2016) e The Power Plant Contemporary Art Gallery, Toronto (2019).

Nel 2020, Price è stato incaricato dall'Hackney Council di creare le prime sculture pubbliche permanenti per celebrare il contributo della generazione Windrush e dei loro discendenti nel Regno Unito, che saranno svelate nel giugno 2022. Price si è unito a Hauser & Wirth Somerset come artista residente da luglio-ottobre 2021 in vista della sua mostra personale inaugurale con la galleria.

Hauser & Wirth St. Moritz
12 Febbraio – 18 Aprile 2022
Preview: 11 Febbraio 2022