LA GALLERIA DI CRIPTOARTE ITALIANA REASONED ART CHIUDE UN ROUND DI INVESTIMENTO DA €310K
Reasoned Art certifica la compravendita di opere d’arte digitale tramite NFT e tecnologia blockchain. L’operazione è stata curata dallo Studio Pavesio e Associati with Negri-Clementi.
Reasoned Art certifica la compravendita di opere d’arte digitale tramite NFT e tecnologia blockchain. Ad investire nella startup l’imprenditore e collezionista di arte contemporanea Rosario Bifulco e LVenture Group.
Reasoned Art, startup società benefit che certifica la compravendita di opere d’arte digitale tramite NFT (Non Fungible Token) e tecnologia blockchain, ha chiuso il suo primo round di investimento di 310 mila euro. Hanno partecipato all’investimento l’imprenditore e collezionista di arte contemporanea, nonché presidente della casa d’aste Finarte S.p.A., Rosario Bifulco e LVenture Group, che ha selezionato la startup per il suo Programma di Accelerazione LUISS EnLabs.
L’investimento permetterà al team guidato dai founder Giulio Bozzo (studente di Arte, valorizzazione e mercato dell’Università IULM di Milano) e Andrea Marec (laureato in Economics and Social Sciences all’Università Bocconi di Milano e all’Università Keio di Tokyo) di programmare i prossimi step di crescita.
Reasoned Art ha organizzato e curato la prima mostra decentralizzata di criptoarte in Italia lo scorso 10 Giugno esponendo le opere di Annibale Siconolfi, fuse* e Giuseppe Ragazzini negli schermi di 30 edicole di Milano. Le opere sono state successivamente vendute nel corso della prima asta di criptoarte in Italia.
Reasoned Art, lanciata lo scorso giugno al MEET – Digital Culture Center di Milano, è la prima galleria italiana dedicata alla criptoarte: seleziona i migliori artisti digitali sul panorama nazionale ed internazionale, organizza e cura mostre fisiche e virtuali, certifica le opere d’arte digitale consentendone la compravendita attraverso NFT, che svolgono il ruolo di certificato di autenticità, salvato su blockchain.
“Siamo orgogliosi di poter essere parte attiva dello sviluppo del sistema dell’arte e della cultura digitale in Italia e in Europa. Crediamo fermamente, dopo un periodo buio come quello che abbiamo affrontato, nella rinascita del nostro Paese attraverso un nuovo modo di fruire e vivere l’arte in cui gli spettatori diventano parte attiva del processo di generazione del valore. L’utilizzo consapevole della blockchain rappresenta un punto di svolta per il futuro della nostra società. Ringraziamo LVenture e Rosario Bifulco per il sostegno e per aver condiviso la nostra visione”, hanno affermato Giulio Bozzo, CEO & Founder di Reasoned Art, e Andrea Marec CFO & CO-Founder di Reasoned Art.
“La blockchain e i Non Fungible Token stanno aprendo nuove frontiere nei settori dell’entertainment e di tutte le produzioni artistiche, catalizzando sempre più l’attenzione degli investitori. Siamo convinti che, grazie al digitale e alle nuove tecnologie, la ripartenza del settore artistico e culturale post Covid-19 potrà non solo valorizzare al meglio l’esistente, ma produrre nuova cultura generando valore. Reasoned Art affronta il nostro Programma di Accelerazione con un posizionamento ottimale su questo trend e con un primo aumento di capitale importante per la fase pre-seed”, ha affermato Giulio Montoli, Head of Acceleration di LVenture Group.
“Per un appassionato del mondo dell’arte di lunga data, come me, l’ingresso nel mondo della cryptoarte è una naturale evoluzione. L’introduzione dei token NFT sta determinando cambiamenti nel mercato dell’arte in termini di fruizione ma anche di creazione stessa, aprendo enormi possibilità a tutti quegli artisti nuovi e non che sapranno coglierne le molteplici potenzialità. La decisione di appoggiare Reasoned Art nasce dalla volontà di sostenere un progetto innovativo, ponte tra il mondo dell’arte “tradizionale” e il mondo dell’arte “che verrà”, fin dai suoi primi passi. Mi piace l’idea di voler coniugare il fisico ed il virtuale in un unico luogo dove amanti e collezionisti d’arte possano avere uno sguardo rivolto verso il futuro, senza dimenticare l’enorme tradizione artistica che ci accompagna", ha affermato Rosario Bifulco.
L’investimento si è realizzato tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi convertibili in quote. I profili legali dell’operazione sono stati curati da Pavesio e Associati with Negri-Clementi, studio leader nel mercato legale e con una specifica specializzazione in diritto dell’arte, con un team composto dal partner Annapaola Negri-Clementi e dall’associate Arianna Leonardelli, e con il contributo di Giorgia Ligasacchi, art consultant.
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Reasoned Art è la prima startup società benefit italiana che si occupa di criptoarte, ossia di arte digitale certificata e venduta tramite l’utilizzo della tecnologia blockchain e dei token NFT. Una galleria “onlife” di criptoarte che ha l’obiettivo di unire il mondo dell’offline (mostre fisiche di arte digitale, eventi, workshop) con il mondo dell’online (piattaforma digitale di vendita, tecnologia blockchain e token NFT).
Ritratto di Refik Anadol Credits Efsun Erkilic
MEET Digital Culture Center dedica il mese di ottobre a Refik Anadol
L’artista sarà protagonista del celebre format Meet the Media Guru sabato 2 ottobre 2021 alle ore 18.30.
Artista digitale e star dei social con più di 400mila followers: per tutto il mese di ottobre MEET Digital Culture Center celebra Refik Anadol con una serie di iniziative che dal MEET si irradiano nella città di Milano, arrivando fino a Londra e New York.
Appuntamento cardine di questo calendario il talk di sabato 2 ottobre alle 18.30, che vedrà Anadol protagonista del celebre format Meet the Media Guru nel Teathre del MEET. L’incontro in cui Anadol parlerà del rapporto tra arte, scienza e nuove tecnologie, raccontando il suo percorso professionale sarà trasmesso anche in streaming sul canale Facebook e sul sito di MEET.
Refik Anadol è ideatore della grande installazione Renaissance Dreams, opera site-specific commissionata da MEET nel 2019 e creata appositamente per la Sala Immersiva del Centro internazionale per l’Arte e la Cultura Digitale nato a Milano con il supporto di Fondazione Cariplo. Renaissance Dreams – inaugurata nell’autunno del 2020 con l’apertura di MEET e visibile fino all’inizio del 2022 – è generata a partire da un milione di immagini e testi prodotti tra il 1300 e il 1600 in Italia, composta da quattro capitoli: pittura, scultura, letteratura e architettura. I dati di ciascun capitolo sono stati elaborati dall’intelligenza artificiale per mezzo di algoritmi GAN (Generative Adversarial Network), capaci di identificare caratteristiche comuni nelle immagini e nei testi del Rinascimento Italiano e produrre creazioni originali. Il risultato è una passeggiata ipnotica nell’arte, una composizione di forme multidimensionali dinamiche a cui l’intelligenza artificiale ha attribuito volumi e colori nuovi ed associato un sound design ad hoc. L’opera d’arte è un flusso audiovisivo della durata di trentacinque minuti: davanti agli occhi scorre una parte del corpus artistico rinascimentale, lasciando l’impressione di un bellissimo sogno ad occhi aperti. Una cavalcata emozionante e ipnotica che “risveglia” il legame con le tracce vive della storia dell’arte italiana. Renaissance Dreams sintetizza il lavoro pluriennale di Refik Anadol e del suo team internazionale di designer, data scientist, programmatori e architetti – quasi una bottega rinascimentale contemporanea – che esplora l’intersezione tra media, scienza e tecnologia per creare esperienze poetiche e coinvolgenti.
Grazie alla collaborazione tra MEET e Luxottica, per tutto il mese di ottobre Renaissance Dreams sarà al centro anche del progetto Luxottica for Art. Nel 2020, nel pieno della pandemia, con i musei chiusi al pubblico e le sale vuote di visitatori, in collaborazione con le maggiori istituzioni culturali milanesi Luxottica ha acceso i suoi schermi digitali nelle più importanti vie e piazze della città per dare voce alla cultura e rendere l’arte accessibile a tutti. A ottobre, nei punti strategici del centro di Milano – Piazzale Cadorna, Piazza Cordusio e Corso Matteotti – i grandi schermi di Luxottica trasmetteranno per la prima volta un'opera digitale: pillole di tre minuti, pianificate in momenti strategici della giornata (12.57 e 18.57), regaleranno ai passanti la visione dei colori, delle luci, dei dettagli e delle emozioni dell’opera site-specific presente al MEET, dove potrà essere vista nella sua versione integrale.
Sempre nell’ambito di Luxottica for Art, a ottobre la pillola di Renaissance Dreams sarà trasmessa anche negli schermi Luxottica di Covent Garden a Londra e di Times Square a New York.
REFIK ANADOL
Refik Anadol (1985, Istanbul) è un media artist turco che risiede a Los Angeles, dove ha fondato il Refik Anadol Studio di cui è direttore creativo. La ricerca di Anadol sta al crocevia di arte, scienza, e tecnologia ed esplora i modi in cui macchine intelligenti e tecnologie digitali consentono di creare ambienti immersivi che cambiano la nostra percezione del tempo e dello spazio.
Nei suoi lavori pavimenti, muri e soffitti si dissolvono, interi edifici prendono vita da grandi quantità di dati e ciò che una volta era invisibile all'occhio umano diventa visibile, offrendo una nuova prospettiva e narrativa del mondo. Anadol non si limita ad integrare i linguaggi espressivi delle tecnologie negli ambienti, ma sintetizza le caratteristiche dei new media nel design degli spazi, pubblici e privati.
Il media artist turco ha all’attivo numerosi riconoscimenti tra cui il premio Lorenzo il Magnifico per la New Media Art della Biennale di Firenze; il SEGD Global Design Awards e del Google's Artists and Machine Intelligence Artist Residency Award.
Le performance site-specific di Anadol sono state presentate alla Walt Disney Concert Hall di Los Angeles e all’Artechouse di New York (USA); in musei come The National Gallery of Victoria (Australia); santralistanbul (Turchia) e l’usine (Svizzera); presso festival e rassegne come Ars Electronica Festival di Linz (Austria); Sydney City Art (Australia); Seoul Haemong (Corea del Sud) e International Digital Arts Biennial di Montréal (Canada).
Refik Anadol è docente e ricercatore presso il Dipartimento di Design Media Arts di UCLA a Los Angeles.
MEET (www.meetcenter.it) è il centro internazionale per l’arte e la cultura digitale di Milano. Nato con il supporto di Fondazione Cariplo, vuole contribuire a colmare il divario digitale italiano nella convinzione che l’innovazione sia un fatto culturale, prima ancora che tecnologico. Oltre al ciclo di incontri Meet the Media Guru con i protagonisti dell’innovazione mondiale, MEET promuove programmi di cross-fertilizzazione fra creativi digitali ed imprese, azioni e percorsi dedicati all’innovazione per la cultura, progetti espositivi ed allestimenti site-specific per istituzioni italiane ed internazionali. Uno spazio di 1500mq che Carlo Ratti Associati ha reinterpretato a partire dal concept del centro di cultura digitale lavorando sull'idea di fluidità, interconnessione e partecipazione. Lo spazio accoglie al suo interno anche la Cineteca di Milano, che firma un palinsesto autonomo di rassegne e proiezioni dedicate al cinema contemporaneo internazionale. Main partner di MEET è Intesa Sanpaolo. Sono partner del centro di cultura digitale Artemide, Mediatrade, Peugeot e George Brown College di Toronto.
LE REGOLE DELL’ARTE. LA TUTELA, LA PROMOZIONE E LA TRASMISSIONE DEI PATRIMONI ARTISTICI E CULTURALI
Un evento rivolto a collezionisti privati, galleristi, professionisti del mercato dell’arte e consulenti patrimoniali.
Il convegno si terrà 8 ottobre presso la Sala Romanelli della Reggia di Caserta dalle 14:30 alle 18:30. È organizzato dalla Sezione Territoriale di Napoli di ANCP, è rivolto agli appassionati del settore: collezionisti privati, galleristi, professionisti del mercato dell’arte e consulenti patrimoniali.
Sarà un’occasione per approfondire i principali aspetti che caratterizzano il mercato dell’arte, dall’attuale impianto normativo alla disciplina fiscale, fino alle nuove tecnologie, per consentire di implementare forme di collezionismo sempre più consapevole ed indirizzate verso una fruizione condivisa, pubblica, sociale e soprattutto duratura nel tempo.
Il convegno sarà moderato da Luigi Antonio Maria Rossi, Avvocato, Dottore Commercialista, Presidente dell'associazione consulenti patrimoniali.
Per iscriversi utilizzare il seguente link ancp.eu
Programma e ospiti della manifestazione:
Marilena Pirrelli
GIORNALISTA - ARTECONOMY24
Ore 15:00
LO STATO DELL’ARTE: OVERVIEW DEL MERCATO DELL’ARTE E DEI BENI CULTURALI
Annapaola Negri-Clementi
AVVOCATO
Ore 15:20
L’ACQUISTO (IN)CONSAPEVOLE DELLE OPERE D’ARTE: NORME, RISCHI E CAUTELE
Alessandro Montinari
AVVOCATO
Ore 15:40
IL REGIME FISCALE DEI PATRIMONI ARTISTICI
Clarice Pecori Giraldi
ART COLLECTION MANAGER
Ore 16:00
LA GESTIONE DELLE COLLEZIONI NEL TEMPO
Roberto Cogliandro
NOTAIO
Ore 16:20
IL MECENATISMO PRIVATO ED IL SUPPORTO ALLA CULTURA
COFFEE BREAK
Paolo Gaeta
DOTTORE COMMERCIALISTA
Ore 17:00
VEICOLI DI GESTIONE E TRASMISSIONE: TRUST E FONDAZIONI
Chiara Paolino
DOCENTE UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE
Ore 17:20
LE CORPORATE ART COLLECTION: IL RUOLO DELL’IMPRESA A FAVORE DELL’ARTE E DELLA CULTURA
Andrea Concas
ART ENTREPRENEUR E FOUNDER ART RIGHTS
Ore 17:40
INNOVAZIONE: LA TECNOLOGIA A SERVIZIO DELL’ARTE E DEI BENI CULTURALI
Raffaela Pignetti
PRESIDENTE CONSORZIO ASI CASERTA
Ore 18:00
SVILUPPO CULTURALE SOSTENIBILE
Sasha Vinci
ARTISTA
Ore 18:15
TESTIMONIANZE D’ARTISTA: Proiezione video “La Terra dei Fiori”
©Jędrzej Nowicki
XII edizione del Festival della Fotografia Etica, a Lodi
80 fotografi da ogni parte del pianeta con oltre 20 mostre per coinvolgere il pubblico in totale sicurezza attraverso progetti inediti che saranno esposti in spazi all'aperto e nelle prestigiose location della città.
Dal 25 settembre al 24 ottobre Lodi torna a raccontare il nostro mondo nella XII^ edizione del Festival della Fotografia Etica. Un mondo in continuo e veloce cambiamento di cui la fotografia congela il momento e ci aiuta a capire. A Lodi, ad aprirci finestre su situazioni e storie a noi spesso sconosciute, saranno 80 fotografi da ogni parte del pianeta con oltre 20 mostre per coinvolgere il pubblico in totale sicurezza attraverso progetti inediti che saranno esposti in spazi all'aperto e nelle prestigiose location della città.
Cuore del Festival rimane il World Report Award-Documenting Humanity. Sei le sezioni che lo compongono, con i relativi vincitori scelti dalla Giuria composta da Svetlana Bachevanova, direttrice esecutiva della Fondazione FotoEvidence, Lauren Steel, co-fondatrice di Visual Thinking Collective, Gary Knight fotografo e direttore dell’agenzia fotografica VII, Alberto Prina e Aldo Mendichi, coordinatori del Festival della Fotografia Etica.
A partire dalla categoria MASTER, vinta dall’italiano Nicolò Filippo Rosso con Exodus, viaggio che documenta la lunga marcia di rifugiati e migranti dal Venezuela alla Colombia e dall'America centrale al Messico e agli Stati Uniti, in cerca di pace e libertà; la categoria SPOTLIGHT va al polacco Jędrzej Nowicki e al suo The Scars, resoconto di quella che oggi è considerata la più grande protesta antigovernativa nella storia della Bielorussia, iniziata nell'agosto 2020; la sezione SINGLE SHOT con lo scatto singolo del belga Alain Schroeder dal titolo Saving Orangutans, che denuncia il pericolo di estinzione dell’orangotango in Indonesia a causa della deforestazione incontrollata; la categoria SHORT STORY è stata anch’essa vinta dall’italiano Nicolò Filippo Rosso con Consumed by Grief, racconto del ritorno dei corpi di 13 migranti al loro villaggio natio in Guatemala, partiti pochi mesi prima in cerca di una nuova vita in Texas dove non fecero mai arrivo; la tedesca Jana Mai si è aggiudicata la categoria STUDENT con il lavoro The Descendants Of The Wolves, ossia la storia dei gagauzi, una minoranza turca di fede ortodossa cristiana che vive nell’area meridionale della Repubblica Moldova; infine la categoria FUTURE GENERATIONS, vinta dall’italiano Daniele Vita con Bathers, che ci porta a Catania sulle tracce dei giovani adolescenti dei “quatteri”, e della loro voglia di vita parallela spesso a scelte di criminalità e malavita.
Tutte le mostre del World Report Award sono raccolte e visitabili in Palazzo Barni.
FUJIFILM Italia, in qualità di Award Sponsor del WRA, sarà inoltre presente alla prossima edizione del Festival di Fotografia Etica come official partner, ruolo che ricopre da 8 anni. Con il suo supporto, avvalora e incoraggia il grande impegno che il Festival mette ogni anno in campo per celebrare la fotografia.
Molte altre le anticipazioni di questa edizione:
Nello Spazio Approfondimento, ex Chiesa dell’Angelo, ritorna a Lodi dopo 10 anni un maestro del fotogiornalismo mondiale, l’americano Eugene Richards, che ci porterà nell’America profonda tra Mississippi e Arkansas per vedere quali promesse erano state fatte 50 anni fa alla comunità afroamericana, e quante di quelle si vedono realizzate oggi. Storie che raccontano la povertà endemica, il razzismo, la violenza e la lunga strada ancora da percorrere per raggiungere l’uguaglianza, in una mostra assolutamente inedita in Italia.
Tra le belle novità di quest’anno c’è sicuramente lo Spazio Outdoor, che coinvolgerà i Giardini di Lodi portandovi nientemeno che la notissima fotografa americana Ami Vitale con A Daring Giraffe Rescue, cronaca del salvataggio drammatico e pirotecnico al tempo stesso di un gruppo di giraffe di Rothschild dall'isola di Longicharo, un pinnacolo roccioso di lava nel mezzo del lago Baringo, nel Kenya occidentale. Queste mostra sarà gratuita, uscendo dai palazzi e dalle sedi espositive per incontrare il pubblico a cielo aperto.
Grande attenzione, come sempre, sarà per la sezione Uno Sguardo sul Mondo, visitabile presso il Palazzo della Provincia, che propone due percorsi realizzati in collaborazione con Agence-France Press attraverso lo sguardo di diversi fotogiornalisiti che raccontano La democrazia americana messa alla prova. Una nazione divisa, e Siria: dieci anni di conflitto; l’iraniano Farshid Tighehsaz, invece, con la sua The New Name of Death racconta l’impatto dell’attuale pandemia in una nazione complessa come l’Iran.
Il Festival della Fotografia Etica accoglierà anche una tappa del progetto RESET di Sistema Festival Fotografia, di cui fa parte assieme ai principali festival di fotografia nazionali, con tre mostre a Palazzo Modignani. La prima sarà del fotografo Francesco Andreoli con (Un)Vaxxed, foto-inchiesta iniziata ancora prima della pandemia che affronta il tema delle vaccinazioni; la seconda vede protagonisti Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni con il progetto Questa terra è la mia terra, che racconta l’epidemia della Xylella Fastidiosa nella penisola salentina negli ultimi sette anni; infine Mattia Marzorati con La terra dei buchi, che racconta di industrie inquinanti, discariche e cave che hanno rappresentato una enorme risorsa per il business dell’interramento dei rifiuti.
Un delicato progetto verrà esposto nello spazio Corporate for Festival, un’area in cui ospitiamo progetti di responsabilità sociale d’impresa in collaborazione con aziende che vogliono sostenere efficacemente la cultura e sensibilizzare il pubblico su tematiche d'impatto etico e sociale. La mostra firmata da Silvia Amodio dal titolo Io ero, sono, sarò ha lo scopo di attirare l’attenzione sul tumore al seno e sulla prevenzione e sarà visitabile presso il bellissimo chiostro del Museo Gorini. Il progetto è reso possibile grazie al supporto di Coop Lombardia, azienda che da sempre sostiene i progetti culturali, che torna per il secondo anno al Festival.
Continua l’appuntamento con il Premio Voglino, sezione Fotografia Etica, che quest’anno è stato assegnato ad Alfredo Bosco e al suo Forgotten Guerrero, reportage che documenta l’attuale situazione politica e sociale dello stato messicano di Guerrero, un posto caratterizzato da violenza e i disordini a causa della guerra per la droga del paese. Lo spazio espositivo sarà quello della Banca Centropadana.
Contemporaneamente al Festival si svolgerà FFE – OFF, un circuito di mostre fotografiche, esposte in negozi, bar, ristoranti, gallerie, circoli culturali e aree pubbliche della città. Lo scopo di FFE – OFF è quello di valorizzare e diffondere le opere di chiunque voglia proporre le proprie realizzazioni. Per questo motivo non ci sono vincoli tematici o di genere, in quanto FFE – OFF non è un’estensione del programma principale del Festival della Fotografia Etica.
Il team educational del Festival proporrà le consuete visite guidate per le scolaresche su prenotazione dal lunedì al venerdì. Ha inoltre lavorato a un Kit Didattico Digitale gratuito per i docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, elaborato insieme al Festival Fotografia Europea, nell’ambito del progetto RESET Sistema Festival.
Le mostre saranno inoltre arricchite da contenuti multimediali accessibili attraverso appositi QR code inseriti nei percorsi espositivi che permetteranno di scoprire le storie dietro le immagini, informazioni utili su come muoversi in città durante le giornate dell’evento e cenni storici alle bellezze di Lodi.
Infine, sarà possibile incontrare alcuni degli autori dei reportage proposti, farsi autografare il libro del fotografo preferito acquistato presso il bookshop del Festival della casa editrice Emuse.
Un’edizione decisamente “potente” che oltre per la qualità delle mostre si connoterà per il livello degli incontri, le visite guidate con i fotografi, le letture portfolio, le presentazioni di libri e per le attività educational destinate agli studenti delle scuole medie e superiori, che quest’anno verranno organizzate come di consueto in presenza, ma anche online.
Sempre importante è il sostegno di Epson, Imaging partner del Festival, che continua ad essere al nostro fianco nella sfida tecnologica di portare le immagini all’aperto attraverso la realizzazione di mostre outdoor per una nuova fruizione dell'Immagine fotografica.
Anche quest’anno si rinnova il sostegno di Erbolario, da sempre supporto del Festival e del territorio.
Le mostre, nelle sedi espositive al chiuso, saranno accessibili solo se si è in possesso di biglietto acquistabile online, o in loco, e del green pass - Certificazione verde COVID-19.
Per tutte le informazioni sui biglietti visitate il sito del Festival www.festivaldellafotografiaetica.it
Per i primi due weekend tariffa EARLY BIRD.
Per rispettare le norme su l'assembramento, si suggerisce il più possibile l’uso della prenotazione tramite la biglietteria online, onde evitare code.
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Go-go Obelisk. Al via la più grande disseminazione artistica di Lorenzo Marini. Si parte dalle Marche
Prende il via la più grande disseminazione artistica dell'artista capostipite della "Type Art".
Dopo il successo delle installazioni di Siena, Milano, Roma e Firenze, l'arte di Lorenzo Marini si fa sempre più sociale e installativa, invadendo letteralmente tutta la Regione delle Marche. Con Go-go Obelisk prende il via la più grande disseminazione artistica dell'artista capostipite della "Type Art".
50 opere, 2 sedi istituzionali (Palazzo Buonaccorsi di Macerata e il Teatro Politeama di Tolentino) e 4 installazioni (a Macerata, Tolentino e Recanati) sono gli incredibili numeri alla base del nuovo progetto "Free Type: Go-go Obelisk" di Lorenzo Marini curato da Sabino Maria Frassà e visitabile-visibile fino al 14 novembre.
"Protagonisti assoluti sono la bellezza e la libertà". Spiega l'artista: "Dopo quello che tutti noi abbiamo vissuto, è il tempo di liberarci per andare avanti. Io ho cominciato liberando le lettere dalla schiavitù della loro funzione. Attraverso la corrente artistica della TypeArt ho voluto scardinare alla base il modo stesso in cui parliamo e ragioniamo. È tempo di celebrare la bellezza del Mondo, partendo dalla geometria che compone le lettere, abbandonando il gregge della tipologia alfabetica. Dobbiamo pensare "out of the box", dobbiamo reinventarci. Partiamo dalle lettere che non sono necessarie solo per leggere o per scrivere, ma possono essere la base stessa per alimentare la fantasia e l'immaginazione." Come sottolinea il curatore Frassà “L’arte per Lorenzo Marini è un percorso di catarsi volto a trovare la Parola. L’arte rappresenta quindi quel senso non sempre così ben definibile, ma che ha riempito e riempie ogni giorno la nostra vita quotidiana”.
L'artista nelle Marche è riuscito a dare forma per la prima volta a un'azione diffusa di disseminazione di arte su un territorio vasto quanto un'intera Regione. Grazie alla collaborazione con la Guzzini, l'artista ha avuto così modo di liberare pienamente la sua arte nello spazio, diffondendo su tutto il territorio delle Marche le inedite installazioni Go-go Obelisk. Lorenzo Marini spiega che "Ho voluto seminare il bello per le strade che viviamo ogni giorno. I miei 10 obelischi sono fatti di specchi e delle mie lettere liberate. Nascono per accompagnarci nella nostra vita quotidiana, riflettendo la nostra ritrovata libertà e mostrandoci la bellezza di ciò che ci circonda. Non solo, saremo noi stessi parte delle opere d'arte riflettendoci in esse. Ho perciò scelto di cominciare questa disseminazione diffusa d'arte dai miei luoghi del cuore delle Marche: da Tolentino, città che ospita la Biennale dell’Umorismo che ho diretto per anni, a Recanati, culla della letteratura italiana, a Macerata, che considero luogo eccezionale di sintesi tra tradizione e innovazione, tra estetica ed etica".
In merito agli obelischi Sabino Maria Frassà spiega così il significato di queste opere: "Gli obelischi di Lorenzo Marini sono lo specchio della nostra esistenza. Le nuove lettere di Marini possono essere considerate come una sorta di evoluzione degli antichi geroglifici egizi: questi nuovi types, così come ama definirli l’artista, sono costruiti a partire da simboli e loghi legati alle lettere per vicinanza semantica o di forma. L'artista diventa un archeologo del futuro. Il risultato è un impossibile nuovo alfabeto visivo di cui la grammatica e la sintassi devono essere ancora scoperte o inventate. In questo modo le "lettere liberate" di Marini sono i geroglifici della contemporaneità che raccontano vizi e virtù della nostra società: il culto della forma è in fondo la storia della stessa umanità che non può che vivere in bilico tra essere e apparire"
Lorenzo Marini è un artista italiano che vive e lavora fra Milano, Los Angeles e New York. Marini ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Venezia con Emilio Vedova, ma si è laureato in architettura e ha lavorato con successo nel mondo della pubblicità per trent’anni. Tra le sue ultime mostre personali si ricordano: "Di Segni e di Sogni" a Santa Maria della Scala di Siena, "Alphatype21" all'Istituto Italiano di Cultura Los Angeles, "Dal Silenzio alla Parola" alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia e "Out of Words" al Gaggenau Hub di Milano. Nel 2016 Marini ha un’intuizione artistica che lo porta a celebrare la bellezza delle lettere. Nel 2017, forte di questo successo, crea il “Manifesto per la liberazione delle lettere” diventando, di fatto, il caposcuola di un nuovo linguaggio artistico: quello di dedicare ad ogni singola lettera dell’alfabeto un’opera, liberando così le lettere dall’obbligo della funzione, per celebrarne la pura bellezza intrinseca. Le opere pittoriche di Marini possono essere lette come la traduzione in arte contemporanea di campagne pubblicitarie, con una rigorosa logica degli spazi e degli equilibri, nella sua prima ricerca sui Visual. Così come possono essere lette come un pensiero rivoluzionario sulla bellezza pop dell’alfabeto contemporaneo, in questa seconda fase artistica.
Dal 2017 l'artista collabora attivamente con CRAMUM