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 Getty Villa, Malibu, un giardino “romano” in California

 

Giardini storici, verità e finzione. Letture, restituzioni, interpretazioni critiche dei modelli storici  nel paesaggio del XX e del XXI secolo

 Negli spazi Bomben della Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso l’appuntamento annuale con le giornale internazionali di studio sul paesaggio è arrivato alla quindicesima edizione.

Giovedì 21 e venerdì 22 febbraio si rinnova negli spazi Bomben della Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso l’appuntamento annuale con le giornale internazionali di studio sul paesaggio, che, in questa quindicesima edizione, propongono una riflessione sui Giardini storici, fra verità e finzione.

Diciotto relatori provenienti da Italia, Europa e Stati Uniti sono stati chiamati a indagare il tema del “giardino storico” da una prospettiva inedita e originale, quella offerta dalle letture, restituzioni, interpretazioni critiche dei modelli storici nel paesaggio del XX e del XXI secolo.
Partire da un’attenzione rivolta alle stagioni in cui si è praticato l’esercizio della replica e della copia avvalorata dall’indagine storica può essere un espediente – rigoroso quanto ironico e dissacrante – per segnalare la necessità di coltivare e frequentare la storia del giardino come fertile termine di riferimento culturale, non solo come un repertorio di forme congelate e replicabili né, tanto meno, un rassicurante universo di facile intrattenimento.

«Scegliendo questa tematica», afferma Luigi Latini, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Benetton, «abbiamo voluto sottolineare la necessità di tener viva la ricerca e la discussione sul tema del “giardino storico”, affinché continui a esercitare un ruolo germinale e propositivo rispetto al dibattito sul paesaggio contemporaneo, all’orientamento dei corsi di studio di ogni livello in questo campo, ai luoghi nei quali si ha la responsabilità di intervenire in contesti nei quali tale eredità storica si manifesta sia in estensione che in profondità».

Le giornate di studio sul paesaggio sono progettate dal Comitato scientifico della Fondazione, con il coordinamento di Luigi Latini e Simonetta Zanon.


Programma:

giovedì 21 febbraio
Il gioco delle riproduzioni. Autenticità, uso e migrazione di modelli e documenti storici, copie
Interventi di: Vincenzo Cazzato, Raffaella Fabiani Giannetto, Finola O’ Kane Crimmins, Filippo Pizzoni, Beate Reuber, Bianca Maria Rinaldi, Josè Tito Rojo
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Trasformazioni del giardino e del paesaggio nel cinema, Marta Maffucci

venerdì 22 febbraio
Esercizi di lettura critica. Esempi dal ventesimo secolo e dal panorama attuale
Interventi di: Christian Bertram, Paolo Bürgi, Stéphanie de Courtois, Anette Freytag, Luigi Gallo, Anna Lambertini, Annemarie Lund, Monique Mosser, Giuseppe Rallo
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Prati urbani. I prati collettivi nel paesaggio delle città, Hervé Brunon presenta il libro a cura di Franco Panzini (Fondazione Benetton Studi Ricerche–Antiga, Treviso 2018)

I partecipanti alle giornate di studio:

Christian Bertram, Università di Amsterdam;
Hervé Brunon, CNRS, Centre André Chastel, Paris;
Paolo Bürgi, Studio Bürgi, Camorino;
Vincenzo Cazzato, Università del Salento, Lecce;
Stéphanie de Courtois, Ecole nationale supérieure d’architecture de Versailles;
Raffaella Fabiani Giannetto, Folger Shakespeare Library, Washington;
Anette Freytag, Rutgers University, New Brunswick, New Jersey;
Luigi Gallo, Università degli Studi della Basilicata, Matera;
Anna Lambertini, Università di Firenze;
Annemarie Lund, Chief Editor «Landskab», København;
Marta Maffucci, scenografa, Roma;
Monique Mosser, École nationale supérieure d’architecture de Versailles,
Centre André Chastel, Paris (Honoraria);
Finola O’ Kane Crimmins, University College, Dublin;
Filippo Pizzoni, aMAZING_sTUDIO, Milano;
Giuseppe Rallo, Soprintendenza ai BB.AA.PP. delle province di Ve-Bl-Pd-Tv, Venezia;
Beate Reuber, Grün Berlin – “Gärten der Welt”;
Bianca Maria Rinaldi, Politecnico di Torino;
José Tito Rojo, Università di Granada.

Comitato scientifico della Fondazione Benetton:
Luigi Latini, architetto, Università Iuav, Venezia (presidente); Maria Teresa Andresen, paesaggista, Università di Porto; Giuseppe Barbera, agronomo, Università degli Studi, Palermo; Hervé Brunon, storico del giardino, CNRS, Centre André Chastel, Parigi; Anna Lambertini, paesaggista, Università di Firenze; Monique Mosser, storica dell’arte, Scuola superiore di architettura, Versailles; Joan Nogué, geografo, Università di Girona, Osservatorio del Paesaggio della Catalogna; José Tito Rojo, botanico, Università di Granada.


 

 

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Elena Dorfman, CJ 3, 2002 da “Still Lovers”. Courtesy l’artista

 

La Fondazione Prada presenta la mostra “Surrogati. Un amore ideale”

La Fondazione Prada presenta la mostra “Surrogati. Un amore ideale”, a cura di Melissa Harris, all’Osservatorio in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano.

La Fondazione Prada presenta la mostra “Surrogati. Un amore ideale”, a cura di Melissa Harris, dal 21 febbraio al 22 luglio all’Osservatorio in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano.

Attraverso una selezione di 42 opere fotografiche di Jamie Diamond (Brooklyn, USA, 1983) ed Elena Dorfman (Boston, USA, 1965), il progetto esplora i concetti di amore familiare, romantico ed erotico. Entrambe le artiste scelgono un aspetto specifico e insolito di questo tema universale: il legame emozionale tra un uomo o una donna e una rappresentazione artificiale dell’essere umano. Come spiega Melissa Harris, “i lavori di Diamond e Dorfman documentano in modo vivido e senza pregiudizi le interazioni tra gli uomini e i loro compagni inanimati ma realistici”.

Nelle serie “Forever Mothers” (2012-2018) e “Nine Months of Reborning” (2014), Jamie Diamond documenta la vita di una comunità outsider di artiste autodidatte chiamate Reborners, che realizzano e collezionano bambole iperrealistiche con cui interagiscono per soddisfare il proprio desiderio di maternità. In un altro progetto presentato in mostra dal titolo “I Promise to be a Good Mother” (2007-2012), Diamond impersona la madre perfetta, indossando gli abiti di sua madre e interagendo con Annabelle, una bambola reborn. Ispirato a un diario che l’artista teneva da bambina, il progetto si è poi evulto in una complessa esplorazione degli stereotipi sociali e delle convenzioni culturali che circondano la relazione tra madre e figlio.

“Still Lovers” (2001-04) la serie di fotografie che ha dato visibilità internazionale a Elena Dorfman, è incentrata sulle persone che condividono la propria quotidianità domestica con realistiche bambole erotiche a grandezza naturale. Le sue fotografie si addentrano nei legami che si instaurano tra umani e donne sintetiche perfettamente riprodotte e obbligano l’osservatore a riconsiderare la propria visione di amore e riflettere sul valore di un oggetto in grado di sostituire un essere umano. L’intento dell’artista non è quello di enfatizzare la devianza rappresentata da questi surrogati sessuali, ma di svelarne il lato nascosto ritraendo l’intimità tra carne e silicone.

Diamond e Dorfman hanno ritratto i surrogati come creature desiderate e idealizzate, oggetti-feticcio dotati di una “vita propria” condivisa con madri o partner in carne e ossa, e a volte con i loro parenti più stretti. Come spiega Melissa Harris, “rappresentando scene convenzionali di vita domestica, amore e/o erotismo, le fotografie di Dorfman e Diamond trasmettono un pathos inatteso”.

 

 

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 Ph Matteo de Fina

 

A CARNEVALE L’ARTE VALE!

 A Venezia è tempo di Carnevale e la Collezione Peggy Guggenheim è pronta ad aprire le porte a Blame Moon – Tutta colpa della luna, titolo scelto per la rassegna dedicata quest’anno al tema della luna, degli astri e dei pianeti, realizzata in collaborazione con il Comune di Venezia.

A Venezia è tempo di Carnevale e la Collezione Peggy Guggenheim è pronta ad aprire le porte a Blame the Moon – Tutta colpa della luna, titolo scelto per la rassegna dedicata quest’anno al tema della luna, degli astri e dei pianeti, realizzata in collaborazione con il Comune di Venezia. Dal 16 febbraio al 4 marzo venite a scoprire un ricchissimo calendario di visite guidate e laboratori per bambini in linea con questo tema “spaziale”.

Volete sapere quali artisti presenti nella collezione di Peggy Guggenheim hanno trovato la propria ispirazione alzando gli occhi al cielo? Secondo Alexander Calder, ad esempio, l’origine dell’ispirazione per la creazione dei suoi mobiles deriva dall’osservazione del movimento delle costellazioni; Lucio Fontana, attraverso i suoi celebri tagli e buchi sulla tela, fonda la propria poetica su un nuovo concetto di dimensione spaziale; Edmondo Bacci nei suoi dipinti ha rappresentato superfici incrostate di pianeti immaginari; Rufino Tamayo, attraverso un’immagine molto semplice e immediata, dà espressione a tutta la meraviglia e lo sgomento che l’uomo prova di fronte all’universo. Per approfondire le loro creazioni il museo offre una serie di visite guidate gratuite, in italiano e inglese, che si svolgono tutti i giorni alle ore 11 e alle 17. Per chi invece volesse scoprire aneddoti e curiosità sulla vita di Peggy Guggenheim, le presentazioni si svolgono alle 12 e alle 16. Le visite sono comprese nel biglietto d’ingresso al museo e non è richiesta prenotazione.

E per i più piccoli? Anche a loro lo stupore di indagare i misteri degli astri. Ecco dunque i Kids Day, laboratori didattici domenicali per bambini dai 4 ai 10 anni. Domenica 17 febbraio l’appuntamento è con Mappa stellare: grazie all’opera di Tamayo ci lanciamo in un’avventura nello spazio siderale e sveliamo forme e storie delle costellazioni. Il 24 febbraio sarà la volta di M’illumino di blu: ispirandoci all’opera di Mario Merz, useremo lampadine e colori a vetro per generare una danza di riverberi e illuminare artisticamente il nostro mondo. Infine domenica 3 marzo chiudiamo il Carnevale con La storia infinita: costruiamo insieme una raccolta di racconti, tappe di un viaggio fantastico nello spazio, attraverso le opere di Bacci e Fontana. I laboratori sono gratuiti, si svolgono dalle 15 alle 16.30, ed è obbligatoria la prenotazione telefonica il venerdì precedente ciascun appuntamento, a partire dalle 9.30, chiamando i numeri 041 24.05.444/401.

Una volta a Palazzo Venier dei Leoni suggeriamo di non perdere la mostra Dal gesto alla forma. Arte europea e americana del dopoguerra nella Collezione Schulhof, un omaggio al collezionismo dei coniugi Hannelore B. e Rudolph B. Schulhof che nel 2012 hanno donato 80 opere della loro collezione alla Fondazione Solomon R. Guggenheim.  Da Mark Rothko a Cy Twombly, da Alberto Burri a Jean Dubuffet, Anselm Kiefer, Frank Stella, Agnes Martin ed Andy Warhol, il percorso espositivo attraversa la storia dell’arte europea e americana del secondo dopoguerra, per arrivare ai primi anni ’80 del XX secolo.

Tutti i giorni alle 15.30 il museo organizza visite guidate gratuite comprese nel biglietto d’ingresso.




 

 

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BITS & BYTES Il viaggiatore mentale: l’arte post-internet di Jon Rafman

Un appuntamento pensato per approfondire l’impatto delle tecnologie digitali nel campo dell’arte contemporanea e parte del programma collaterale delle mostre Jon Rafman

 Giovedì 14 febbraio alle ore 18 alla Galleria Civica di Modena si terrà la quarta e ultima lezione del ciclo BITS & BYTES, pensato per approfondire l’impatto delle tecnologie digitali nel campo dell’arte contemporanea e parte del programma collaterale delle mostre Jon Rafman. Il viaggiatore mentale e Ryoichi Kurokawa. al-jabr (algebra), prodotte da FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE e attualmente in corso, rispettivamente alla Palazzina dei Giardini e a Palazzo Santa Margherita, fino al 24 febbraio 2019.

L’incontro tra il curatore e critico Domenico Quaranta e l’artista Jon Rafman approfondirà le tematiche suggerite dalle opere incluse nella mostra Il viaggiatore mentale, presentando la ricerca artistica dell’autore canadese, tra i primi artisti internazionali a dedicare il suo intero lavoro all’impatto e alle conseguenze che le tecnologie digitali hanno avuto nella società contemporanea.

Jon Rafman è nato a Montreal nel 1981, dove vive e lavora. Dopo gli studi di filosofia e letteratura alla McGill University di Montreal, Rafman si è diplomato in Film, Video e New Media alla School of the Art Institute di Chicago. Fin dalle sue prime opere audiovisive nella metà degli anni Novanta l’artista si è occupato delle ripercussioni che l’utilizzo dei dispositivi tecnologici hanno avuto e continuano ad avere sulla percezione del reale. Tra le sue mostre personali più recenti: Dream Journals 16 – 17, Sprüth Magers, Berlino, (2017-2018); I have ten thousand compound eyes and each is named suffering, Stedelijk Museum di Amsterdam (2016); Jon Rafman, Westfälischer Kunstverein (2016).

Domenico Quaranta è critico d’arte e curatore. Il suo lavoro si focalizza sull’impatto dei media digitali sull’attività artistica. Collabora regolarmente con riviste internazionali come Frieze, Artpulse e Rhyzome. Dal 2005 ha curato numerose mostre internazionali ed è autore di In My Computer (2011), Beyond New Media Art (2013) e AFK. Texts on Artists 2011 – 2016 (2016), ha contribuito e curato numerose pubblicazioni, tra le quali GameScenes. Art in the Age of Videogames (2006) e THE F.A.T. MANUAL (2013). Attualmente insegna “Sistemi Interattivi” all’Accademia di Belle Arti di Carrara ed è co-fondatore della piattaforma curatoriale Link Art Center di Brescia.

Precede l'incontro, alle ore 17, la proiezione del video realizzato con gli studenti delle scuole secondarie che hanno partecipato ai laboratori sulla mostra Jon Rafman. Il viaggiatore mentale: una riflessione dal punto di vista delle nuove generazioni sui mondi virtuali e sui condizionamenti della tecnologia nella vita reale.

Il biglietto di ingresso alle mostre (Intero: 6 € | Ridotto: 4 €) è valido per tutti i quattro incontri in programma. Ingresso gratuito per gli under 18 e gli over 65.

Informazioni

tel. +39 059 2032911/2032940 - fax +39 059 2032932

www.galleriacivicadimodena.it 

 

 

simone marini

 

Nuove Direzioni all'Autostazione di Bologna

Nell'ambito dell'art week, l'Autostazione di Bologna ospita nell'ingresso l'installazione Nuove Direzioni dell'artista Simone Marini, un progetto a cura di Alice Zannoni

Nell'ambito dell'art week, l'Autostazione di Bologna ospita dal 29 gennaio al 3 febbraio 2019 nell'ingresso l'installazione Nuove Direzioni dell'artista Simone Marini, un progetto a cura di Alice Zannoni.

L'opera mette a fuoco con intelligenza poetica e una sottile ironia lo scenario sociologico dalle nuove forme di comunicazione, dei nuovi spazi di incontro e della nuova geografia, con una personale interpretazione dell'odonomastica (dal greco hodós 'via', e onomastikòs, 'atto a denominare') che è l'insieme dei nomi delle strade, delle piazze, di tutte le aree di circolazione e la relativa disciplina che ne studia l'aspetto storico-linguistico.

Nella rivisitazione dell'artista a dare il nome alle vie sono sono Google, Internet, Facebook, Twitter, Twitter, Istagram, Messanger, Youtube, Whatsapp, Youporn, Tinder: la piazza, che era luogo di incontro, oggi è sostituita da una spazio virtuale; la via, che era un riferimento, oggi è un punto su una mappa interattiva; l'indirizzo è diventato per lo più un www; le relazioni sono gestite attraverso app per incontri e l'istantaneità della messaggistica on line ha generato uno spazio di informazioni e di scambio dati che viaggiano su nuove vie di comunicazione eteree e universali.

I nomi delle vie, al pari di tutti gli altri nomi propri, sono strumenti che permettono di leggere e interpretare la realtà e la società che li ha visti nascere rispondendo a esigenze di identificazione che connettono l'uomo alla società e al proprio territorio. L'opera così mette mano alla distribuzione spaziale fatta di strati di comunicazione che si aggiungono al sistema sociale e che nella forma di “nuove direzioni” danno voce a nuovo sistema identitario.

Coerente con lo spirito “pop” dell'opera, Alice Zannoni apre la riflessione critica con la visionaria citazione tratta da Ritorno al Futuro, quando nel 1989 si pensava all'allóra lontano 2015: “Strade? Dove stiamo andando non c'è bisogno di... strade!”. Quel futuro ora è diventato il presente, le strade esistono eccome, seppur con una forma che molto probabilmente nessuno si sarebbe mai immaginato: una rete di vie chiamata network. Il mondo si evolve, la tecnologia si appropria dei nostri gesti e il cyberspazio occupa sempre più importanza nei mass media, ma in fondo noi essere umani siamo sempre lì, fatti allo stesso modo, con gli stessi bisogni primordiali e sempre alla ricerca di Nuove Direzioni.

L'esposizione è fortemente voluta dal Presidente dell'Autostazione, David Pierinelli, che afferma: “L'Autostazione si è già dimostrata negli anni precedenti un luogo ideale per valorizzare la cultura offrendosi come spazio deputato ad arte e ciò sarà anche la peculiarità del progetto futuro di riqualificazione della stessa che prevede la connessione tra oltre gli oltre 8 milioni e mezzo di utenti e la città. L'obiettivo è qualificare la struttura non solo come principale snodo internazionale per il transito veicolare, ma anche come punto nevralgico della città, in grado di offrire servizi di cui la cultura è parte integrante”.

Simone Marini - Nasce a Roma nel 1971 dove vive e lavora. Autodidatta, inizia il suo percorso artistico sedicenne, scrivendo poesie che sono state pubblicate su riviste del settore. Nello sviluppo della sua poetica sperimenta i mezzi espressivi facendo uso della fotografia, della scultura e della pittura.  La recente mostra Nuove Direzioni presso la Galleria Pio Monti Arte Contemporanea a Roma, con testi in catalogo di Achille Bonito Oliva e Miltos Manetas  ne ha conclamato il successo attirando l'attenzione delle istituzioni. Le sue opere sono esposte in collezione pubbliche e private.

Informazioni utili

Nuove Direzioni - Simone Marini

A cura di Alice Zannoni 

Autostazione di Bologna Piazza XX settembre 6

aperto 24 ore su 24

 

 

 

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NOS Visual Arts Production è orgoglioso di presentare FORZA UOVA

La prima mostra a Bologna di Alterazioni Video, a cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi, promossa da ART CITY Bologna 2019 in occasione di Arte Fiera.

NOS Visual Arts Production è orgoglioso di presentare FORZA UOVA la prima mostra a Bologna di Alterazioni Video, a cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi, promossa da ART CITY Bologna 2019 in occasione di Arte Fiera, un’incursione inedita sulle ultime produzioni "Turbo Film" del collettivo italiano, che si sviluppa come progetto diffuso in città, tra centro e periferia, proponendosi non soltanto come esperienza espositiva bensì come vera e propria immersione nella pratica artistica del collettivo.

NOS, neonato organismo dedito alla produzione artistica, porta per la prima volta a Bologna Alterazioni Video dopo la recente conclamazione a Manifesta dell'ormai nota opera decennale di Incompiuto Siciliano, per presentare invece l'attitudine "Turbo" del gruppo, altro filone di ricerca avviato dagli artisti più di dieci anni fa.

Hai presente quando ti arriva un Super Tele in faccia? Il primo istinto è bucarlo ma poi ti ritrovi in piazzetta a tirare punizioni. Il Turbo Film è l’equivalente di una pallonata o di una banca che brucia o di un bacio inaspettato, magari di un tipo sudato e con la barba. (A.V.)

Il Turbo Film è un genere cinematografico che si pone tra gli spaghetti western e il neorealismo di YouTube. Spesso improvvisato e partecipato, si richiama agli albori del cinema mantenendo le sue radici nell’arte contemporanea. In queste video produzioni, che nascono da occasioni estemporanee, impreviste e si caratterizzano per la bassa definizione, il coinvolgimento di persone sconosciute o appena conosciute, il fotomontaggio, la natura indefinita e mai conclusa, convivono e confliggono il glitterato mondo fashion e la speculazione geopolitica, storie minime, mondi e culture che un tempo si sarebbero detti underground.

Cuore della mostra diffusa sarà l'installazione FORZA UOVA a Voxel (via di Corticella 56), che inaugura venerdì 1 febbraio dalle ore 11.00 alle ore 15.00 in occasione di un brunch davvero speciale di benvenuto in cui il pubblico è proiettato direttamente dentro a un set autoprodotto dal forte apporto calorico. L'installazione è  creata appositamente per la sede speciale di Voxel, la palazzina colorata nel distretto melting pot della Bolognina, dove video, sculture e oggetti di scena compongono un cluster delle ultime produzioni Turbo Film con un affondo ironico sul tema delle fake news, oggetto del loro ultimo "Guerra e Pace" girato a Mosca pochi mesi fa. 

La sera, a partire dalle 21.00, il set prenderà vita in occasione di una grande festa, a cura degli artisti.

A seguire, sabato 2 febbraio dalle ore 23.23, in occasione della "notte bianca" di ART CITY e grazie alla collaborazione con Pop Up Cinema Bologna, il Cinema Medica Palace in centro a Bologna, ospita il cinema event performativo con un ospite d'eccezione direttamente dalla Russia che assieme agli artisti guiderà il pubblico in una lezione di educazione all'autodisciplina per presentare l'anteprima del Turbo Film 2018 "Guerra e Pace".

Domenica 3 febbraio alle ore 12.00, sempre il Cinema Medica Palace ospiterà poi, dopo una ricca colazione a base di omlette, una selezione di Turbo Film dal 2008 a oggi, con la presentazione speciale di Lorenzo Balbi.

Ad arricchire il programma, sabato 2 febbraio alle ore 16.00, all'interno di FRUIT Exhibition, la fiera di pubblicazioni d’arte di Bologna, Alterazioni Video e FOSBURY ARCHITECTURE, in dialogo con Silvia Litardi di NOS, presentano il volume Incompiuto Siciliano. La nascita di uno stile, che illustra la mappatura visiva realizzata dagli artisti  delle follie irrisolte dell'architettura pubblica italiana dal dopoguerra ad oggi.

Alterazioni Video è un collettivo di 5 artisti fondato a Milano nel 2004. I membri sono, Paololuca Barbieri Marchi, Alberto Caffarelli, Andrea Masu, Giacomo Porfiri, Matteo Erenbourg, vivono a New York, Berlino, Lisbona e Bologna. Operando come una piattaforma, gli artisti volgono il loro interesse alla costruzione di immaginari collettivi tramite l’uso alternativo dei nuovi media, problematizzando l’effetto delle tecniche di comunicazione a servizio dei sistemi di potere. Qualunque sia il formato delle loro produzioni, che vanno da indagini a lungo termine alla performance, dal Dj set alle installazioni, Alterazioni Video rileva l’urgenza di riprendere possesso di spazi di narrazione troppo spesso omologati e disciplinati. Negli ultimi anni il collettivo ha prodotto oltre dieci film, raccolti sotto il nome di Turbo Film ed esposti in prestigiosi Festival del Cinema e spazi dell’arte. Turbo Film è un “sistema filmico” o metodologia, che si riferisce alla continua riconfigurazione dell’esperienza nelle relazioni della vita quotidiana e sociale, nel lavoro, nell'economia e nella politica. Ha lo scopo di porre domande su argomenti problematici, attraverso una produzione multi-formato trasversale che può circolare su diverse piattaforme multimediali.

NOS Visual Arts Production sviluppa e cura produzioni artistiche. Nasce nel 2018 dall’incontro di Elisa Del Prete, Silvia Litardi, Rubina Romanelli e Sara Zolla che uniscono le loro diverse competenze nel sistema dell’arte contemporanea per realizzare e promuovere mostre e progetti. NOS si occupa dei numerosi aspetti che rendono possibile l’opera d’arte lavorando con gli artisti per produrre opere inedite e site specific e rispondendo trasversalmente alle esigenze di committenti privati e pubblici come musei, fondazioni, teatri, festival e gallerie.

Voxel è lo spazio di coworking nel cuore della Bolognina per professionisti e artigiani del visivo dove condividere lo spazio significa condividere visioni e progettazioni, e dove NOS, tra i co-fondatori, ha la sue sede.

Pop Up Cinema Bologna, in pieno centro storico è un cantiere culturale che propone nuovi modi di interpretare la sala cinematografica e vivere il rapporto tra film e spettatori.

 INFO

Alterazioni Video

FORZA UOVA

A cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi

@ Voxel | via di Corticella 56, Bologna

venerdì 1 febbraio 2019

opening mostra e brunch, ore 11-14

festa, ore 21 – 1

 

La mostra presso Voxel si potrà visitare da giovedì 31 gennaio a domenica 3 febbraio 2019 dalle ore 10 alle ore 20

Eventi

Cinema Event TurboFilm

@ Cinema Medica Palace | via Monte Grappa 9, Bologna

sabato 2 febbraio 2019, dalle ore 23.23

biglietto intero 8 euro con possibilità di acquisto in prevendita fino al 30 gennaio a 3 euro

riduzione con biglietto Arte Fiera 5 euro

 

TurboFilm a colazione con presentazione di Lorenzo Balbi

@ Cinema Medica Palace | via Monte Grappa 9, Bologna

domenica 3 febbraio 2019, ore 12.00

biglietto intero 10 euro comprensivo di colazione

con possibilità di acquisto in prevendita fino al 30 gennaio a 5 euro

riduzione con biglietto Arte Fiera 7 euro

 

Presentazione del libro Incompiuto Siciliano con Alterazioni Video

e FOSBURY ARCHITECTURE in dialogo con Silvia Litardi

@ Fruit Exhibition | Palazzo Isolani, Corte Isolani 5, Bologna

sabato 2 febbraio 2019, ore 16.00

ingresso libero

Promosso da ART CITY Bologna 2019