art week

 

Fondazione Monte Verità presenta EVOKING REALITIES: VOICES FOR A POLITICAL DESIRE 

Il progetto vuole riconsiderare e rileggere l’eredità storico artistica del Monte Verità, costruendo un’inedita cartografia sonora del luogo attraverso il solo utilizzo del suono e delle vibrazioni prodotte dai corpi. 

Voices for a political desire è Il quarto capitolo del processo curatoriale Evoking Realities concepito da Matteo Binci, progetto sostenuto dall’Italian Council (2021), Direzione Generale Creatività Contemporanea, Ministero Cultura Italia e sviluppato nell’occasione con la collaborazione di Nicoletta Mongini, Responsabile Cultura della Fondazione Monte Verità.

Il progetto vuole riconsiderare e rileggere l’eredità storico artistica del Monte Verità, costruendo un’inedita cartografia sonora del luogo attraverso il solo utilizzo del suono e delle vibrazioni prodotte dai corpi. La cartografia è uno strumento che consente di costruire mappe del pensiero localizzate che si compongono per risonanza e che possono essere abitate. Voci, movimenti, musiche e parole vengono disconnessi dalla loro capacità logico esplicativa per divenire vibrazioni in grado di produrre desideri veicolati dalle corporeità che le condividono e che abiteranno il Monte Verità.

L’eccezionalità delle vicende del Monte Verità - comunità di artisti, riformatori, scrittori, teosofi e anarchici nata al termine del XIX secolo - consiste in una condivisione polifonica di desideri politici differenti praticati singolarmente, ma allo stesso tempo condivisi attraverso le pratiche di vita e l’utopia di un inedito vivere assieme. Partendo dalla storia utopica della comune del Monte Verità - densa di personaggi dediti alla danza e al corpo quali Rudolf von Laban, Mary Wigman, Suzanne Perrottet - si vuole indagare il potere dei corpi e delle vibrazioni che sono in grado di produrre. Può la voce abbandonare il luogo razionale della parola e farsi corpo in sé stessa, generando un luogo alternativo rispetto alla dimensione logico discorsiva? Il suono è in grado di affettare le strutture di potere linguistico e divenire un legame tra corpi in trasformazione? In che maniera il movimento in quanto vibrazione del corpo può richiamare e materializzare un ricordo, un’utopia o un desiderio?

La performance Harmonious dissonances; negotiations di Lara Dâmaso parte dal confronto con il dipinto di Elisàr von Kupffer Il chiaro mondo dei beati (1920 –1939) conservato presso il Padiglione Elisarion del Monte Verità. Indagando il potenziale espressivo, terapeutico e politico della voce, l’artista decostruisce le strutture di potere intrinseche nell’uso disciplinato della voce.

Nella performance Magari accadrà qualcosa di meraviglioso ..., Yara Li Mennel, Anna Rigamonti e Natalie Peters sottolineano la dimensione istintiva e olistica dell’arte attraverso un approccio multidisciplinare e multisensoriale denotato da voci, suoni, danze e poesie che riscopre la forza vitale dell’essere umano.

Ilenia Caleo e Matteo Binci interverranno nella conferenza Voci per un desiderio politico che affronterà le relazioni tra corpo e politica, analizzando in che maniera le pratiche performatiche possono produrre nuove soggettività attraverso la produzione di un pensiero incarnato.

Conclude la programmazione la sessione d’ascolto Incantesimale a cura della web radio Lumpen Station che partendo dal concetto di thaumazein (stupore) tenta di evocare il represso visibile utilizzando pratiche psico magiche.

 

IL PROGRAMMA (entrata libera)

Sabato 24 settembre - Monte Verità, Strada Collina 84 6612 Ascona

17.00 Magari accadrà qualcosa di meraviglioso...Performance di Yara Li Mennel, Anna Rigamonti e Natalie Peters.

17:30 Talk con Ilenia Caleo e Matteo Binci

18:45 Harmonious dissonances; negotiations - Performance di Lara Dâmaso

19:30 Incantesimale, sessione d’ascolto di Lumpen station, Andrea Marioni.

          Aperitivo

 



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Triade, Arnaldo Pomodoro.

Le opere monumentali della collezione della Fondazione Arnaldo Pomodoro installate agli Horti dell’Almo Collegio Borromeo di Pavia 

Il parco del Collegio apre al pubblico arricchendo la collezione di opere nei giardini con sculture di Arnaldo Pomodoro, Nicola Carrino, Gianfranco Pardi, Luigi Mainolfi, Mauro Staccioli e Salvatore Cuschera concesse in comodato dalla Fondazione. 

Da oggi, sabato 17 settembre, aprono al pubblico gli Horti, il parco di 35.000 metri quadrati dell’Almo Collegio Borromeo di Pavia che l’istituzione ha riqualificato come luogo aperto a tutti e in cui si intrecciano habitat naturali, arte contemporanea, etica, equità e inclusione sociale.

Gli oltre tre ettari nel centro storico di Pavia affacciati sul fiume Ticino, un tempo dedicati alla coltivazione di ortaglie e frutteti, diventano oggi luogo di socialità e intreccio di saperi, il cui progetto complessivo nasce dalla volontà di valorizzare il patrimonio storico del Collegio universitario di merito più antico d’Italia.

Basandosi su tre temi cardine – Arte, Natura e Etica – gli Horti esprimono con Horti.Oasi l’impegno alla valorizzazione e salvaguardia della biodiversità, con Horti.Arte offrono a tutti l’esposizione permanente di pitture murali e sculture di artisti contemporanei, mentre con Horti.Etica favoriscono inclusione sociale, reinserimento lavorativo e promozione del volontariato.

Il progetto degli Horti è una promessa educativa: “in un momento sociale e storico complesso come l’attuale – ha dichiarato il Rettore, Alberto Lolli il Collegio intende inserirsi in modo attivo nei processi di rilancio e ricostruzione dello spazio pubblico, promuovendo luoghi di socialità, intrecci di saperi e senso etico”.

Completa il progetto del parco Zero, punto di ristoro gestito da Planeat.eco, particolarmente attento ad uno stile di vita sostenibile.

La Fondazione Arnaldo Pomodoro ha aderito con entusiasmo al progetto Horti.Arte concedendo in comodato gratuito alcune opere della sua collezione, sculture monumentali di Arnaldo Pomodoro, Nicola Carrino, Gianfranco Pardi, Luigi Mainolfi, Mauro Staccioli e Salvatore Cuschera che abiteranno gli spazi del parco, accanto a opere commissionate dal Collegio ad artisti come Ivan Tresoldi e David Tremlett.

Gli Horti saranno gratuitamente aperti al pubblico dal martedì alla domenica, visitabili anche attraverso un’App che guiderà l’utente alla scoperta della bellezza del parco.

Collegio Borromeo, Horti - Viale Lungo Ticino Sforza 46 - Pavia

ingresso libero

 



art week

 Aziz Hazara, Takbir, 2022. Video digitale monocanale, colore, suono 5.1, 9'58". Courtesy dell'artista, Experimenter e Fondazione In Between Art Film

FONDAZIONE IN BETWEEN ART FILM annuncia i prossimi eventi di PENUMBRA a Venezia 

Vanishing Points, il programma pubblico di Penumbra, riprende giovedì 22 settembre a Venezia con una conversazione tra Aziz Hazara, Natasha Ginwala e Susan Schuppli. 

Vanishing Points, il programma pubblico di Penumbra, riprende giovedì 22 settembre a Venezia con una conversazione tra Aziz Hazara, artista; Natasha Ginwala, Curatrice Associata Esterna per Gropius Bau, Berlino, e Direttrice Artistica di Colomboscope, Colombo; e Susan Schuppli, Professoressa e Direttrice di Centre for Research Architecture presso Goldsmiths, University of London.

Fondazione In Between Art Film è lieta di annunciare i prossimi eventi del programma pubblico che dal 22 settembre al 20 ottobre riprenderanno ad accompagnare Penumbra, la sua prima mostra istituzionale organizzata all’Ospedaletto e alla Chiesa di Santa Maria dei Derelitti a Venezia in occasione della 59. Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia.

Curata da Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi – rispettivamente Direttore Artistico e Curatore della FondazionePenumbra presenta una serie di installazioni video e filmiche commissionate a Karimah Ashadu (1985, Regno Unito), Jonathas De Andrade (1982, Brasile), Aziz Hazara (1992, Afghanistan), He Xiangyu (1986, Cina), Masbedo (Nicolò Massazza, 1973 e Iacopo Bedogni, 1970, Italia), James Richards (1983, Regno Unito), Emilija Škarnulytė (1987, Lituania) e Ana Vaz (1986, Brasile). Tutte le otto le opere sono commissionate e prodotte da Fondazione In Between Art Film, l’iniziativa fondata da Beatrice Bulgari per sostenere artisti e istituzioni attive nel campo delle immagini in movimento.

Riflettendo sulle immagini in movimento come spazio di trasformazione materiale e metaforica, le opere ci parlano di un mondo globale e frammentato, e ci invitano a rivolgere la nostra attenzione a scenari in trasformazione, tra vulnerabilità e immunità, verità e finzione, distruzione e affermazione, solitudine e collettività.

Per tutta la sua durata, la mostra è accompagnata da un programma pubblico intitolato Vanishing Points e curato da Bianca Stoppani e Paola Ugolini, rispettivamente Editor e Curatrice di Fondazione In Between Art Film.

Attraverso conversazioni con accademici, architetti, curatori, designer, ricercatori e pensatori, dal 22 settembre il programma coinvolge gli artisti Aziz Hazara, He Xiangyu, Masbedo, James Richards ed Emilija Škarnulytė, i cui lavori sono presenti in Penumbra, e Ippolito Pestellini Laparelli, architetto e curatore che ha progettato il set design della mostra insieme alla sua agenzia 2050+. Vanishing Points invita inoltre l’artista Janis Rafa, il cui film Lacerate è stato prodotto nel 2020 dalla Fondazione per il suo primo progetto di commissioni intitolato “MASCARILLA 19 – Codes of Domestic Violence” ed è ora esposta ne Il latte dei sogni, la mostra curata da Cecilia Alemani per la Biennale Arte 2022. Infine, viene presentata la ricerca condotta da Lara Conte e Francesca Gallo sulle artiste italiane che, dagli anni Sessanta, hanno utilizzato le immagini in movimento come medium per situare ed esprimere il proprio sguardo sovversivo.

La lista completa dei prossimi partecipanti a Vanishing Points include:

Cristina Baldacci, Maria Malvina Borgherini, Edwin Carels, Lara Conte, Formafantasma, Francesca Gallo, Aziz Hazara, Natasha Ginwala, He Xiangyu, Hou Hanru, Beatrice Leanza, Masbedo, Marina Otero Verzier, Ippolito Pestellini Laparelli, Andrea Pinotti, James Richards, Susan Schuppli, Emilija Škarnulytė, Federica Timeto, e Kathryn Weir.

Secondo la prospettiva lineare, il punto di fuga è quel luogo, tanto reale quanto virtuale, dove gli elementi di un’immagine convergono sulla linea dell’orizzonte. È quel punto ideale e universale da cui dipende la costruzione dell’immagine che l’occhio è invitato a guardare. Tuttavia, è anche il luogo dove paradossalmente la visione si esaurisce. All’interno e al di là di questa cornice interpretativa, il programma pubblico di Penumbra guarda ai punti di fuga che animano le opere in mostra e mira a espandere il discorso critico e spaziale sui time-based media tra posizioni contemporanee e storiche.

Il programma si svolge presso il Complesso dell’Ospedaletto.

Visita inbetweenartfilm.com per i dettagli e il calendario di Vanishing Points. Per ricevere aggiornamenti sul calendario del programma e sui tour della mostra guidati dai curatori, iscriviti alla nostra newsletter o seguici su Eventbrite. Gli eventi di Vanishing Points sono gratuiti e aperti a tutti.

FONDAZIONE IN BETWEEN ART FILM

Penumbra

con Karimah Ashadu, Jonathas de Andrade, Aziz Hazara, He Xiangyu,

Masbedo, James Richards, Emilija Škarnulytė, Ana Vaz

a cura di Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi

Complesso dell'Ospedaletto Barbaria de le Tole, 6691 Venezia

Penumbra è aperta tutti i giorni, tranne il martedì.

L'ingresso è gratuito, dalle 10 alle 18, con ultimo accesso alle 17

www.inbetweenartfilm.com

Instagram @fondazioneinbetweenartfilm

 



art week

 Andrea Bowers. In the Ballroom - Overcoming the Myth of Masculine Force, 2022
Courtesy of the artist and kaufmann repetto Milan / New York.

 

FURLA SERIES ANDREA BOWERS. MOVING IN SPACE WITHOUT ASKING PERMISSION

Promossa da Fondazione Furla e GAM - Galleria d’Arte Moderna, Milano.

Fondazione Furla e GAM - Galleria d’Arte Moderna di Milano sono liete di annunciare Moving in Space without Asking Permission, una mostra di Andrea Bowers a cura di Bruna Roccasalva

Prima mostra personale di Andrea Bowers in un’istituzione italiana, Moving in Space without Asking Permission offre un’esperienza immersiva all’interno del lavoro dell’artista e del suo impegno nella lotta per la parità di genere e l’emancipazione della donna.

Andrea Bowers è un’artista e attivista americana la cui ricerca combina pratica estetica e impegno politico da una prospettiva femminista. Da circa trent’anni l’artista indaga questioni fondamentali come la parità di genere, i diritti della donna e dei lavoratori, l’immigrazione e l’ambientalismo, attraverso un approccio formale di forte impatto visivo e una sperimentazione linguistica che abbraccia un’ampia varietà di mezzi espressivi, dal disegno al video, dall’installazione al neon. La sua capacità di restituire argomenti complessi in un vocabolario accessibile e diretto è il perfetto esempio di come l'arte possa, attraverso il potere estetico dei suoi linguaggi, veicolare messaggi socialmente rilevanti.

La mostra Moving in Space without Asking Permission fa parte di una più ampia riflessione sul femminismo che Bowers porta avanti da tempo, e si concentra in particolare sulla relazione tra femminismo e autonomia corporea, con uno sguardo rivolto sia al presente sia alla storia del nostro Paese. Ogni progetto di Bowers parte da un approfondito lavoro di ricerca sul contesto in cui si trova a operare e dall’incontro con il suo tessuto sociale. In questo caso Moving in Space without Asking Permission prende le mosse dal confronto dell’artista con alcune esperienze femministe italiane di oggi, in particolare con il lavoro della filosofa e attivista Alessandra Chiricosta che studia e insegna l’esercizio delle arti marziali come strumento di auto consapevolezza corporea e di rottura rispetto agli stereotipi di genere. Il progetto nasce anche in risposta alle specificità del contesto espositivo della GAM: un museo la cui collezione rimanda al periodo storico tra Ottocento e Novecento, quando il movimento di emancipazione femminile in Italia muoveva i primi passi.

Attraverso un percorso espositivo che combina lavori iconici e nuove ambiziose produzioni che testimoniano, tra l’altro, la grande versatilità linguistica dell’artista, la mostra restituisce l’importanza di una ricerca in cui attivismo politico e pratica artistica sono inestricabilmente interconnessi.

Furla Series - Andrea Bowers. Moving in Space without Asking Permission, è la quarta edizione del progetto Furla Series, ed è il frutto della collaborazione tra Fondazione Furla e GAM, una patnership iniziata nel 2021 con la mostra di Nairy Baghramian e recentemente rinnovata per la realizzazione dei successivi appuntamenti del ciclo.

Furla Series è il progetto che a partire dal 2017 vede Fondazione Furla impegnata nella realizzazione di mostre in collaborazione con importanti istituzioni d’arte italiane, con un programma tutto al femminile pensato per dare valore e visibilità al contributo fondamentale delle donne nella cultura contemporanea.

 



art week

 Alessandro Vizzini, Ignoto scultore Meridionale, 2019.

 

Fondazione Pastificio Cerere presenta "VU - " mostra personale di Alessandro Vizzini

Alessandro Vizzini basa la sua ricerca artistica sul processo di osservazione del paesaggio e sulla rielaborazione di tali scenari esplorando e ribaltando le derive del rapporto modernista tra l’essere umano e l’habitat di cui fa parte.

Martedì 13 settembre 2022 la Fondazione Pastificio Cerere presenta VU -, la mostra personale di Alessandro Vizzini a cura di Sonia D’Alto, aperta al pubblico da mercoledì 14 settembre a venerdì 21 ottobre 2022.

Privilegiando la scultura come mezzo di rappresentazione, Alessandro Vizzini basa la sua ricerca artistica sul processo di osservazione del paesaggio e sulla rielaborazione di tali scenari esplorando e ribaltando le derive del rapporto modernista tra l’essere umano e l’habitat di cui fa parte.

Le opere di Vizzini sono accomunate da qualità formali fortemente caratterizzanti, nelle quali l’essenza oggettuale della scultura viene vivificata dall’aspetto narrativo che contiene. Gli effetti temporali sulla materia visiva e la presenza dell’uomo come osservatore privilegiato della natura sono gli elementi centrali nel lavoro dell’artista.

Muovendosi tra presente, passato e futuro e creando un ponte tra oggetti proiettati e oggetti preesistenti, la mostra, di cui il titolo traspone in lettere le forme presenti, propone una sorta di metafisica della realtà, nutrita dai frammenti materiali e spirituali del mediterraneo. Ogni lavoro rappresenta un determinato soggetto nel paesaggio, rielaborato attraverso un approccio psicogeografico: una pratica in cui gli effetti dell’ambiente geografico agiscono direttamente sul comportamento emotivo degli individui. Il percorso espositivo, articolandosi in “dispositivi per l’immaginazione” accoglie opere come reperti rituali, che catturano lo spettatore nel rapporto tra una dimensione fisica e una psichica. La percezione pareidolica - che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili dalla forma casuale - e l’accompagnamento che la scultura propone nell’immaginazione sono tracce verso il ricongiungimento onirico e narrativo che tessono sogni e miti, nella trasformazione della nostra conoscenza e dell’ambiente in cui siamo immersi.

Attraverso una serie di lavori che partono dal 2017 fino ad un corpus di opere nuove, Vizzini offre una negoziazione tra la visione umana e le sue operazioni di costruzione e decodifica cognitiva, mostrando le illusioni della memoria, le finzioni del reale e la fine della natura come la conosciamo. L’inconscio, i sogni e le loro proiezioni entrano nella struttura della mostra come modalità di osservazione, di riflessi e di miraggi, distillando nel paesaggio un reciproco rapporto di conoscenza e di infusa comunicazione, dove l’empatia all’ambiente coincide con il tentativo di ricongiunzione ai rapporti di formalizzazione dei processi naturali.

Il progetto, promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, è vincitore dell'Avviso Pubblico "Estate Romana 2022 - Riaccendiamo la Città, Insieme" curato dal Dipartimento Attività Culturali.

Biografia

Alessandro Vizzini (Cagliari 1985), vive e lavora a Roma. Ha precedentemente esposto tra gli altri a Spazio Mensa, Roma, 2021; Museo Nivola, Orani, 2020; Villa Medici Accademia di Francia, Roma, 2019; Fondazione Baruchello, Roma, 2017; American Academy, Roma, 2017; Marselleria, Milano, 2016.

 



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 Nari Ward: We the People, 2019 / Exhibition view: New Museum, New York / Photo: Maris Hutchinson - EPW Studio

FONDAZIONE NICOLA TRUSSARDI presenta NARI WARD Gilded Darkness 

Negli spazi esterni e interni del Centro Balneare Romano, in zona Città Studi, Nari Ward porterà opere inedite, realizzate per l’occasione, accanto a celebri sculture, installazioni e interventi ambientali. 

Dal 12 settembre al 16 ottobre 2022 la Fondazione Nicola Trussardi presenta un nuovo progetto realizzato appositamente per la città di Milano: Gilded Darkness [L’oscurità dorata] dell’artista americano Nari Ward (St. Andrew, Giamaica, 1963; vive e lavora a New York). Negli spazi esterni e interni del Centro Balneare Romano, in zona Città Studi, Nari Ward porterà opere inedite, realizzate per l’occasione, accanto a celebri sculture, installazioni e interventi ambientali. 
 
Dopo aver presentato nell’autunno 2020 The Sky in a Room di Ragnar Kjartansson alla Chiesa di San Carlo al Lazzaretto, e dopo aver avviato nel 2021 le attività della Fondazione Beatrice Trussardi – lanciando su scala internazionale il modello nomade della Fondazione Nicola Trussardi – la Presidente Beatrice Trussardi e il Direttore Artistico Massimiliano Gioni hanno scelto di tornare nel cuore della città di Milano con un nuovo intervento in dialogo con le urgenze del nostro tempo. 

Noto per le sue sculture e installazioni assemblate con materiali di recupero, dall'inizio degli anni Novanta, Nari Ward ha contribuito a immaginare l'arte e la cultura contemporanea come esperienze globali e polifoniche. 
Di origini giamaicane, Ward si è trasferito con la famiglia a New York in giovane età, e dopo gli studi d’arte si è stabilito ad Harlem, quartiere prevalentemente afroamericano di Manhattan. Colpito dal proliferare di oggetti abbandonati nelle strade, Ward ha cominciato a collezionare oggetti dal forte valore simbolico. Dalla manipolazione di questi materiali – passeggini, carrelli della spesa, ombrelli, lacci per le scarpe e altri oggetti trovati e rifiuti urbani – sono nate installazioni monumentali che hanno trasformato il linguaggio della scultura contemporanea, introducendo esperienze teatrali e immersive diventate poi un aspetto tipico dell'arte di questo nuovo secolo. 

Ad aprire il progetto per il Centro Balneare Romano sarà una delle sue opere più note, Amazing Grace, prodotta durante la sua residenza nel 1993 allo Studio Museum di Harlem: per questa grande installazione, Ward ha raccolto più di 300 passeggini abbandonati disponendoli in forma di scafo di nave. L’allestimento è accompagnato dalla voce della cantante gospel e attivista afroamericana Mahalia Jackson, che intona la struggente Amazing Grace.
Installata negli spazi raramente accessibili dei vecchi spogliatoi della Piscina Romano, l’opera si carica di nuovi significati: è un anti-monumento che ricorda le immagini recenti dei passeggini lasciati nelle stazioni al confine con l’Ucraina per accogliere i profughi in fuga dal conflitto ma è anche un grande abbraccio che avvolge gli spettatori in un’atmosfera malinconica e struggente.
 
Accanto ad Amazing Grace, Nari Ward presenterà una serie di opere che mettono al centro molti temi che animano la sua ricerca: il dialogo tra culture, l’arte come spazio di incontro e scambio, il formarsi dell’identità al confine tra linguaggi e tradizioni diverse e, in particolare, una riflessione sulla funzione dei monumenti in un momento segnato dalla continua revisione della storia e dai numerosi crolli e le ripetute crisi che hanno definito questi ultimi anni.
 
Gilded Darkness si articolerà negli spazi del Centro Balneare Romano, occupandoli con tracce fisiche e immateriali. La storia del Centro – progettato dall'architetto Luigi Secchi durante il fascismo, inaugurato nel 1929 e dedicato alla memoria del giovane campione olimpionico Guido Romano morto al fronte durante la Prima Guerra Mondiale – racconta di ideali di vittoria e grandezza, di guerre e atletismo, di nazionalismo e imperialismo: concetti ai quale Ward risponde con i suoi monumenti precari e con oggetti che incarnano storie di piccoli eroismi quotidiani, episodi di gioia collettiva ma anche immagini di sconfitte e cadute dei miti trionfali che avevano attraversato il Novecento.
 
Al centro dell’esposizione si trovano alcune nuove produzioni, commissionate dalla Fondazione Nicola Trussardi, tra cui Emergence Pool, un intervento site-specific sulla piscina – elemento centrale del Centro Balneare, con la sua vasca rettangolare di 4000 metri quadrati, grande quasi come un campo da calcio – che viene trasformata in una gigantesca distesa dorata: una fragile zattera composta da migliaia di coperte termiche galleggianti.
 
Poco lontano un’enorme bandiera bianca issata su una gru rievoca immagini di nazionalismo, violenza e sconfitta, mentre dagli altoparlanti di Battleground Beacon si diffondono suoni e composizioni musicali realizzate in collaborazione con vari gruppi e individui che abitano e vivono a Milano: paesaggi sonori che raccontano la relazione con la città di persone che provengono da altri Paesi e culture.
 
Gilded Darkness di Nari Ward fa parte di una serie di importanti progetti espositivi realizzati dal 2003 dalla Fondazione Nicola Trussardi: opere d’arte pubblica, mostre temporanee, incursioni, performance e interventi pop-up che hanno portato a Milano celebri artisti internazionali tra cui Pawel Althamer, Allora & Calzadilla, Maurizio Cattelan, Tacita Dean, Jeremy Deller, Elmgreen and Dragset, Urs Fischer, Fischli e Weiss, Gelitin, Ragnar Kjartansson, Sarah Lucas, Ibrahim Mahama, Paul McCarthy, Paola Pivi, Pipilotti Rist, Anri Sala, Tino Sehgal e Stan VanDerBeek.
 
La Fondazione Nicola Trussardi è un’istituzione no profit privata, un museo nomade per la produzione e la diffusione dell’arte contemporanea in contesti molteplici e attraverso i canali più diversi, che nasce a Milano nel 1996. Le sue attività sono rese possibili grazie alla generosità delle socie fondatrici e ai membri del Cerchio della Fondazione Nicola Trussardi, gruppo di sostenitrici e sostenitori che ne supporta i progetti. 
Gilded Darkness di Nari Ward continua il percorso intrapreso dalla Fondazione nel 2003, per portare l’arte contemporanea nel cuore della città di Milano, riscoprendo e valorizzando luoghi dimenticati e insoliti e reinventando gli spazi urbani grazie alle energie e allo sguardo degli artisti più interessanti di oggi.
 
Gilded Darkness 
è ideata e prodotta dalla Fondazione Nicola Trussardi e realizzata con la collaborazione di Milanosport.
Si ringrazia Assimpredil Ance per il supporto.
Si ringraziano Spazio Aperto Servizi Società Cooperativa Sociale Onlus, Farsi Prossimo Società Cooperativa Sociale Onlus, Società Cooperativa Sociale Comunità Progetto a.r.l., CEAS – Centro Ambrosiano di Solidarietà per la realizzazione del sonoro dell'opera Battleground Beacon (2021-2022).
Si ringrazia il Comune di Milano. Media Partner: Sky Arte.

Nari Ward
 
Nato a St. Andrew, in Giamaica, nel 1963, Nari Ward è uno degli artisti contemporanei più noti della sua generazione. 
Attivo dagli anni Novanta, il suo lavoro è stato esposto nelle più importanti kermesse internazionali – dalla Biennale di Venezia (1993), alla Biennale del Whitney Museum di New York (1995), a Documenta XI a Kassel (2002) – ed è parte delle collezioni delle maggiori istituzioni museali degli Stati Uniti e di tutto il mondo, tra cui lo Studio Museum di Harlem, il Brooklyn Museum, il MoMA, il Whitney Museum, la Public Library di New York (USA), lo Smithsonian American Art Museum di Washington (USA), l’ICA di Boston (USA), il MoCA di Los Angeles (USA), il Walker Art Center di Minneapolis (USA), la GAM di Torino (Italia), Istanbul Modern a Istanbul (Turchia).
Ha inoltre ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Fellowship Award, The United States Artists (Chicago, 2020); il Vilcek Prize della Vilcek Foundation (New York, 2017); il Joyce Award della Joyce Foundation (Chicago, 2015); il Premio Roma dell’American Academy of Rome (Roma, 2012); e premi dall’American Academy of Arts and Letters (1998), dalla Pollock-Krasner Foundation (1996) e dal National Endowment for the Arts (1994).
Ha infine ricevuto prestigiose commissioni dall’ONU e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.

INFO

12 settembre – 16 ottobre 2022
Centro Balneare Romano – Milanosport
Via Ampère 20, Milano
Tutti i giorni, ore 12.00 – 19.00
Ingresso libero