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Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci presenta il programma espositivo per il 2020

Con il programma del 2020, il Centro Pecci conferma la sua missione di luogo di ricerca aperto alle contaminazioni, alla molteplicità di sguardi, al dialogo di più voci.

Con il programma del 2020, il Centro Pecci conferma la sua missione di luogo di ricerca aperto alle contaminazioni, alla molteplicità di sguardi, al dialogo di più voci. Creazione, conoscenza, innovazione sono obiettivi che il nostro museo si propone da sempre. L’intenzione è ora di perseguirli con un’attenzione particolare ai grandi temi del presente, alle “forze sismiche della contemporaneità”, convinti che l’arte possa darne una lettura illuminante.” Cristiana Perrella, Direttrice Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci

La programmazione del Centro Pecci per il 2020 è caratterizzata dalla presenza di alcuni artisti italiani di fama internazionale - Gio Ponti, Francesco Vezzoli, Martino Gamper, Chiara Fumai - scelti per la loro capacità di guardare al proprio tempo, interpretarlo, incidere su di esso.

Attraverso le più recenti generazioni di artisti nelle mostre Protext! e Chinese Whispers, verranno indagate le diverse espressioni del contemporaneo che avvicinano le persone ai grandi temi della vita e della nostra società

Verranno proposte inoltre grandi personali di due artiste famose nel mondo: saranno festeggiati infatti, con una mostra progettata insieme all’artista stessa, gli 85 anni di Simone Forti (Firenze, 1935), artista, danzatrice, coreografa, la cui famiglia era di Prato; e verrà presentato per la prima volta con una retrospettiva in Italia il lavoro di Sister Corita Kent (Fort Dodge, Iowa, 1918 – Boston, 1986), suora della congregazione religiosa del Cuore Immacolato di Maria, artista, educatrice e attivista della giustizia sociale nella California degli anni Sessanta e Settanta.

Dal 20 al 22 marzo il Centro Pecci promuoverà Lo stato dell’arte. Il festival di Toscaincontemporanea, un evento speciale dedicato alle realtà artistiche già attive in Toscana per permettere un proficuo scambio culturale. 

Prosegue anche nel 2020 la valorizzazione del patrimonio del Centro Pecci, non solo le opere della collezione - protagoniste di una nuova serie di allestimenti a tema - ma anche gli archivi, la biblioteca, risorse preziose per la comunità che devono diventare sempre più accessibili e produttive in termini di ricerca generata.

L’obiettivo rimane quello di affermarsi come un centro di riferimento nazionale e internazionale per la creatività contemporanea, ma anche di coinvolgere in modo attivo la comunità intorno al museo, di aprirlo alla città e farne uno spazio comune.

 

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La mostra colletiva SCREENSHOT nella ex chiesa di San Bernardino da Siena di Luzzana

La mostra collettiva presenta opere di Emanuele Bresciani e di numerosissimi giovani artisti provenienti dalle accademie di belle arti di Bergamo e Verona.

La splendida cornice della ex chiesa di San Bernardino da Siena di Luzzana ospita la mostra collettiva SCREENSHOT, con opere di Emanuele Bresciani e di numerosissimi giovani artisti provenienti dalle accademie di belle arti di Bergamo e Verona. In questo spazio, le riproduzioni presenti sono frutto di ricerche nel mondo digitale, fermi immagine rintracciati da ambienti virtuali specifici. In perfetto stile duchampiano, ciascun artista compie un’operazione di readymade contemporanea: una sostanziale scelta del fotogramma perfetto, ricavato da prodotti realizzati da terzi ma qui elevati al rango di opera d’arte. Il curatore della mostra è Bruno Ghislandi.

Emanuele Bresciani interviene con la tecnica della Virtual Photography per riprodurre immagini selezionate da alcuni videogiochi presenti in commercio, in seguito trasferite su supporto rigido. La Fotografia Virtuale è qualcosa di radicalmente nuovo nella storia della fotografia, non solo perché utilizza fotocamere virtuali (Photo Mode) per acquisire immagini di ambienti virtuali, ma perché permette di ritrarre personaggi e luoghi autentici di una storia di fantasia. Solo i videogiochi permettono questo.

I giovani artisti dell’Accademia di belle arti G. Carrara di Bergamo e dell’Accademia di belle arti di Verona intraprendono un viaggio virtuale su Google Street View con lo scopo di identificare ciascuno immagini dimenticate. L’opera di appropriazione rivela frammenti di immagini alla deriva in attesa dello sguardo dell’artista che le salverà, divulgandone l’esistenza. I partecipanti hanno realizzato uno specifico sito web in cui è conservata la corposa selezione di inquadrature perdute, contribuendo in questo modo a generare un grande archivio delle immagini rintracciate: screenshot.artescienza.eu. Inoltre, partendo dallo stesso progetto, alcuni degli artisti propongono lavori che vanno oltre la semplice rappresentazione digitale dello scatto, formalizzando con una visione personale lo screenshot catturato. Progetto e coordinamento a cura del prof. Agustín Sánchez.

Una doppia galleria, quindi, con un unico filo conduttore: un concreto fermo-immagine per riflettere su immagini che sono state precedentemente create dagli sviluppatori di videogiochi o rintracciate dentro grandi contenitori di mappe e fotografie presenti nella rete e che sono state dadaisticamente ‘scelte’ e qui ricollocate in un sorprendente spazio fisico dalla sacralità architettonica barocca.

“La creatività dei Virtual Photographer è arte, una ulteriore nuova arte all’interno delle Game Art che si sta affermando nel XXI secolo. La sempre più stretta connessione fra nuove tecnologie e arte è un marchio decisamente Made in Italy pronto a sviluppare nuovi obiettivi e a superare nuove frontiere dentro e fuori lo schermo”. (Debora Ferrari, Luca Traini)

Emanuele Bresciani si può definire come uno dei pionieri a livello mondiale di una nuova arte: la Virtual Photography, conosciuta anche come In-Game Photography. La Virtual Photography nasce come esperimento di riproduzione della fotografia classica all’interno dei mondi virtuali dei videogame tramite un software interno ai giochi stessi: il Photo Mode.

Bresciani si considera quindi un reporter da nuovi mondi, quelli virtuali, le cui mappe si propagano ogni giorno di più nelle cartografie terrestri, nella vita, nel lavoro, nell’arte. I suoi sono reportage nelle sterminate lande retroilluminate dei videogame dove andare attraverso lo schermo – lo specchio contemporaneo di Alice –, e fare ritorno con la giusta provvista di immagini alle quali in seguito dedicarsi.  “Un fenomeno diventato di massa negli ultimissimi anni, specie fra i giovani. Con l’avvertenza che, come per la fotografia in generale non basta avere in mano una macchina per diventare veri fotografi, per essere dei fotografi virtual in-game, non è nemmeno sufficiente congelare in uno scatto uno screenshot qualsiasi. Anche in questa dimensione virtuale bisogna saper cogliere l’attimo di una scena cruciale, l’istante e i chiaroscuri che rivelano la psicologia di un protagonista, il momento particolare di un’atmosfera che emana da una relazione fra personaggi o da un paesaggio che può anche esulare dal percorso abituale del gioco”. E Bresciani.

 Gli studenti partecipanti al progetto:

Accademia di belle arti G. Carrara di Bergamo

Giulia Arioli / Giorgio Ettore Artaria / Isabella Azzola / Alessandro Berti / Barbara Bestetti / Roberta Bonavolta / Roberta Bonfanti / Diego Cappuccio / Boris Cassanmagnago / Alice Consoli /Marco Di Dio / Alexandru Viorel Dobre / Andrea Istvan Franzini / Milena Galizzi / Valentina Ghidoni / Gianluca Giarrusso / Massimiliano Goggia / Iuliana Grecu / Chiara Lodrini / Leonardo Loreti / Alex Magni / Samuele Magri / Raia Pavlinova Strandzhalieva /Simone Pentimone / Marika Pezzotta / Francesca Piazza / Anna Piccinelli / Giacomo Pirotta / Martina Premazzi / Corbetta Elena Presciani / Federica Robustellini / Giada Rondi / Francesca Rusconi / Giuseppe Sciabica / Lorenzo Villa / Indira Elena Villa Diaz

 Accademia di belle arti di Verona

Anna Bonvicini / Claudia Cabassi / Paola Calvarese / Gabriele Conzato / Chiara Cortelazzo / Sofia Dal Lago / Paolo D’Amato / Paolo D’Aquino / Marco Faes / Angela Franceschi / Andrea Gibertoni / Sara Maccaferri / Andrea Magalini / Eleonora Manzo / Elisa Moretti / Chiara Nicoletti / Emy Ongaro / Sara Paganotto / Filippo Perelli / Leonardo Perlini / Francesca Pezzo / Francesco Promenzio / Alessia Scapini / Kevin Scinicariello / Elisa Turri

 

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IL DIRITTO DELL’ARTE a Villa Necchi Campiglio

Il presente convegno intende analizzare il tema relativo alla corretta gestione delle singole opere e/o di intere collezioni d’arte in caso di trasferimento per atto tra vivi o mortis causa, dal punto di vista legale e fiscale.

Martedì 11 febbraio 2020 alle ore 14.30, presso le meravigliose sale di Villa Necchi Campiglio (via Mozart 14, Milano), si terrà il convegno “Il diritto dell’arte. Trasferimento dell’opera d’arte per atto tra vivi e mortis causa.

Il presente convegno intende analizzare il tema relativo alla corretta gestione delle singole opere e/o di intere collezioni d’arte in caso di trasferimento per atto tra vivi o mortis causa, dal punto di vista legale e fiscale.

Gestire e pianificare il passaggio generazionale di un’opera o di una collezione d’arte non è questione semplice da eseguire; le motivazioni si possono indagare nella scarsa lungimiranza e accortezza dei collezionisti, o, più semplicemente, nella mancanza delle giuste informazioni. Una corretta pianificazione del passaggio generazionale – che deve essere affidata a professionisti specializzati quali avvocati, commercialisti e notai –, consente una migliore tutela del patrimonio (anche artistico) famigliare, oltre che la possibilità di ottimizzare la pianificazione successoria anche sotto il profilo fiscale.

Obiettivo del convegno è quello di fornire una panoramica, il più possibile completa ed aggiornata, della tematica relativa al trasferimento di singole opere e/o di intere collezioni d’arte per atto tra vivi o mortis causa. Ad approfondire questi stessi argomenti saranno tre figure che, in queste specifiche circostanze, giocano un ruolo chiave: avvocato, commercialista e notaio.

Il contributo legale approfondirà il tema dell’acquisto in sicurezza dell’opera d’arte fornendo una panoramica dei più recenti casi di giurisprudenza esplicativi dei possibili rimedi giudiziali in caso di acquisto di opera “non autentica” o “non correttamente attribuita”; successivamente i commercialisti si focalizzeranno sui profili fiscali legati alla pianificazione di una collezione d’arte e all’eventuale trasferimento volontario di opera; a concludere con il contributo notarile su testamento e successione dell’asset artistico.

La seconda parte del convegno, strutturata a tavola rotonda e focalizzata su “L’arte di valorizzare l’arte”, ha l’obiettivo di approfondire i metodi e le modalità con cui le opere d’arte vengono oggi valorizzate e promosse. A tal fine è stato riunito un panel di riconosciuti professionisti e operatori del settore arte che delineerà il tema, ciascuno in rappresentanza della propria specifica area di appartenenza.

Presiederà i lavori il Dott. Marco Carminati – Giornalista e Responsabile dell’inserto culturale “Domenica” de Il Sole 24 Ore.

L’evento è gratuito e rivolto a tutti, professionisti, appassionati e curiosi. La partecipazione è valida ai fini del riconoscimento di 4 CFP presso il Consiglio Nazionale del Notariato e di 3 CFP presso l'Ordine degli Avvocati di Milano.

È possibile iscriversi gratuitamente all’evento cliccando qui.

Al termine del pomeriggio di lavori, per chi lo desidera, possibilità di visita esclusiva di Villa Necchi Campiglio e delle sue collezioni.

 

IL DIRITTO DELL’ARTE

Trasferimento dell’opera d’arte per atto tra vivi o mortis causa

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Il secondo appuntamento con ARTE ATTIVA. Artisti, politica e vita quotidiana

Lezione di Marco Scotini dal titolo "Breve storia dell'attivismo nel mondo dell'arte: la scena disobbediente contemporanea". 

Mercoledì 29 gennaio 2020 alle ore 18 si terrà a Palazzo Santa Margherita la lezione di Marco Scotini dal titolo Breve storia dell'attivismo nel mondo dell'arte: la scena disobbediente contemporanea, secondo dei quattro appuntamenti con ARTE ATTIVA.

ARTE ATTIVA. Artisti, politica e vita quotidiana è un ciclo di quattro lezioni, aperte al pubblico, della Scuola di alta formazione di Fondazione Modena Arti Visive, che analizza lo stretto rapporto tra arte contemporanea e società. Ingresso libero fino a esaurimento posti.

FMAV - Palazzo Santa Margherita
Corso Canalgrande 103, Modena

 

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Nell’ambito di ART CITY Segnala 2020 in occasione di Arte Fiera "BLOB-OUT"

Installazione video artistica site-specific realizzata da Basmati Film. 

Nell’ambito di ART CITY Segnala 2020 in occasione di Arte Fiera, il 22 gennaio 2020 inaugurerà “Blob-out”, installazione video artistica site-specific realizzata da Basmati Film (Audrey Coïaniz e Saul Saguatti) e Ditraverso con la collaborazione di Opificio Neirami, a cura di Silvia Grandi e Giuseppe Virelli, presso il Parco Commerciale Borgo Mascarella a Bologna.

L’installazione, verrà inaugurata il 22 gennaio 2020, ore 18.00. Sarà visibile dal 23 al 26 gennaio 2020, mira a trasformare un tradizionale luogo urbano votato al commercio in un “iperluogo” plurisensoriale in grado di ridefinire la geografia di uno spazio architettonico e, allo stesso tempo, di stabilire nuovi rapporti con i suoi fruitori.

Nello specifico, il progetto, ideato appositamente dagli artisti Audrey Coïaniz e Saul Saguatti di Basmati Film e Ditraverso, mira a modificare l’usuale percezione dell’utente di un centro commerciale in un’esperienza immersiva reale (non virtuale) in continua mutazione attraverso l’utilizzo di forme, luci, proiezioni e suoni che in maniera costante modificano l’ambiente circostante in un’esperienza sensoriale e partecipativa, aprendo così alla possibilità di una percezione “altra” dello spazio.

Dalle finestre dell’edificio centrale del Borgo – il ristorante IKO – escono una serie di protuberanze pseudo organiche in materiale plastico semitrasparente che, come una sorta di “ectoplasmi”, invadono lo spazio circostante cambiandone la struttura architettonica e percettiva. Alcuni di questi Blob fantasmatici, infatti, sono luminosi mentre altri sono animati da proiezioni di immagini video in continua trasformazione. Le gocce luminose e pulsanti saranno accompagnate da musiche appositamente composte da Pasquale Sorrentino per sottolineare maggiormente la natura “fluttuante” e polisensoriale dell’installazione.

L’intera corte interna del Borgo Mascarella si trasforma così in un traboccante e vitalistico vaso di Pandora, dal quale fuoriescono propaggini accattivanti e ludiche protuberanze morbide e luminose, in costante “dialogo” con il pubblico. Un ambiente sinuoso e tentacolare, ricco di suggestioni oniriche, che stempera la rigidità dell’architettura e che avvolge lo spettatore proiettandolo in una dimensione straniante.

Il progetto, inserito nel calendario di ART CITY Segnala 2020, è promosso dal Parco Commerciale Borgo Mascarella, in collaborazione con Ristorante IKO, e patrocinato dal DAR Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna.

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YES YES YES Revolutionary Press 1966/1977

Un saggio visuale, un libro di immagini che esamina il ruolo della stampa alternativa. 

Siamo felici di annunciare gli ospiti di Spazio Choisi #01: a+mbookstore (Milano) e Viaindustriae (Foligno), due editori italiani che trasformeranno lo Spazio in un insolito archivio dedicato alla stampa alternativa, underground e controculturale tra il 1966 e il 1977.

Il display racconta della pubblicazione “YES YES YES Alternative Press 1966/1977 from Provo to Punk” e preannuncia la nuova ricerca “YES YES YES Revolutionary Press in Italy 1966/1977 from Mondo Beat to Zut”.

Entrambe costituiscono un saggio visuale, un libro di immagini che esamina il ruolo della stampa alternativa. Editori, autori, praticanti radicali di quella scena, intervistati e coinvolti nel libro, ripensano quelle azioni e pubblicazioni che toccavano i temi dell’urgenza sociale del cambiamento.

YES YES YES analizza soprattutto la cultura visiva di riviste “povere”, la loro grafica stupefacente e la loro estetica liberata e integrata con il sistema di attivismi radicali artistici e politici. In questo modo le pagine dei giornali e dei fogli trattano i fatti con testi innovativi, con uno stile sovversivo proprio di quel clima fervente che formò una rete sociale di stampatori, le autonomie creative e i sindacati per la distribuzione.
In questa innovazione sistemica, la democratizzazione di stampa stimolava da un lato la sperimentazione del design grafico e dall’altro la crescita della pratica editoriale in una cultura allargata alla comunità.

L’archivio presentato a Spazio Choisi #01 comprenderà i materiali d’archivio della scena italiana degli stessi anni, che andranno a comporre la nuova pubblicazione “YES YES YES Revolutionary Press in Italy 1966/1977 from Mondo Beat to Zut”, in uscita il 30 gennaio 2020.

Durante il periodo della mostra, presso la libreria Choisi sarà in vendita una selezione speciale di pubblicazione di a+mbookstore, Milano.

Periodo mostra: 14 gennaio - 18 febbraio 2020
orari di apertura: martedì e mercoledì su appuntemento, giovedì e venerdì dalle 10 alle 18 presso: Spazio Choisi 01, via Pelli 13, Lugano (primo piano)

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www.choisi.info