cieli impossibili


 

CIELI IMPOSSIBILI di Davide Tranchina

L’artista e fotografo Davide Tranchina, affiancato del curatore Sabino Maria Frassà, presenta la sua mostra “Cieli Impossibili” in scena al Gaggenau DesignElementi Hub di Milano fino al 22 settembre 2020.

L’artista e fotografo Davide Tranchina, affiancato del curatore Sabino Maria Frassà, presenta la sua mostra “Cieli Impossibili” in scena al Gaggenau DesignElementi Hub di Milano fino al 22 settembre 2020. I partecipanti potranno inviare le loro domande e messaggi ai protagonsisti tramite un form presente nella piattaforma web che ospiterà il vernissage digitale. Seguirà la possibilità di effettuare un tour virtuale 360° della mostra all’interno dello spazio Gaggenau. Durata dell'evento 30 minuti.

 Inaugurazione solo Digitale mercoledì 8 luglio ore 19:00
-> per partecipare clicca QUI

Mostra aperta al pubblico dal 9 luglio su appuntamento
Gaggenau DesignElementi Hub, Corso Magenta 2, Milano
lunedì-venerdì 10:00 - 19:00

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+39 02 29015250

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FABIO VIALE, Laocoonte, 2020, marmo bianco e pigmenti, 198,5x134x87 cm. Photo credite Courtesy Fabio Viale Studio,Torino

 

La città di Pietrasanta presenta "Truly" mostra personale di Fabio Viale

Da sabato 27 giugno 2020 i più suggestivi spazi pubblici della città di Pietrasanta saranno “abitati” dalle opere monumentali dello scultore. 

La piazza del Duomo, la Chiesa di Sant’Agostino e il suo Chiostro: da sabato 27 giugno 2020 i più suggestivi spazi pubblici della città di Pietrasanta saranno “abitati” dalle opere monumentali dello scultore Fabio Viale (Cuneo 1975).

Con Truly – mostra a cura di Enrico Mattei realizzata con il sostegno della Galleria Poggiali – l’artista risponde a un invito che gli è stato rivolto direttamente dal Sindaco Alberto Stefano Giovannetti e dall’Assessore alla Cultura e al Turismo, Senatore Massimo Mallegni, esponendo fino al 4 ottobre 2020 una serie di opere pensate in dialogo con alcuni spazi cittadini.

Quest’estate Truly sarà “il principale evento espositivo dell'Estate 2020 di Pietrasanta – sottolinea l’Assessore Mallegni – a rivendicare il ruolo della cultura quale motore di civiltà e impulso sociale irrinunciabile. Grazie a un artista di fama internazionale, la mostra offrirà un’interpretazione imprescindibile della voglia di ripartenza del nostro territorio, nel rispetto delle regole e con attenzione rigorosa alla sicurezzas”.

Dopo la personale al Glyptothek Museum di Monaco di Baviera, la partecipazione al Padiglione Venezia dell’ultima Biennale di Venezia e l’esposizione al Pushkin Museum di Mosca, con questa mostra Fabio Viale interpreta il senso dei nostri giorni di forzato isolamento, presentando – tra le altre opere – la scultura Le Tre Grazie, allestita in anteprima assoluta all’interno della Chiesa di Sant’Agostino.

In marmo bianco e dal panneggio estremamente dettagliato, la scultura ha come soggetti tre donne originarie di Ghardaia, città algerina di religione islamica ibadita dove la donna indossa il tradizionale haik, un’ampia veste bianca lunga fino ai piedi, avvolta intorno al corpo e al viso che lascia scoperto un solo occhio. Viale, entrato in contatto con questa città durante uno dei suoi frequenti viaggi, desidera porre particolare attenzione sul tema della libertà negata e al contempo sulla percezione scontata che ne hanno gli occidentali, i quali, proprio adesso, in momenti di forte limitazione, ne avvertono la misura.

Rispondendo allo stimolo della nuova iconografia cui tutti noi siamo sottoposti – i cosiddetti dispositivi di protezione individuale, in particolare le mascherine sul volto, con cui abbiamo e avremo ampia familiarità, ma a cui non eravamo abituati – Le Tre Grazie creano un cortocircuito visivo e semantico che, a dispetto del titolo, non ha alcun riferimento classico: connettendosi alla simbologia del velo e all’esperienza del distanziamento sociale, basato sulla diffidenza verso il prossimo, specie se coperto, la scultura si apre a significati religiosi e comportamentali.

La collocazione della scultura nella Chiesa di Sant’Agostino ne acuisce il portato mistico e simbolico evocando un dialogo sui temi della spiritualità, libertà personale, di culto e meditativa, suggerito anche dalla scelta allestitiva che la vede giustapposta a Star Gate, scultura realizzata in marmo arabescato dell’Altissimo che raffigura due cassette per la frutta monumentali (2 metri di altezza), che unite lasciano un varco nello spazio, un passaggio, e al tempo stesso, un limite da oltrepassare cui si associano portati di nuova spiritualità ed emancipazione.

Come sostiene Sergio Risaliti – Direttore del Museo Novecento di Firenze e autore di un saggio in catalogo – “alla base del lavoro di Viale esiste sempre una conoscenza rispettosa della materia, ed è grazie a questa relazione virtuosa, coltivata negli anni, tra tecnica e poesia, tra materiali e strumenti, tra uomo e natura, che si è perfezionato un processo creativo il cui scopo è, al netto di altre considerazioni, l’esaltazione delle proprietà formali della pietra e di quelle concettuali e figurative nella fantasia umana.”

In occasione della mostra, Fabio Viale, legato fin da giovane alla Versilia per la selezione e la lavorazione del marmo, ha previsto l’allestimento nella piazza del Duomo di alcuni marmi tatuati, di grande dimensione. I segni realizzati sul marmo sono una combinazione personale delle più attuali tendenze del tatuaggio, da quelli già sperimentati del mondo criminale e giapponese, ai nuovi orientamenti provenienti dal mondo sudamericano e dei Trapper. Confermando l’attitudine dell’artista a decodificare la sensibilità dei nostri giorni, Viale compone un inedito linguaggio trasversale, che attinge a una sorta di universo segnico Old Style. Tra questi lavori spiccano Souvenir David – un magistrale volto cavo, una sorta di maschera monumentale delDaviddi Michelangelo, su cui l’artista ha sperimentato per la prima voltaquesto nuovo tipo di tatuaggio – un grande torso ispirato al Torso Belvedere e un'opera inedita: un torso ispirato al Torso Gaddi che vedrà la collaborazione del famoso Direttore Creativo Marcelo Burlon. Sulla superficie marmorea, saranno tatuati i suoi noti motivi, un mix audace di elementi naturali e stilemi contemporanei.

 

Nel Chiostro di Sant’Agostino e nelle sale adiacenti al piano terra sono allestiti, inoltre, una serie di lavori che hanno scandito il percorso dell’artista: da Infinito – scultura in marmo nero che rappresenta le ruote di un SUV intrecciate – a una versione de La Suprema che ritrae due cassette per la frutta con impeccabile effetto legno.

 

A Marina di Pietrasantainfine, posta proprio sul Pontile di Marinacomunemente detto "la Piazza al mare” ancora un’opera in marmo bianco.

 

In occasione della mostra sarà edito un catalogo con testi di Enrico Mattei, Sergio Risaliti e Massimiliano Simoni, la cui presentazione al pubblico avverrà sabato 1 agosto 2020.

 

 triennale estate

 

 In occasione di Triennale Estate – Un giardino di voci e colori

I NUMERI NON VENGONO CHIAMATI IN ORDINE NUMERICO è una riflessione sulle possibilità di sintesi e interconnessione di diverse formule linguistiche ed espressive.

Oltre due mesi di lockdown hanno portato tutti noi a rivedere e ripensare la relazione con gli ambienti che ci circondano e gli strumenti tecnologici a nostra disposizione. Gli schermi di computer e telefoni sono diventati le nostre finestre sul mondo, dando vita a una percezione sempre più distorta e del tutto personale della realtà. Una condizione che porta a rileggere e a indagare nuove formule relazionali tra individui e strumenti tecnologici.

In occasione di Triennale Estate, Alterazioni Video e No Text si uniscono per la prima volta in un Turbo Film al quadrato: I NUMERI NON VENGONO CHIAMATI IN ORDINE NUMERICO. Lunedì 22 giugno 2020, ore 21.00 in Triennale Milano.

La linearità tra pre-produzione, produzione e post produzione salta, lasciando ampio margine alla performance dal vivo e a uno stato di emergenza temporanea che richiama quella del mondo mutato dalla pandemia. La posta in gioco viene moltiplicata infatti in un tripudio di arti visive e mediatiche. Uno scenario post pandemico senza ritorno, descritto da una regia multipla e remota.

Triennale Milano – in occasione di questo appuntamento – diviene a tutti gli effetti un set cinematografico: attori e performer si muovono all’interno dei suoi spazi mentre il film viene montato e sonorizzato in diretta dagli artisti, divisi tra New York, Berlino, Faro, Palermo e Milano.
Un organismo informe fatto di pixel, suoni e sudore nato in pieno lockdown, si è diffuso attraverso le piattaforme digitali spostandosi e incamerando dati, immagini e tabù nella penombra di molteplici appartamenti sparsi per il pianeta. Ora approda nel Palazzo dell’Arte, dando vita a un racconto distopico e allucinato del contemporaneo e delle sue idiosincrasie.

A condurci tra stanze e visioni è Gigi Veritas – l’ultimo alter ego del poeta e interprete Loris Gentile – che, come un odierno Virgilio, finisce per perdersi dentro una foresta di smartphone che ricorda la foresta dei suicidi di Aokigahara in Giappone, scomodando Nietzsche, i trapper della porta accanto, sirene ammaliatrici e le divinità maya meno raccomandabili.

I NUMERI NON VENGONO CHIAMATI IN ORDINE NUMERICO è una riflessione sulle possibilità di sintesi e interconnessione di diverse formule linguistiche ed espressive. Una reazione necessaria e improvvisa al conformismo dilagante del linguaggio contemporaneo nell’attuale società medializzata. Un’analisi sullo spazio museale ed i suoi potenziali. Un film che non ha paura di tuffarsi nel buio.

“Il Turbo Film è un genere cinematografico tra gli spaghetti western e il neorealismo di YouTube. Spesso improvvisato e partecipato, richiama gli albori del cinema pur nascondendosi tra le pieghe dell’arte contemporanea." Alterazioni Video

Alterazioni Video è un collettivo di cinque artisti fondato a Milano nel 2004 con base a New York e Berlino. I membri del collettivo sono: Paololuca Barbieri Marchi, Alberto Caffarelli, Andrea Masu, Giacomo Porfiri, Matteo Erenbourg. Il loro lavoro è stato esibito internazionalmente in musei e istituzioni dell’arte, quali, tra le altre, la Biennale di Venezia, Manifesta, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, MAXXI di Roma, PAC – Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano e il Museo Hamburger Bahnhof di Berlino. Negli ultimi dieci anni il collettivo ha prodotto dodici film, raccolti sotto il nome di Turbo Film ed esposti in Festival del Cinema e spazi dell’arte, tra i quali Cairo Film Festival, Performa New York, Ramiken Crucible Gallery, New York, NADA Art Basel Miami, Milano Film Festival, Greene Naftali Gallery New York, Kunstraum Bethanien Berlin, Hamburger Banhof Museum, Berlin. Il TurboFilm Per Troppo Amore ha ricevuto il premio della giuria allo Schermo dell’Arte di Firenze.
www.alterazionivideo.com

Triennale Estate – Un giardino di voci e colori
www.triennale.org
Evento a ingresso gratuito

 

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NEGRI-CLEMENTI STUDIO LEGALE ASSOCIATO È STUDIO DELL’ANNO NELLA CATEGORIA DIRITTO DELL’ARTE

Giovedì 11 giugno 2020, all’ottava edizione dei IP & TMT Awards organizzata da Legalcommunity, il team arte di Negri-Clementi Studio Legale Associato è stato premiato per il terzo anno di seguito nella categoria Arte come miglior Studio dell’Anno nel diritto dell’Arte 2020.

Giovedì 11 giugno 2020, all’ottava edizione dei IP & TMT Awards organizzata da Legalcommunity, il team arte di Negri-Clementi Studio Legale Associato, sotto la guida dell’avv. Annapaola Negri-Clementi – socio fondatore e managing partner dello Studio –, è stato premiato per il terzo anno di seguito nella categoria Arte e, specificamente, come miglior Studio dell’Anno nel diritto dell’Arte 2020.

Negri-Clementi Studio Legale Associato si è distinto nella rosa dei cinque finalisti grazie a “un team fortemente specializzato nella materia, lo Studio è in assoluto il più segnalato sia dai peer che dagli operatori del mercato nell’area di attività dedicata all’Arte. ” Queste le motivazioni del premio, conferito da una selezionata giuria di esperti in materia.
La specializzazione nel diritto dell’Arte è uno dei tratti distintivi di Negri-Clementi, una boutique legale tra le prime in Italia a credere nelle potenzialità e nell’importanza di questa practice legale e a possedere un dipartimento interno specifico dedicato. Il motto dello Studio è “Appassionati d’arte, esperti di diritto”. Negri-Clementi in ambito Proprietà Intellettuale, nel 2019, ha fatto registrare il 40% dell’attività nell’area dedicata all’Arte.
Per la prima volta nella storia dei IP & TMT Awards, la premiazione si è svolta online con la partecipazione di oltre 350 professionisti del mondo IP e TMT per festeggiare le eccellenze del settore. A consegnare questo prestigioso riconoscimento all’avv. Annapaola Negri-Clementi e al suo team, è stato il direttore Nicola Di Molfetta insieme alla dottoressa Ilaria Musco, Head of Legal and Regulatory Affair di Dazn Italy.

L’Arte è un settore in cui lo Studio Legale Negri-Clementi è storicamente presente per passione e professione. L’Avv. Annapaola Negri-Clementi ha ritirato il premio con queste parole: “Devo assolutamente dire che è un premio che va allo Studio e, quindi, anche ai professionisti del team arte che in questo momento non sono qui.” Alla domanda quanto conta la passione nell’occuparsi di questa materia così peculiare l’avvocato chiarisce che “la passione conta molto, la passione per l’arte è un andare oltre i propri limiti e una ricerca costante di innovazione ed è la stessa passione che ci guida anche nelle altre aree del diritto di cui lo Studio si occupa.”

 

 peacock

 

 Peacock di Ren Hang - lo scatto iconico del grande fotografo cinese diventa un filtro Instagram

 Lo scatto iconico del grande fotografo cinese diventa un filtro Instagram.

Il Centro Pecci di Prato lancia il progetto digitale in occasione della mostra NUDI a cura di Cristiana Perrella, prima personale in Italia dedicata al geniale artista scomparso tragicamente nel 2017. La mostra sarà aperta fino al 23 agosto 2020.

Con la mostra Nudi a cura di Cristiana Perrella, il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato presenta per la prima volta in Italia una selezione di 90 fotografie dell’acclamato fotografo e poeta cinese Ren Hang (1987- 2017).

In occasione della mostra attraverso opere provenienti da importanti collezioni internazionali, approfondisce quella ricerca su corpo, identità, sessualità e rapporto uomo-natura che ha reso l’artista famoso in tutto il mondo - il museo presenta anche un inedito progetto digitale: un filtro Instagram ispirato a una delle fotografie più note e iconiche di Ren Hang: Peacock (pavone).

 

Il filtro Instagram utilizza il pavone come oggetto di scena, permettendo agli utenti di ritrarsi nella stessa posizione della modella dello scatto originale. Immerso in un’atmosfera fiabesca ed evocativa ognuno ha la possibilità di diventare protagonista della fotografia più celebre di Ren Hang: un omaggio dallo spirito ludico che il Centro Pecci rende a questo artista geniale tragicamente scomparso a nemmeno trent’anni per contribuire a far conoscere ancor di più in modo trasversale la sua opera e la sua ricerca.

 

Il filtro si trova direttamente sul profilo Instagram del Centro Pecci.

 

 

https://instagram.com/centropecci?igshid=h1n7yd5oz5o4

 

 

 

 Letizia Battaglia Nerina che stira 2019 low

 

LETIZIA BATTAGLIA - CORPO DI DONNA

“A Firenze, espongo foto di nudi” dice Letizia Battaglia in una recente intervista. “Racconto la grandiosità, la bellezza e la dolcezza del corpo femminile.

CRUMB GALLERY Firenze, è felice di annunciare che da giovedì 28 maggio 2020 sarà riaperta al pubblico, nel rispetto delle norme di sicurezza. Prosegue la mostra CORPO DI DONNA di Letizia Battaglia, visitabile, ingresso libero, nelle giornate di giovedì, venerdì e sabato, preferibilmente su appuntamento, chiamando il numero 347 3681894 o prenotandosi via mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Letizia Battaglia (Palermo 1935), non ha certo bisogno di presentazioni, nel 2017 il New York Times l’ha citata come una delle undici donne straordinarie dell’anno. È riconosciuta come una delle figure più importanti della fotografia contemporanea non solo per i suoi scatti saldamente presenti nell’immaginario collettivo, ma anche per il valore civile ed etico da lei attribuito al fare fotografia.

“A Firenze, espongo foto di nudi” dice Letizia Battaglia in una recente intervista. “Racconto la grandiosità, la bellezza e la dolcezza del corpo femminile. Non sexy o in pose da modella. Una ventina di foto fatte dagli anni Settanta al 2019. C'è la ragazza così come la donna di 70 anni che mentre scatto dice sono bella così come sono. Le ho fotografate con solidarietà e rispetto. A un fotografo si deve sempre chiedere rispetto, lui deve nobilitare la verità. La fotografia è un atto meraviglioso, come fare l'amore. Ma con rigore e senza vanità”.

CORPO DI DONNA, la sua prima mostra fotografica a Firenze, raccoglie ventitré opere fotografiche di formato diverso, tra cui molte inedite che toccano temi noti ma anche più intimi del suo percorso artistico.

Capelli rosa, occhi che brillano come quelli di una sedicenne, il sorriso di chi è davvero interessato alla vita e a chi le sta di fronte. Questa è Letizia Battaglia, la più nota fotografa di mafia, impegnata in un racconto senza fine che ha avuto inizio in maniera quasi casuale, come dice lei stessa, negli anni Settanta e Ottanta con gli scatti che l’hanno resa celebre, quelli dei morti ammazzati per le strade di Palermo, burattini con i fili tagliati, un rivolo di sangue che cola dalla bocca o dagli occhi, immagini crude ma che come nessun’altra sanno restituite il sapore di quegli anni amari.

Ma oltre a questi durissimi reportage, ha sempre documentato la vita della gente comune, per la strada, in case miserissime, in luoghi di lavoro, nei mercati, cogliendo, delle situazioni, soprattutto il movimento umano, l’espressione degli occhi, l’atteggiamento della bocca, in particolare delle donne e delle bambine. In questa mostra organizzata alla Crumb Gallery, i ventitré scatti esposti raccontano proprio questo aspetto della sua ricerca: le donne con immagini che le ritraggono nude, e ancora donne con scatti che alzano il velo per permettere allo sguardo di vedere proprio là dove altrimenti non si coglierebbe nulla. È questo l’occhio, dice Battaglia. Non la tecnica. Non la conoscenza. Ma la capacità di vedere davvero, stando alla distanza “di un pugno o una carezza”.

Letizia Battaglia ha da subito fortemente creduto nel progetto Crumb – una galleria per donne artiste diretta da donne – e ha scelto proprio questo luogo per la sua prima volta nel capoluogo toscano, offrendo con generosità i propri scatti a una realtà così nuova.

Letizia Battaglia inizia la sua carriera nel 1969 collaborando con il quotidiano comunista “L’ORA” di Palermo di cui, dal 1974 al 1991, dirige il team fotografico e fonda l’agenzia “Informazione Fotografica”. Fondatrice nel 1991 della rivista “Mezzocielo”, bimestrale realizzato da sole donne, è nella lista delle 1000 donne segnalate per il Nobel per la pace, nominata dal Peace Women Across the Globe.

Letizia Battaglia non è solo una fotografa: è stata anche regista, ambientalista, assessore dei Verdi con la giunta di Leoluca Orlando negli anni della Primavera Siciliana, deputata all'Assemblea Regionale Siciliana, editore delle Edizioni della Battaglia, cofondatrice del centro di documentazione “Giuseppe Impastato”.

È la prima donna europea ad avere ricevuto il   per la fotografia sociale a New York (1985) e The Mother Johnson Achievement for Life a San Francisco (1999). Nel maggio 2009 a New York viene premiata con il “Cornell Capa Infinity Award”. The New York Times la nomina (unica italiana) tra le 11 donne più rappresentative del 2017.

Dal 2017 realizza il suo sogno inaugurando il Centro Internazionale di Fotografia, presso i Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, dove dirige e cura la selezione di mostre e incontri dedicati alla fotografia storica e contemporanea.

 

CRUMB GALLERY

Via San Gallo, 191 rosso | 50129 Firenze

Aperta giovedì, venerdì e sabato su appuntamento - 347 3681894

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