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Presentazione a Milano del volume CUSCHERA Sculture 1990-2016

Presso il museo del Novecento presentazione del volume monografico dedicato a Salvatore Cuschera edito da SilvanaEditoriale

Mercoledì 16 maggio alle ore 18 la Sala Conferenze del Museo del Novecento a Milano ospita la presentazione del volume monografico dedicato a Salvatore Cuschera edito da SilvanaEditoriale, a cura e con saggio introduttivo di Giuseppe Appella.

All'incontro introdotto da Anna Maria Montaldo, Direttrice Area Polo Arte Moderna e Contemporanea, Comune di Milano, intervengono il curatore Giuseppe Appella, storico dell'arte, Marco Meneguzzo, storico dell'arte, Francesco Tedeschi, storico dell'arte e Grazia Varisco, artista.

Il volume ripercorre 26 anni del lavoro di Cuschera (Scarlino di Grosseto, 1958), dal momento del suo arrivo a Milano per frequentare il Liceo Artistico e l'Accademia di Belle Arti di Brera, allievo di Elisabetta Fermani, Tommaso Trini e Grazia Varisco, alla residenza londinese, iniziata nel 2012, all'Emerson College, avendo a fianco Rudolf Kaesbach e Fritz Manburg. Qui riattiva una vecchia fucina da fabbro e realizza lavori in ferro che alterna al legno e al gesso. Spesso sono materiali di recupero, antichi pezzi di cancellate, chiodi e ferri abbandonati da secoli, che espone in una serie di mostre in vari spazi londinesi, riscuotendo l'interesse di Ian Rosenfeld.

Scultori come Pietro Consagra, Gio e Arnaldo Pomodoro, Salvatore Scarpitta, e la migliore critica d'arte, da Tommaso Trini a Lea Vergine, Francesco Tedeschi, Guido Ballo, James Harithas, Fabrizio D'Amico, Flaminio Gualdoni, Luciano Caramel, Marco Meneguzzo, Maurizio Calvesi, Giovanni Carandente, Arturo Carlo Quintavalle, Gillo Dorfles, Claudio Cerritelli, Luigi Sansone, hanno seguito e incoraggiato l'opera di Cuschera che, con una semplificazione radicale di linee sempre più ardite e inusuali, ha capito che l'arte può avere un proprio linguaggio di forme che corrispondono a una realtà "altra", ma non meno rivelatrice dell'essenza della natura, e che la schematizzazione di queste forme può essere totale. Anche attraverso l'irruzione delle tecnologie elettro-magnetiche e di una qualità architettonica cresciuta insieme a Chillida e a Serra, a Caro e a Smith, alla scultura dell'Africa Nera, assimilando la grande potenza espressiva dei creatori di sculture in legno, al punto di arrivare a recitare con le forme come noi recitiamo con le parole. Nella consapevolezza di questa visione rigeneratrice nascono Bamiyan (2002), gli otto elementi che compongono Sciamani d'Occidente e Sciamani d'oriente (2003), Auriga (2005), Fiore del mali e Fantasma (2006), oggi in collezioni pubbliche e private.

Molte, nel corso degli anni, le mostre personali, in Italia e all'estero, e le partecipazioni di rilievo di Cuschera, a partire dall'Atelier del Mediterraneo (Gibellina, 1991) con Markus Lupertz, a cura di Achille Bonito Oliva. Tra le ultime: "BNL: una Banca per l'arte oltre il mecenatismo" (Roma, 2000), il "Premio Internazionale di Scultura della Regione Piemonte" (Torino, 2002) vinto con l'opera Omaggio a Elisabetta Fermani, "Nella Materia. Dal Futurismo a Kiefer alfabeti nell'arte del Novecento. Da Burri a Kounellis, metalli e ossidazioni" (Milano, 2003), "XIV Esposizione Quadriennale d'Arte di Roma 2003-2005" (Torino, 2004), "Posizioni attuali dell'arte italiana" (Göppingen, 2005), "La scultura italiana del XX secolo" (Milano, 2005), "Mythos. Miti e archetipi nel mare della conoscenza" (Atene, 2006), "Sculture nella città. Progetti per Milano" (Milano, 2009), "La scultura italiana del XXI secolo" (Milano, 2010), "LIV Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia" - Giardini dell'Arsenale (Venezia, 2011), "Donazioni. I Percorsi della creatività dal Novecento al nuovo Millennio" (Chiasso, 2016). "Exsperience Day initiative on 3 June" (Forest Row, Sussex, 2017).

Info volume

Cuschera. Sculture 1990-2016

a cura e con saggio introduttivo di Giuseppe Appella

SilvanaEditoriale, 2018

edizione bilingue (italiano-inglese)

23 x 27 cm, 224 pagine

220 ill., cartonato

EAN 9788836638574

€ 35,00

 

betweenart

 

 

AL MAXXI ARTAPES | Le parole come trauma

Una conversayione con il duo artistico MASBEDO

In occasione della rassegna video Silence and Rituals ideata da Beatrice Bulgari e curata da Paola Ugolini nell’ambito di Artapes, il programma di proiezioni di video arte del museo, mercoledì 16 maggio alle ore 18.00 (Video gallery, ingresso 5 €*) il MAXXI presenta LE PAROLE COME TRAUMA una conversazione con il duo artistico MASBEDO (Nicolò Masazza e Iacopo Bedogni).

L’incontro introdotto da Giulia Ferracci curatrice del programma Artapes vede protagonisti insieme agli artisti, la curatrice della rassegna Silence and Rituals  Paola Ugolini, e il Direttore del MAXXI Arte Bartolomeo Pietromarchi.

LE PAROLE COME TRAUMA indaga il tema della potenza delle immagini, a partire da quelle realizzate dai due artisti che spesso, grazie al silenzio in cui vengono mostrate, riescono a evocare con forza i sentimenti umani più profondi e ancestrali. Dai ghiacciai islandesi, al pavimento di una sala per le prove di un balletto, ai dettagli fisici di vecchi animali, nelle opere dei MASBEDO spesso è protagonista una Natura crudele, che sembra assistere muta e indifferente alle tragedie dell’Umanità.

I MASBEDO - Nicolò Massazza (1973, Milano) e Iacopo Bedogni (1970, Sarzana) - vivono a Milano e lavorano insieme dal 1999. Interessati al tema della incomunicabilità e alla relazione tra produzione dell’immagine e società della comunicazione, hanno sviluppato negli anni un'attenzione agli aspetti pittorici del video e al coinvolgimento dello spettatore negli ambienti che di volta in volta la loro arte plasma.

Esito di tale ricerca è la realizzazione di video-performance in grado di includere lo spettatore all’interno dello spazio video e del gesto creativo .Hanno partecipato a mostre collettive in spazi istituzionali privati e pubblici. Le loro opere sono state acquisite da istituzioni quali: MART Rovereto, Fondazione Merz, GAM Galleria d’Arte Moderna di Torino, Galleria Sabauda, MACRO Museo di Arte Contemporanea di Roma, DA2 Museo di Arte Contemporanea di Salamanca, CAAM Centro Atlantico di Arte Moderna di Las Palmas, Junta de Andalucia, CAIRN Centro di Arte Contemporanea di Digne, Tel Aviv Art Museum.

 

MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo

www.maxxi.art - info: 06.320.19.54; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

orario di apertura: 11.00 – 19.00 (mart, merc, giov, ven, dom) |11.00 – 22.00 (sabato) | chiuso il lunedì,

Ingresso gratuito per studenti di arte e architettura dal martedì al venerdì

UFFICIO STAMPA MAXXI +39 06 324861  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

AL MAXXI

ARTAPES | Le parole come trauma

 

paolini

 

Presentazione del libro Giulio Paolini

La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea ospita la presentazione del volume di Ilaria Bernardi, Giulio Paolini. 

Mercoledì 2 maggio, alle ore 17.30 nella Sala delle Colonne la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea ospita la presentazione del volume di Ilaria Bernardi, Giulio Paolini. Opere su carta: un laboratorio gestuale per la percezione dell’immagine, edito da Prinp – Editoria d’Arte 2.0.

Intervengono Ilaria Bernardi, Simonetta Lux, Maria Grazia Messina, Massimo Mininni.

Il corpus delle opere su carta - dai disegni ai collages di piccole e medie dimensioni - di Giulio Paolini, uno degli artisti italiani più noti e importanti a livello internazionale, è finora rimasto sorprendentemente inesplorato, in buona parte inedito e mai oggetto di ricerche scientifiche, né di pubblicazioni, né di una catalogazione ragionata. 

La monografia di Ilaria Bernardi costituisce il primo studio sull’argomento, focalizzandosi sul primo ventennio di attività su carta dell’artista, dal 1960 al 1980, quando l’autore è maggiormente autonomo dagli altri tipi di produzione da lui realizzati negli stessi anni: quadri, sculture, installazioni ed edizioni grafiche. 

Numerose e inedite dichiarazioni di Paolini raccolte dall’autrice completano la lettura delle opere prese in esame, permettendo di individuare per la prima volta le fonti iconografiche e concettuali, la valenza dei materiali utilizzati e i gesti distintivi che svelano il funzionamento visivo di ogni opera.

Ilaria Bernardi è storica dell’arte e curatrice indipendente. Attualmente è la curatrice, assieme a Daniela Lancioni, della prima retrospettiva dedicata a Cesare Tacchi in corso al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Tra i suoi precedenti incarichi, si annoverano le collaborazioni con la Fondazione Giulio e Anna Paolini e con il Dipartimento Curatoriale del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, sotto la direzione di Carolyn Christov-Bakargiev.

 

Etnik ph. I

 

WITHOUT FRONTIERS - LUNETTA A COLORI

Capitolo III a cura di Simona Gavioli e Giulia Giliberti

Il 26 aprile alle ore 11:30, presso la Sala Consigliare del Comune di Mantova, in via Roma 39, si terrà la conferenza stampa di “Without Frontiers – Lunetta a colori – Capitolo III”, promosso dal Comune di Mantova, a cura di Simona Gavioli e Giulia Giliberti e in collaborazione con l’associazione culturale torinese “Il Cerchio e le Gocce". L’evento, di arte urbana e arte pubblica, che si svolge a Mantova nel quartiere Lunetta, a partire da aprile fino a giugno, ha preso il via con Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016 ed è parte integrante del Festival “Mantova Cambia” promosso dal Comune di Mantova.

“Una nuova pelle” è il nome della prima fase dei lavori che si svoglerà dal 26 aprile al 4 maggio 2018. Il protagonista di questo importante intervento sarà JOYS il quale realizzerà un’opera di circa 800 mq sulla facciata del palazzo di Viale Piemonte.

In conferenza stampa interverranno:

-Nicola Martinelli - Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Mantova;

-Joys - Urban artist;

-Simona Gavioli - Curatrice del progetto

 

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Fondazione Nicola Trussardi, Jeremy Deller / Sacrilege, 2012 / Installation view, CityLife, Milan, 2018 / Commissioned by the Glasgow International Festival and the Mayor of London / Courtesy The Artist and The Modern Institute/Toby Webster Ltd, Glasgow / Photo: Marco De Scalzi

 

La Fondazione Nicola Trussardi presenta Sacrilege

Dal 12 al 15 aprile 2018, in occasione della ventitreesima edizione di miart e dell’Art Week milanese

Dal 12 al 15 aprile 2018, in occasione della ventitreesima edizione di miart e dell’Art Week milanese, la Fondazione Nicola Trussardi presenta Sacrilege, una delle più famose installazioni del celebre artista inglese Jeremy Deller, a cura di Massimiliano Gioni.

La Fondazione Nicola Trussardi  ha invitato l’artista – già vincitore del Turner Prize nel 2004 – a collaborare per la prima volta con un’istituzione italiana per un progetto personale, portando nel cuore del parco delle sculture di CityLife il gigantesco gonfiabile che ricostruisce in scala 1:1 il sito archeologico di Stonehenge, uno dei luoghi fondanti dell’identità e della cultura britannica, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1986.

L'installazione Sacrilege è stata originariamente commissionata dal Sindaco di Londra e dal Glasgow International Festival of Visual Art per il London 2012 Festival. La presentazione a Milano, nell'ambito di miart 2018 e dell'Art Week milanese, è un progetto ideato e sostenuto dalla Fondazione Nicola Trussardi in collaborazione con CityLife, società del Gruppo Generali che gestisce l’area dove verrà posizionata temporaneamente l’installazione.

Il Parco di CityLife ospiterà inoltre le opere di ArtLine, progetto di arte pubblica del Comune di Milano: una collezione a cielo aperto che si svilupperà all'interno di questo nuovo distretto cittadino e il cui primo gruppo di opere verrà presentato il 15 aprile alle ore 12.

Sacrilege è un progetto promosso da Fondazione Nicola Trussardi in collaborazione con CityLife, società del Gruppo Generali, e la partnership tecnica di Gruppo Spinelli.

venerdì 13 aprile h. 12.30

TALK

Jeremy Deller in conversazione con Massimiliano Gioni

miart - fiera internazione di arte moderna e contemporanea

Fieramilanocity

Viale Scarampo - Gate 5 - area miartalks

Dal 12 al 15 aprile 2018

dalle 11.00 alle 20.00

ingresso libero

 

 

iannaccon

 

Collezione Giuseppe Iannaccone presenta: EX GRATIA

In occasione di miart 2018, l’avvocato Giuseppe Iannaccone inaugura il quinto appuntamento del progetto IN PRATICA

Sabato 14 aprile 2018, in occasione della ventitreesima edizione di miart - fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano - inaugura il quinto appuntamento del progetto IN PRATICA, un ciclo di mostre ospitate nello studio legale dell’ avvocato Giuseppe Iannaccone, negli spazi in cui è conservata parte della sua raccolta di arte moderna e contemporanea. Dopo la presentazione degli artisti Davide Monaldi, Luca De Leva, Andrea Romano e Beatrice Marchi IN PRATICA prosegue nel suo intento di proporre, attraverso il susseguirsi di piccole mostre, un continuo confronto tra le opere degli artisti già consacrati nel panorama internazionale presenti in Collezione e quelle di artisti emergenti di talento, anche se ancora sconosciuti al grande pubblico, invitati per l'occasione a concepire progetti site-specific.

Sabato 14 aprile apre al pubblico per una visita speciale dello studio EX GRATIA, una mostra collettiva di DIECI GIOVANI ARTISTI ALBANESI in collaborazione con ART HOUSE SCHOOL, nata da un’idea di Giuseppe Iannaccone, curata da Adrian Paci e Rischa Paterlini, con la speciale collaborazione del Prof. Zef Paci.

In occasione di miart 2018, l’avvocato Giuseppe Iannaccone ha deciso di dedicare IN PRATICA #5 ad un progetto speciale con l’intento di far conoscere in Italia il lavoro realizzato con generosità da Adrian e Melisa Paci a Scutari, in Albania: ovvero una scuola per artisti. “Ciò che mi ha ispirato” – scrive Giuseppe Iannaccone - “è stato il gesto di generosità che tu, Adrian, hai compiuto verso la tua città natale, Scutari, e verso gli artisti albanesi: grazie ad Art House School hai infatti permesso a dieci di loro di incontrarsi e far si che potessero condividere le loro esperienze e discutere del loro lavoro, senza chiedere nulla in cambio, dandogli semplicemente l’opportunità di vivere a contatto con curatori e critici di livello internazionale”.

Art House è “Un luogo” – dice Adrian Paci – “che rende possibile il transito delle idee dove una casa privata si apre alla comunità della propria città e dove la comunità di una piccola città entra in dialogo con contributi intellettuali e culturali del grande mondo dell’arte senza perdere l’intimità e la natura ravvicinata del rapporto”. 

Negli spazi dello studio legale, tra le opere della Collezione Iannaccone riallestite per questo appuntamento, trovano quindi collocazione i lavori dei dieci artisti protagonisti di Art House School edizione 2017.

“Mai prima d’ora” – scrive Giuseppe Iannaccone - “immaginavo che un giorno avrei invitato contemporaneamente dieci artisti ad esporre le proprie opere, eppure adesso che le guardo tutte assieme mi accorgo ancora una volta che quando gli artisti sanno toccare le corde più intime dell’uomo, accade quasi un miracolo. La commovente bellezza dell’handicap di Marc Quinn sembra parlare lo stesso linguaggio d’amore del video di Alketa Ramaj. Le immagini dei ragazzi brasiliani ritratti da Jetmir Idrizi rimandano alla stessa ricerca attorno all’identità sessuale proposta dagli scatti di Nan Goldin; le fotografie tratte dalle azioni effimere di Stefano Romano dialogano con le salde figure di Massimo Bartolini; lo sguardo del volto catturato da Silva Agostini richiama quello intrappolato nell’opera di Dana Schutz. Il neon rosso nella foto di Remijon Pronja sembra contraddire il senso d’intimità domestica che si ritrova anche nelle opere di Paola Pivi; la delicatezza dei disegni di Bora Baboçi riappare in quelli realizzati da Andrea Romano; le rappresentazioni del divino pagano o cristiano di Alket Frashëri si accordano al pantheon di divinità ed eroi mitologici di Luigi Ontani; i paesaggi di Lek M Gjeloshi ricordano quelli di Hernan Bas; la pittura di Iva Lulashi si confronta con quella di Borremans; i disegni sognanti di Fatlum Doçi ricordano il paesaggio onirico di artisti indiani come Atul Dodiya.”

L’idea di questo progetto viene ben raccontato nel prezioso volume che accompagna la mostra, edito da Mousse Publishing, in lingua italiana, inglese e albanese in cui, oltre alle immagini delle opere e degli artisti che hanno vissuto in residenza ad Art house, vi sono raccolte una conversazione tra Adrian, Zef Paci e i dieci artisti protagonisti della mostra, e uno speciale racconto del viaggio intrapreso dalla curatrice della collezione nella residenza dei Paci.

La mostra è stata realizzata con il patrocinio del Ministero della Cultura Albanese e grazie al contributo di Kooness per i materiali audio e video, di Romanò cornici di Massimo Romanò per le cornici e di Open Care – servizi per l’arte, FARE e ARKA per l’ospitalità agli artisti che saranno tutti presenti il giorno dell’inaugurazione.

La mostra sarà poi visitabile nello studio legale dell’avvocato Giuseppe Iannaccone dal 15 aprile al 13 luglio 2018, solo su appuntamento, per piccoli gruppi di persone.

Opening sabato 14 aprile solo su invito e prenotazione.

Prenotazione sempre obbligatoria all'indirizzo:

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