metamorfosi 

  

MINIARTEXTIL COMO presenta "MUNDUS PATET"
 

Installazione site-specific di Guido Nosari al Palazzo del Broletto ultima tappa espositiva della trentesima edizione della storica manifestazione comasca dedicata alla Fiber Art.

Un lungo weekend di visite guidate, eventi e iniziative, dopo più di due mesi di apertura e oltre 4000 visitatori, nonostante le restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria, conclude la mostra diffusa in città che chiuderà domenica 18 luglio. Ultima settimana anche la mostra METAMORPHOSIS a Villa Olmo, promossa dalla Fondazione Bortolaso Totaro Sponga. 

Un’opera stratificata, un paesaggio dal sapore onirico composto da più livelli, su cui pende una pioggia di cucchiai da cucina: è l’installazione ambientale MUNDUS PATET dell’artista bergamasco Guido Nosari nel Palazzo del Broletto, che da giovedì 15 luglio arricchisce il percorso cittadino composto dalle mostre della trentesima edizione di Miniartextil, e resterà aperta gratuitamente per tutto il periodo estivo.

MUNDUS PATET conclude questa importante edizione della storica manifestazione comasca dedicata alla Fiber Art che, con le mostre alla Pinacoteca Civica, al Padiglione ex Grossisti del Mercato Coperto e la collettiva Metamophosis a Villa Olmo, compone un percorso in tutta la città e rilegge una storia trentennale ancora capace di parlare al presente, mettendosi in dialogo con la realtà contemporanea e i suoi artisti, tra opere di grandi Maestri e installazioni site specific.

Ospitata tra le mura medievali del Palazzo del Broletto, MUNDUS PATET è un lavoro commissionato da Miniartextil e nasce dal concetto della memoria collettiva creata da oggetti, tempi, ricordi di persone diverse, epoche diverse, che fa parte anche della nostra memoria personale, ricordi intimi di cui l’artista annulla la soggettività per renderli parte di un messaggio universale.

Composto da più livelli, il lavoro parte dal pavimento su cui l’artista posa alcuni centrini verdi del diametro di 3 metri e la riproduzione in calce della pianta della casa di sua nonna. Prosegue nelle tracce impresse sulla calce di mobili e oggetti, e si conclude con una pioggia di cucchiai da cucina appesi al soffitto, a 2 metri da terra.

La riapertura del Palazzo del Broletto è significativa per la città di Como. Dopo molti mesi, infatti, lo spazio oggetto di recenti e importanti interventi di ristrutturazione e messa a norma, torna a disposizione dei cittadini e lo fa proprio insieme a Miniartextil: la nuova installazione resterà aperta gratuitamente per tutto il periodo estivo sino a domenica 12 settembre, mentre il prossimo 18 luglio chiuderanno gli eventi espositivi alla Pinacoteca civica, al Padiglione ex Grossisti del Mercato coperto e a Villa Olmo.

Negli ultimi giorni di apertura della trentesima edizione della manifestazione ideata da Mimmo Totaro e Nazzarena Bortolaso, promossa e organizzata dall’Associazione ARTE&ARTE in collaborazione con il Comune di Como, Miniartextil propone un ultimo weekend di appuntamenti, visite guidate ed eventi per il pubblico, tra cui l’iniziativa che consentirà al personale ospedaliero dei due presidi cittadini, alla Croce Rossa e alle Associazioni Anpas di Como, di accedere gratuitamente a tutte le sedi espositive nei giorni di sabato 17 e domenica 18 luglio. Una proposta, d’intesa con il Comune di Como, nata nel segno della gratitudine per l’incessante lavoro profuso durante la pandemia.

E ancora, visite guidate nelle mattinate di sabato 17 e domenica 18 luglio alle ore 11.00 – per partecipare servirà prenotarsi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – per scoprire opere e artisti delle mostre.

Infine è in arrivo il docufilm MINIARTEXTIL, prodotto da OLO CREATIVE FARM e girato nei lunghi mesi che hanno preceduto l’apertura delle mostre dello scorso 27 aprile: filmati storici, interviste ai curatori, immagini del lungo backstage nei mesi della pandemia; le riprese si sono svolte anche negli studi degli artisti Stefano Ogliari Badessi a Crema e Guido Nosari a Bergamo che per la trentesima edizione di Miniartextil hanno realizzato due grandi installazioni site specific. Il documentario sarà presentato nel prossimo mese di settembre, mentre in occasione della riapertura del Palazzo del Broletto sarà trasmesso il trailer.

 

 




still 

Adrian Paci,Interregnum, 2017. Still da video. 17:29 min.Courtesy dell’artista; Galerie Peter Kilchmann, Zurigo; ekaufmann repetto, Milano/New York. Collezione Fondazione InBetween Art Film.

 

 
Fondazione In Between Art Film è lieta di presentare il secondo capitolo di STILL – Studi sulle immagini in movimento
 

Una piattaforma di ricerca che indaga il campo delle immagini in movimento nel contesto artistico, con un programma di testi appositamente commissionati.

Fondazione In Between Art Film è lieta di presentare il secondo capitolo di STILL – Studi sulle immagini in movimento, una piattaforma di ricerca che indaga il campo delle immagini in movimento nel contesto artistico, con un programma di testi appositamente commissionati.

Il progetto esplora opere appartenenti alla collezione della Fondazione e le pratiche di artisti con cui la Fondazione ha collaborato e collabora attraverso iniziative di commissione o co-produzione, attraverso una raccolta online di riflessioni in forma di saggi e conversazioni sulle immagini in movimento.

Il secondo capitolo di STILL comprende quattro studi:

Double Exposure presenta una conversazione tra Thao Nguyen Phan, il cui lavoro più recente, Becoming Alluvium (2020), è entrato a far parte della nostra collezione, e Zoe Butt, direttrice artistica del Factory Contemporary Arts Centre, Ho Chi Minh City, che esamina la pratica dell’artista informata da poesia, pittura e cinema.

Close-Up è un’analisi approfondita di Richard Birkett, curatore e scrittore indipendente, su Interregnum (2017), un’opera dell’artista Adrian Paci (anch’essa nella nostra collezione) che sottolinea l’uso politico della memoria nella costruzione e nella riproduzione di passati, presenti e futuri fittizi.

Cross-Cutting offre un saggio teorico inedito di Flavia Frigeri, storica dell’arte e Chanel Curator for the Collection presso la National Portrait Gallery di Londra, sulle metodologie sovversive attraverso cui registe e artiste italiane come Cecilia Mangini, Giosetta Fioroni, Marinella Pirelli, Laura Grisi, Ketty La Rocca e Nicole Gravier hanno impiegato i media fotografici e video per disarticolare le rappresentazioni patriarcali della femminilità in relazione al dibattito femminista degli anni Sessanta e Settanta.

E per First Look, Hammad Nasar, ricercatore senior presso il Paul Mellon Center for Studies in British Art e co-curatore del British Art Show 9, analizza la nostra recente acquisizione filmica Don't Look at the Finger (2017) dell’artista Hetain Patel, ripercorrendo i tropi culturali che hanno influenzato il linguaggio visivo attraverso cui l’artista ha affrontato la questione del convivere con la diversità.

Grazie alla collaborazione con artisti, scrittori, curatori e ricercatori internazionali, questa piattaforma di ricerca è concepita come parte integrante della missione della Fondazione nel promuovere la cultura delle immagini in movimento, con il desiderio di contribuire alla letteratura e alla conoscenza che circonda la opera di artisti la cui visione arricchisce e ispira il nostro lavoro.

STILL è un progetto sviluppato dal team della Fondazione In Between Art Film su un’idea di Alessandro Rabottini, direttore artistico, e curato con Bianca Stoppani, editor, insieme a Leonardo Bigazzi e Paola Ugolini, Curatori.

Coordinamento: Alessia Carlino, project manager.

Progetto grafico: Mousse Agency.

 

Fondazione In Between Art Film promuove il dialogo tra i diversi linguaggi artistici del nostro tempo, esplorando i confini tra video, cinema e performance.

Su iniziativa della sua Fondatrice e Presidente Beatrice Bulgari, la Fondazione sostiene il lavoro di artisti e istituzioni che esplorano il campo delle immagini in movimento attraverso mostre, nuove produzioni e partnership internazionali.

La Fondazione prosegue il lavoro della casa di produzione In Between Art Film, fondata nel 2012 e che negli anni ha stretto collaborazioni con istituzioni internazionali come la 55a Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia, il MAXXI di Roma, la Tate Modern di Londra, Documenta 14, Manifesta 12, miart, il Centre d'Art Contemporain di Ginevra, Lo schermo dell'arte di Firenze, il Dhaka Art Summit e Loop Barcelona.

 

 




eva 

Max Mara affida a Eva Jospin la realizzazione di un’opera d’arte site specific permanente per il flagship store di Milano

Eva Jospin è la vincitrice di un concorso di progetto indetto nel 2019 per la creazione di un’opera d’arte site specific permanente da realizzarsi presso il flagship store di Milano.

Max Mara è lieta di annunciare che l’artista francese Eva Jospin è la vincitrice di un concorso di progetto indetto nel 2019 per la creazione di un’opera d’arte site specific permanente da realizzarsi presso il flagship store di Milano, Corso Vittorio Emanuele.

L’obiettivo, da cui ha preso avvio il concorso due anni fa, è quello di valorizzare e mettere in relazione lo spazio interno del più grande negozio Max Mara al mondo e lo spazio aperto di Piazza del Liberty, punto nevralgico nel centro di Milano sul quale affaccia la terrazza che ospiterà l’installazione artistica, offrendo alle clienti, così come alla città e a tutte le persone che vi transitano, un affascinante incontro con l’arte.

La suggestione condivisa con gli artisti invitati a partecipare a questo ambizioso contest, organizzato in collaborazione con Collezione Maramotti, era quella di un’opera che, pur concepita per essere duratura, presentasse delle caratteristiche legate all’idea di impermanenza e che, inserita in un contesto metropolitano contemporaneo, stimolasse una riflessione su una diversa percezione – naturale, fisica, poetica – dello spazio.

La proposta vincente e di grande impatto di Eva Jospin, dal titolo “Microclima”, consiste in una  serra in vetro e metallo, un’architettura che racchiude un mondo intimo e allo stesso tempo in relazione con l’esterno. Ispirato ai giardini d’inverno di fine Ottocento – periodo in cui si affermava lo stile Liberty che dà il nome alla piazza – questo padiglione ospiterà la messa in scena di un paesaggio in carta e cartone, un rilievo raffigurante elementi vegetali esotici, enigmatiche rocce verticali e un sostrato minerale.
Queste forme organiche evocheranno la natura anziché ospitarne un campione, come abitualmente accade nelle serre: non ci saranno vere piante, ma sculture fatte di cellulosa, la materia che da esse deriva.
L’installazione sarà arricchita da una dimensione olfattiva sviluppata specificamente dall’artista in collaborazione con un profumiere, per restituire la sensazione immersiva di una serra tropicale.

La realizzazione dell’opera, previa autorizzazione del Comune di Milano, è prevista per il 2022.

---

Eva Jospin è nata nel 1975 a Parigi, dove tuttora vive e lavora.

La natura e in particolare l’immaginario legato alla foresta occupano un posto centrale nell’opera di Eva Jospin. Intesa e sviluppata come oggetto figurativo, simbolico ed emozionale, la natura è per l’artista un luogo in cui ritrovare un orizzonte di libertà e di gioco, ma anche un avvolgente spazio misterioso che concede la possibilità di attraversare una soglia per immergersi in un’altra dimensione. La foresta diventa quindi un luogo di ricerca e conoscenza, ma anche di fuga mentale, nel quale perdersi e, forse, ritrovarsi.
Con un paziente processo di ritaglio e assemblaggio di materiali poveri, Jospin dà vita a imponenti ed eleganti installazioni, che ci interrogano anche sull’attuale condizione della natura, sulla sua instabilità e fragilità.
Le sue mostre personali più recenti sono state presentate presso: Het Noordbrabants Museum, Den Bosch (Paesi Bassi), 2021; Abbaye de Montmajour, Arles (Francia), 2020; Museum Pfalzgalerie Kaiserslautern, Kaiserslautern (Germania), 2019; Galerie Suzanne Tarasiève, Parigi, 2019; Centre culturel Jean-Cocteau, Les Lilas (Francia), 2019. L’artista ha realizzato due installazioni pubbliche permanenti in Francia a Nantes, 2019 e a Chaumont-sur-Loire, 2018.

Max Mara incarna lo stile e il lusso italiano; una collezione precisa e contemporanea fatta di know-how sartoriale, produzioni preziose e qualità senza tempo. Famosa per i suoi cappotti, i tailleur e gli accessori eleganti, Max Mara venne fondata dal visionario Achille Maramotti nel 1951. Oggi la collezione è disponibile in 2.500 punti vendita presenti in oltre 100 paesi. La società resta a capitale privato.

Collezione Maramotti è una collezione d’arte contemporanea privata aperta al pubblico dal 2007, nella sede storica di Max Mara a Reggio Emilia. La raccolta include diverse centinaia di opere dagli anni ’50 a oggi, di cui oltre duecento in esposizione permanente. Mostre e progetti temporanei commissionati ad artisti internazionali sono presentati con continuità.

 

 




team arte 

Team Arte dello studio alla premiazione IP & TMT Awards; da sinistra a destra Avv. Emiliano Rossi, Avv. Annapaola Negri-Clementi, Dott.ssa Giorgia Ligasacchi e Avv. Carlo Pavesio.

 

 
PAVESIO E ASSOCIATI WITH NEGRI CLEMENTI È STUDIO DELL’ANNO NELLA CATEGORIA DIRITTO DELL’ARTE PER IL QUARTO ANNO DI SEGUITO

Pavesio e Associati with Negri-Clementi è stato premiato per il quarto anno di seguito nella categoria Arte. 

Lunedi 28 giugno 2021, alla IX edizione dei IP&TMT Awards organizzata da Legalcommunity, il team arte dello studio legale Pavesio e Associati with Negri-Clementi è stato premiato per il quarto anno di seguito nella categoria Arte e, specificamente, come miglior Studio dell’Anno nel Diritto dell’Arte 2021.

Pavesio e Associati with Negri-Clementi – studio legale tra i primi in Italia a credere nelle potenzialità e nell’importanza di questa practice legale e a possedere fin dall’origine un dipartimento interno specifico dedicato con competenze giuridiche, economiche e storico-artistiche – si è distinto nella rosa dei finalisti.

“Lo studio fornisce un servizio di consulenza e assistenza specializzata nel settore, orientando la propria clientela nei mercati dell’arte antica, moderna e contemporanea. Continua ad essere fra i più segnalati sia dai peer che dai clienti per la capacità di offrire soluzioni rapide ed efficaci basate non solo sulla conoscenza del diritto, ma anche sulla conoscenza del mercato dell’arte. Veri leader in questo ambito.” Queste le motivazioni del premio, conferito da una selezionata giuria di esperti in materia.

Davanti a oltre 200 persone riunite per festeggiare insieme le eccellenze del settore legal IP&TMT, premiati da una giuria di esperti nelle principali practice della materia, gli Avv.ti Annapaola Negri-Clementi e Carlo Pavesio – name partner dello studio legale – sono saliti sul palco per ritirare il prestigioso premio che corona anni di passione, professionalità e dedizione.

La specializzazione nel diritto dell’Arte è uno dei tratti distintivi di Pavesio e Associati with Negri-Clementi, studio legale nato il 1° gennaio 2021 dall’integrazione di Pavesio e Associati con la storica boutique Negri-Clementi Studio Legale Associato. L’unione tra questi due studi, leader rispettivamente sulle piazze di Torino e Milano, ha dato vita a un nuovo modello di Studio ancora più strutturato e consolidato in grado di valorizzare le eccellenze e di creare sinergie garantendo qualità dell’offerta, soluzioni multidisciplinari integrate e servizi tailor-made sofisticati.

“Sono onorata di partecipare per il quarto anno di seguito a questa cerimonia di premiazione – ha commentato Annapaola Negri-Clementi – e commossa di avere l’onore di rappresentare un qualcosa di innovativo in questo campo, ma ringrazio soprattutto la giuria e i nostri clienti che hanno creduto in noi e, in particolare ringrazio il team, composto da esperti professionisti che hanno sempre lavorato con grande passione nell’accrescimento dello Studio, in termini sia di competenza che di valore”.

PAVESIO E ASSOCIATI WITH NEGRI CLEMENTI

Con la prospettiva di rafforzare la propria gamma di servizi di consulenza legale attraverso nuove competenze e professionalità altamente qualificate, in un’ottica anche di sviluppo territoriale, il 1° gennaio 2021 nasce Pavesio e Associati with Negri-Clementi con sede a Torino, Milano e Roma.

Coniugando la conoscenza delle best practices nazionali a quelle internazionali, Pavesio e Assocaiti with Negri-Clementi offre un servizio integrato di assistenza e consulenza a imprese e istituti finanziari, per la costituzione, instaurazione e gestione di rapporti con i diversi stakeholder, la riorganizzazione, ristrutturazione ed espansione in Italia e all’estero. L’esperienza è incentrata nel diritto societario e commerciale, diritto del lavoro, diritto amministrativo, diritto della concorrenza nonché nel diritto bancario e finanziario. In ambito giudiziale, Pavesio e Associati with Negri-Clementi assiste clienti italiani ed esteri in contenziosi civili, commerciali e giuslavoristici come pure in procedure arbitrali, anche internazionali.

Lo Studio ha, inoltre, una specifica esperienza in materia di diritto dell’arte e art consulting e offre soluzioni indipendenti, riservate e mirate per la creazione, la gestione, la valorizzazione, la protezione e il mantenimento del patrimonio artistico dei propri clienti. Il team arte dello Studio fornisce un servizio tailor-made e completo di consulenza e assistenza specializzato nel settore dell’arte e dei beni da collezione, orientando la propria clientela nei mercati dell’arte antica, moderna e contemporanea. Lo Studio si rivolge a fondazioni, archivi, gallerie, case d’asta, associazioni, fiere, enti e istituzioni culturali pubbliche e private, artisti, collezionisti e appassionati, fornendogli assistenza e consulenza giuridica giudiziale e stragiudiziale a livello nazionale e internazionale.

Nell’ambito del diritto dell’arte, i professionisti di Pavesio e Associati with Negri-Clementi si occupano di questioni relative ad: attività di due diligence; contratti di compravendita di opere d’arte; assistenza nella vendita e nell’acquisto in Italia e all’estero; donazioni, eredità, atti di liberalità e passaggi generazionali di singole opere o intere collezioni; consulenza nella costituzione di fondazioni, trust e società benefit o altri veicoli dell’Opera; procedure di dichiarazione di interesse culturale, di acquisti coattivi, prelazione d’acquisto da parte dello Stato italiano e assistenza nell’iter procedurale davanti al MiBACT; esportazione e importazione, temporanea o definitiva, di opere d’arte da e verso l’Italia; consulenza e supporto nella pratica di archiviazione dell’opera attraverso la gestione dei rapporti con fondazioni e archivi d’artista e tutele giuridiche per l’autenticità della stessa; attività di diritto di seguito; contratti di trasporto, assicurazione, deposito e noleggio; contratti di prestito per mostre ed esibizioni; sponsorizzazioni culturali e altre forme di mecenatismo; tutela del marchio e del merchandising museale; assistenza nella voluntary disclosure; operazioni di art lending.

I professionisti di Pavesio e Associati with Negri-Clementi non si limitano a indicare la strada migliore da seguire, ma affiancano e supportano il cliente fino alla fine del percorso. Percorso che comprende la determinazione delle strategie di gestione e di valorizzazione personalizzate, la protezione e il mantenimento dei patrimoni artistici, oltre che la consulenza tecnico-logistica e assicurativa (trasporto, custodia e restauro), con riguardo a singole opere d’arte o a intere collezioni.

 

 


 piniprize

 

Fondazione Adolfo Pini è lieta di annunciare il nuovo PINI ART PRIZE 2021-2022

Un nuovo premio dedicato agli under 35 per riprendere lo spirito dei mecenati a cui la Fondazione è dedicata. Una giuria internazionale individuerà i 3 finalisti e un vincitore tra 15 artisti invitati. 

La Fondazione Adolfo Pini, che da sempre favorisce studi e mostre e sostiene giovani artisti attivi in tutte le arti, annuncia una nuova iniziativa che rinnova e attualizza lo spirito dei mecenati Renzo Bongiovanni Radice e Adolfo Pini offrendo un'ulteriore importante occasione di crescita professionale alle generazioni emergenti nel panorama dei premi d'arte in Italia.

La prima edizione del PINI ART PRIZE 2021-2022 rivolto ad artisti under 35 - italiani o stranieri domiciliati in Italia - individuerà le ricerche che presentino particolare valore culturale e qualità artistica e che dimostrino la capacità di promuovere relazioni fra diversi soggetti e organizzazioni, di costruire reti e di attivare percorsi di collaborazione e co-progettazione.

Le tre giovani selezionatrici Lucrezia Calabrò Visconti, Virginia Lupo e Alessia Romano proporranno cinque artisti ciascuna per un totale di quindici tra i quali la giuria - composta da Valentino Catricalà, Marco Meneguzzo, Adrian Paci, Mirjam Varadinis e Roberta Tenconi - individuerà tre finalisti che esporranno un corpus di opere negli spazi della Fondazione. In occasione della mostra la Giuria proclamerà il vincitore cui verrà conferito un premio di 10 mila euro.

Con il patrocinio del Ministero della Cultura e del Comune di Milano

La nascita del Pini Art Prize rispecchia le volontà statutarie del Fondatore, Prof. Adolfo Pini, di sostegno alla giovane creatività. Il difficile contesto economico-sociale attuale, causato della pandemia, ha spinto la Fondazione ad offrire un ulteriore contributo al riconoscimento professionale della figura dell’artista. Attraverso un’opera di sostegno e di visibilità, la Fondazione Adolfo Pini con il Pini Art Prize si pone l’obbiettivo di dare nel tempo un contributo alla formazione di un panorama dell’arte emergente in Italia e offre ai giovani artisti una nuova e preziosa opportunità.

Samuele Cammilleri, Presidente Fondazione Adolfo Pini

La missione della Fondazione di sostenere i giovani talenti si esplica visibilmente nel “format” del Pini Prize, perché non si coinvolgono soltanto i giovani artisti – pratica usuale in quasi tutti i premi - ma questi vengono invitati da curatori altrettanto giovani: la “scena” dell’arte in questo modo mostra un taglio davvero generazionale.

Marco Meneguzzo, Comitato Scientifico Fondazione Adolfo Pini

Con il Pini Art Prize attestiamo la vocazione originaria della Fondazione Pini; dare spazio e sostenere i giovani artisti e la loro ricerca, diventa un obiettivo strutturato e un impegno che renderà ancora di più la Fondazione un punto di riferimento per la scena giovanile dell’arte. Mi auguro che questo impegno continui perché la sua efficacia dipenderà molto dalla sua capacità di essere duraturo e al contempo fresco.

Adrian Paci, Comitato Scientifico Fondazione Adolfo Pini 

Giuria

Valentino Catricalà, curatore della SODA Gallery di Manchester

Marco Meneguzzo, comitato scientifico della Fondazione Adolfo Pini

Adrian Paci, comitato scientifico della Fondazione Adolfo Pini

Mirjam Varadinis, curatrice del Kunsthaus Zürich

Roberta Tenconi, curatrice di Pirelli HangarBicocca

Selezionatrici

Lucrezia Calabrò Visconti, curatrice indipendente e co-fondatrice di CLOG

Virginia Lupo, curatrice indipendente e co-fondatrice …

Alessia Romano, curatrice indipendente e co-fondatrice di Artoday

Modalità

partecipazione gratuita su invito

Partecipanti

15 artisti selezionati, 3 finalisti, 1 vincitore

Tempistiche

Selezione dei 15 artisti in concorso entro ottobre 2021; mostra dei 3 finalisti e annuncio vincitore febbraio 2021

Premio

10 mila euro

 

 


 belgrado

Alex Israel, Sky Backdrop Billboard, 2021, site-specific billboard, Belgrade Courtesy: the artist and Almine Rech

 

 

THE DREAMERS  58. October Salon | Biennale di Belgrado 2021

Uno degli appuntamenti culturali più importanti dell’area balcanica. 

Fondato dalla città di Belgrado nel 1960, con il sostegno del Ministero della Cultura e dell’Informazione della Repubblica di Serbia, l’October Salon | Biennale di Belgrado è uno degli appuntamenti culturali più importanti dell’area balcanica dal 25 giugno e fino al 22 agosto 2021 apre al pubblico la sua 58. edizione.

Con 64 artisti partecipanti, la Biennale – intitolata THE DREAMERS e curata Ilaria Marotta e Andrea Baccin – indaga lo spazio dei sogni come metaforico spazio di libertà in grado di rileggere categorie, regole e ruoli, e le nostre più comuni certezze. Attraverso lo sguardo dei sognatori la mostra esplora la complessità del mondo attuale e “la capacità – ora più che mai – di creare Mondi, non soltanto ereditare e vivere all’interno di quelli esistenti” (Ian Cheng).

Ripercorrendo il ruolo fondamentale dei sogni nella definizione dello spirito dell’essere umano di ogni età e cultura, la mostra definisce il mondo onirico come uno spazio atemporale e universale, capace di oltrepassare barriere politiche e culturali, di lingua, di religione, di genere, e di espressione.

La parte più corposa della mostra – con oltre 160 opere di cui 70 nuove produzioni, interventi pubblici e lavori realizzati site-specific – è ospitata nell’ex edificio militare del Belgrade City Museum, nel parco circostante il Museo della Jugoslavia con uno Sculpture Garden, e nelle gallerie del Centro Culturale di Belgrado – luogo profondamente legato alla vita culturale della città – con il suo Movie Theatre che ospita un Film Program. Inoltre Radio Belgrade Channel 2 manderà in onda il radiodramma diretto da Than Hussein Clark mentre il lavoro di Alex Da Corte sarà trasmesso ogni giorno durante il periodo della mostra sul canale RTS 3 Culture and Art Programme.

Completano THE DREAMERS un programma di artists talk e performance e interventi site-specific realizzati in luoghi pubblici della città, tra i quali un’installazione permanente di Cyprien Gaillard, che l’artista ha donato alla città.

ARTISTI PARTECIPANTI

Jean-Marie Appriou, 1986; Marija Avramoviće Sam Twidale, 1989/1988; Trisha Baga, 1985; Davide Balula, 1978; Will Benedict, 1978; Cecilia Bengolea, 1979; James Bridle, 1980; Dora Budor, 1984; Elaine Cameron-Weir, 1985; Ian Cheng, 1984; Claudia Comte, 1983; Sanja Ćopić, 1992; Matt Copson, 1992; Vuk Ćosić, 1966; Vuk Ćuk, 1987; Alex Da Corte, 1980; Jeremy Deller e Cecilia Bengolea, 1966/1979; Simon Denny, 1982; Nicolas Deshayes, 1983; DIS (Lauren Boyle, Solomon Chase, Marco Roso, David Toro), 2010; Aleksandra Domanović, 1981; David Douard, 1983; Cécile B. Evans, 1983; Cao Fei, 1978; Cyprien Gaillard, 1980; Nenad Gajić, 1982; Camille Henrot, 1978; David Horvitz, 1974; Klára Hosnedlová, 1990; Marguerite Humeau, 1986; Than Hussein Clark, 1981; Pierre Huyghe, 1962; Invernomuto (Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi), 2003; Alex Israel, 1982; Melike Kara, 1985; Nadežda Kirćanski, 1992; Josh Kline, 1979; Oliver Laric, 1981; Mark Leckey, 1964; Hannah Levy, 1991; Hana Miletić, 1982; Ebecho Muslimova, 1984; Katja Novitskova, 1984; Precious Okoyomon, 1993; Wong Ping, 1984; Sonja Radaković, 1989; Jon Rafman, 1981; Anri Sala, 1974; Bojan Šarčević, 1974; Max Hooper Schneider, 1982; Augustas Serapinas, 1990; Igor Simić, 1988; Marianna Simnett, 1986; Emily Mae Smith, 1979; Colin Snapp con Mauro Hertig, 1982/1989; Daniel Steegmann Mangrané, 1977; Diamond Stingily, 1990; Jenna Sutela, 1983; Nora Turato, 1991; Nico Vascellari, 1976; Jordan Wolfson, 1980; Guan Xiao, 1983.