storie di artisti

  1. Sidsel Meineche Hansen,SECOND SEX WAR ZONE(dettaglio), 2016. Courtesydell’artista; e Rodeo Gallery, Londra/Pireo.7. Carolyn Lazard,In Sickness and Study, (2015-in corso). Vedutadell’installazione nella mostra “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis.Foto: Bobby Rogers.EN1. Trisha Baga,Mollusca & The Pelvic Floor, 2018. Installation view in “The BodyElectric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo: Bobby Rogers.2. Martine Syms,Notes on Gesture, 2015. Video still. Single channel video (color,sound), 10:27 minutes, loop. Image copyright: Martine Syms. Courtesy of the artist,and Bridget Donahue, New York City.3. View of the exhibition “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis, 2019.Photo: Bobby Rogers4. Ed Atkins,Happy Birthday!!, 2014. Video still. HD video, sound; 6:32min.Courtesyof the artist; and Cabinet, London.5. Sondra Perry,Graft and Ash for a Three Monitor Workstation, 2016.Installation view in “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo:Bobby Rogers.6. Sidsel Meineche Hansen,SECOND SEX WAR ZONE(detail), 2016. Courtesy ofthe artist; and Rodeo Gallery, London/Piraeus.7. Carolyn Lazard, installation view ofIn Sickness and Study, (2015-present) in
     
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    “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo: Bobby Rogers.
     
 
 
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Pistoia Musei in partnership con Sky Arte presenta "STORIE DI ARTISTI. Sei artisti raccontati da Aurelio Amendola"

Una mini-serie dedicata a sei protagonisti dell'arte contemporanea, visti attraverso le immagini e i racconti di Aurelio Amendola. 

Nell'attesa di poter tornare a vivere gli spazi espositivi, Pistoia Musei in collaborazione con Sky Arte, propone una mini-serie legata alla mostra Aurelio Amendola. Un’antologia, in corso negli spazi espositivi del sistema museale.

Sei video-pillole – una ogni sabato sui siti web e sui canali social di Pistoia Musei e Sky Arte – dedicate ad alcuni degli artisti con i quali Amendola ha lavorato nel corso della sua lunga carriera, stringendo spesso con loro dei rapporti di profonda stima e amicizia. Un racconto intimo e personale che, attraverso lo sguardo ironico di Aurelio Amendola, svela dettagli insoliti, episodi curiosi e momenti di vita privata.

Sei puntate che ci accompagneranno per tutto il mese di maggio alla scoperta di sei artisti, sei giganti del mondo dell'arte con personalità molto diverse tra loro: Giorgio de Chirico, Alberto Burri, Andy Warhol, Claudio Parmiggiani, e Jannis Kounellis.

La mini-serie è prodotta da Pistoia Musei e distribuita in collaborazione con Sky Arte, con la regia di Metilene Design e Comunicazione.

 

 


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  1. Sidsel Meineche Hansen,SECOND SEX WAR ZONE(dettaglio), 2016. Courtesydell’artista; e Rodeo Gallery, Londra/Pireo.7. Carolyn Lazard,In Sickness and Study, (2015-in corso). Vedutadell’installazione nella mostra “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis.Foto: Bobby Rogers.EN1. Trisha Baga,Mollusca & The Pelvic Floor, 2018. Installation view in “The BodyElectric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo: Bobby Rogers.2. Martine Syms,Notes on Gesture, 2015. Video still. Single channel video (color,sound), 10:27 minutes, loop. Image copyright: Martine Syms. Courtesy of the artist,and Bridget Donahue, New York City.3. View of the exhibition “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis, 2019.Photo: Bobby Rogers4. Ed Atkins,Happy Birthday!!, 2014. Video still. HD video, sound; 6:32min.Courtesyof the artist; and Cabinet, London.5. Sondra Perry,Graft and Ash for a Three Monitor Workstation, 2016.Installation view in “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo:Bobby Rogers.6. Sidsel Meineche Hansen,SECOND SEX WAR ZONE(detail), 2016. Courtesy ofthe artist; and Rodeo Gallery, London/Piraeus.7. Carolyn Lazard, installation view ofIn Sickness and Study, (2015-present) in
     
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    “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo: Bobby Rogers.
     
 
 
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 Sidsel Meineche Hansen,SECOND SEX WAR ZONE(dettaglio), 2016. Courtesydell’artista; e Rodeo Gallery, Londra/Pireo

 

Fondazione In Between Art Film  presenta "STILL - Studi sulle immagini in movimento"

Un programma editoriale sia online sia cartaceo accessibile a tutti, con saggi e testi di critici internazionali commissionati dalla Fondazione.

Fondazione In Between Art Film è lieta di annunciare il primo capitolo di STILL – Studi sulle immagini in movimento, una piattaforma di ricerca che indaga il campo delle immagini in movimento nel contesto artistico, con un programma di testi appositamente commissionati.

Il progetto esplora opere appartenenti alla collezione della Fondazione e le pratiche di artisti con cui la Fondazione ha collaborato e collabora attraverso iniziative di commissione o co-produzione, attraverso una raccolta online di saggi e conversazioni pubblicati quattro volte l'anno sul sito della Fondazione.

Ogni capitolo di STILL è composto da quattro studi: Double Exposure presenta una conversazione tra un artista e uno scrittore o curatore, Close-Up è un’analisi approfondita di un'opera della collezione, Cross-cutting offre un saggio teorico innovativo, First Look è un testo che esamina un'opera recentemente acquisita dalla Fondazione.

Al termine di ogni anno, i quattro capitoli saranno raccolti in un libro pubblicato da Mousse Publishing.

Il primo capitolo, pubblicato il 19 aprile 2021, presenta una conversazione tra l’artista e regista Shirin Neshat e Valentine Umansky (Curatrice, Arte internazionale, Tate Modern, Londra), un saggio di Pavel Pyś (Curatore per le Arti Visive, Walker Art Center, Minneapolis) che esplora i rapporti tra tecnologia e politiche della rappresentazione, un’analisi approfondita dell'installazione a tre canali Unending Lightning di Cristina Lucas (2015-in corso) a firma del Direttore del MACBA – Museu d’Art Contemporani de Barcelona Ferran Barenblit e un testo del curatore e studioso Yang Beichen che esamina il video di Wang Tuo The Interrogation (2017).

Grazie alla collaborazione con artisti, scrittori, curatori e ricercatori internazionali, questa piattaforma di ricerca è concepita come parte integrante della missione della Fondazione nel promuovere la cultura delle immagini in movimento, con il desiderio di contribuire alla letteratura e alla conoscenza che circonda la opera di artisti la cui visione arricchisce e ispira il nostro lavoro.

Fondazione In Between Art Film è nata dal desiderio di sostenere gli artisti e le istituzioni attivi nel campo delle immagini in movimento e nell’esplorazione dei confini tra discipline creative. Nel tempo, e insieme al mio team, ho sentito la necessità di indagare questo territorio anche dal punto di vista della teoria, della storia dell’arte e della parola come spazio di confronto.

È nata così STILL – Studi sulle immagini in movimento, una piattaforma di ricerca con cui estendiamo alla pratica della scrittura l’impegno che, come Fondazione, poniamo nella relazione con gli artisti e le istituzioni” Dice Beatrice Bulgari, Presidente di Fondazione In Between Art Film “Insieme alle immagini che scorrono abbiamo voluto dare spazio anche alle parole che le accompagnano attraverso il coinvolgimento di scrittori, accademici, artisti e curatori. Il titolo di questa piattaforma – STILL – è un invito a trovare un momento di pausa nel flusso di creatività di cui ho la fortuna di essere circondata, creando uno spazio di approfondimento che ci aiuti ad esplorare i confini del linguaggio che gli artisti continuamente reinventano.”

STILL è un progetto sviluppato dal team della Fondazione In Between Art Film su un’idea di Alessandro Rabottini, Direttore Artistico, e curato con Bianca Stoppani, Editor, insieme a Leonardo Bigazzi e Paola Ugolini, Curatori.

Coordinamento: Alessia Carlino, Project Manager. Progetto grafico: Mousse Agency. L'edizione 2021 di STILL - Studi sulle immagini in movimento vedrà il contributo di: Lucia Aspesi, Assistante Curatrice, Pirelli HangarBicocca, Milano Erika Balsom, Professoressa di studi cinematografici, King’s College, Londra Ferran Barenblit, Direttore, MACBA - Museu d’Art Contemporani de Barcelona Richard Birkett, curatore e scrittore indipendente Zoe Butt, Direttrice Artistica, The Factory Contemporary Arts Center, Ho Chi Minh City Barbara Casavecchia, scrittrice, Contributing Editor frieze e Curatrice, The Current III, TBA21 Academy Teresa Castro, Professoressa associata di studi cinematografici, Université Sorbonne Nouvelle, Parigi Flavia Frigeri, storica dell'arte e Chanel Curator della Collezione, National Portrait Gallery, Londra Karen Irvine, Capo Curatrice e Vicedirettrice, Museum of Contemporary Photography al Columbia College, Chicago Nora N. Khan, scrittrice, Professoressa presso l’RISD in Digital + Media, editor e curatrice Mason Leaver-Yap, Curatorǝ Associatǝ, KW Institute for Contemporary Art, Berlino Hammad Nasar, Senior Research Fellow, Paul Mellon Center for Studies in British Art e co-curatore, British Art Show 9 Bonaventure Soh Bejeng Ndikung, Fondatore e Direttore Artistico, SAVVY Contemporary, Berlino Pavel Pyś, Curatore per le Arti Visive, Walker Art Center, Minneapolis Valentine Umansky, Curatrice, Arte internazionale, Tate Modern, Londra Yang Beichen, curatore e studioso E delle artiste e gli artisti Yuri Ancarani, Hiwa K, Cyrill Lachauer, Clare Langan, Cristina Lucas, Diego Marcon, Shirin Neshat, Thao Nguyen Phan, Adrian Paci, Hetain Patel, Hito Steyerl e Wang Tuo.

 

 


 centro pecci prato

  1. Sidsel Meineche Hansen,SECOND SEX WAR ZONE(dettaglio), 2016. Courtesydell’artista; e Rodeo Gallery, Londra/Pireo.7. Carolyn Lazard,In Sickness and Study, (2015-in corso). Vedutadell’installazione nella mostra “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis.Foto: Bobby Rogers.EN1. Trisha Baga,Mollusca & The Pelvic Floor, 2018. Installation view in “The BodyElectric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo: Bobby Rogers.2. Martine Syms,Notes on Gesture, 2015. Video still. Single channel video (color,sound), 10:27 minutes, loop. Image copyright: Martine Syms. Courtesy of the artist,and Bridget Donahue, New York City.3. View of the exhibition “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis, 2019.Photo: Bobby Rogers4. Ed Atkins,Happy Birthday!!, 2014. Video still. HD video, sound; 6:32min.Courtesyof the artist; and Cabinet, London.5. Sondra Perry,Graft and Ash for a Three Monitor Workstation, 2016.Installation view in “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo:Bobby Rogers.6. Sidsel Meineche Hansen,SECOND SEX WAR ZONE(detail), 2016. Courtesy ofthe artist; and Rodeo Gallery, London/Piraeus.7. Carolyn Lazard, installation view ofIn Sickness and Study, (2015-present) in
     
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    “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo: Bobby Rogers.
     
 
 
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Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci presenta La digitalizzazione dell’archivio video

30 anni di attività dell’istituzione tra interviste, backstage, mostre e concerti resi accessibili dopo quattro anni di lavoro. 

Iniziata nel 2018 in occasione della mostra Il museo immaginato. Storie da trent'anni di Centro Pecci realizzata per il trentennale dell’istituzione, la completa digitalizzazione dell’archivio video del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci – tra gli obiettivi del programma artistico e culturale della Direttrice Cristiana Perrella – è in dirittura d’arrivo

Dopo quattro anni di attività di un team di lavoro dedicato, oggi l’archivio, confluito nella Web Tv creata dal museo nel 2016, consente l’accesso per tutti a interviste, backstage, immagini di mostre, concerti, incontri realizzati in oltre 30 anni di attività, restituendo un caleidoscopio di volti, immagini e parole di artisti - a cui si sono aggiunte di recente le voci di Paolo Canevari, Loris Cecchini, Enzo Cucchi, Emilio Isgrò, Ettore Sottsass – capaci di raccontare la vibrante realtà della prima istituzione dedicata in Italia al dialogo tra tutte le arti contemporanee.

Dall’intervista a un giovane Julian Schnabel del 1989 al racconto di Germano Celant della mostra di Robert Mapplethorpe da lui curata nel 1993-1994; dal film documentario su Gerhard Richter Out of the House del 2000 al video della mostra UFO STORY. Dall'architettura radicale al design globale del 2012; dal simposio Au Rendez-Vous des Amis. Identità e opera del 1998 all’intervista del grande artista italo-greco Jannis Kounellis, realizzata in occasione della sua mostra antologica del 2001; dal film Dialogo con Yves Klein di Theo Eshetu del 2000 al primo Laboratorio liberatorio, pensato per bambini e adulti, tenuto da Bruno Munari a Prato nel 1992; dal documentario di Luciano Nocentini che rispecchia il progetto dell'esposizione del maestro dell’Arte Povera Gilberto Zorio del 1992, al racconto della grande mostra personale del fotografo giapponese Nobuyoshi Araki intitolata Viaggio Sentimentale (Sentimental Journey), tenutasi nel 2000: attraverso la raccolta di questi molteplici contenuti, la piattaforma digitale di approfondimento e ricerca della Web Tv rilegge i grandi momenti del passato del Centro Pecci, testimoniandone la storia trentennale.

Un progetto che si è intensificato durante il primo lockdown grazie alla creazione di Centro Pecci Extra – palinsesto on line di approfondimenti montati per l'occasione dedicati a mostre, video d'artista, materiali d'archivio, contributi di scrittori, artisti e critici – inaugurato con l’anteprima del film di montaggio di Maria Teresa Soldani Centro Pecci 30x2. 30 anni x 2 minuti, dedicato alla storia del museo.

Oggi che l’attenzione alla produzione di contenuti digitali assume un ruolo sempre più importante, che la condivisione di pensieri, contenuti, esperienze è essenziale a generare nuovi scenari per l’arte nazionale e internazionale e per continuare ad alimentare il pensiero critico e il confronto con la scena culturale globale, il Centro Pecci ha avviato una convenzione con l'Istituto Italiano di Cultura di Mosca, per condividere alcuni dei contenuti della Web Tv del museo, con sottotitoli in russo.

La digitalizzazione dell’archivio video rientra nel progetto della Web Tv del Centro Pecci realizzato in collaborazione con la casa di produzione indipendente LaGalla23.

In linea con il  progetto di  valorizzazione degli archivi – intesi come  elemento fondamentale  del patrimonio di un'istituzione culturale – e in occasione dell'acquisizione dell'imponente archivio di Lara-Vinca Masini (circa 200 mila oggetti tra libri, documenti e opere, che andrà – come desiderio della studiosa recentemente scomparsa – ad arricchire il CID/Arti visive, centro di ricerca e documentazione del museo), il prossimo 28 aprile il Centro Pecci organizzerà un  webinar pubblico dal titolo ARCHIVI E CENTRI DI DOCUMENTAZIONE D'ARTE CONTEMPORANEA. Pratiche e progetti a confronto tra musei e istituzioni in Italia. Il webinar sarà occasione di riflessione e raffronto tra alcuni dei maggiori archivi del contemporaneo del nostro paese.

 

 

 


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  1. Sidsel Meineche Hansen,SECOND SEX WAR ZONE(dettaglio), 2016. Courtesydell’artista; e Rodeo Gallery, Londra/Pireo.7. Carolyn Lazard,In Sickness and Study, (2015-in corso). Vedutadell’installazione nella mostra “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis.Foto: Bobby Rogers.EN1. Trisha Baga,Mollusca & The Pelvic Floor, 2018. Installation view in “The BodyElectric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo: Bobby Rogers.2. Martine Syms,Notes on Gesture, 2015. Video still. Single channel video (color,sound), 10:27 minutes, loop. Image copyright: Martine Syms. Courtesy of the artist,and Bridget Donahue, New York City.3. View of the exhibition “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis, 2019.Photo: Bobby Rogers4. Ed Atkins,Happy Birthday!!, 2014. Video still. HD video, sound; 6:32min.Courtesyof the artist; and Cabinet, London.5. Sondra Perry,Graft and Ash for a Three Monitor Workstation, 2016.Installation view in “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo:Bobby Rogers.6. Sidsel Meineche Hansen,SECOND SEX WAR ZONE(detail), 2016. Courtesy ofthe artist; and Rodeo Gallery, London/Piraeus.7. Carolyn Lazard, installation view ofIn Sickness and Study, (2015-present) in
     
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    “The Body Electric,” Walker Art Center, Minneapolis. Photo: Bobby Rogers.
     
 
 
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Germano Celant all’interno della mostra / Germano Celant in the exhibition Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918-1943, Fondazione Prada, Milano, 2018. Photo by Ugo Dalla Porta. Courtesy Fondazione Prada, Milano

 

Germano Celant The Story of (my) Exhibitions

A un anno dalla sua scomparsa Silvana Editoriale in collaborazione con Studio Celant pubblica uno degli ultimi lavori del celebre critico d'arte: un volume imponente, a cui stava lavorando da tempo, dedicato a 34 mostre da lui progettate e curate tra il 1967 e il 2018. 

562 pagine, oltre 300 immagini di cui molte inedite, una ricca raccolta di documenti e testi critici: The Story of (my) Exhibitions – uno degli ultimi imponenti lavori editoriali di Germano Celant, pubblicato da Silvana Editoriale in collaborazione con Studio Celant – testimonia il percorso storico e critico di 34 mostre da lui progettate e curate tra il 1967 e il 2018.

“Celant stava lavorando da tempo a un progetto editoriale che fosse la sintesi della sua ampia indagine critica e questo volume, di cui ha seguito tutte le fasi di lavorazione, ne rappresenta l’esito. In ognuna delle mostre presentate al suo interno è possibile riconoscere il metodo curatoriale attraverso il quale, avvalendosi di diversi linguaggi e media differenti nell’accostare opere d’arte e materiale documentario, giungeva alla creazione del dispositivo ‘mostra’. Lo Studio Celant ha lavorato insieme all’editore Silvana Editoriale per fare in modo che la pubblicazione fosse realizzata seguendo la sua idea originale.” (Studio Celant)

Il volume racconta la logica dell’esporre che ha caratterizzato il lavoro di Celant, la metodologia della ricerca e le diverse tipologie di allestimento utilizzate di volta in volta, presentando una selezione di mostre in ordine cronologico che riflettono la complessità del suo contributo alla storia delle esposizioni.

Si parte dal 1967 con la prima definizione dell’Arte Povera, per poi dedicarsi alle vicende contemporanee internazionali con Conceptual art Arte povera Land art (1970) alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, per approdare nel 1976 alla grande mostra sul tema Ambiente/Arte, alla Biennale di Venezia.

L’excursus continua coprendo diversi ambiti di ricerca, presentati nelle più importanti sedi espositive e museali italiane e internazionali nei decenni successivi: dalla ripresa e rilettura in chiave storica dell’Arte Povera in mostre come Coerenza in coerenza (1984) alla Mole Antonelliana di Torino, The Knot Arte Povera at P.S.1 (1985) a New York, Arte Povera 2011 in varie sedi, alle vicende dell’arte italiana del Novecento in mostre come Identité italienne. L’art en Italie depuis 1959 (1981) al Centre Georges Pompidou di Parigi, Arte Italiana. Presenze 1900-1945 (1989) a Palazzo Grassi a Venezia, Italian Metamorphosis 1943-1968 (1994-95) al Solomon R. Guggenheim Museum di New York.

E ancora il tema della contaminazione tra linguaggi come arte e moda in esposizioni come Il Tempo e la Moda (1996) alla Biennale di Firenze, arte e architettura come in Arti & Architettura 1900-2000 (2004) a Genova, arte e musica in Art or Sound (2014) alla Fondazione Prada di Venezia, o ancora arte e cibo nella mostra Arts & Foods (2015) alla Triennale di Milano.

Al tema del reenactment, infine, sono dedicati progetti espositivi come When Attitudes Become Form. Bern 1969/Venice 2013, alla Fondazione Prada di Venezia e Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918-1943 (2018) alla Fondazione Prada a Milano.

Una panoramica da cui emerge l’evoluzione della pratica curatoriale di Celant, dall’interpretazione personale all’attenzione per il documento storico, con lo sguardo sempre rivolto verso i media non tradizionali (libro, disco, fotografia) e verso gli sconfinamenti tra i diversi linguaggi (arte, architettura, design).

The Story of (my) Exhibitions rivela la ricchezza di uno straordinario percorso umano e professionale, in cui una costante tensione culturale, alimentata dal rigore scientifico, si risolve nella spettacolare messa in scena delle opere d’arte, capaci di suggestioni e sensibilità ad ampio spettro: una dicotomia che rivela la profondità del lavoro di Celant, traccia il perimetro della sua eredità scientifica e ne rappresenta un vivo testamento intellettuale.

Il volume sarà disponibile in libreria e online a partire dal 30 aprile 2021. 

 

Studio Celant

 


 vignali

 Filippo Montanini, Filippa, 2020

 

FMAV presenta la decima edizione del PREMIO DAVIDE VIGNALI 2020/2021

Il Premio Davide Vignali celebra la creatività dei giovani talenti del territorio e che nel 2021 compie 10 anni.

Torna il Premio Davide Vignali, promosso da Fondazione Modena Arti Visive, dalla Famiglia Vignali e dall'Istituto d’Arte Venturi di Modena, patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, che celebra la creatività dei giovani talenti del territorio e che nel 2021 compie 10 anni.

Il premio nasce nel nome di Davide Vignali, ex studente dell’Istituto d’Arte Venturi di Modena scomparso prematuramente nel 2011. Nello stesso anno, grazie all’impegno della famiglia, che ha raccolto un desiderio espresso dalle professoresse Antonella Battilani e Maria Menziani dell’Istituto Venturi di Modena, è nato il concorso che ne celebra la memoria, la grande umanità, il desiderio di conoscenza. Ad affiancare fin da subito la famiglia in questa impresa, c’è FMAV Fondazione Modena Arti Visive, da sempre impegnata nel sostegno ai giovani artisti e nella loro formazione.

Insieme, con l’obbiettivo di valorizzare i giovani talenti del territorio, i promotori annunciano il bando per l’edizione 2020/2021 con scadenza per la presentazione delle domande e degli elaborati al 30 maggio 2021.

Gli elaborati saranno valutati da una giuria composta dalla Famiglia Vignali, dai docenti dell’Istituto d’Arte Venturi di Modena e da un artista invitato da Fondazione Modena Arti Visive.

Le opere dei giovani artisti che parteciperanno saranno incluse in una mostra presso Fondazione Modena Arti Visive e nel catalogo che l’accompagnerà. Saranno inoltre conferiti un Primo Premio, del valore di 1000 euro, assegnato dalla famiglia Vignali, un Secondo Premio, che consisterà nella possibilità di partecipare ad un corso breve o ad un workshop nell’offerta di Fondazione Modena Arti Visive, un Terzo Premio, un buono libri del valore di 150 euro da spendere nel bookshop di FMAV, infine un Premio Venturi di 500 euro assegnato dalla famiglia Vignali e conferito ad una/uno studente dell’Istituto Modenese.

“In un momento storico così problematico, siamo stati sorpresi di questa partecipazione così ampia da parte dei ragazzi, che ci ha fatto capire quanto il Premio sia solido e ben radicato.” – affermano Marisa Spallanzani e Doriano Vignali, genitori di Davide e co-promotori del Premio – “Questa occasione ci permette di ricordare Davide avvicinandoci al mondo dei giovani, fatto di sguardi personali, che indagano il presente con semplicità e leggerezza, talvolta con inquietudine, sempre comunque in modo autentico. I progetti che abbiamo ricevuto esprimono il desiderio di capire, di approfondire, di realizzare idee. Il ricorso all'immaginazione e al linguaggio visivo ha consentito ai giovani autori di esprimere con forza emozioni e paure, con grande libertà, nonostante i vincoli dell'emergenza in corso in quel momento”.

Responsabile della Comunicazione FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE

Santa Nastro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. +39 3201122513

 


 

 io dico io online series galleria nazionale di roma

 

"Io dico Io - Online Series" a La Galleria Nazionale

Ognuno dei sei incontri approfondisce i temi e gli ambiti di ricerca della mostra, attraverso una tavola rotonda tra artiste, curatrici e ospiti invitate – docenti, esperte e attiviste – che si occupano della tematica. 

La Galleria Nazionale presenta Io dico Io – Online Series il programma online dedicato alla mostra Io dico Io – I say I.

Ognuno dei sei incontri approfondisce i temi e gli ambiti di ricerca della mostra, attraverso una tavola rotonda tra artiste, curatrici e ospiti invitate – docenti, esperte e attiviste – che si occupano della tematica.

Tutti gli eventi saranno trasmessi in live streaming sulla pagina Facebook della Galleria Nazionale e saranno poi disponibili sull’account Spotify del museo.

Di seguito tutti gli appuntamenti di Io dico Io – Online Series

 

Corpo e femminismo

mercoledì 14 aprile ore 18:00

Ospite: Alessandra Chiricosta, filosofa e storica delle religioni, si occupa di filosofia interculturale e questioni di genere in prospettiva postcoloniale. Pratica, studia e insegna arti marziali

Artiste: Beatrice Meoni, Adelaide Cioni, Silvia Giambrone, Suzanne Santoro

Modera: Paola Ugolini, curatrice della mostra

 

Politiche dello sguardo

giovedì 15 aprile ore 18:00

Ospite: Ilaria Antonella De Pascalis, Professoressa Associata Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo, Roma Tre. Caporedattrice Imago. Studi di cinema e media

Artiste: Gea Casolaro, Federica Di Carlo, Linda Fregni Nagler

Modera: Lara Conte, curatrice della mostra

 

Spazi, potere, genere

martedì 20 aprile ore 18:00

Ospite: Federica Castelli, Dottoressa di ricerca in filosofia politica. Studia l’esperienza del corpo sessuato nel contesto delle rivolte e il rapporto tra protesta e spazio urbano

Artiste: Renata Boero, Ludovica Carbotta, Marzia Migliora, Anna Raimondo

Modera: Paola Ugolini, curatrice della mostra

 

Linguaggi e scritture

mercoledì 21 aprile ore 18:00

Ospite: Viola Lo Moro, Scrittrice e attivista. Tra le fondatrici di Tuba, Libreria delle donne (Roma). Ideatrice e organizzatrice del festival delle scrittrici InQuiete

Artiste: Daniela Comani, Maria Adele Del Vecchio, Sabrina Mezzaqui, Ivana Spinelli

Modera: Lara Conte, curatrice della mostra

 

Archivio contemporaneo

giovedì 22 aprile ore 17:00

Ospite: Allison Grimaldi Donahue, Poeta, scrittrice, docente e traduttrice. Ha curato la prima traduzione inglese di Autoritratto di Carla Lonzi, in uscita nel 2021

Artiste: Chiara Camoni, Maria Morganti, Alessandra Spranzi

Modera: Cecilia Canziani, curatrice della mostra