art week

 Patrizio di Massimo, Caro Milovan, figlio delle stelle e della luna, figlio degli astri scuri che circondano la terra, il tuo sguardo cerca sempre più in là e non sa accontentarsi, il tuo destino è riletto e riletto ogni volta perché ti dobbiamo far compiere un gesto altro, che non ti aspetti, che noi sappiamo tu devi fare. Caro Milovan, tu svegliati dal torpore maleodorante delle insolite abitudini, svegliati dal rammarico e dalla cupidigia, svegliati ora perché il sogno è tuo amico, il sogno è tuo fratello, il sogno è tuo, per sempre sempre sempre, 2023, olio su lino, 41 x 33 cm (44 x 37 cm circa incorniciato). Ph. Eleonora Agostini, Courtesy of the artist and Vistamare, Milano / Pescara

 

Vistamare presenta "Alea iacta est" a cura di Milovan Farronato 

Per il suo rientro in Italia, Benedetta Spalletti e Lodovica Busiri Vici hanno invitato il curatore a raccontare l’esperienza degli anni londinesi attraverso i rapporti con  gli artisti che più hanno segnato il suo percorso.

Vistamare è lieta di presentare dal 16 marzo al 29 aprile 2023 Alea iacta est, una mostra collettiva a cura di Milovan Farronato. Per il suo rientro in Italia, Benedetta Spalletti e Lodovica Busiri Vici hanno invitato il curatore a raccontare l’esperienza degli anni londinesi attraverso i rapporti con 15 artisti che più hanno segnato il suo percorso.

Inserite in un originale dispositivo narrativo che si rifà alla lettura dei Tarocchi, le opere in mostra, tra nuove e recenti produzioni, conducono lə spettatorə all’interno di un articolato sistema di relazioni artistiche e personali intessute da Milovan Farronato nel corso dell’ultimo decennio londinese, dal 2013 al 2020.

Alea iacta est raccoglie le opere di quindici artisti selezionati tra coloro con i quali il rapporto del curatore è stato più avvincente, duraturo e sfaccettato in un ventaglio di stimolanti occasioni: Enrico David (1966, Ancona), Patrizio di Massimo (1983, Jesi), Anthea Hamilton (1978, Londra), Celia Hempton (1981, Stroud, UK), Camille Henrot (1978, Parigi), Maria Loboda (1979, Cracovia), George Henry Longly (1978, Londra), Goshka Macuga (1967, Varsavia), Lucy McKenzie (1977, Glasgow), Paulina Olowska (1976, Danzica), Christodoulos Panayiotou (1978, Limassol, Cipro), Eddie Peake (1981, Londra), Sagg Napoli (1991, Napoli), Prem Sahib (1982, Londra) e Osman Yousefzada (1977, Birmingham).

Il dado è tratto, le carte sono state estratte e posizionate correttamente sul tavolo. Ognuna corrisponde a un presagio, un monito o un’enigmatica indicazione. Predisposte nello spazio espositivo come Tarocchi, le opere assecondano le traiettorie più consuete di una lettura profetica. A destra si colloca il mazzo di carte non svelate, mentre a sinistra sono disposte una accanto all’altra le quatto influenze esterne. Al centro, a disegnare una croce, si trovano quelle che rappresentano lə richiedente, il suo presente e il suo futuro, la risposta al quesito che pone e in conclusione il suggerimento che il mazzo spontaneamente intende offrire. Se le opere o gli assemblaggi di opere costituiscono gli arcani, la galleria rappresenta lo spazio tridimensionale dove prendono posizione per una inedita, quanto puntuale, lettura. E come in tutti i giochi di carte, anche il caso assume un ruolo centrale, intervenendo nella disposizione e negli abbinamenti.

I segreti contenuti in alcune opere piegate e riverse sul pavimento di Christodoulos Panayiotou configurano il mazzo non svelato, mentre i contributi inediti di Patrizio di Massimo, Anthea Hamilton, George Henry Longly, Lucy McKenzie le quattro influenze esterne. Quale ruolo è stato invece assegnato dal caso agli altri partecipanti - Enrico David, Celia Hempton, Camille Henrot, Maria Loboda, Goshka Macuga, Paulina Olowska, Eddie Peake, Sagg Napoli, Prem Sahib e Osman Yousefzada? Sarà stato veramente il caso a dettare le regole del gioco o, come sostiene Stéphane Mallarmé, le coincidenze sono sempre guidate e quindi anche Farronato ha tirato il dato più volte per trovare la soluzione più benevola? In fondo come afferma la scrittrice britannica Jeanette Winterson: “l’autobiografia è solo arte e menzogna”.

Milovan Farronato  è stato curatore del Padiglione Italia alla Biennale Arte di Venezia nel 2019. Ha diretto il Fiorucci Art Trust fino al 2021. Ha sviluppato il progetto di residenza itinerante Roadside Picnic e, dal 2011 fino al 2019, il festival annuale Volcano Extravaganza, nato a Stromboli e poi migrato prima a Napoli nel 2017, a Dhaka, Bangladesh, nel 2018 e nel Parco Archeologico di Pompei nel 2019. Con Paulina Olowska ha dato vita al simposio Mycorial Theatre tenutosi nel 2014 a Rabka, Polonia, e nel 2016 a São Paulo, Brasile. Ha collaborato con le Serpentine Galleries per le Magazine Sessions (2016). Farronato ha ideato The violent No!, parte del programma pubblico della 14. Biennale di Istanbul nel 2015. Dal 2005 al 2012 Farronato è stato direttore dell’organizzazione noprofit Viafarini e curatore al DOCVA Documentation Centre for Visual Arts di Milano. Dal 2006 al 2010 è stato Curatore Associato della Galleria Civica di Modena e, dal 2008 al 2015, docente di Cultura Visiva al claDEM dell’Università IUAV. Tra le esposizioni curate: Nightfall, con Fernanda Brenner e Erika Verzutti, Mendes Wood DM Bruxelles (2018); Nick Mauss, Illuminated Window, La Triennale e Torre Velasca, Milano (2017); la prima personale di Lucy McKenzie in Italia, La Kermesse Héroïque alla Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia (2017); Si Sedes Non Is  alla The Breeder Gallery, Atene (2017); Prediction da Mendes Wood DM, São Paulo, (2016); la mostra personale di Peter Doig alla Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia (2015); la personale di Christodoulos Panayiotou al Kaleidoscope Project Space, Milano (2014) e  Arimortis  al Museo del Novecento, Milano (2013), co-curata con Roberto Cuoghi. Farronato è stato membro del team curatoriale del IV Dhaka Art Summit ed è parte del Comitato di Sviluppo della Chisenhale Gallery a Londra. 

OPENING

Mercoledì 15 marzo, 19 - 21

Vistamare Milano - via Spontini 8

www.vistamare.com

 



art week

Claudia Cantoni, Incontro tra micro e macro mondo, Digital painting, with inserted photographs by Ester Piovesana, 2022, Fine art print on acrylic glass – edition of 3 + 1EC Variable dimensions.

 

"Art & Science. Visions on cellular morphogenesis" a Villa Saroli di Lugano per la settimana mondiale del Cervello 

La mostra di Claudia Cantoni e Ester Piovesana è a cura di Viviana Vergerio Guerra.

La mostra Art & Science. Visions on cellular morphogenesis, di Claudia Cantoni e Ester Piovesana a cura di Viviana Vergerio Guerra, sarà inaugurata a Villa Saroli il prossimo 15 marzo 2023, in concomitanza con le iniziative promosse durante la settimana Mondiale del Cervello (Brain Awareness Week). La mostra è realizzata con il patrocinio del Neurocentro della Svizzera italiana dell’Ente Ospedaliero Cantonale, in collaborazione con l’Ideatorio dell’Università della Svizzera Italiana e il supporto di IBSA Foundation for scientific research e di Banca Stato.

La mostra Art & Science. Visions on cellular morphogenesis, è un ambizioso progetto nato con l’intento di fare conoscere, attraverso l’arte, gli orizzonti della ricerca neuroscientifica. Un’idea sviluppata anche per accrescere la sensibilità intorno ad argomenti, quali le malattie neurodegenerative e i processi legati all’invecchiamento, che riguardano tutti noi molto da vicino.

La mostra nasce dalla collaborazione tra Claudia Cantoni, un’artista formatasi in Arti grafiche e Archeologia e la scienziata Ester Piovesana, specializzata in Biotecnologie e Neuroscienze, entrambe affascinate dalla bellezza astratta esercitata da entità cellulari analizzate al microscopio, manifestazioni di gravi patologie, e dalla comune attitudine di operare in maniera partecipata confrontandosi con esperienze diverse. L’arte e la scienza diventano un tutt’uno, due realtà valorizzate attraverso una coraggiosa sperimentazione artistica, che unisce immagini di cellule cerebrali ottenute nelle ricerche in laboratorio da Ester Piovesana, con quelle surreali, realizzate da Claudia Cantoni.

La mostra, curata da Viviana Vergerio Guerra, che si sviluppa negli ambienti espositivi di Villa Saroli e la Limonaia della Villa, è un’installazione divisa in due parti, una composta da diciotto dipinti realizzati con la tecnica mista di acrilico e olio e fotografie stampate su tela, fruibili presso la Limonaia, l’altra, in Villa, dagli stessi soggetti realizzati digitalmente e impressi su vetro acrilico, accompagnati da un video timelapse amplificando la dimensione multimediale dell’esposizione.

Le immagini iniziali, che derivano dall’osservazione di cellule neuronali e della loro mutazione dovuta all’interazione con speciali sostanze coloranti usate nella ricerca microbiologica, vengono inglobate nel lavoro artistico da Claudia Cantoni, secondo un approccio che vuole fare leva sulla percezione visiva. La fase intermedia del processo, è quella digitale, per ogni opera è stato creato un video che mostra il procedimento creativo con lo scopo di permettere all’osservatore di essere totalmente immerso in ogni fase processuale, stimolando la comprensione globale e di conseguenza il coinvolgimento, che trova riscontro visivo ed emotivo nei dipinti eseguiti manualmente su tela dall’artista.

Il reperto scientifico scelto rappresenta una fondamentale fase embrionale di un processo interattivo, un tassello che diviene parte di un tutto, o meglio una parte che contiene già un tutto, colto e sviluppato dall’artista attraverso la propria immaginazione. L’artista crea nuovi mondi fantastici, scenari naturali differenti, come fondali marini e panorami montuosi, restituendo anche gli stati mentali che insorgono tra la veglia e il sogno. Centrale per l’artista è la natura, per lei preziosa fonte di ispirazione che nell’opera si manifesta in tutti i suoi aspetti, sia nella dimensione nobile e maestosa che in quella minacciosa e inquietante, unendo il particolare con il generale, il micro con il macrocosmo, il tangibile e l’intangibile. Un modo di agire, strettamente legato ai nuclei narrativi iniziali, generatori di nuove e più grandi storie.

La mostra è accompagnata da un catalogo, con immagini delle opere, curato da Viviana Vergerio Guerra. I proventi delle opere e del catalogo venduti saranno devoluti alla ricerca scientifica.

L’esposizione avrà luogo a Lugano presso le sedi di Villa Saroli e della Limonaia dal 16 marzo al 13 aprile 2023. Dalle 10.00 alle 18.00.

 



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Davide, Bramante, MIA MI, 2022, dalla serie "Città ideali", c-print, courtesy Fabbrica Eos, Milano.

 

Dal 23 al 26 marzo torna la nuova edizione di MIA FAIR 

Davide Bramante, una delle figure più interessanti della fotografia italiana a livello internazionale, firma l’immagine coordinata di MIA Fair 2023.

Dal 23 al 26 marzo 2023, torna MIA Fair – Milano Image Art Fair, la più consolidata e riconosciuta fiera italiana interamente dedicata all’immagine fotografica, ideata da Fabio Castelli, giunta alla sua XII edizione.

Per il quarto anno consecutivo è SUPERSTUDIO MAXI a Milano (via Moncucco 35) ad accogliere gli stand degli espositori italiani e stranieri e delle varie iniziative che la fiera propone.

Per la prima volta, MIA Fair opera, sotto il profilo organizzativo, con Fiere di Parma, dopo il suo ingresso nel gruppo e saprà ancor di più attrarre l’interesse e la curiosità dei collezionisti e dei buyer internazionali, come anche coinvolgere gallerie e partner in nuovi ambiti, offrendo mostre ed eventi esclusivi rafforzando il rapporto con la città di Milano e con la comunità internazionale di artisti, curatori, galleristi, stampa e visitatori.

Come da tradizione, l’immagine coordinata della fiera è affidata a un artista particolarmente significativo del panorama internazionale: quest’anno sarà Davide Bramante (Siracusa, 1970), una delle figure più interessanti della fotografia italiana a livello internazionale, rappresentato da Fabbrica Eos Milano.

L’opera scelta – MIA MI, appartenente alla serie Città ideali – sottolinea anche il legame di MIA Fair con Milano, in cui il Duomo, uno dei suoi principali simboli, si mescola a immagini che riconducono ad altre suggestioni, per evidenziare il carattere multiculturale della città e la sua attitudine all’accoglienza, e dove la sovrapposizione di architetture stratificate di epoche diverse ne riassumono la storia.

MIA Fair è un collage che si compone di 100 espositori, tra cui 16 progetti speciali e oltre 80 gallerie, delle quali il 30% provenienti dall’estero, che rappresentano il cuore della Main section.

Fin dalla sua prima edizione, BNL BNP Paribas è stata partner della fiera nel ruolo di Main Sponsor, promuovendo il Premio BNL BNP Paribas, quello di maggior rilievo della manifestazione, assegnato da una giuria ad artisti presenti a SUPERSTUDIO MAXI. Il riconoscimento sottolinea il forte interesse di BNL BNP Paribas nello sviluppo della cultura e nella ricerca dell’arte contemporanea in Italia. La fotografia vincitrice sarà, infatti, acquisita dalla Banca e l’artista entrerà a far parte della collezione BNL BNP Paribas, che negli anni si è arricchita anche delle opere premiate nelle precedenti edizioni e che ad oggi conta oltre 5.000 opere. La Banca, inoltre, si farà promotrice di una serie di incontri portraits su arte e sostenibilità, dove mettere in luce l’impegno in questo ambito di quattro realtà legate al No-profit, alla CSR e al mecenatismo.

Da 10 anni compagno di viaggio di MIA FairEberhard & Co. propone il progetto di Riccardo Boccuzzi (Monopoli, BA, 1986), regista, sceneggiatore ed esperto di new media, dal titolo Artificial Hell. Si tratta di una sequenza di opere inedite e originali creata “raccontando” l’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri a una Intelligenza Artificiale. In particolare, Riccardo Boccuzzi ha tradotto la cantica dantesca in descrizioni ed informazioni affinché l’intelligenza artificiale potesse comprenderla e trasformarla in arte figurativa, attraverso un processo che ha richiesto oltre 10.000 tentativi per realizzare l’opera completa. Lo spettatore si troverà ad ammirare una selezione di Artificial Hell, alcuni dei protagonisti più famosi del capolavoro di Alighieri, in una collezione artistica che unisce arte e scienza, tecnologia e letteratura, intelligenza artificiale e divina illuminazione.

Nell’elenco dei sostenitori di MIA Fair si segnala l’ingresso di due nuovi partner: Xiaomi, azienda di elettronica di consumo con smartphone e dispositivi smart interconnessi da una piattaforma Internet of Things (AIoT) che, per l’occasione, presenterà un progetto sviluppato insieme a Settimio Benedusi e ‘Ricordi Stampati’, realizzando ritratti con il nuovo smartphone Xiaomi 13 Pro, e Spada & Partners, associazione professionale con sedi a Milano, Bologna e Roma che opera nell’ambito della advisory finanziaria, fiscale e societaria, il cui managing partner, Roberto Spada importante collezionista di arte contemporanea e di fotografia ha voluto generosamente sostenere MIA e in particolare il progetto Underskin, Stories from Iran.

I PREMI
La qualità e la varietà dei premi assegnati durante la fiera sono diventate uno dei punti più riconoscibili e caratteristici di MIA Fair.

Tra questi, si segnala la IV edizione del Premio New Post Photography, curato da Gigliola Foschi, aperto a progetti di autori senza limiti di età o di nazionalità e senza vincoli tematici, si propone di promuovere le tendenze più significative e innovative nell’universo dinamico e molteplice della fotografia contemporanea. La giuria composta da Franco Carlisi, Claudio Composti, Daniele De Luigi, Sebastiano Leddi, Carlo Sala e Gigliola Foschi, curatrice del Premio New Post Photography, ha scelto gli artisti vincitori, le cui opere saranno presentate durante i giorni di Mia Fair con una mostra a loro dedicata.

Tra i finalisti, inoltre, un autore è stato selezionato – dai direttori artisti dei rispettivi festival – per esporre al Ragusa Foto Festival e al PhEst festival internazionale di fotografia e arte di Monopoli (BA). Tra gli altri riconoscimenti significativi, si segnala che il numero della rivista Gente di Fotografia presente a MIA Fair, dedica un portfolio a un artista scelto tra i finalisti e un altro potrà partecipare alla residenza internazionale d’artista Return2Ithacasull’isola di Itaca, in Grecia.

Dopo il successo della scorsa edizione, torna il Premio IRINOX SAVE THE FOOD, a cura di Claudio Composti, supportato da Irinox S.p.A. leader nella produzione di abbattitori rapidi di temperatura e di sistemi di conservazione di alta qualità per il settore professionale e domestico e di quadri elettrici in acciaio inox. Il Premio IRINOX SAVE THE FOOD promuove artisti che, attraverso l’uso dell’immagine, abbiano affrontato il tema cibo, argomento quanto mai presente nella storia dell’umanità non solo come bisogno primario, ma portatore di forti simbologie e di importanti implicazioni antropologico-sociali. Con le opere dei 15 artisti finalisti sarà organizzata una mostra a MIA Fair, curata da Claudio Composti, che sarà successivamente allestita a Parma, dal 28 marzo al 10 aprile, al Laboratorio Aperto del Complesso di San Paolo, nell’ambito di Cibus Off, il fuori Salone della più importante manifestazione in Italia dedicata al tema cibo.

Tra i quindici finalisti, inoltre, ne sarà indicato uno che si aggiudicherà il Premio Yeast e che gli consentirà di esporre i propri lavori nell’ambito del Yeast Photo Festival a Matino (Lecce), in programma da settembre a novembre 2023.

I PROGETTI SPECIALI
Oltre alla Main section e ai premi, MIA Fair si completa con una serie di Progetti speciali.

Tra questi, Reportage Beyond Reportage, curato da Emanuela Mazzonis di Pralafera, che vuole evidenziare le diverse sfumature che il reportage, sia esso fotografia documentaria, fotogiornalismo o street photography, ha assunto oggi. Non più solo una testimonianza di eventi cruenti, insoliti o straordinari ma un racconto potente di una storia normale, che accade nella quotidianità e che diventa unica. Un reportage contemporaneo che va oltre – beyond – quello tradizionalmente inteso e, considerando l’impatto della proliferazione delle immagini, ne accresce enormemente l’importanza come mezzo visivo. La sezione propone le immagini di fotografi rappresentati da gallerie presenti a MIA Fair, il cui lavoro racconta storie di vita, di guerra, di flussi migratori, di libertà, di speranza, di disastri naturali e climatici, di sport e di condivisone.

A MIA Fair si riconferma la presenza della sezione Beyond Photography – Dialogue, curata da Domenico de Chirico, rivolta alle gallerie con un’attività focalizzata sulla promozione di artisti internazionali, il cui progetto espositivo – pensato ad hoc – è volto alla creazione di un dialogo tra fotografia e altri media come scultura, installazione, pittura e video.

BDC – Bonanni Del Rio Catalog, polo culturale di Parma (acronimo della coppia di collezionisti parmigiani Lucia Bonanni e Mauro Del Rio) promuove la seconda edizione di La Nuova Scelta Italiana. Il Premio mira a valorizzare il lavoro di quegli artisti che stanno segnando l’evoluzione del linguaggio fotografico, nomi degni di essere affiancati ai grandi fotografi del passato che compongono l’originaria raccolta Bonanni Del Rio Catalog. Avvalendosi anche del supporto di un’autorevole advisory board, gli artisti vincitori di quest’anno sono Luca Campigotto e Paola De Pietri che, oltre a un premio in denaro, espongono le loro opere a MIA Fair 2023 e, in due monografiche nella prestigiosa sede di BDC28, una chiesa sconsacrata in centro a Parma.

Di grande intensità è il progetto Underskin, Stories from Iran che si focalizza sull’Iran, analizzando, attraverso l’arte e la fotografia, la delicata situazione politica e sociale che in cui si trova il Paese. Il progetto, a cura di Rischa Paterlini, presenta alcune opere di artisti iraniani, emergenti e affermati, residenti in Iran o all’estero e rappresentati da gallerie provenienti da diversi continenti.

Le opere selezionate creano uno spazio volto a sottolineare l’importanza di non mutare mai i diritti in privilegi, al quale contribuiscono anche una performance di Zoya Shokoohi e la proiezione del cortometraggio Power to the People, a opera di Rahim Milani.

Underskin propone nella giornata di sabato due talk in cui personalità di spicco del mondo dell’arte riflettono sul ruolo chiave dell’arte nella delicata situazione iraniana. Intervengono l’artista visiva iraniana Shirin Neshat, il direttore del MAXXI Bartolomeo Pietromarchi, la curatrice Ilaria Bernardi, la giornalista Francesca Mannocchi, l’artista Sarah Doraghi e il collezionista Roberto Spada. A introdurre il talk, la proiezione di un estratto del docufilm Noi donne iraniane scritto e diretto da Sabina Fedeli Anna Migotto e prodotto da 3D PRODUZIONI.

Uno spazio all’interno di MIA Fair è riservato a Sarah Doraghi e alla sua serie fotografica incentrata sul “volto proibito” dell’Iran.

Grazie a un podcast, realizzato in collaborazione con il Giornale dell’Arte, i visitatori hanno modo di approfondire i temi di Underskin.

A conclusione dell’evento, l’associazione miramART by Grand Hotel Miramare di Santa Margherita Ligure (GE) premierà un artista che ha partecipato al progetto con l’acquisizione di una sua opera, che entra a far parte della collezione.

Deloitte Italia partecipa a MIA Fair con uno stand, dedicato al Deloitte Photo Grant, un nuovo concorso fotografico internazionale promosso da Deloitte Italia con il patrocinio di Fondazione Deloitte e in collaborazione con 24 ORE Cultura, la direzione artistica di Denis Curti e il team di BlackCamera. Nel corso delle giornate della Fiera sono organizzate delle letture portfolio gratuite da parte di esperti del settore che sono a disposizione di coloro che desiderano presentare i loro lavori.

Il Centro di Ricerca Advanced Technology in Health and Well-Being e ICONE, il Centro Europeo di Ricerca di Storia e Teoria dell’immagine dell’Università Vita-Salute San Raffaele, in collaborazione con ETT SpA, tornano a MIA Fair con un’implementazione immersiva e interattiva del Metaverso NEFFIE, sperimentato nelle scorse edizioni, nel contesto delle prime presentazioni del progetto di Neuroestetica Fotografica NEFFIE, e un ciclo di incontri culturali dedicato a riflettere in senso ampio sulla relazione tra arte fotografica e intelligenza artificiale.

Prosegue il rapporto di collaborazione tra MIA Fair e BAG-Bocconi Art Gallery iniziato nel 2016 che, fino al 4 aprile 2023, presenta nello spazio dedicato alla fotografia d’arte dell’Università Bocconi a Milano, la personale di Gianluca Pollini (Bologna, 1960), dal titolo Arquitectonica, in collaborazione con la Galleria Forni di Bologna e Arte in Salotto di Milano.
La rassegna documenta, attraverso 15 fotografie, la più recente ricerca dell’artista bolognese, dedicata all’architettura, in particolare a quella progettata da Aldo Rossi e a quella del Ventennio fascista in Italia.

 



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Fondazione Arnaldo Pomodoro presenta "Open Studio #2" LA NEGAZIONE DELLA FORMA. Arnaldo Pomodoro tra minimalismo e controcultura 

Il secondo appuntamento con le mostre allestite nello studio di Arnaldo Pomodoro si concentra sugli anni americani dell’artista, tra il 1966 e il 1970.

Torna alla Fondazione Arnaldo Pomodoro Open Studio, il ciclo di mostre allestite nello studio del Maestro nate con lo scopo di riscoprire e approfondire temi e periodi particolari del percorso artistico di Arnaldo Pomodoro, esponendo opere, documenti e materiali d’archivio originali.

Da domenica 12 marzo fino al 28 maggio 2023 la mostra La negazione della forma. Arnaldo Pomodoro tra minimalismo e controcultura, a cura di Federico Giani, punta i riflettori sul quinquennio 1966-1970, una stagione di grande vivacità e interesse. Sono gli “anni americani” di Pomodoro – vissuti a cavallo tra l’Italia e gli Stati Uniti, con incarichi di insegnamento a Stanford e Berkeley – durante i quali l’artista sviluppa un’inedita sperimentazione formale, influenzata da fenomeni come il minimalismo, e partecipa da protagonista a iniziative di controcultura, che intendono cioè aprire nuovi spazi di pratica politica e culturale.

La mostra è suddivisa in sei sezioni, ciascuna delle quali indaga un aspetto specifico del lavoro o della vita di Pomodoro, e presenta circa quaranta operesculture, grafiche, multipli, disegni, modelli eprototipi – alcune delle quali riscoperte e restaurate per l’occasione, altre concesse in prestito da collezionisti privati e da istituzioni come Collezione Intesa Sanpaolo e Museo Magi ‘900 – Pieve di Cento (BO). Il racconto del contesto e delle vicende che vedono protagonista il Maestro è affidato a una selezione di fotografie, filmati e materiali d’archivio e a un gruppo di opere di artisti americani – colleghi e studenti nei campus – con i quali Pomodoro stringe amicizia in quegli anni, come Harold Paris, Sue Bitney, William T. Wiley, Stephen Laub e Arlo Acton.

 



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Museo City 2023: ULTIMI POSTI per il laboratorio a cura di WAAM 

Archivio Atelier Pharaildis Van den Broeck in occasione di Museo City 2023 presenta "Ogni cipolla è un universo". 

Con piacere l’Archivio Atelier Pharaildis Van den Broeck invita a partecipare al Laboratorio per adulti Ogni cipolla è un universo. Proiezioni di luce attraverso la materia a cura di WAAM che si terrà sabato 4 marzo dalle ore 16.00 alle 17.30.

Bucce di cipolle diventeranno paesaggi, minuscoli oggetti si trasformeranno in mondi da attraversare: i partecipanti di questo workshop si ispireranno all’immaginario dell’artista belga Pharaildis Van den Broeck per creare delle composizioni con frammenti trovati in archivio, che saranno inseriti nei vetrini delle diapositive. Una volta proiettati, come nelle “Proiezioni dirette” di Bruno Munari, gli oggetti daranno vita a composizioni astratte, mondi da esplorare e nei quali immergersi.

Il workshop è aperto a tutti, dai 16 anni in su, è gratuito e con prenotazione obbligatoria all’indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Durante i giorni di Museo City, l’Archivio Atelier Pharaildis Van den Broeck è aperto e visitabile, dal giovedì al sabato, dalle 14.00 alle 19.00.

Pharaildis Van den Broeck (Opwijk 1952 – Milano, 2014) è stata la prima fashion designer belga a collaborare con una casa di moda italiana. Diplomatasi al Dipartimento Moda dell’Accademia di Belle Arti di Anversa, inizia la sua carriera con alcune importanti Maison italiane, tra cui Versace, Trussardi e Missoni. Nel 1994 conclude il capitolo della moda e si dedica alla pittura, passione di tutta la vita.

Nel 2008 si stabilisce nell’Atelier di Via Bragadino 2, oggi sede del suo Archivio e luogo di ricerche e iniziative culturali.

 

Archivio Atelier

Pharaildis Van den Broeck

Via Marco Antonio Bragadino 2 | Milano

E. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

M. +39 348 7097090

www.aapvdb.org

 



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Ad aprile torna la nuova edizione di miart 

Dal 14 al 16 aprile 2023 torna miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano. 

Con 169 gallerie provenienti da 27 Paesi la ventisettesima edizione della fiera – diretta per il terzo anno da Nicola Ricciardi – rafforza le presenze internazionali e al tempo stesso consolida il legame con le principali realtà italiane.

Crescendo è la parola d’ordine dell’edizione, a sottolineare lo sviluppo riscontrato nel corso dei due precedenti anni e il desiderio di proseguire verso una traiettoria ascensionale oltre il 2023.

Dal 14 al 16 aprile 2023 (anteprima VIP il 13 aprile) torna miart la fiera internazionale d'arte moderna e contemporanea di Milano organizzata da Fiera Milano e diretta per il terzo anno da Nicola Ricciardi.

A miart 2023 si tornerà a respirare la vivace internazionalità che aveva caratterizzato le edizioni della fiera fino al 2019, in virtù del fatto che quasi il 40% degli espositori ha una sede all’estero. Oltre al numero delle gallerie, a crescere significativamente è anche la qualità dei progetti per merito di una combinazione di incoraggianti ritorni e importanti new entry. Tra questi, solo per citarne alcuni: 1 Mira Madrid (Madrid), ChertLüdde (Berlino), Ciaccia Levi (Parigi, Milano), C L E A R I N G (Bruxelles, New York, Los Angeles), Corvi- Mora (Londra), Crèvecœur (Parigi), Dvir Gallery (Tel Aviv, Bruxelles, Parigi), Ehrhardt Flòrez (Madrid), Peter Kilchmann (Zurigo, Parigi), KLEMM'S (Berlino), Kendal Koppe (Glasgow), Andrew Kreps Gallery (New York), Galerie Lelong & Co. (Parigi, New York), Madragoa (Lisbona), Mai 36 Galerie (Zurigo), Meyer Riegger (Berlino, Karlsruhe, Basilea), Nino Mier Gallery (Los Angeles, Bruxelles, New York, Marfa), MISAKO&ROSEN (Tokyo), Perrotin (Parigi, New York, Hong Kong, Seoul, Tokyo, Shangai, Dubai), Michel Rein (Parigi, Bruxelles), Repetto Gallery (Londra, Lugano), Richard Saltoun Gallery (Londra, Roma), Chris Sharp Gallery (Los Angeles), Esther Schipper (Berlino, Parigi, Seoul), Eduard Simoens Gallery (Knokke), Gian Enzo Sperone (Sent), Galerie Gregor Staiger (Zurigo, Milano), Tim Van Laere Gallery (Anversa), Galerie Hubert Winter (Vienna), Galerie Fons Welters (Amsterdam), Galerie Jocelyn Wolff (Romainville).

Significativa anche la crescita in termini di estensione geografica delle gallerie coinvolte, che provengono da quattro continenti e da città tra loro molto distanti, come ad esempio San Paolo per HOA Galeria e Shanghai per Capsule Shanghai, Seoul per Foundry Seoul e Accra (Ghana) per Gallery 1957.

Contemporaneamente si riconferma la cura e l’attenzione per l’imprescindibile contesto italiano grazie alla presenza in fiera di alcune delle più dinamiche gallerie del nostro Paese. Tra queste, solo per citarne alcune: Alfonso Artiaco (Napoli), Galleria Tommaso Calabro (Milano), Cardi Gallery (Milano, Londra), Galleria Continua (San Gimignano, Pechino, Les Moulins, L'Avana, Roma, San Paolo, Parigi, Dubai), Raffaella Cortese (Milano), Monica De Cardenas (Milano, Zuoz, Lugano), Galleria dello Scudo (Verona), Studio Gariboldi (Milano), Galleria d'Arte Maggiore g.a.m. (Bologna,Milano, Parigi), kaufmann repetto (Milano, New York), Magazzino (Roma), Gió Marconi (Milano), Mazzoleni (Londra, Torino), FRANCESCA MININI (Milano), Galleria Massimo Minini (Brescia), Montrasio Arte (Milano, Monza), Galleria Franco Noero (Torino), P420 (Bologna), LIA RUMMA (Milano, Napoli), Tornabuoni Arte (Firenze, Milano, Forte dei Marmi, Crans Montana, Parigi), Vistamare (Pescara, Milano), e ZERO... (Milano).

miart 2023 conferma anche la distribuzione degli spazi in tre sezioni: per dare risalto alla ricerca delle più recenti generazioni di galleristi e artisti, la visita in fiera si apre anche quest’anno con Emergent, la sezione a cura di Attilia Fattori Franchini dedicata a 26 giovani gallerie; si prosegue quindi con Established, la sezione principale che ospita 133 gallerie che espongono opere della più stretta contemporaneità assieme a quelle dedicate all’arte del XX secolo, non tralasciando quelle attive nel settore del design da collezione e d’autore; a completare il percorso Decades, la sezione a cura di Alberto Salvadori che esplora la storia del secolo scorso attraverso 10 progetti monografici dagli anni '10 del Novecento agli anni '10 del Duemila.

Dopo lo "smantellamento del silenzio” nel 2021 e il “primo movimento” di una nuova partitura l’anno successivo, nel 2023 miart prosegue solcando le metafore musicali e costruendo l’immaginario della nuova edizione attorno alla parola Crescendo.

Nel linguaggio tecnico, l’espressione si riferisce a un’indicazione dinamica musicale che prevede l’aumento graduale dell’intensità del suono. In relazione alla fiera però, questo termine sta a indicare la crescita di partecipazione e di pubblico riscontrata nelle precedenti due edizioni e il desiderio di continuare questa traiettoria ascensionale oltre il 2023. E Crescendo allude anche alla tutela e allo sviluppo della biodiversità, alla cura dell'ambiente e delle sue risorse in riferimento al ruolo svolto da miart nella Gallery Climate Coalition Italia e al suo impegno, sempre crescente, nel favorire pratiche più sostenibili e a minor impatto ambientale.

Tre interpretazioni di Crescendo dunque, – in relazione al suono, art & sound, alle persone, art & bodies, alla cura dell’ecosistema, art & earth – che saranno l’espediente narrativo per raccontare, da qui alla fiera, le opere di alcuni degli artisti che si potranno incontrare ad aprile tra gli stand di miart 2023. Una piccola anticipazione di questa ventisettesima edizione per far crescere di pari passo anche la curiosità, il piacere della scoperta e della condivisione.

Come ogni anno affiancheranno miart le iniziative di Milano Art Week (11 – 16 aprile), la manifestazione diffusa coordinata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano che mette in rete le principali istituzioni pubbliche e le fondazioni private della città che si occupano di arte moderna e contemporanea, con una programmazione dedicata di mostre e attività.

In occasione di Milano Art Week aprono alcune mostre della stagione in importanti sedi cittadine, tra cui Candice Lin | Premio Fondazione Arnaldo Pomodoro alla GAM; Ann Veronica Janssens a Pirelli HangarBicocca; il progetto espositivo How you dare alla Fabbrica del Vapore; il progetto Forum 900 al Museo del Novecento, che vedrà la galleria al piano terra ospitare opere di arte contemporanea e trasformarsi in luogo di confronto, dibattito e presentazioni; due mostre, dedicate a Danilo Sciorilli e Aldo Spoldi, alla Fondazione Stelline; la mostra su Dara Birnbaum all’Osservatorio Fondazione Prada e l’artista Nathlie Provosty alla Fondazione ICA. Visite guidate, progetti speciali e aperture straordinarie in tanti spazi espositivi, dal PAC al Castello Sforzesco, da Palazzo Reale al Museo della Scienza e della Tecnologia fino a Triennale Milano, e nelle sedi delle mostre già in programmazione. Non mancheranno, come nelle passate edizioni, iniziative dedicate all’arte pubblica, tra cui l'inaugurazione di nuove opere di ArtLine, il percorso d'arte contemporanea site-specific che si snoda nel parco di Citylife.

La relazione con Milano sarà inoltre ulteriormente rafforzata da un'inedita e significativa collaborazione con Triennale Milano, che durante i giorni di manifestazione non solo sarà protagonista con la sesta edizione del FOG Triennale Milano Performing Arts, ma diventerà a tutti gli effetti la "casa di miart" in città, ospitando una serie di iniziative dal vivo dove incontrarsi, dialogare e generare energie e riflessioni intorno ad una più estesa idea di arte (miart Live at Triennale Milano).

Continua la collaborazione con il Gruppo Intesa Sanpaolo, che supporta miart in qualità di main partner. Internazionalità, eccellenza e attenzione allo sviluppo culturale del territorio sono i valori che legano miart al gruppo bancario, con l'obiettivo di consolidare la centralità di Milano nel panorama nazionale e internazionale e di offrire alla città un ulteriore volano di crescita e sviluppo economico, culturale e civile. Come da tradizione, la Banca contribuirà all'edizione 2023 portando anche propri contenuti originali. Intesa Sanpaolo Private Banking presenterà l'attività di Art Advisory e i relativi servizi di gestione del patrimonio artistico accogliendo gli ospiti in Fiera, nella Vip Lounge, dove verrà allestita una mostra dedicata a giovani artisti emergenti nell'ambito del Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo.

Si conferma per la ventisettesima edizione di miart il Fondo di Acquisizione di Fondazione Fiera Milano istituito nel 2012. Del valore di 100.000 euro è destinato a opere d'arte che andranno a implementare la collezione di Fondazione Fiera Milano, oggi ospitata all’interno della Palazzina degli Orafi, sede di Fondazione, e che attualmente si compone di oltre 100 lavori in rappresentanza di linguaggi artistici differenti. Nella scelta delle acquisizioni Enrico Pazzali, Presidente di Fondazione Fiera Milano, sarà assistito da una giuria internazionale di elevato profilo presieduta da Diana Bracco (Comitato Esecutivo, Fondazione Fiera Milano, Milano).

Sono inoltre confermati: il Premio Herno, giunto alla sua ottava edizione, che assegna un riconoscimento di 10.000 euro allo stand con il miglior progetto espositivo; il Premio LCA per Emergent, del valore di 4.000 euro, nato nel 2015 dalla collaborazione con LCA Studio Legale e destinato alla galleria con la migliore presentazione all'interno della sezione Emergent; il Premio Covivio, dedicato alla sezione Emergent e che selezionerà un artista a cui commissionare un'opera site specific con un investimento fino a 20.000 euro.

Dopo un anno di pausa, per la sua tredicesima edizione, torna il Premio Rotary Club Milano Brera per l’Arte Contemporanea e Giovani Artisti che, istituito nel 2009 come primo riconoscimento nel contesto di miart, prevede l’acquisizione di un’opera di un artista emergente o mid-career da donarsi al Museo del Novecento di Milano.

A questi riconoscimenti si aggiungeranno altri premi e commissioni, tra cui la prima edizione della Fondazione Henraux Sculpture Commission che prevede la commissione di un'opera in marmo da esporre per un anno al Museo del Novecento di Milano.

A sottolineare la rinnovata internazionalità di miart 2023 anche la prestigiosa

lista di direttori e curatori di musei dall’alto profilo che, provenienti da ogni parte del mondo, avranno il compito di individuare le opere e gli artisti vincitori di questi premi e commissioni. Tra loro: Fernanda Brenner (Direttrice Artistica, Pivô, São Paulo); Nicholas Cullinan (Direttore, National Portrait Gallery, Londra); Sébastien Delot, (Direttore, LaM – Lille Métropole Musée d'art moderne, d'art contemporain et d'art brut); Yilmaz Dziewior (Direttore, Museum Ludwig, Colonia); Massimiliano Gioni (Direttore artistico, New Museum, New York e Direttore Artistico, Fondazione Nicola Trussardi, Milano); Radine Leonie (Curatrice, Museion, Bolzano); Laura McLean-Ferris (Curator-at-Large, Swiss Institute, New York); Catherine Nichols (Mediatrice Creativa, Manifesta 14, Pristina e Curatrice, Hamburger Bahnhof – Nationalgalerie der Gegenwart, Staatliche Museen zu Berlin); Ralph Rugoff (Direttore Hayward Gallery at Southbank Centre, Londra); Dirk Snauwaert, (Direttore, WIELS, Bruxelles); Bettina Steinbrügge (Direttore Generale, Mudam Luxembourg).

Si rinnova anche per il 2023 la partnership con Maison Ruinart, che conferma il suo impegno nel mondo dell'arte e della sostenibilità presentando per questa edizione un inedito progetto artistico all'interno della VIP Lounge Ruinart in presenza dell'artista Carte Blanche 2023.

Conferma la sua presenza anche Svizzera Turismo che in occasione della manifestazione presenterà un innovativo concept che verrà svelato nei prossimi mesi e che saprà riflettere le molteplici anime del territorio svizzero.

Con l’edizione 2023, miart continua quindi nel proprio percorso di crescita, coniugando la solidità degli aspetti di mercato con l’attitudine alla ricerca, e ampliando il proprio formato in una piattaforma di osservazione della società e dei suoi cambiamenti.