Mustafa Sabbagh, onore al nero _ untitled, 2014 dittico, stampe fotografiche lambda su box in legno nero, cm 66x60x6 cad. – ed. 1 di 5 + 1 PA courtesy: l’artista, Collezione Farnesina Arte Contemporanea (Ministero degli Affari Esteri, Roma
IL PENSIERO DIETRO IL RITRATTO NELL’ARTE CONTEMPORANEA docente relatore: MUSTAFA SABBAGH
Nell’ambito della decima edizione di Milano Design Film Festival un film documentario scritto e diretto da Alessandra Galletta.
Workshop sabato 26 e domenica 27 novembre 2022 in via Mocucco 3, Lugano con mostra finale.
Il percorso del workshop continua per due mesi tra scambi di mail, idee e l’aggiunta di due Call con la classe e il docente Mustafa Sabbagh nella crescita personale e artistica per accompagnare gli artisti fino alla mostra.
La mostra finale dei partecipanti allo spazio Focus Artphilein in via F. Pelli 13, Lugano, partner del workshop.
Mustafa Sabbagh nasce ad Amman (Giordania, 1961, vive e lavora in Italia). Italopalestinese, allevato tra l’Europa e il Medio Oriente, l’imprinting è cosmopolita, l’attitudine è nomade. Già assistente di Richard Avedon e docente al Central Saint Martins College of Art and Design di Londra, dopo una brillante carriera come fotografo di moda riconosciuta dai magazines più prestigiosi del mondo, a partire dal 2012 Sabbagh concentra la sua ricerca nell’arte contemporanea per mezzo della fotografia e della video-arte, attraverso una sorta di contro-canone estetico dove il punctum è la pelle, diario dell’unicità individuale. Armonia dell’imperfezione, indagine psicologica e studio antropologico attraverso la costruzione dell’immagine e dell’installazione ambientale sono gli stilemi che Sabbagh trasferisce dalle pagine patinate, agli spazi dei musei e delle gallerie più famosi del mondo – tra cui il Musée de l’Élysée di Losanna, considerato tempio internazionale della fotografia. Spesso protagonista di interviste e documentari che indagano nelle sue visioni, nel 2013 Sky Arte HD, attraverso la serie Fotografi, lo ha eletto tra gli 8 artisti più significativi del panorama nazionale contemporaneo, e nel 2017 Rai5 l’ha indicato come il cantore privilegiato del lato oscuro della Bellezza attraverso il documentario di produzione internazionale The Sense of Beauty. Ad oggi Mustafa Sabbagh è stato riconosciuto, da uno storico dell’arte e della fotografia quale Peter Weiermair, come uno dei 100 fotografi più influenti al mondo, ed uno dei 40 ritrattisti di nudo – unico italiano – tra i più rilevanti su scala internazionale.
Mustafa Sabbagh è stato chiamato a risemantizzare, a dimostrazione che l’arte è un continuum, l’Ebe di Canova (Musei San Domenico, Forlì, 2017), la Venere Pudica di Botticelli (Palazzo dei Diamanti, Ferrara e Musei Reali, Torino, 2017), la Venere dei Porti di Sironi (Casa Museo Boschi Di Stefano, Milano, 2015), opere tutte entrate a far parte della collezione d’arte di tali strutture museali. In seguito alla sua prima mostra antologica XI comandamento: non dimenticare, il Sindaco Leoluca Orlando ha conferito a Sabbagh la cittadinanza onoraria del Comune di Palermo.
Sabbagh è attualmente docente alla FMAV – Fondazione Modena Arti Visive, e direttore artistico della pubblicazione culturale semestrale bilingue Ossigeno – Elements of Life. Suoi lavori sono presenti in numerose monografie (tra cui About Skin, ed. Damiani, acquisita all’interno della biblioteca di libri d’arte della Tate Gallery, Londra, e XI comandamento: non dimenticare, nelle biblioteche dei più importanti poli museali italiani), in pubblicazioni accreditate internazionalmente (tra cui Faces – the 70 most beautiful photography portraits of all time, a cura di Peter Weiermair), e in molteplici collezioni permanenti, in Italia e all’estero - incluse le storiche Collezione Arte Farnesina, la collezione della Fondazione Orestiadi, la collezione di arte contemporanea del MAXXI – Museo nazionale delle Arti del XXI secolo.
Mustafa Sabbagh terrà una lectio magistralis di due giorni - sabato 26 e domenica 27 novembre 2022 nello studio artistico di Veronica Barbato in via Moncucco 3, Lugano, all'interno della quale sarà prevista una fase operativa, nell'ottica di un approccio one-toone con l'artista, volta alla costruzione di un progetto personale attraverso i mezzi della fotografia, della video-arte, scultura e ceramica. Installazione d’arte contemporanea.
Obiettivo puntato
Sull'autoritratto: nell'era del "selfie ergo sum”, l’autoritratto impone una tripliceassunzione di ruoli da parte dell’artista in autore/soggetto/osservatore di se stesso. Dal Narciso di Caravaggio a una Cindy Sherman-Narciso, la storia dell’arte e della fotografia raccontano di artisti che diventano opere d’arte in virtù del loro scarto progettuale, della loro consapevolezza nello spazio che occupano, di un self-control più o meno domato che rivela intimamente, violentemente o delicatamente, la propria natura. Obiettivo di Sabbagh sarà dunque guidare i partecipanti nell’indagine artistica della propria posizione in rapporto alla propria più intima percezione.
Ceci n’est pas un selfie.
PER INFO E ISCRIZIONI:
Workshop (su iscrizione) sabato 26 e domenica 27 novembre 2022 max. 10 partecipanti
+1 INFO E ISCRIZIONI: VERONICA BARBATO +39 3665441209
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VITTORIA FRAGAPANE curatrice di ARTPHILEIN FOCUS (Lugano)
+39 3468256034 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
PROGRAMMA DELLE DUE GIORNATE
Sabato 26 novembre alle ore 10:00 - Introduzione al workshop:
Lectio magistralis sulla fotografia contemporanea e sull’autoritratto come arte, con un excursus su quanti – artisti della fotografia e della storia dell’arte, della letteratura, del teatro e del cinema – hanno tracciato un solco dal punto di vista iconografico, educativo, immaginifico secondo il docente relatore nella sapienza di costruzione della propria immagine, in figura o a parole. Quando l’autoritratto diventa arte? Importanza della capacità di concezione e realizzazione di un proprio stile, e di propri riconoscibili stilemi, a partire dall’esperienza e dall’opera omnia del docente relatore.
Uscire dai propri mezzi, usare un ribaltamento dell’idea di autoritratto come rappresentazione dei nostri pensieri e non la nostra persona fisica.
13:00 - Pausa Pranzo
14:00 - Sessione pratica
Il docente relatore assegnerà ai partecipanti il compito di realizzazione del proprio progetto, fotografico, video, installazione, in forma di opera artistica, al fine di mettere in luce quanto il contesto all’interno del quale si sceglie di operare - luce, colori, materiali, messa in scena, ecc ecc - diventi complice ed alleato nella creazione di un autoritratto che possa dirsi arte.
18:00 - Chiusura prima giornata
Domenica 27 novembre 2022 alle ore 10.00
10:00 – Proseguimento dei lavori
Il docente relatore assisterà i partecipanti nel compimento e nella finalizzazione del proprio autoritratto nella forma scelta dal partecipante, secondo un approccio one-toone, insistendo sull’importanza del momento progettuale e guidandoli nella fase più propriamente tecnica di ideazione.
13:00 - Pausa Pranzo
14:00 – Panel di discussione
A partire dalle opere realizzate, il docente relatore effettuerà la revisione dei lavori domandando ai singoli partecipanti quale fosse, e in cosa si ritrovi nel lavoro realizzato, l’intenzione a monte dell’opera : da lì verrà avviato un panel di discussione che farà ulteriore luce sul manufatto come arte, sulla tecnica dell’autoritratto e sulla percezione che i partecipanti hanno di loro stessi perché padroneggiare il linguaggio visivo, e soprattutto la tecnica ell’autoritratto, significa obbligatoriamente dovere avere a che fare con se stessi...
"Esperienza autenticamente spirituale che sfonda gli spazi dell'interiorità per aprirli al di là dell'io, il pensiero per Klossowski è più una forma di azione che non di rappresentazione, al punto da identificarsi con l'atto stesso nel suo senso di esecuzione di intensità.
Eseguire delle intensità – come si dice: eseguire un’opera – assumendole attivamente in sé. Ecco il pensiero al di là della rappresentazione. Ma eseguire un'intensità significa necessariamente condurla a manifestazione, e perciò rappresentarla in qualche modo."
Guido Brivio
l’opera d’arte è uno specchio.
18:00 - Chiusura seconda giornata e saluti
Il lavoro continuerà dialogando con il docente Mustafa Sabbagh nei due mesi di sviluppo dei progetti per la mostra finale.
ATTREZZATURA RICHIESTA AI PARTECIPANTI - macchina fotografica o videocamera personale - PC o MAC con installato un software di foto/video-ritocco.