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Premio Davide Vignali  VIII edizione al MATA - Ex Manifattura Tabacchi, Modena

Il MATA – Ex Manifattura Tabacchi di Modena ospita la mostra dei vincitori dell’ottava edizione del Premio Davide Vignali 2018/2019, dedicato al ricordo del giovane ex-alunno dell’Istituto d’Arte Venturi di Modena, prematuramente scomparso. 

Dal 12 ottobre al 17 novembre 2019, il MATA – Ex Manifattura Tabacchi di Modena ospita la mostra dei vincitori dell’ottava edizione del Premio Davide Vignali 2018/2019, dedicato al ricordo del giovane ex-alunno dell’Istituto d’Arte Venturi di Modena, prematuramente scomparso.

Promosso da Fondazione Modena Arti Visive, dalla Famiglia Vignali e dall'Istituto d’Arte Venturi di Modena, il concorso seleziona ogni anno le più significative opere fotografiche e video realizzate dagli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori dell’Emilia-Romagna.

La cerimonia di premiazione e l’inaugurazione della mostra, che vedranno la partecipazione straordinaria del noto fotografo Olivo Barbieri, sono in programma sabato 12 ottobre 2019 alle ore 11, al MATA – Ex Manifattura Tabacchi a Modena.

La giuria – composta dal fotografo Olivo Barbieri, dalla Famiglia Vignali, da Paola Micich, da Antonella Battilani e Maria Menziani dell’Istituto d’Arte Venturi e da Daniele Pittèri, Chiara Dall’Olio e Daniele De Luigi di Fondazione Modena Arti Visive - ha attribuito il primo premio a Clara Grilanda e Gianmarco Onofri, studenti del Liceo Artistico e Musicale Statale di Forlì e autori del video Essere Maschi.

Il secondo riconoscimento è andato a Luz Angelica Moccia, una studentessa del Liceo Chierici di Reggio Emilia, per la serie Incontri onirici, mentre il terzo classificato è risultato Mamoudou Cisse dell’Istituto d’Arte Venturi di Modena, per la serie Viaggi.

I vincitori riceveranno un premio di € 1.000; il secondo classificato parteciperà a un workshop di Fondazione Modena Arti Visive; al terzo, verrà donata una selezione di libri editi dalla Fondazione.

Il Premio Venturi, riservato a uno studente dell’omonimo istituto modenese, è stato assegnato a Sara Perfetto, autrice della serie fotografica Marionetta, a cui andranno € 500.

“Anche quest’anno le immagini presentate al concorso ci hanno messo in contatto con mondi giovanili diversi, introspettivi, di grande intensità emotiva. – affermano Marisa Spallanzani e Doriano Vignali, genitori di Davide e co-promotori del Premio – Ci hanno mostrato diversi stili espressivi e comunicativi, invitato a scoprire percorsi culturali molto diversi tra loro, e fatto nascere ricordi intimi, personali, profondi. È un riaffiorare di visioni, che emergendo dal mondo giovanile di oggi, ci ricordano Davide, la sua giovinezza, la sua energia scalciante e ribelle, la sua fantasia, la sua creatività”.

Il Premio Davide Vignali costituisce per Fondazione Modena Arti Visive un’importante occasione di collaborazione e scambio con le realtà più vicine alle nuove generazioni, riflettendo l’attenzione da sempre rivolta verso la formazione di giovani artisti.

Oltre alle opere dei vincitori, la mostra raccoglie i progetti di Zita Alberti (Liceo Artistico Toschi, Parma), Carlotta Borghi (Istituto d’Arte Venturi di Modena), Rares Stefan Burnea (Liceo Ulivi, Parma), Tommaso Cardia (Istituto Persolino Strocchi, Faenza), Alberto Ferrari (Liceo Artistico Chierici, Reggio Emilia), Elena Guizzardi (Istituto d’Arte Venturi, Modena), Andrea Landi (Istituto Persolino Strocchi, Faenza), Viola Manfrini (Liceo Artistico Arcangeli, Bologna), Nicole Marchetti (Istituto Persolino Strocchi, Faenza), Niccolò Milanesi (Istituto d’Arte Venturi, Modena), Filippo Poppi (Liceo Corni, Modena), Chiara Rossi (Liceo Artistico Cassinari, Piacenza), Serena Zanasi (Istituto d’Arte Venturi, Modena).

Parallelamente alla mostra, prende avvio la nuova edizione 2019/2020 del Premio: il bando, riservato a tutti gli studenti di quinta delle scuole superiori dell'Emilia-Romagna, rimarrà aperto fino al 10 aprile 2020.

Maggiori informazioni sul sito di Fondazione Modena Arti Visive www.fmav.org

 

Premio Davide Vignali 2018/2019

MATA - Ex Manifattura Tabacchi

Via della Manifattura dei Tabacchi 83, Modena

12 ottobre – 17 novembre 2019

Premiazione e inaugurazione della mostra

Sabato 12 ottobre 2019, ore 11

Orari

Mercoledì, giovedì e venerdì: 11-13 / 16-19

Sabato, domenica e festivi: 11-19

Ingresso libero

 

 Informazioni

Tel. +39 059 224418 | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | www.fmav.org

 

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L’Archivio Atelier Pharaildis Van den Broeck presenta la Project Room #3

L’artista invitato è Andrea Kvas che ha selezionato alcune opere di Pharaildis Van den Broeck per le quali realizzerà dei dispositivi espositivi.

L’Archivio Atelier Pharaildis Van den Broeck presenta la Project Room #3 dal 1 ottobre al 24 novembre (su appuntamento).

L’artista invitato è Andrea Kvas che ha selezionato alcune opere di Pharaildis Van den Broeck per le quali realizzerà dei dispositivi espositivi.
Il progetto si inserisce in una serie di Project Room che dal febbraio 2019 mira a far conoscere l’opera e la figura dell'artista italo-belga, a sperimentare nuove metodologie di ricerca e valorizzazione dell'archivio d’artista e a promuovere la produzione artistica contemporanea.

La ricerca di Andrea Kvas nell’archivio si focalizza su alcuni disegni, appunti e maquette di cornici che Phara ha progettato nel corso della sua attività artistica ma che non ha mai ultimato.
Come risulta da una lettera del 2 ottobre 2006, inviata in risposta a Phara dalla azienda Schleiper di Bruxelles, le cornici che lei aveva in mente per i suoi lavori erano talmente speciali che non potevano essere realizzate da un mero esecutore: “Queste realizzazioni richiedono molte ricerche e prove, e noi non abbiamo modo di presentarvi un modello. […] Ci chiedete di realizzare un’opera d’arte, ma l’artista siete voi. Voi siete l’unica persona in grado di assistere e guidare la mano di un esecutore.”
Il progetto vede quindi coinvolto, non un tecnico, ma un altro artista, Andrea Kvas che, studiando i materiali dell’archivio, darà forma concreta ad alcuni di questi progetti che per Phara sarebbero stati la reale finalizzazione di alcuni dipinti.

La visione a tutto tondo della pittura è un elemento di forte affinità nella pratica di entrambi: appena Kvas ha iniziato a sfogliare i faldoni con la dicitura “cornie” - cornice - che riguardano la progettazione di questi dispositivi, oltre a un’analoga concezione di pittura come oggetto scultoreo ne ha individuato il valore totemico e rituale, in linea con alcune sue ricerche.
Con la Project Room #3 si vuole quindi dare forma a un oggetto che non sia una semplice ricostruzione filologica di un prototipo, ma che miri a riattualizzare un metodo e una concezione della pittura molto specifica, ossia quella che intende l’opera non come semplice immagine ma come oggetto pensato e costruito in ogni minimo dettaglio, dal telaio alla finitura della cornice fino al suo allestimento nello spazio espositivo.

In occasione della Project Room #3 sarà pubblicato il terzo numero del poster-pieghevole a cura di Emiliano Biondelli, una pubblicazione autonoma e complementare alla Project Room.

Pharaildis Van den Broeck (Opwijk, 1952 - Milano, 2014).

Si è diplomata presso il Dipartimento Moda della Royal Academy of Fine Arts di Anversa. È stata la prima stilista belga a collaborare con una casa di moda italiana, nel 1978 con Versace. Da quel momento fino all'inizio degli anni Novanta ha lavorato come stilista (in alcuni casi con lo pseudonimo di Phara Vanden) sia per conto proprio che per importanti firme italiane (oltre a Versace, Trussardi e Missoni). Nel 1994 ha smesso di lavorare nel campo della moda e si è dedicata alla pittura, sebbene nella sua produzione arte e moda siano sempre state integrate. Dal 1994 al maggio 2014 ha realizzato più di duemila opere e altrettanti disegni e schizzi. Il suo lavoro di artista si sviluppa su temi e soggetti specifici e ricorrenti durante l'intero periodo. L'insieme di opere - mai mostrato prima al pubblico - è un corpus unico in continua trasformazione che prende forma al di fuori del sistema dell'arte. Pharaildis Van den Broeck è una vera outsider, ma la sua arte non è affatto naif, le opere sono il risultato di una grande padronanza del mezzo pittorico e l'archivio è testimone di una cultura visiva molto ricca che spazia dalla haute couture all'etnoantropologia, dalle arti applicate antiche all'arte contemporanea. Nella sua pittura, segni e simboli sono composti e ricomposti nella narrazione profondamente intima di un immaginario onirico, psicologico, affettivo e, in alcuni casi, trascendentale. Osservare l'intera collezione equivale a sfogliare le pagine di un diario privato in cui stati d'animo, pensieri e visioni sono registrati giorno per giorno. L’evoluzione della sua ricerca nel corso dei venti anni di produzione segue delle traiettorie molto precise, la costanza e l’esuberanza con cui alcuni elementi sono ripetuti, la serialità e la velocità d'esecuzione lasciano intendere una pulsione espressiva totalizzante.

Andrea Kvas (Trieste, 1986) vive e lavora a Milano.

Il lavoro di Andrea Kvas fonde un approccio giocoso e istintivo alla pittura con un’analisi e riconsiderazione dei codici che contraddistinguono questa disciplina. La sua ricerca pittorica richiede diversi schemi di fruizione che l’hanno portato a trovare diverse intersezioni con pratiche scultoree, relazionali e curatoriali. Nel 2014 cura la prima mostra collettiva “parassita” Dopapine a San Giovanni Valdarno. Tra le principali mostre personali si ricordano quella al Museo Marino Marini di Firenze (2012) e alla Galleria Ermes-Ermes di Vienna (2015), tra le collettive recenti That’s IT! al Mambo di Bologna (2018), Performativity a Centrale Fies di Dro (2019) e Supervulcanos da Tarsia a Napoli (2019).

Opening
lunedì 30 settembre dalle 18 alle 21
Via Marco Antonio Bragadino, 2 - Milano

 

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  Alberto Burri, presso il Grande cretto di Gibellina, 1987. Foto di Vittor Ugo Contino

 

Obiettivi su BURRI  Fotografia: opera e/o documento?

L’appuntamento, che vedrà l’intervento di fotografi, critici, studiosi di fotografia e testimoni di momenti rilevanti della vita di Burri.

A Città di Castello, ogni anno, a partire dal 2015, ricorrenza che ha segnato le celebrazioni del Centenario della nascita di Alberto Burri, stabilendo un apice della popolarità internazionale del Maestro tifernate, ha preso avvio l’iniziativa del “12 marzo”, suo giorno natale, presso gli ambienti del Museo a lui dedicato negli Ex Seccatoi del Tabacco. In occasione della mostra “Obiettivi su BURRI”, giornata studio 27 settembre 2019 ore 10-18 che annovera l’opera di 36 fotografi che dal 1954 sino al 1993 hanno ritratto l’artista tifernate in numerose e differenti circostanze durante la sua intensa vita, è indetta una giornata di studi a cura di Bruno Corà sul tema “Fotografia: opera e/o documento?” presso gli ambienti degli Ex Seccatoi del Tabacco - oggi Museo Burri - venerdì 27 settembre 2019 dalle 10 del mattino. L’appuntamento, che vedrà l’intervento di fotografi, critici, studiosi di fotografia e testimoni di momenti rilevanti della vita di Burri, si pone l’obiettivo di analizzare una specifica qualità della fotografia professionale rivolta a documentare l’azione dell’artista di Città di Castello e - come lui - di altri artisti attraverso i quali la fotografia è giunta ad avere un grado espressivo e di definizione certamente artistico. Accanto ai contributi critici di Walter Guadagnini, Aldo Iori, Barbara Drudi, Rita Olivieri, Manuela De Leonardis, Chiara Sarteanesi e dello stesso Bruno Corà, è prevista la testimonianza diretta dei fotografi Aurelio Amendola, Giorgio Colombo, Tony Vaccaro, Sandro Visca, Agostino Osio ed altre significative presenze (Rosetta Loy, Mario Carbone, etc...).

La mostra Obiettivi su BURRI ha avuto il pregio di fare, per la prima volta, il punto su importanti sguardi di fotografi riferiti alla figura di un grande protagonista dell’arte del XX secolo, il cui influsso continua a produrre effetti dalle generazioni artistiche successive alla sua ad oggi.
La fotografia avente per soggetto gli artisti contemporanei e le loro opere, sin dalla seconda metà dell’Ottocento con fotografi come Nadar e in seguito nella prima metà del Novecento con Man Ray, ha dato un grande impulso alla conoscenza dell’attività degli artisti visivi, talvolta costituendo documento insostituibile e prezioso di azioni e comportamenti altrimenti destinati a cadere nell’oblìo. Gli artisti stessi hanno attribuito al lavoro dei fotografi un grande valore.
Alla giornata di studi si potrà partecipare liberamente e la mostra Obiettivi su BURRI è prorogata rispetto alla sua scadenza fino al 6 gennaio 2020.

Per eventuali informazioni rivolgersi a:

Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri
Via Albizzini 1
06012 Città di Castello
075.8554649
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 Ingresso Negri Clementi STudio Legale

 

L’ACQUISTO (IN)CONSAPEVOLE DI OPERE D’ARTE” alla BIAF

BIAF – Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze sarà l'occasione per approfondire l’ultimo omonimo volume di ART&LAW, la rivista scientifica dello Studio di matrice giuridica che tratta temi di diritto e arte.

Sabato 28 settembre 2019, alle ore 16.00, si terrà il talk L’acquisto (in)consapevole di opere d’arte presso la splendida cornice del Salone del Trono di Palazzo Corsini a Firenze (Lungarno Corsini, 10).
Il talk, organizzato da BIAF – Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze e da Negri-Clementi Studio Legale Associato, sarà occasione per approfondire l’ultimo omonimo volume di ART&LAW, la rivista scientifica dello Studio di matrice giuridica che tratta temi di diritto e arte, il primo di due uscite che si propongono come strumento utile per il collezionista nel processo d’acquisto di un’opera d’arte, toccando diversi punti di vista: diritto, mercato, economia e fiscalità. Tante le domande a cui gli autori del volume hanno cercato di dare risposta: Cosa significa acquistare opere d’arte in modo consapevole? Come ci si tutela da eventuali rischi legati a problematiche di autenticità e provenienza? Che cos’è la due diligence legale e artistica? Quali sono, quindi, gli elementi da verificare prima dell’acquisto di un’opera d’arte e per diventare collezionisti più consapevoli? In che modo una fiera o una casa d’aste si tutela da opere false o contraffatte?
Al talk, strutturato a tavola rotonda, prenderanno parte diversi ospiti d’eccezione, protagonisti del mercato e del mondo dell’arte: Fabrizio Moretti, Segretario Generale BIAF; Annapaola Negri-Clementi, Managing Partner dell’omonimo Studio; Italo Carli, Direttore Generale AXA ART Versicherung AG, AXA XL, a division of AXA; Cristiano De Lorenzo, Managing Director Christie’s Italy; e Filippo Lotti, Managing Director Sotheby’s Italy.

L’intervento sarà moderato da Marilena Pirrelli, Giornalista Il Sole 24 Ore – Arteconomy 24.
I relatori offriranno a collezionisti, professionisti e appassionati d’arte spunti di riflessione sul tema dell’acquisto consapevole di opere d’arte. Spesso, infatti, si è inconsapevoli di alcune regole non scritte, degli effetti di alcune norme giuridiche e degli accorgimenti da adottare quando si approccia questo mondo. Avvalersi del supporto di professionisti di primario standing può aiutare il collezionista a orientarsi nel complesso sistema dell’arte. Ciascuno degli ospiti porterà, quindi, il proprio punto di vista, aiutando i partecipanti a capire meglio alcuni delicati punti legati all’acquisto in sicurezza di opere d’arte, in rappresentanza della specifica area di appartenenza.
Al termine del talk verranno distribuite le copie cartacee di ART&LAW 2/2019 #1, la rivista scientifica di Negri-Clementi Studio Legale che approfondisce temi di diritto, giurisprudenza ma anche economia, fiscalità, mercato e storia dell’arte.

 

 Immagine web Liquid Existences

 

LIQUID EXISTENCES alla Giudecca Art District

Questa mostra si inserisce nel percorso diTake care of your garden, tema principale e filo conduttore del programma GAD 2019. 

Giudecca Art District è lieto di annunciare l'opening della mostra collettiva Liquid Existences mostra dal 26 Settembre fino al 6 ottobreVernissage 26 Settembre 2019 a partire dalle ore 18.00. Artisti in esposizione: Kendell Geers, Kazuko Miyamoto, Moataz Nasr, Qasim Riza Shaheen A cura di Valentina. 

Questa mostra si inserisce nel percorso di Take care of your garden, tema principale e filo conduttore del programma GAD 2019Molteplici sono state le mostre, le performance, i talk partecipati da artisti e curatori internazionali che hanno avuto modo nei mesi estivi del 2019 di cimentarsi attorno a questo titolo.

Citazione dal prologo del Candido di Voltaire, focalizza sul tema della condizione umana nellattuale epoca di iper-globalizzazione. Come nel famoso romanzo, il giardino è metafora di uno spazio interiore che suggerisce valori etici e sentimentali, che hanno origine nella mente e nel corpo dellindividuo ma che da questo si proiettano verso laltro. Linvito a coltivare un nuovo umanesimo si rivolge alla sfera delle relazioni umane al di là dei confini nazionali e politici riconoscendo il valore dellumanità come insieme.

Liquid Existences vuole essere una riflessione sul concetto di simulacro, di apparenza. Come suggerito dal filosofo francese Jean Baudrillard nel suo libro La Précession des simulacres «Il simulacro non è mai ciò che nasconde la verità; ma è la verità che nasconde il fatto che non c’è alcuna verità. Il simulacro è vero». L’immagine segna la fine del reale e allo stesso tempo è l’unica forma possibile di realtà nella società iper-moderna in cui tutto si riduce, si esprime e si manifesta attraverso lapparenza. Il corpo, e con esso l'abito, il gesto, la danza, si rivelano come manifestazioni di un'identità basata sullimmagine, simulacro dellessere e allo stesso tempo sua stessa essenza.

INFO
Liquid Existences
Kendell Geers, Kazuko Miyamoto, Moataz Nasr, Qasim Riza Shaheen

a cura di Valentina Gioia Levy e Pier Paolo Scelsi
Giudecca Art District Project Space 01
Venezia, Giudecca 213-c
Vernissage: 26 Settembre a partire dalle ore 18.00
Apertura al pubblico: dal 26 Settembre al 6 Ottobre 2019
tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 Ingresso gratuito

CONTATTI

GAD - GIUDECCA ART DISTRICT tel: +393407726172 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.giudecca-art-district.com 

 

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Christiane Löhr, Due piccoli cilindri + piccola cupola ovale, 2017. Photo credit: Simon Vogel

 

I.D.E.A. (Independent Domus Exhibiting Art) presenta un nuovo appuntamento con Christiane Löhr

La residenza di campagna a pochi chilometri dal Lago Maggiore a cura diNicoletta Rusconi, presenta un nuovo appuntamento con Christiane Löhr.

Il 22 settembre 2019 I.D.E.A. (Independent Domus Exhibiting Art), la residenza di campagna a pochi chilometri dal Lago Maggiore a cura di Nicoletta Rusconi, presenta un nuovo appuntamento con Christiane Löhr (Wiesbaden, 1965).

Durante il periodo estivo gli spazi di Cascina Maria ospiteranno in residenza l'artista tedesca Christiane Löhr che avrà così la possibilità di ritrovare una dimensione intima in sintonia con il ritmo dell’ambiente circostante e produrre nuove opere. Quest'esperienza si concluderà con una mostra in collaborazione con Tucci Russo Studio per l'Arte Contemporanea (Torre Pellice) che inaugurerà il 22 settembre con un Open Day e che sarà visibile fino al 2 novembre 2019.
Il suo lavoro nasce proprio grazie al contatto diretto con la natura dalla quale attinge materiali come steli di piante, denti di leone o semi di edera che vengono poi utilizzati per costruire le sue lievi e delicate sculture, architetture botaniche in miniatura.

Löhr utilizza il crine di cavallo per realizzare disegni di varie dimensioni, piccoli come una mano o grandi come una parete. Mette in equilibrio il materiale organico per dare vita a strutture che lasciano l’osservatore disorientato per il loro contrasto tra complessità e fragilità.
L’artista sembra seguire una geometria intrinseca ai materiali, gli oggetti si mostrano come esempi di un’architettura immaginaria, sorprendentemente leggera e fragile ma allo stesso tempo solida e capace di evocare il trascorrere del tempo.
Nei lavori su carta, dove proporzione e spazio sono i temi centrali, le linee si inerpicano dalla parte inferiore della pagina fino al bordo superiore e tendono a conquistare lo spazio ben oltre al bordo della carta, sembra possano crescere all'infinito e prendere possesso dello spazio.

Il percorso allestivo prosegue all'esterno, nel parco di sculture di Cascina Maria con opere di importanti artisti italiani e internazionali esposte grazie alla collaborazione con alcune delle più importanti gallerie italiane. Tra gli artisti presentati Eric Bainbridge, Rosa Barba, Riccardo Beretta, Mattia Bosco, Francesco Candeloro, Letizia Cariello, Latifa Echakhch, Yona Friedman, Paul Gees, Eduard Habicher, Eva Kot'átková, Marco Andrea Magni, Pierre-Etienne Morelle, Anne & Patrick Poitier, Alessandra Roveda. 

Cascina Maria si afferma come un concept-space dedicato all'arte contemporanea nelle sue più diverse declinazioni, residenza per artisti ma anche luogo di pausa e rigenerazione per gli amanti dell'arte e delle passeggiate immerse nella natura.

Cascina Maria sarà aperta al pubblico su appuntamento dal 23 settembre al 2 novembre 2019.