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Bruno Conte, Carlo Lorenzetti, Giulia Napoleone, Giuseppe Uncini. Realtà in equilibrio

La presentazione dei cataloghi delle quattro personali che, per un anno e mezzo, hanno connotato la programmazione espositiva del museo.

La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, in occasione della chiusura della mostra Giuseppe Uncini, propone giovedì 19 settembre alle ore 18.00 nella Sala delle Colonne Realtà in equilibrio, la presentazione dei cataloghi delle quattro personali che, per un anno e mezzo, hanno connotato la programmazione espositiva del museo. Le quattro antologiche Realtà in equilibrio, curate da Giuseppe Appella, sono state dedicate a Bruno Conte, Carlo Lorenzetti, Giulia Napoleone e Giuseppe Uncini, artisti che lo scultore Fausto Melotti definì “anacoreti, lontani dalle tentazioni del mondo (…) compagni in ciò che l’arte richiede, sacrificio e amore.”

I cataloghi ricostruiscono, attraverso i contributi del curatore, Bruno Corà, Lara Conte, Alessandro Del Puppo, Antonello Tolve e Stefania Zuliani, storia e contesto di un periodo particolarmente fecondo dell’arte italiana (e in particolare dell’ambiente romano) tra la seconda metà degli anni Cinquanta e il primo decennio del nuovo secolo. Le quattro pubblicazioni vogliono mettere in risalto la capacità di ciascun artista di cogliere in anticipo necessità e possibilità di sviluppo espresse nel corso dei decenni con linguaggi originali che, nel rispetto del ruolo della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, bisognava sottolineare e conservare. Per quest’ultima dimensione istituzionale, la generosità degli artisti ha reso possibile l’acquisizione di diverse opere che ora fanno parte delle collezioni del museo.

Attraverso una conversazione con Bruno Conte, Carlo Lorenzetti, Giulia Napoleone (per Uncini sarà presente il figlio Marzio) e il curatore, si discuterà su quanto queste mostre abbiano contato per gli artisti stessi e per la persistente vitalità di una città come Roma.        

Info pubblico

Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea

viale delle Belle Arti 131, Roma

Ingresso accessibile Via Gramsci 71

T +39 06 3229 8221 

lagallerianazionale.com

orari di apertura

dal martedì alla domenica: 8.30 – 19.30

ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura

 

 

 

 

rsz ti palazzo degli studi 1904

 Liceo di Lugano 1

 

Liceo di Lugano 1 e il FAI Swiss per le Giornate europee del patrimonio 2019

Omaggio a Carlo Cattaneo da parte degli allievi del Liceo di Lugano 1,  che avranno il piacere di accompagnare il pubblico in una visita guidata dal titolo "I colori della Libertà" presso il Palazzo degli Studi.

Sabato 14 Settembre 2019 il Liceo di Lugano 1 e il FAI Swiss in occasione delle Giornate europee del patrimonio 2019 vi invitano all'omaggio a Carlo Cattaneo da parte degli allievi del Liceo di Lugano 1, che avranno il piacere di accompagnare il pubblico in una visita guidata dal titolo I colori della Libertà presso il Palazzo degli Studi.

“Nella lotta odierna le scuole valgono più degli eserciti; questi ultimi vincono, ma le scuole convincono, trionfano durevolmente”, Carlo Cattaneo, Prolusione a un corso di filosofia el liceo ticinese, 1852.

A centocinquant'anni dalla morte di Carlo Cattaneo, alcuni  allievi del Liceo cantonale di Lugano 1,  ispirati dalla figura del grande intellettuale  esule in Ticino, cofondatore con Stefano Franscini del Liceo pubblico e docente di filosofia, accompagnano i visitatori nei luoghi simbolo del Palazzo degli Studi.

Attraverso linee tematiche elaborate dagli studenti sarà possibile ripercorrere le tappe fondamentali del suo contributo alla modernizzazione del Paese che lo ospitò e, parallelamente, la storia dell'Ottocento ticinese. Il Palazzo degli Studi, bene culturale tutelato, venne infatti edificato per celebrare i 100 anni di sovranità cantonale (1803– 1903): la «Libertà ticinese». 

Sarà proposta una passeggiata tra le mura del Liceo alla scoperta della sua architettura, delle opere dello scultore Vincenzo Vela e del Pantheon di illustri figure – Franscini, Lavizzari, Bertoni, Galli, Motta, Abbondio – che come intellettuali e/o insegnanti hanno contribuito ad arricchire la cultura del Cantone.  

Gli studenti, i docenti e la Direzione  del Liceo di Lugano 1 hanno aderito al progetto di FAI Swiss, Apprendisti Ciceroni®, un'esperienza educativa e didattica che pone al suo centro il “territorio” come luogo in cui riconoscersi in quanto individui appartenenti a una comunità storica e civile.

L'attività degli Apprendisti Ciceroni® ha ricevuto per il 2019-2020 il sostegno dell'Ufficio federale della cultura (UFC).

 

Entrata libera dalle ore 10.30 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 17.00

Visite guidate alle ore 10.30, 11.30, 14.30, 15.30

Iscrizione obbligatoria per le visite guidate:

www.faiswissprenotazioni.ch

o scrivendo all’indirizzo  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Liceo cantonale di Lugano 1 – Viale Carlo Cattaneo 4 – 6900 Lugano

 Tel. 091 815 47 11  -   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. /www.liceolugano.ch

 


 

 

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SETTE VOCI PER "LIBERA" Visite guidate gratuite alla mostra "Libera. Tra Warhol, Vedova e Christo"

Gli appuntamenti saranno condotti da professionisti della città attivi in settori affini alle tematiche che la mostra affronta direttamente o trasversalmente.

In occasione della mostra Libera. Tra Warhol, Vedova e Christo, che mette in relazione le raccolte della GAMeC e un importante nucleo di opere d’arte confiscate in Lombardia e gestite dall'Agenzia Nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati, il museo offre al pubblico l’opportunità di partecipare a un ciclo di visite guidate gratuite d’eccezione.

Gli appuntamenti saranno condotti da professionisti della città attivi in settori affini alle tematiche che la mostra affronta direttamente o trasversalmente. 

Per la loro competenza sul tema delle problematiche giuridiche legate sia ai sequestri dei beni che all’arte contemporanea sono stati coinvolti Alessandra Donati, docente di Legislazione del Mercato dell’Arte presso NABA - Nuova Accademia di Belle Arti di Milano ed Ettore Tacchini, già componente del Consiglio Nazionale Forense e già Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bergamo, appassionato d’arte.

Per l’interesse mediatico generato dalle confische in ambito artistico fa parte delle "voci" Susanna Pesenti, giornalista professionista da sempre attenta alla legalità, collaboratrice de L’Eco di Bergamo, mentre per il valore civico dei beni culturali il nome è quello di Maria Grazia Panigada, Direttore Artistico della Stagione di Prosa del Teatro Donizetti di Bergamo, che quest’anno ha portato in scena in città la commovente storia di Pasquale Rotondi.

Completano la rosa di professionisti tre esponenti delle Forze dell’Ordine, fondamentali per la loro preziosa collaborazione: Marco Celvini, giovane Allievo Ufficiale dell’Accademia della Guardia di Finanza, e Roberto Frambrosi, Presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri - Sezione di Bergamo con Michele Taddei, ex Vicepresidente di Assorestauro, Consigliere dell’Associazione Nazionale Carabinieri - Sezione di Bergamo, che spesso presidia, con attività di volontariato, importanti esposizioni cittadine.

Con la collaborazione dei Servizi Educativi della GAMeC, ciascuno dei professionisti offrirà al pubblico un'occasione di visita unica e inedita; un itinerario pensato ad hoc e legato ai propri interessi personali.

Gli appuntamenti sono realizzati grazie al sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo.

CALENDARIO APPUNTAMENTI

Sabato 14 settembre, ore 15:00
SUSANNA PESENTI

Sabato 5 ottobre, ore 15:00
MARIA GRAZIA PANIGADA

Sabato 26 ottobre, ore 15:00
MARCO CELVINI

Sabato 16 novembre, ore 15:00
ALESSANDRA DONATI

Sabato 14 dicembre, ore 15:00
ETTORE TACCHINI

Iniziativa a numero chiuso, max. 25 partecipanti per data.
Costo: € 3,00 per ingresso in mostra; visita guidata gratuita

Per informazioni e prenotazioni (obbligatorie):
Tel. 035 270272
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Enrico Baj Senza titolo copetina catalgo Tecnica mista e collage su carta 65x50 cm

Enrico Baj, Senza titolo (copetina catalgo), Tecnica mista e collage su carta, 65x50 cm.


IL POTERE DELL'IRONIA alla galleria Pisacane Arte. Mostra personale di Enrico Baj

In mostra circa 30 opere tra tele e le celebri grafiche (collage). I soggetti sono quelli più amati di questo maestro contemporaneo, tra generali, dame, parate e militari, tra cui alcune opere uniche.

La galleria Pisacane Arte dal 10 settembre fino al 5 ottobre in associazione con A Me Gli Occhi Arte inaugura, la mostra "Il potere dell'ironia", esposizione personale di Enrico Baj. Fra i più importanti artisti italiani, ha attraversato la stagione degli anni Cinquanta e Sessanta accanto ai grandi nomi come Fontana, Manzoni e Klein, erede dello spirito surreal-dadaista e sperimentatore di tecniche e soluzioni stilistiche inedite. Nel 1951 insieme a Dangelo e Dova promuove il Movimento Nucleare. Nel '57 redige il manifesto Contro lo stile, un attacco al formalismo e alla sua serialità, da qui prendono forma i suoi collage, caratterizzati dai materiali più disparati come passamaneria, bottoni, conchiglie, specchi, medaglie e bottoni. Pervasi da una vena giocosa ed ironica, restituiscono una versione grottesca del potere e delle società. Non a caso i soggetti più frequenti sono quelli riferiti al mondo militare, i suoi generali sono degli ominidi antropomorfi, mollicci e privi di qualsiasi autocontrollo.

L'opera di Baj si articola in diversi periodi, tutti improntati all'ironia giocosa, che si ritrova sia nella tecnica, che nel soggetto. Anarchico, lotta contro l'abuso di potere, il suo linguaggio è ludico e dissacrante. Il potere è quindi l'oggetto a cui è indirizzata la sua polemica, sempre ironica. In particolare è quello militare ad essere messo sotto accusa con i “Generali”, ai quali fanno da contraltare le “Dame”. I primi tronfi e vanitosi, ma estremamente goffi, le seconde piene di orpelli, portano nomi altisonanti, ma decadenti, sono inconsistenti e attraverso lo sfarzo, cercano invano di mascherare questo vuoto. La mancanza di sostanza è sottolineata dall'uso di tutti questi materiali, che creano i famosi collage di Baj: le figura sono piene di oggetti, ma svuotate nell'essenza. Si tratta di mostri, simboli di follia, ignoranza e cattivo gusto.

L'uomo di Enrico Baj è un'icona anti-militarista. Un generale che riassume tutte le piccolezze della retorica e dell'arroganza del potere, lo svelamento di una grandezza solo apparente, dietro la quale, si cela un fantoccio senza anima né personalità.

La denuncia è forte, ma non greve perché, come lo stesso maestro affermava: “La Pittura è una via – una via che ho scelto - verso la libertà. È una pratica di libertà” o ancora “Il mio lavoro confina con il gioco, a tal punto che spesso uso, quale materiale pittorico, veri e propri giocattoli”

In mostra circa 30 opere tra tele e le celebri grafiche (collage). I soggetti sono quelli più amati di questo maestro contemporaneo, tra generali, dame, parate e militari. Saranno poi visibili alcune opere uniche che impreziosiranno l'esposizione.

Si potranno trovare anche opere tratte dai libri, che Baj amava profondamente perché riteneva una forma d'arte ibrida, ma, contemporaneamente, completa. Esposti ci saranno collage tratti da “Le cravate ne vaoute pas une Médaille” o ancora l'intera suite dedicata ai generali piangenti “Larmes de Généraux”.

Baj analizza il mondo dell'arte tenendo sempre d'occhio le trasformazioni politiche e sociali del tempo, proiettando nelle sue opere le preoccupazioni e le paure del futuro. Manifesta un grosso impegno contro ogni tipo di aggressività, l'intera opera di questo importante artista racconta e denuncia degli abusi del potere e dei molti mali della società contemporanea.

NOTA BIOGRAFICA:

Enrico Baj nasce il 31 ottobre 1924 a Milano. Dopo il diploma al Liceo Classico si iscrive alla Facoltà di Medicina che abbandonerà dopo la seconda guerra mondiale per frequentare Giurisprudenza e, contemporaneamente, l'Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 1951 tiene la prima personale alla Galleria San Fedele di Milano dove espone opere informali. Nel 1952 firma, insieme a Sergio Dangelo, il manifesto della Pittura Nucleare e nel 1957 quello Contro lo stile che vuole affermare l'irripetibilità dell'opera d'arte. Questi movimenti molto innovativi si inseriscono pienamente nel panorama delle avanguardie artistiche europee degli anni Cinquanta. Nel 1954 Baj e Jorn fondano il Mouvement international pour une Bauhaus imaginiste schierandosi contro l'eccessiva razionalizzazione e geometrizzazione dell'arte in aperta polemica con la scuola di Ulm di Max Bill. Sono anni per Enrico Baj di grande riflessione e scambio intellettuale grazie ai contatti con artisti internazionali come Lucio Fontana, Piero Manzoni, Joe Colombo, Lucio Del Pezzo, Giò Pomodoro, Max Ernst, Marcel Duchamp, Yves Klein.Il senso ludico della sua arte sfocia poi in contestazione sarcastica e forte impegno civile attraverso i "generali", le "parate militari" degli anni Sessanta e le tre grandi opere degli anni Settanta: I funerali dell'anarchico Pinelli(1972), Nixon Parade (1974) e l'Apocalisse (1979). Da qui in avanti la sua critica alla contemporaneità si fa sempre più forte, come si può notare ne Epater le robot (1983), analisi dell'abuso tecnologico, e neI manichini (1984-87), dove le figure senza volto sono evidenti richiami alla "robotizzazione" dell'essere umano. Successivamente, con i lavori Metamorfosi e Metafore (1988), sviluppa un immaginario dominato dal kitsch, unico stile che secondo l'artista riesce a rappresentare la cultura di oggi. Nel 1993 inizia il ciclo delle "maschere tribali", dei "feltri" e dei "totem" che vogliono esprimere un primitivismo moderno riciclando gli oggetti di uso quotidiano. Nel 1999 realizza 164 ritratti ispirati ai Guermantes e a quel mondo raffinato, decadente e spesso grottesco. Nel gennaio 2003 vengono esposte alla Galleria Giò Marconi di Milano le opere "idrauliche" dell'artista: rubinetti, tubi, sifoni vengono applicati a piccole sculture e a dame a collage. Enrico Baj muore a Vergiate il 16 giugno 2003.

PISACANE ARTE

via Pisacane 36 - 20129, Milano

10 settembre - 5 ottobre 2019

Inaugurazione: martedì 10 settembre 2019, ore 18.30

ORARI DI APERTURA:

Dal Lunedì al Venerdì: ore 10.00 – 19.00
Sabato: ore 10.00 -13.00 / 15.00 – 19.00
Ingresso libero

INFO:

PISACANE ARTE
via Pisacane 36 - 20129, Milano
tel. 02.39521644
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | www.pisacanearte.it |galleria.pisacanearte.it

 

 

 

Veduta Soffi a snx Mazzucchelli a destra opera biennale Santillana

Veduta Soffi a sinistra Mazzucchelli a destra opera biennale Santillana.

 

"SOFFI" a Venezia. La bipersonale Laura de Santillana e Franco Mazzucchelli

Cramum presenta la mostra Soffi a cura di Sabino Maria Frassà. In mostra presso lo Studio Santillana (isola della Giudecca) le opere di Laura de Santillana e Franco Mazzucchelli.

In occasione di The Venice Glass Week e della 58a Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia, Cramum, grazie all'intuizione del suo direttore artistico- Sabino Maria Frassà - mette a confronto per la prima volta due grandi artisti dell'arte contemporanea italiana: Franco Mazzucchelli e Laura de Santillana. L'occasione è la Venice Glass Week. Dall'8 settembre fino al 24 novembre sarà possibile scoprire  questo inedito dialogo tra opere realizzate in materiali così diversi: il vetro che ha reso celebre Laura de Santillana e l'immancabile PVC di Franco Mazzucchelli. Ad accomunare e creare il dialogo è il "soffio", l'aria che ha generato i capolavori di questi Maestri.

Il curatore Frassà introduce così la mostra: "ll soffio è un elemento che accompagna la nostra cultura da sempre: nella Genesi Dio soffia "un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente", in Botticelli è il Vento a far nascere Afrodite. Come non ricordare poi l'"aria" come opera d'arte in sé nei Corpi d'aria di Manzoni. Così per Mazzucchelli e Santillana il soffio è l'unico e fondamentale elemento che muta la materia "grezza", dandole vita, ordine e forma definitiva. Fino a quando non si soffia e si "imprigiona" all'interno l'aria, le opere di Mazzucchelli sono masse di materiale plastico informe. Allo stesso modo i noti "sgonfiati" o i "Fedeli" di Laura de Santillana non esisterebbero senza l'esser stati prima volumi di vetro soffiato". 

Con questa mostra ancora una volta Cramum ha voluto celebrare e fornire una nuova luce e ri-lettura al lavoro di due artisti che hanno trasformato in modo indelebile il mondo dell'arte italiano. Per tale ragione la mostra è arricchita da un grande e raffinato pieghevole d'artista a tiratura limitata.

La mostra è aperta al pubblico l'8 settembre senza appuntamento. Dal 9 settembre al 24 novembre su appuntamento (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

 

 

play us

 

Continua il successo di PLAY WITH US - Dall’arte popolare all’arte moderna

Continua il grande successo di Play With Us - Dall’arte popolare all’arte moderna”, l’originale installazione dell’artista Naby Byron accompagnata dalla texture musicale di Max Casacci dei Subsonica.

In concomitanza alla 58° Biennale di Venezia. continua il grande successo di Play With Us - Dall’arte popolare all’arte moderna, l’originale installazione dell’artista Naby Byron accompagnata dalla texture musicale di Max Casacci dei Subsonica. Fino al 24 novembre 2019 nella suggestiva cornice dell’Hotel Hilton Molino Stucky situato nel cuore di Venezia, il pubblico potrà ammirare il particolare e insolito lavoro di Naby Byron: una metaforica visione onirica dell’artista che vede al centro della sua narrazione inusuali cavalli da giostra. La mostra è presentata dal Museo Storico della Giostra di Bergantino, a cura del Prof. Gian Paolo Borghi, etno-antropologo ed esperto di tradizioni popolari.

Numerosi visitatori provenienti da tutto il mondo hanno apprezzato le opere singolari e caratteristiche dell’artista e le musiche astratte e stralunate del noto compositore Max Casacci. L’allestimento, durante il periodo di apertura, è stato rafforzato e rivisto per permettere ai visitatori una fruizione a tutto tondo della produzione artistica di Naby Byron.

L’esposizione, in collaborazione con l’Associazione UFO-Ultimi Futuristi, è inserita nella programmazione di "Le Città in Festa" promossa dalla Città di Venezia ed è realizzata con il patrocinio della Regione del Veneto, della Città di Venezia, del Comune di Bergantino, del Museo della Giostra di Bergantino, del MAF (Museo Mondo Agricolo Ferrarese), di Hilton Stucky Venezia e si colloca all’interno delle celebrazioni del Centenario dalla Fondazione del Gruppo Hilton.

Naby Byron si riappropria di alcune forme della cultura tradizionale adattandole alle aspettative del contemporaneo in una sorta di “provocazione – non provocazione” che mira a cogliere, attraverso le giostre, alcune sfaccettature di un denso percorso storico-antropologico. I cavalli da giostra, infatti, richiamano alla memoria antichi giochi rituali e arcaici di natura medievale.

Naby Byron, tuttavia, non si limita a scegliere artisticamente i cavalli ma, in forma simbolica, li rende liberi dai rigidi meccanismi delle giostre, proiettandoli lontani dalle tradizionali fiere di borghi e paesi in un contesto moderno e contemporaneo, i Luoghi dell’Altrove. Questo forte desiderio di libertà si traduce nella fusione in maniera simbiotica delle sue installazioni con la natura che le circonda. In altri termini, Naby si eleva a paladina di una nuova e rinnovata cultura del “gioco”, trasfigurando alcuni antichi significati nel mondo odierno e offrendoli all’ammirazione e alla disponibilità degli appassionati d’arte del terzo millennio.

Nello specifico “Play with us" Dall’arte popolare all’arte moderna è un’opera relazionale in cui il fruitore interagisce direttamente con l’installazione: i visitatori, infatti, sono invitati a montare sul cavallo e in questo senso il lavoro di Naby Byron rappresenta un’opera unica, in continuo divenire, in quanto cambia col cambiare dello spettatore che desidera mettersi in gioco.

L’esposizione si compone di una parte a “cavalli fissi” nella zona esterna dell’Hotel, e di una a “cavalli mobili” situati negli ambienti interni. Al fianco delle opere è prevista una videoinstallazione a cura del Museo e dell’artista, volta a descrivere per immagini e parole la poetica complessiva dell’evento. Sarà, inoltre, presente una “texture” sonora composta dal musicista Massimiliano Casacci, membro e fondatore dei Subsonica.

NABY

Naby Byron (nome d’arte) nasce a Bologna. Di famiglia borghese, vive la sua infanzia accanto ad uno dei più importanti allevamenti di cavalli d’Europa (allevamento che ha visto i natali della stirpe del trottatore Varenne). Memore dei lunghi pomeriggi passati ad ammirare gli allenamenti e la vita dell’animale più nobile del creato, Naby, laureatasi nel frattempo all’Accademia di Bologna, elegge il cavallo quale simbolo totemico delle sue prime creazioni artistiche, dapprima dipinti ed in seguito installazioni.

Avvicinatasi nel prosieguo di vita al mondo del collezionismo, ha costituito assieme ad alcuni collaboratori il Collettivo U.F.-o Ultimi Futuristi, al’interno del quale è conservato un vastissimo numero di documenti afferenti il Movimento Futurista di Filippo Tommaso Marinetti, altra grande fonte di ispirazione dell’artista soprattutto per quanto attiene al filone aviatorio, seconda passione di Naby Byron ed oggetto precipuo delle sue opere.

Hanno curato per lei importanti mostre il critico d’arte Giuseppe Virelli, l’etno-antropologo Prof. Gian Paolo Borghi, lo storico del Futurismo Enrico Bittoto.

Ha esposto in Gallerie a Lucca (“Play With Me” presso Galleria olio su tavola), al PALP Museo di Pontedera (“Play With Me” all’interno della Mostra “Dalla Trottola al Robot”) e in concomitanza con la Biennale di Venezia presso gli ambienti dell’Hilton Molino Stucky all’isola della Giudecca (Installazione “Play With Us” promossa dal Museo della Giostra di Bergantino).

Hanno collaborato con lei Marta Pederzoli, le Ceramiche Gatti di Faenza, Max Casacci dei Subsonica, il regista Luca Verdone.

Ha vinto diversi premi e riconoscimenti tra i quali ricordiamo il Premio Vergato Arte 2016 sotto la presidenza del Maestro Luigi Ontani.

 

INFORMAZIONI UTILI 

TITOLO: Play with us. Dall’arte popolare all’arte moderna

OPERE DI: NABY BYRON

A CURA DI: Prof Gian Paolo Borghi

MUSICHE DI: Max Casacci, membro dei Subsonica

PRESENTATA DA: Museo Storico della Giostra di Bergantino

DOVE: Hotel Hilton Molino Stucky - Giudecca 810, Venezia

DATE: 11 maggio - 24 novembre 2019

ORARI: orari di apertura dell’Hotel

 

INGRESSO GRATUITO

L'EVENTO E' INSERITO NELLA PROGRAMMAZIONE DI "LE CITTA' IN FESTA" PROMOSSA DALLA CITTA' DI VENEZIA

PATROCINI: Regione del Veneto, Città di Venezia, Comune di Bergantino, Museo della Giostra di Bergantino, MAF (Museo Mondo Agricolo Ferrarese), Hilton Stucky Venezia.

IN COLLABORAZIONE CON: Associazione UFO-Ultimi Futuristi.