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Role Play, un nuovo progetto di collaborazione tra The Orange Garden e Postmasters 

Una mostra collettiva curata in collaborazione con la Postmasters Gallery di New York.

The Orange Garden è lieto di annunciare l'opening di Role Play, una mostra collettiva curata in collaborazione con la Postmasters Gallery di New York

L'inaugurazione della mostra avrà luogo a Via Giovanni Mario Crescimbeni 11, Roma il 7 marzo dalle ore 18:00 alle ore 21:00 e sarà accompagnata da una performance di OlekLa mostra rimarrà visitabile fino al 7 aprile 2019.

Role Play esplora la complessità dello spettro contemporaneo della femminilità attraverso opere che identificano ed esplorano le strutture semiotiche che definiscono lesperienza femminile ed i ruoli di genere. Per sottolineare la pluralità dellesperienza femminile, le artiste in mostra metabolizzano e reinterpretano i meccanismi che provano a modellare lidea della donna”.

Nella società contemporanea il capitalismo e la cultura del consumo propongono aspettative del genere inattendibili - come dovremmo essere e come ci dovremmo comportare. Dunque, il ruolo della mostra è di sfidare quelle nozioni di genere e femminilità in maniera tale da eliminare la discrepanza tra la celebrazione della gioventù e la bellezzae la denigrazione simultanea di coloro che la rappresentano - le donne.

Artisti:

Bea Bonafini, Arvida Byström, Motoko Ishibashi, Tina Lugo, Olek, Ruben Natal San-Miguel, Tabita Rezaire, Yngvild Saeter, Alexandria Smith

Inaugurazione:

7 marzo 2019

18:00 - 21:00

Accompagnata da una performance di Olek

The Orange Garden

Fondato nel 2015da Arturo Passacantando e Tommaso de Benedictis, The Orange Garden è un collettivo curatoriale romano che si propone come polo creativo di riferimento per artisti locali ed internazionali.

Postmasters Gallery

La galleria nasce nel 1984 a New York, da un’iniziativa composta di Magda Sawon e Tamas Banovich. Dal 2018 Paulina Bebecka si occupa della curatela della loro esposizioni a Roma. 

 

 

 

settimana musei

 

Settimana dei Musei 5 – 10 marzo 2019

La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea aderisce alla Settimana dei Musei indetta dal MiBAC con un vasto programma di appuntamenti.

La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea aderisce alla Settimana dei Musei indetta dal MiBAC con un programma di appuntamenti che si aggiunge alla possibilità di visitare la collezione del museo e le mostre in corso gratuitamente per tutti, da martedì 5 a domenica 10 marzo.

Una serie di visite guidate organizzate durante la settimana saranno l’occasione per conoscere più da vicino luoghi significativi per l’attività del museo e la trasmissione di conoscenze, come l’Archivio e la Biblioteca della Galleria Nazionale.

In fasce orarie dedicate, il pubblico sarà accompagnato ad approfondire artisti e temi delle mostre in corso: Marina Malabotti fotografa. Uno sguardo pubblico e privato, con Claudia Palma, e You Got To Burn To Shine, con la curatrice Teresa Macrì. I mediatori culturali dell’Accademia di Belle Arti di Roma offriranno visite guidate alla mostra Joint is Out of Time. I Depositi della Galleria saranno, inoltre, eccezionalmente fruibili grazie ad una serie di visite guidate.

PROGRAMMA:

martedì 5 marzo

ore 10.30 Visita guidata ai Depositi

ore 11.30 Visita guidata all’Archivio della Galleria

ore 16.30 Visita guidata alla mostra You Got to Burn to Shine

mercoledì 6 marzo

ore 10.30 Visita guidata ai Depositi

ore 11.30 Visita guidata alla Biblioteca

ore 15.30 Visita guidata alla mostra Marina Malabotti fotografa. Uno sguardo pubblico e privato

giovedì 7 marzo

ore 10.30 Visita guidata ai Depositi

ore 11.30 Visita guidata all’Archivio della Galleria

ore 15.30 Visita guidata alla mostra Marina Malabotti fotografa. Uno sguardo pubblico e privato

ore 16.30 Visita guidata alla mostra You Got to Burn to Shine

ore 18.00 Presentazione del libro Julius Evola.Teoria e pratica dell'arte d'avanguardia a cura di Gianfranco de Turris, Sala delle Colonne

venerdì 8 marzo

ore 10.30 Visita guidata ai Depositi

ore 11.30 Esposizione e guida ai libri d’artista "Quadrilogia del triangolo" di Lia Drei, Biblioteca

 Le visite guidate ai Depositi, per motivi di sicurezza, sono contingentate e aperte ad un massimo di 15 persone, si richiede pertanto la prenotazione il giorno stesso della visita presso la biglietteria fino ad esaurimento posti.

Un nuovo calendario di giornate ad ingresso gratuito va ad ampliare le opportunità di visita per il pubblico anche per il 2019. Di seguito le giornate scelte dalla Galleria Nazionale, che privilegia le principali festività e giornate significative, tra cui la Giornata Internazionale della Famiglia del 15 maggio:

domenica 21 aprile

giovedì 25 aprile

mercoledì 15 maggio

domenica 2 giugno

sabato 29 giugno

giovedì 15 agosto

venerdì 1 novembre

domenica 8 dicembre

Si ricorda che è in vigore dal 28 febbraio la nuova tariffazione che prevede il biglietto ridotto a 2 euro per i giovani dai 18 ai 25 anni.

 

Info

 

Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

Roma, viale delle Belle Arti 131

lagallerianazionale.com

T +39 06 3229 8221

 

 

 

bit

 

BITS & BYTES Il viaggiatore mentale: l’arte post-internet di Jon Rafman

Un appuntamento pensato per approfondire l’impatto delle tecnologie digitali nel campo dell’arte contemporanea e parte del programma collaterale delle mostre Jon Rafman

 Giovedì 14 febbraio alle ore 18 alla Galleria Civica di Modena si terrà la quarta e ultima lezione del ciclo BITS & BYTES, pensato per approfondire l’impatto delle tecnologie digitali nel campo dell’arte contemporanea e parte del programma collaterale delle mostre Jon Rafman. Il viaggiatore mentale e Ryoichi Kurokawa. al-jabr (algebra), prodotte da FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE e attualmente in corso, rispettivamente alla Palazzina dei Giardini e a Palazzo Santa Margherita, fino al 24 febbraio 2019.

L’incontro tra il curatore e critico Domenico Quaranta e l’artista Jon Rafman approfondirà le tematiche suggerite dalle opere incluse nella mostra Il viaggiatore mentale, presentando la ricerca artistica dell’autore canadese, tra i primi artisti internazionali a dedicare il suo intero lavoro all’impatto e alle conseguenze che le tecnologie digitali hanno avuto nella società contemporanea.

Jon Rafman è nato a Montreal nel 1981, dove vive e lavora. Dopo gli studi di filosofia e letteratura alla McGill University di Montreal, Rafman si è diplomato in Film, Video e New Media alla School of the Art Institute di Chicago. Fin dalle sue prime opere audiovisive nella metà degli anni Novanta l’artista si è occupato delle ripercussioni che l’utilizzo dei dispositivi tecnologici hanno avuto e continuano ad avere sulla percezione del reale. Tra le sue mostre personali più recenti: Dream Journals 16 – 17, Sprüth Magers, Berlino, (2017-2018); I have ten thousand compound eyes and each is named suffering, Stedelijk Museum di Amsterdam (2016); Jon Rafman, Westfälischer Kunstverein (2016).

Domenico Quaranta è critico d’arte e curatore. Il suo lavoro si focalizza sull’impatto dei media digitali sull’attività artistica. Collabora regolarmente con riviste internazionali come Frieze, Artpulse e Rhyzome. Dal 2005 ha curato numerose mostre internazionali ed è autore di In My Computer (2011), Beyond New Media Art (2013) e AFK. Texts on Artists 2011 – 2016 (2016), ha contribuito e curato numerose pubblicazioni, tra le quali GameScenes. Art in the Age of Videogames (2006) e THE F.A.T. MANUAL (2013). Attualmente insegna “Sistemi Interattivi” all’Accademia di Belle Arti di Carrara ed è co-fondatore della piattaforma curatoriale Link Art Center di Brescia.

Precede l'incontro, alle ore 17, la proiezione del video realizzato con gli studenti delle scuole secondarie che hanno partecipato ai laboratori sulla mostra Jon Rafman. Il viaggiatore mentale: una riflessione dal punto di vista delle nuove generazioni sui mondi virtuali e sui condizionamenti della tecnologia nella vita reale.

Il biglietto di ingresso alle mostre (Intero: 6 € | Ridotto: 4 €) è valido per tutti i quattro incontri in programma. Ingresso gratuito per gli under 18 e gli over 65.

Informazioni

tel. +39 059 2032911/2032940 - fax +39 059 2032932

www.galleriacivicadimodena.it 

 

 

simone marini

 

Nuove Direzioni all'Autostazione di Bologna

Nell'ambito dell'art week, l'Autostazione di Bologna ospita nell'ingresso l'installazione Nuove Direzioni dell'artista Simone Marini, un progetto a cura di Alice Zannoni

Nell'ambito dell'art week, l'Autostazione di Bologna ospita dal 29 gennaio al 3 febbraio 2019 nell'ingresso l'installazione Nuove Direzioni dell'artista Simone Marini, un progetto a cura di Alice Zannoni.

L'opera mette a fuoco con intelligenza poetica e una sottile ironia lo scenario sociologico dalle nuove forme di comunicazione, dei nuovi spazi di incontro e della nuova geografia, con una personale interpretazione dell'odonomastica (dal greco hodós 'via', e onomastikòs, 'atto a denominare') che è l'insieme dei nomi delle strade, delle piazze, di tutte le aree di circolazione e la relativa disciplina che ne studia l'aspetto storico-linguistico.

Nella rivisitazione dell'artista a dare il nome alle vie sono sono Google, Internet, Facebook, Twitter, Twitter, Istagram, Messanger, Youtube, Whatsapp, Youporn, Tinder: la piazza, che era luogo di incontro, oggi è sostituita da una spazio virtuale; la via, che era un riferimento, oggi è un punto su una mappa interattiva; l'indirizzo è diventato per lo più un www; le relazioni sono gestite attraverso app per incontri e l'istantaneità della messaggistica on line ha generato uno spazio di informazioni e di scambio dati che viaggiano su nuove vie di comunicazione eteree e universali.

I nomi delle vie, al pari di tutti gli altri nomi propri, sono strumenti che permettono di leggere e interpretare la realtà e la società che li ha visti nascere rispondendo a esigenze di identificazione che connettono l'uomo alla società e al proprio territorio. L'opera così mette mano alla distribuzione spaziale fatta di strati di comunicazione che si aggiungono al sistema sociale e che nella forma di “nuove direzioni” danno voce a nuovo sistema identitario.

Coerente con lo spirito “pop” dell'opera, Alice Zannoni apre la riflessione critica con la visionaria citazione tratta da Ritorno al Futuro, quando nel 1989 si pensava all'allóra lontano 2015: “Strade? Dove stiamo andando non c'è bisogno di... strade!”. Quel futuro ora è diventato il presente, le strade esistono eccome, seppur con una forma che molto probabilmente nessuno si sarebbe mai immaginato: una rete di vie chiamata network. Il mondo si evolve, la tecnologia si appropria dei nostri gesti e il cyberspazio occupa sempre più importanza nei mass media, ma in fondo noi essere umani siamo sempre lì, fatti allo stesso modo, con gli stessi bisogni primordiali e sempre alla ricerca di Nuove Direzioni.

L'esposizione è fortemente voluta dal Presidente dell'Autostazione, David Pierinelli, che afferma: “L'Autostazione si è già dimostrata negli anni precedenti un luogo ideale per valorizzare la cultura offrendosi come spazio deputato ad arte e ciò sarà anche la peculiarità del progetto futuro di riqualificazione della stessa che prevede la connessione tra oltre gli oltre 8 milioni e mezzo di utenti e la città. L'obiettivo è qualificare la struttura non solo come principale snodo internazionale per il transito veicolare, ma anche come punto nevralgico della città, in grado di offrire servizi di cui la cultura è parte integrante”.

Simone Marini - Nasce a Roma nel 1971 dove vive e lavora. Autodidatta, inizia il suo percorso artistico sedicenne, scrivendo poesie che sono state pubblicate su riviste del settore. Nello sviluppo della sua poetica sperimenta i mezzi espressivi facendo uso della fotografia, della scultura e della pittura.  La recente mostra Nuove Direzioni presso la Galleria Pio Monti Arte Contemporanea a Roma, con testi in catalogo di Achille Bonito Oliva e Miltos Manetas  ne ha conclamato il successo attirando l'attenzione delle istituzioni. Le sue opere sono esposte in collezione pubbliche e private.

Informazioni utili

Nuove Direzioni - Simone Marini

A cura di Alice Zannoni 

Autostazione di Bologna Piazza XX settembre 6

aperto 24 ore su 24

 

 

 

forzauova

 

NOS Visual Arts Production è orgoglioso di presentare FORZA UOVA

La prima mostra a Bologna di Alterazioni Video, a cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi, promossa da ART CITY Bologna 2019 in occasione di Arte Fiera.

NOS Visual Arts Production è orgoglioso di presentare FORZA UOVA la prima mostra a Bologna di Alterazioni Video, a cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi, promossa da ART CITY Bologna 2019 in occasione di Arte Fiera, un’incursione inedita sulle ultime produzioni "Turbo Film" del collettivo italiano, che si sviluppa come progetto diffuso in città, tra centro e periferia, proponendosi non soltanto come esperienza espositiva bensì come vera e propria immersione nella pratica artistica del collettivo.

NOS, neonato organismo dedito alla produzione artistica, porta per la prima volta a Bologna Alterazioni Video dopo la recente conclamazione a Manifesta dell'ormai nota opera decennale di Incompiuto Siciliano, per presentare invece l'attitudine "Turbo" del gruppo, altro filone di ricerca avviato dagli artisti più di dieci anni fa.

Hai presente quando ti arriva un Super Tele in faccia? Il primo istinto è bucarlo ma poi ti ritrovi in piazzetta a tirare punizioni. Il Turbo Film è l’equivalente di una pallonata o di una banca che brucia o di un bacio inaspettato, magari di un tipo sudato e con la barba. (A.V.)

Il Turbo Film è un genere cinematografico che si pone tra gli spaghetti western e il neorealismo di YouTube. Spesso improvvisato e partecipato, si richiama agli albori del cinema mantenendo le sue radici nell’arte contemporanea. In queste video produzioni, che nascono da occasioni estemporanee, impreviste e si caratterizzano per la bassa definizione, il coinvolgimento di persone sconosciute o appena conosciute, il fotomontaggio, la natura indefinita e mai conclusa, convivono e confliggono il glitterato mondo fashion e la speculazione geopolitica, storie minime, mondi e culture che un tempo si sarebbero detti underground.

Cuore della mostra diffusa sarà l'installazione FORZA UOVA a Voxel (via di Corticella 56), che inaugura venerdì 1 febbraio dalle ore 11.00 alle ore 15.00 in occasione di un brunch davvero speciale di benvenuto in cui il pubblico è proiettato direttamente dentro a un set autoprodotto dal forte apporto calorico. L'installazione è  creata appositamente per la sede speciale di Voxel, la palazzina colorata nel distretto melting pot della Bolognina, dove video, sculture e oggetti di scena compongono un cluster delle ultime produzioni Turbo Film con un affondo ironico sul tema delle fake news, oggetto del loro ultimo "Guerra e Pace" girato a Mosca pochi mesi fa. 

La sera, a partire dalle 21.00, il set prenderà vita in occasione di una grande festa, a cura degli artisti.

A seguire, sabato 2 febbraio dalle ore 23.23, in occasione della "notte bianca" di ART CITY e grazie alla collaborazione con Pop Up Cinema Bologna, il Cinema Medica Palace in centro a Bologna, ospita il cinema event performativo con un ospite d'eccezione direttamente dalla Russia che assieme agli artisti guiderà il pubblico in una lezione di educazione all'autodisciplina per presentare l'anteprima del Turbo Film 2018 "Guerra e Pace".

Domenica 3 febbraio alle ore 12.00, sempre il Cinema Medica Palace ospiterà poi, dopo una ricca colazione a base di omlette, una selezione di Turbo Film dal 2008 a oggi, con la presentazione speciale di Lorenzo Balbi.

Ad arricchire il programma, sabato 2 febbraio alle ore 16.00, all'interno di FRUIT Exhibition, la fiera di pubblicazioni d’arte di Bologna, Alterazioni Video e FOSBURY ARCHITECTURE, in dialogo con Silvia Litardi di NOS, presentano il volume Incompiuto Siciliano. La nascita di uno stile, che illustra la mappatura visiva realizzata dagli artisti  delle follie irrisolte dell'architettura pubblica italiana dal dopoguerra ad oggi.

Alterazioni Video è un collettivo di 5 artisti fondato a Milano nel 2004. I membri sono, Paololuca Barbieri Marchi, Alberto Caffarelli, Andrea Masu, Giacomo Porfiri, Matteo Erenbourg, vivono a New York, Berlino, Lisbona e Bologna. Operando come una piattaforma, gli artisti volgono il loro interesse alla costruzione di immaginari collettivi tramite l’uso alternativo dei nuovi media, problematizzando l’effetto delle tecniche di comunicazione a servizio dei sistemi di potere. Qualunque sia il formato delle loro produzioni, che vanno da indagini a lungo termine alla performance, dal Dj set alle installazioni, Alterazioni Video rileva l’urgenza di riprendere possesso di spazi di narrazione troppo spesso omologati e disciplinati. Negli ultimi anni il collettivo ha prodotto oltre dieci film, raccolti sotto il nome di Turbo Film ed esposti in prestigiosi Festival del Cinema e spazi dell’arte. Turbo Film è un “sistema filmico” o metodologia, che si riferisce alla continua riconfigurazione dell’esperienza nelle relazioni della vita quotidiana e sociale, nel lavoro, nell'economia e nella politica. Ha lo scopo di porre domande su argomenti problematici, attraverso una produzione multi-formato trasversale che può circolare su diverse piattaforme multimediali.

NOS Visual Arts Production sviluppa e cura produzioni artistiche. Nasce nel 2018 dall’incontro di Elisa Del Prete, Silvia Litardi, Rubina Romanelli e Sara Zolla che uniscono le loro diverse competenze nel sistema dell’arte contemporanea per realizzare e promuovere mostre e progetti. NOS si occupa dei numerosi aspetti che rendono possibile l’opera d’arte lavorando con gli artisti per produrre opere inedite e site specific e rispondendo trasversalmente alle esigenze di committenti privati e pubblici come musei, fondazioni, teatri, festival e gallerie.

Voxel è lo spazio di coworking nel cuore della Bolognina per professionisti e artigiani del visivo dove condividere lo spazio significa condividere visioni e progettazioni, e dove NOS, tra i co-fondatori, ha la sue sede.

Pop Up Cinema Bologna, in pieno centro storico è un cantiere culturale che propone nuovi modi di interpretare la sala cinematografica e vivere il rapporto tra film e spettatori.

 INFO

Alterazioni Video

FORZA UOVA

A cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi

@ Voxel | via di Corticella 56, Bologna

venerdì 1 febbraio 2019

opening mostra e brunch, ore 11-14

festa, ore 21 – 1

 

La mostra presso Voxel si potrà visitare da giovedì 31 gennaio a domenica 3 febbraio 2019 dalle ore 10 alle ore 20

Eventi

Cinema Event TurboFilm

@ Cinema Medica Palace | via Monte Grappa 9, Bologna

sabato 2 febbraio 2019, dalle ore 23.23

biglietto intero 8 euro con possibilità di acquisto in prevendita fino al 30 gennaio a 3 euro

riduzione con biglietto Arte Fiera 5 euro

 

TurboFilm a colazione con presentazione di Lorenzo Balbi

@ Cinema Medica Palace | via Monte Grappa 9, Bologna

domenica 3 febbraio 2019, ore 12.00

biglietto intero 10 euro comprensivo di colazione

con possibilità di acquisto in prevendita fino al 30 gennaio a 5 euro

riduzione con biglietto Arte Fiera 7 euro

 

Presentazione del libro Incompiuto Siciliano con Alterazioni Video

e FOSBURY ARCHITECTURE in dialogo con Silvia Litardi

@ Fruit Exhibition | Palazzo Isolani, Corte Isolani 5, Bologna

sabato 2 febbraio 2019, ore 16.00

ingresso libero

Promosso da ART CITY Bologna 2019

 

 

 

2A Matteo Fato 1

 Matteo Fato, Il Piano del Cavaliere, ossia, Stare a Cavaliere nella Notte, 2018

 

 

MATTEO FATO - Stare a Cavaliere durante il giorno e nella notte

Nell’ambito di ART CITY Segnala 2019 in occasione di Arte Fiera, Banca di Bologna ospita per la seconda volta nella sede della sua Direzione Generale un progetto dedicato a un artista italiano.

Nell’ambito di ART CITY Segnala 2019 in occasione di Arte Fiera, Banca di Bologna ospita per la seconda volta nella sede della sua Direzione Generale un progetto dedicato a un artista italiano visibile dal 29 gennaio al 22 febbraio.

L’artista invitato è Matteo Fato (Pescara, 1979) che presenta nello spazio di piazza Galvani due opere al confine tra pittura e installazione. I lavori costituiscono un unico nucleo realizzato nel 2018 in occasione di ‘Straperetana’ mostra collettiva organizzata con cadenza annuale in varie sedi nel borgo di Pereto, in Abruzzo. Elemento centrale dell’allestimento sono due dipinti di paesaggio di diverse dimensioni, entrambi realizzati dal vero durante il soggiorno di Matteo Fato a Pereto. Quello di più largo formato muove da una resa diurna della campagna circostante, raccontata con pennellate ampie e cromatismi accesi ai limiti dell’astrazione; il secondo, più piccolo, ritrae lo stesso paesaggio nelle ore notturne, dunque con uno spettro cromatico più scuro. Ciascuno dei due dipinti possiede un proprio ‘doppio’ concomitante: un’ulteriore porzione di tela con pennellate della stessa palette, che creano un rimando speculare al lavoro principale. Le due coppie sono installate sulle rispettive casse da trasporto, che – nel momento in cui raggiungono lo spazio espositivo – cambiano completamente funzione. In questi termini il progetto, concepito come un’unica installazione, viene ricontestualizzato e assume un senso nuovo nel quale si incontrano due tra le direttrici principali della ricerca di Fato.

La prima è il suo interesse per la pittura en plein air: il contatto diretto con l’ambiente naturale è diventato negli ultimi anni un’esigenza primaria per l’artista, che vede nell’immersione nella realtà una condizione fondamentale per la creazione dell’opera. Dipingere dal vero permette di raggiungere una sorta di osmosi con il reale, e di conseguenza una presa di coscienza molto più efficace della sua immagine. Questa dinamica fenomenologica introduce il secondo polo di riflessione di Matteo Fato, particolarmente importante in questo contesto: l’importanza del rapporto tra pittura e spazio circostante. Nel suo lavoro (che si apre anche a media diversi dalla pittura) il gesto del dipingere ha bisogno di essere letto da punti di vista diversi per essere assorbito appieno; la collocazione del dipinto in un contesto specifico, di conseguenza, tende a problematizzare il confine tra due e tre dimensioni, ponendo l’opera nello spazio in una modalità quasi scultorea. La pittura viene riletta in termini ‘oggettuali’, che non ne esauriscono il significato sulla superficie della tela ma danno valore allo spazio vuoto che la circonda. La presenza delle casse, che diventano supporti, assume proprio questo significato: valorizzare la fisicità dell’opera nell’ambiente, fino ad assegnarle un posto concreto nella realtà circostante. Nel caso della mostra per Banca di Bologna, l’allestimento in uno spazio con un’ampia vetrina che dà sulla piazza crea una sorta di cortocircuito: la riproduzione di un paesaggio naturale viene chiusa in un ambiente che tuttavia si apre all’esterno a tutte le ore del giorno (con i relativi cambiamenti di luce, di passaggio di pubblico, di modalità di fruizione). L’opera si pone in una posizione quasi di vedetta, giorno e notte. Il titolo della mostra  – Stare a Cavaliere durante il giorno e nella notte –  allude dunque al contempo alla Piana del Cavaliere (la vallata sottostante Pereto soggetto dei due dipinti realizzati da Fato) e a questa posizione di ‘allerta’ nei confronti della realtà circostante, che rimanda all’atto stesso del dipingere.

Matteo Fato è nato nel 1979 a Pescara, dove vive e lavora. Dal 2009 è docente presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Ha partecipato a numerose mostre in gallerie private e musei pubblici, in Italia e all’estero. Nel marzo 2018 ha inaugurato una personale dal titolo ‘Eresia (del) Florilegio’ presso la Galleria Nazionale delle Marche (Palazzo Ducale, Urbino). Nell’aprile 2018 ha aperto una doppia personale con Nicola Samorì presso Casa Testori, (Milano) all’interno del progetto ‘Iscariotes’. Sia nel 2018 che nel 2017 ha partecipato a ‘Straperetana’, a cura di Saverio Verini. Nel luglio 2017 ha preso parte alla mostra ‘OPEN20’ presso il Museo Mostyn in Galles. Nel 2016 è stato invitato a partecipare alla 16° Quadriennale d’Arte, Palazzo delle Esposizioni, Roma. Nel 2015 ha aperto una personale presso TRA (Treviso Ricerca Arte). Nel 2012 ha concluso la residenza presso la Dena Foundation for Contemporary Art (Parigi) con la personale ‘Vidéos_Dessins’, e la partecipazione alla mostra ‘La collection Giuliana et Tommaso Setari, retour à l’intime (La maison rouge, Fondation Antoine de Galbert)’. Ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il premio Level 0 – ArtVerona (2013), come artista selezionato da Giacinto Di Pietrantonio per Gamec (Bergamo); il Premio Città di Treviglio (2012); il Premio Terna (2° classificato in Pittura, 2014); il Premio Cramum (2016). Nel 2015 è stato in residenza per due mesi presso il Nordic Artists’ Centre Dalsåsen (NKD) in Norvegia. Nel 2010 è stato selezionato dalla Dena Foundation for Contemporary Art come artista Italiano in residenza presso ArtOmi, (New York). Nel 2008 è stato invitato in residenza presso la Fondazione Spinola Banna (Torino) con Adrian Paci come Visiting Professor. Il suo lavoro è presente in numerose collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero. Matteo Fato è rappresentato dalla Galleria Monitor, Roma-Lisbona.

Info

Orari di apertura durante il weekend di ART CITY Bologna

L'inaugurazione: 29 gennaio 2019, ore 18.00.

1 febbraio, 10 - 20; 2 febbraio, 10 - 24; 3 febbraio, 10 - 20

Orari di apertura ordinari

da lunedì a venerdì, 10.00 - 13.00 e 15.00 - 17.00

Chiuso sabato e domenica