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SABATO 5 DICEMBRE 2020 torna la GIORNATA DEL CONTEMPORANEO promossa

Una sedicesima edizione ibrida online e offline e una grande campagna di comunicazione per favorire la partecipazione di più realtà possibili, promuovere e far emergere la rete del contemporaneo nazionale e internazionale. 

Sabato 5 dicembre torna la Giornata del Contemporaneo, la grande manifestazione promossa da AMACI, l’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, che da sedici anni coinvolge musei, fondazioni, istituzioni pubbliche e private, gallerie, studi e spazi d’artista per raccontare la vitalità dell’arte contemporanea nel nostro Paese.

Anche per questa edizione confermato il coinvolgimento della rete estera del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – di cui fanno parte Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura – che darà vita da sabato 5 a venerdì 11 dicembre 2020 a una settimana di promozione dell’arte contemporanea italiana all’estero. La Giornata del Contemporaneo assume in questo 2020 una veste necessariamente diversa da quella tradizionale. In quest’anno complesso, profondamente condizionato dall’emergenza pandemica, la sedicesima edizione della manifestazione rimette al centro la comunità del contemporaneo – a partire dai Musei AMACI – e si ripensa proprio partendo dal concetto di community, da sempre alla base della manifestazione e oggi – in epoca Covid – tornato prepotentemente alla ribalta. Come possono, oggi, i musei d’arte contemporanea e tutti i soggetti e le realtà che si occupano di promuovere e far conoscere il contemporaneo fare comunità? Questa domanda ha ispirato le importanti novità della Giornata del Contemporaneo 2020, pensate per rispondere all’eccezionalità del momento che stiamo vivendo, che così fortemente influenza non solo la programmazione e lo svolgimento delle attività culturali, ma anche la percezione che ognuno di noi ha del significato dell’arte e della cultura oggi.

Oltre a far slittare la data della manifestazione da ottobre a dicembre, si è scelto di adottare un formato ibrido, con proposte online e offline: il contesto mutato ha infatti richiesto una sospensione del format tradizionale della manifestazione e un’edizione aggiornata con variazioni che ne garantiscano lo svolgimento su un doppio binario, favorendo tutti i partecipanti a contribuire su entrambi i piani, se le restrizioni dovute all’andamento delle condizioni sanitarie lo consentiranno, oppure su un piano unicamente digitale, aderendo alla grande campagna di comunicazione che il 5 dicembre verrà lanciata con l’hashtag #giornatadelcontemporaneo.

Se i DPCM in uscita permetteranno la riapertura di musei e mostre, il 5 dicembre i musei AMACI aderenti alla Giornata del Contemporaneo apriranno come di consueto gratuitamente al pubblico i loro spazi (con ingressi contingentati, nel massimo rispetto delle restrizioni vigenti), e affiancheranno all’apertura progetti e attività digitali. Inoltre, per raccontare le infinite sfaccettature del contemporaneo, si è voluto affidare l’identità stessa della manifestazione a un mosaico digitale composto dalle opere di 20 artisti, proposti da altrettanti musei AMACI, anziché utilizzare la tradizionale immagine guida realizzata da un artista.

La scelta di un’immagine guida composta dalle anteprime delle 20 opere di Paola Angelini (Ca’ Pesaro), Meris Angioletti (GAMeC), Barbara and Ale (PAC), Cristian Chironi (Museion), Comunità Artistica Nuovo Forno del Pane (MAMbo), Patrizio Di Massimo (Castello di Rivoli), Andrea Facco (GAM Verona), Giovanni Gaggia (Musma), Barbara Gamper (Kunst Merano), Silvia Giambrone (Museo del Novecento), Andrea Mastrovito (Palazzo Fabroni), Marzia Migliora (MA*GA), Nunzio (ICG), Nicola Pecoraro (MACRO), Luca Pozzi (FMAV), Alessandro Sambini (Mart), Marinella Senatore (Centro Pecci), Francesco Simeti (MAN), Justin Randolph Thompson (Madre), Emilio Vavarella (MAXXI) vuole essere un richiamo diretto a una pluralità, a quel senso di comunità che ha caratterizzato il lavoro di tanti musei nel difficile contesto del lockdown e continua a essere perno centrale delle loro attività per superare ostacoli e difficoltà dovuti a restrizioni e nuove regole della vita sociale.

Anche la Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT ha coinvolto la propria rete dei Luoghi del Contemporaneo (https://luoghidelcontemporaneo.beniculturali.it) proponendo loro un progetto ad hoc per questa sedicesima edizione – I #Luoghidelcontemporaneo per la #Giornatadelcontemporaneo – attraverso la realizzazione di 'pillole video' che racconteranno gli spazi, le mostre, le iniziative e tanto altro ancora. I contributi saranno visibili nel canale YouTube della DGCC, nella playlist dedicata alla Giornata del Contemporaneo.

Ad arricchire il programma della manifestazione, torna per il terzo anno Giornata del Contemporaneo – Italian Contemporary Art: si rinnova la partecipazione della rete estera del MAECI e in particolare degli Istituti Italiani di Cultura all’estero come sedi aderenti alla manifestazione, che promuoveranno – con un palinsesto di attività digitali – la creatività italiana fuori dai confini nazionali. Grazie alla collaborazione avviata in questi ultimi anni con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e grazie al coordinamento messo in campo a partire dall’anno scorso dalla DGSP – Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del MAECI e dalla DGCC – Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT, dal 5 all’11 dicembre anche Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura all’estero organizzeranno nella propria circoscrizione di competenza (e nelle modalità consentite) dibattiti, conferenze, mostre e attività di valorizzazione dell’arte e della cultura italiana contemporanea. Hanno già confermato la loro partecipazione l’Ambasciata d’Italia in Vietnam, l’Istituto Italiano di Cultura di Abu Dhabi, l’Istituto Italiano di Cultura di Addis Abeba, l’Istituto Italiano di Cultura Copenaghen, l’Istituto Italiano di Cultura di Hanoi, l’Istituto Italiano di Cultura di Helsinki, l’Istituto Italiano di Lisbona, l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, l’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv, l’Istituto Italiano di Cultura di Tirana.

Anche quest’anno, come nelle passate edizioni, la rete estera MAECI coinvolgerà alcuni dei Direttori e Curatori dei Musei AMACI con incontri dedicati: Lorenzo Balbi, Direttore del MAMbo dialogherà con il Direttore dell’IIC di Praga; Elisabetta Barisoni, Responsabile di Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Modena interverrà con il Direttore dell’IIC di Abu Dhabi in un incontro che vedrà coinvolta anche l’artista Paola Angelini; Cristiana Perrella, Direttrice del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato si confronterà con il Direttore dell’IIC di Toronto; Luigi Fassi, Direttore del MAN di Nuoro, sarà protagonista di una tavola rotonda organizzata dall’IIC di Lisbona.

Per l’occasione proporrà inoltre incontri (webinar) con gli artisti censiti nel secondo volume de I Quaderni della Collezione – Elisa Giardina Papa converserà con la Direttrice dell’IIC di San Francisco; Martina Menegon con il Direttore dell’IIC di Vienna; Formafantasma con il Direttore dell’IIC di Amsterdam; Danilo Correale con il Direttore dell’IIC di Washington. Per partecipare all’edizione 2020 della Giornata del Contemporaneo non è necessaria l’iscrizione alla manifestazione sul sito amaci.org: è sufficiente scrivere ad AMACI per ricevere un social pack (con visual e pdf di spiegazione) con il quale promuovere le iniziative, comunicare la partecipazione e aderire alla Giornata del Contemporaneo utilizzando la grafica istituzionale.

Il social pack verrà inviato ai soggetti che ne faranno richiesta scrivendo all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

A oggi, già più di 500 realtà hanno aderito alla manifestazione richiedendo il social pack. La Giornata del Contemporaneo si conferma così, anche in un contesto di emergenza come quello che stiamo vivendo, uno degli appuntamenti più attesi del settore, che può contare su una partecipazione ampia, destinata a crescere nelle prossime due settimane e su un pubblico che ha già dimostrato interesse – sia online che offline – a conoscere musei, fondazioni, accademie e gallerie, luoghi d’arte pubblici e privati, prendendo parte attivamente a dibattiti e laboratori, ed entrando in contatto con gli artisti e l’arte del presente. Inoltre, grazie a questa modalità ibrida, per la prima volta la Giornata del Contemporaneo vede il coinvolgimento diretto nella campagna di comunicazione anche di realtà che promuovono l'arte contemporanea legate al mondo dell'editoria, della stampa, dei blog.

Dal 5 all’11 dicembre 2020 tutti i progetti digitali proposti dai Musei AMACI, i video della rete dei Luoghi del Contemporaneo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT, l’elenco di tutte le attività organizzate dalla rete estera del MAECI e i nomi di tutti gli aderenti alla Giornata del Contemporaneo saranno veicolati sulla pagina web www.giornatadelcontemporaneo.org e saranno promossi sui canali social dell’Associazione e di tutte le realtà coinvolte. Anche quest’anno la Giornata del Contemporaneo si avvale del sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT, della collaborazione della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del MAECI e del patrocinio di Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Camera dei Deputati, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, UPI – Unione Province d’Italia, ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani e ICOM Italia.

AMACI Via San Tomaso, 53 24121 Bergamo tel. +39 035 270272

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ArtVerona Digital: si inizia il 27 novembre con il primo Black Friday dell'arte moderna e contemporanea

ArtVerona Digital è il nuovo programma digitale in collaborazione con ANGAMC, che offrirà alle 122 gallerie la possibilità di promuoversi e di incontrare collezionisti e istituzioni attraverso la piattaforma Artshell. 

ArtVerona Digital è il nuovo e ricco programma tutto digitale in collaborazione con ANGAMC Associazione Nazionale Gallerie di Arte Moderna e Contemporanea, che tra il 26 novembre 2020 e il 10 gennaio 2021 offrirà gratuitamente alle 122 gallerie aderenti la possibilità di promuoversi e di incontrare collezionisti e istituzioni con diverse modalità attraverso la piattaforma Artshell, con una versione personalizzata e ottimizzata appositamente per ArtVerona. 

La prima delle tre iniziative (Digital Black, Digital Yellow e Digital White), i cui nomi si ricollegano ai colori dominanti della grafica coordinata di ArtVerona, è in programma venerdì 27 novembre 2020 ed è Digital Black, il primo “Black Friday” dell’arte moderna e contemporanea italiana: ciascuna delle 122 gallerie aderenti presenterà per 24 ore una sola opera con una proposta non più ripetibile. In questo modo anche un pubblico generico avrà la possibilità di accostarsi con fiducia alla galleria e di fare esperienza nel mercato dell'arte.
La piattaforma sarà attiva il 27 novembre 2020 dalle ore 9 alle 23.59;  il pubblico potrà registrarsi direttamente dalla homepage del sito www.artverona.it.

Grazie alla collaborazione con due partner importanti, ArtVerona Digital presenta due nuovi premi: A Collection e Premio Studio Montani Tesei under 35, che si aggiungono così ai riconoscimenti di Level 0, il format ideato nel 2013 da Andrea Bruciati che invita musei e fondazioni private - ben 18 quest'anno - a individuare ciascuno un artista italiano tra quelli presentati sulla piattaforma durante Digital Yellow (dal 4 al 14 dicembre), che verrà poi promosso all'interno della programmazione futura dell’istituzione.
A Collection è un premio di produzione associato a un breve percorso di residenza e darà la possibilità al vincitore, scelto da una giuria composta da Giovanni Bonotto, Chiara Casarin, Marcello Forin e Nicola Zanella fra quelli presentati sulla piattaforma dalle gallerie partecipanti, di disegnare un arazzo e di assistere alle prime fasi della tessitura: a realizzarlo sarà il maestro tessitore Giovanni Bonotto, che costruisce insieme all’artista l’identità visiva dell’opera.
Lo Studio Legale Montani Tesei, realtà giovane e prestigiosa, sosterrà gli artisti under 35 presenti in fiera con un premio acquisizione (giuria composta da Virginia Montani Tesei, Collezione Taurisano, Sabrina Comin); lo Studio, insieme ad altri professionisti, propone ai collezionisti di ArtVerona, attraverso la prenotazione di un incontro privato, anche il servizio di art finance Masterpiece che propone al collezionista di utilizzare la propria collezione, tutta o in parte e senza perderne la proprietà, per ampliarne il valore e l’entità.

Vengono inoltre presentati nella sezione Insight della piattaforma altri format previsti inizialmente in fiera: Counterpoint è il ciclo di talk a cura di Maria Chiara Valacchi che, ogni giovedì alle 18 dal 26 novembre al 7 Gennaio 2021 (ad eccezione del 24 e 31 dicembre), condurrà sul profilo Instagram della fiera brevi interviste di quindici minuti ciascuna. Ospiti del primo appuntamento Barnaba Fornasetti, Direttore artistico dell’Atelier Fornasetti e Valeria Manzi, Presidente dell’Associazione Fornasetti Cult. 

Studiochat è invece il nuovo format di dialogo tra curatore e artisti, pensato da Saverio Verini per i profili social di ArtVerona. Dodici artisti, scelti da Verini tra quelli proposti dalle gallerie partecipanti, avranno l’occasione di presentarsi in un video da un minuto rispondendo a tre semplici domande sul proprio percorso artistico.  
Giunge alla quinta edizione Critical Collecting, il format ideato e curato da Antonio Grulli che mette il collezionismo al centro: dieci giovani critici d’arte indipendenti sono stati invitati a raccontare la collezione o il modo di collezionare di altrettanti collezionisti, con particolare attenzione al mercato italiano.

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Elena Mazzi, Muse, 2020. Still da video prodotto dalla Fondazione In Between Art Film per il progetto MASCARILLA 19 Codes of Domestic Violence

 

 

#KeyWords. Parole che aprono il presente: un dialogo tra arte e psicologia

Nel palinsesto digitale Pecci ON un nuovo format realizzato in collaborazione con LabCom – Ricerca e azione per il benessere psicosociale – spin-off accademico dell'Università degli Studi di Firenze, per affrontare in modo multidisciplinare alcune parole chiave del nostro tempo.

Nel corso dei primi tre incontri, pensatori, artisti e studiosi si confronteranno su trauma, limite e fiducia partendo dalla necessità di comprensione e condivisione delle sfide di questo presente incerto.

Martedì 24 novembre alle ore 18.30 il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato presenta il primo appuntamento di #KeyWords. Parole che aprono il presente: un dialogo tra arte e psicologia, nuovo format parte del palinsesto digitale Pecci ON.

Protagonisti di una conversazione sulla parola TRAUMA saranno il coreografo Virgilio Sieni e la psicologa Teresa Bruno, con la mediazione della Direttrice del Centro Pecci, Cristiana Perrella, e della psicologa Elisa Guidi: l’incontro sarà gratuito e aperto a tutti e verrà trasmesso in live streaming su www.centropecci.it.

Il format #KeyWords nasce dalla collaborazione del Centro Pecci con LabCom – Ricerca e azione per il benessere psicosociale – spin-off accademico dell’Università degli Studi di Firenze, che fa parte del Laboratorio Congiunto Multisetting Community Action Research: from real to virtual del Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia – FORLILPSI, Università di Firenze – UNIFI.

#KeyWords propone una serie di incontri in cui ospiti provenienti da ambiti differenti dialogheranno ogni volta su una diversa parola chiave. Partendo dall’esigenza di comprensione e condivisione delle difficoltà che ognuno di noi sta incontrando in questo momento storico, sia a livello personale che sociale, le parole verranno usate per approfondire gli stati d’animo, affrontare le insicurezze, cercare chiavi di lettura e acquisire nuovi strumenti che possano arricchire la cassetta degli attrezzi di cui abbiamo bisogno per affrontare le sfide che ci impone il nostro tempo.

Crisi e incertezza descrivono oggi la nostra visione del presente e del futuro: connubio che genera un senso di impotenza in cui lo stato di attesa prolungato che stiamo sperimentando non viene percepito come “resistenza” quanto piuttosto come “sopravvivenza”, simile a quella di un naufrago in mare senza vento. Viktor Frankl – neurologo, psichiatra e filosofo austriaco, tra i fondatori dell'analisi esistenziale e della logoterapia – dice che l’uomo è “in cerca di senso”, quindi il vuoto dell’incertezza che oggi viviamo può essere riempito da confronto, riflessione, incontro dialogico tra idee ed esperienze.

#KeyWords parte da queste considerazioni e – mettendo al centro il museo come luogo che raccoglie una comunità non solo fisica, ma simbolica (quella dell’arte, della cultura, della scienza) – ospita pensatori, artisti, studiosi in un dialogo aperto, per e con gli ascoltatori, su temi centrali in questo momento storico.

Martedì 24 novembre il primo appuntamento che precede la data simbolica del 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, viene dedicato alla parola TRAUMA e vede protagonisti Virgilio Sieni, coreografo e danzatore la cui pratica da sempre si confronta con l’idea di comunità, in dialogo con Teresa Bruno, psicologa, psicoterapeuta e Presidentessa di Artemisia Centro Antiviolenza. Ad accompagnare gli ospiti nel dialogo saranno Cristiana Perrella, Direttrice del museo, ed Elisa Guidi, psicologa, Postdoctoral fellow & Socia di LabCom, attiva nell’ambito della ricerca sulla violenza di genere. All’inizio dell’incontro verrà proiettata una pillola del video Muse (2020) di Elena Mazzi, prodotto dalla Fondazione In Between Art Film per il progetto MASCARILLA 19 Codes of Domestic Violence.

Dal trauma legato alla violenza alla perdita della funzione del gesto, dalla memoria fisica dell'atto traumatico alla sua possibile narrazione: l’incontro vuole ampliare la riflessione su questi temi mettendo a confronto il linguaggio dell'arte e quello della psicologia partendo dall'esperienza della pandemia e dall’aumento della violenza sulle donne durante il lockdown. Secondo il report Istat diffuso il 13 maggio 2020, dal 1 marzo al 16 aprile 2020 è stato registrato un aumento del +73% di chiamate al numero verde antiviolenza 1522 rispetto allo stesso periodo del 2019, con una crescita di richieste di aiuto soprattutto in Lazio, Toscana, Sardegna e Umbria; il 45,3% delle vittime ha dichiarato paura per la propria incolumità o di morire; il 72,8% non ha denunciato il reato subito; nel 93,4% dei casi la violenza si è consumata tra le mura domestiche, nel 64,1% sono stati riportati casi di violenza assistita.

Prossimi appuntamenti giovedì 10 dicembre con l’incontro dedicato alla parola LIMITE, e martedì 22 dicembre con quello dedicato alla parola FIDUCIA.

 

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Norma Jeane, Corpo di fabbrica, 2020. Installazione luminosa composta da: dispositivo per monitoraggio a distanza in tempo reale del respiro indossato dall'artista per tutta la durata della mostra, impianto luci, materiali vari. Courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma Photo Studio DSL

 

 

Quadriennale d’arte 2020 FUORI - Corpo di fabbrica di Norma Jeane

In attesa della riapertura al pubblico, la Quadriennale 2020 continua ad essere FUORI abitando lo spazio urbano attraverso un’opera che mantiene presente e viva la connessione tra la mostra e il visitatore.

Mentre dietro le porte chiuse di Palazzo delle Esposizioni la mostra attende il ritorno dei visitatori, FUORI dal Palazzo un’opera d’arte prende vita, solitaria e visibile da via Nazionale ogni sera dalle 18.00 alle 8.00 del mattino, grazie alla fruttuosa collaborazione tra la Fondazione Quadriennale di Roma e l’Azienda Speciale Palaexpo.

Corpo di fabbrica è un’opera che “respira”, una grande installazione luminosa creata da Norma Jeane per le arcate di Palazzo delle Esposizioni. Per tutta la durata della mostra al calare del buio il Palazzo pulsa di luce seguendo in tempo reale la frequenza e l’intensità del respiro dell’artista collegato a distanza attraverso un dispositivo indossabile. 

Invitato dai curatori Sarah Cosulich e Stefano Collicelli Cagol a realizzare un lavoro site-specific per l’esposizione, Norma Jeane riflette sul rapporto simbiotico tra uomo e tecnologia ma anche sulla dimensione politica del respiro, quanto mai presente nel corso di questo 2020. In attesa della riapertura al pubblico, la Quadriennale 2020 continua ad essere FUORI abitando lo spazio urbano attraverso un’opera che mantiene presente e viva la connessione tra la mostra e il visitatore.

L’opera è stata realizzata con la collaborazione del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano rappresentato dagli inventori del brevetto del dispositivo Respirhò Andrea Aliverti e Ambra Cesareo (insieme ad Alessandra Angelucci e Lorenzo Francioli).

“Fedele al motto della mostra la Quadriennale è comunque  , con una importante presenza sulla rete e con il respiro di Norma Jeane, che fa pulsare di luce il palazzo in sonno, in attesa della imminente riapertura” dichiara Umberto Croppi, presidente della Fondazione La Quadriennale di Roma.

“In questa occasione vorrei semplicemente esprimere un ringraziamento. Ieri sera, passando davanti alla facciata di Palazzo delle Esposizioni, finalmente visibile, ho avuto la sensazione di ricevere un dono. Attraverso la metafora del rapporto tra quantità di ossigeno e intensità della luce, l’artista Norma Jeane e con lui tutta la Quadriennale d’arte 2020, ci regalano una pulsazione di vitalità. Nonostante tutto. Quindi come presidente e come passante su via Nazionale, grazie” dichiara Cesare Pietroiusti, presidente dell’Azienda Speciale Palaexpo.

 

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Archivi Tematici del XX Secolo

Da un’idea della ricercatrice e gallerista Allegra Ravizza dodici piccole raccolte di materiali di archivio originali diventano oggetti da collezione.

Un libro prezioso, uno spartito firmato da un amico, le pagine di un quotidiano che ha cento anni, una vecchia fotografia con dedica, un biglietto di auguri e una lettera manoscritta, una antica fiaba illustrata, il ricordo di una Diva, la scrittura di un rivoluzionario, una struggente dedica d’amore, un calendario illustrato.

Con Archivi Tematici del XX Secolo la Galleria Allegra Ravizza mette a disposizione di studiosi, collezionisti e appassionati piccole e preziose raccolte di documenti e oggetti originali accuratamente selezionati.

Dodici raccolte che, con i loro preziosi contenuti, raccontano argomenti specifici del secolo scorso, dal Decadentismo al Futurismo. Frutto di una ricerca approfondita, gli Archivi Tematici hanno l’ambizioso scopo di restituire sensazioni dimenticate o incomprese relative a una storia culturale condivisa.

“La cultura è come il rumore – spiega Allegra Ravizza citando John Cage – quando lo vogliamo ignorare ci disturba, quando lo ascoltiamo ci rendiamo conto che ci affascina […] Il silenzio non esiste [1], così come l’ignoranza non esiste”.

Obiettivo di questo progetto di ricerca e diffusione di materiali culturali originali è ritessere una relazione tra la storia passata e gli esiti culturali della contemporaneità, nella convinzione che la storia dell’arte e della cultura abbiano un ruolo evolutivo nello sviluppo della coscienza individuale e collettiva: “quando lo ascoltiamo, l’eco del rumore della Cultura, sentiamo che rimbalza su ogni parete intorno a noi - continua la gallerista - e si trasforma per essere Conoscenza e Consapevolezza”.

I dodici archivi vogliono aiutare la comprensione del passato, in un momento storico come quello che stiamo attraversando, che ci chiude nelle nostre case e sta cambiando profondamente il modo di fruire l’arte: gli Archivi Tematici del XX Secolo infatti, possono essere spediti in qualunque luogo ed essere fruiti da chiunque permettendo a ognuno di ripercorrere, in modo curioso, le tracce di artisti, musicisti e poeti del secolo scorso.

Gli archivi si dividono in due gruppi: uno dedicato a Gabriele D’Annunzio e uno alla Musica Futurista. Il primo gruppo raccoglie alcune celebri pubblicazioni del più noto poeta del Decadentismo italiano – Canto Novo, Poema Paradisiaco, Sogno di tramonto d’Autunno – corredate dalle musiche di Franco Casavola, Francesco Paolo Tosti, Ottorino Respighi, Gian Francesco Malipiero e molti altri che si sono ispirati alle liriche del poeta.

Il secondo gruppo è dedicato alle ricerche sulla Musica Futurista con materiali come il documento originale del Manifesto del Musicisti Futuristi e de L’Arte dei Rumori di Luigi Russolo, le tracce delle prime registrazioni audio del suo Intonarumori e gli spartiti musicali di altri esponenti del movimento come Francesco Balilla Pratella, Franco Casavola e Silvio Mix.

 

 nadia vitone

ph Nadia Vitone

 

 

Fondazione MACTE  OPEN CALL  Premio Termoli – Sezione Architettura e Design

62ma edizione DEADLINE ESTESA FINO AL 16 DICEMBRE 2020.

La Fondazione MACTE è lieta di annunciare che la deadline per partecipare all'Open Call per la 62ma edizione del Premio Termoli–Sezione Architettura e Design è stata posticipata: le candidature potranno essere inviate fino al 16 dicembre 2020.

Inaugurato nel 1955, il Premio Termoli è tra i più longevi del panorama artistico italiano e dalle edizioni che si sono susseguite negli anni si è creata una ricca collezione di opere d'arte ora affidata alla Fondazione MACTE.

Nel 2020 la storia del Premio Termoli si rinnova con la creazione di una nuova sezione dedicata all'Architettura e al Design che si articola nella ricerca di un progetto di committenza, inscrivendosi in una tradizione italiana volta alla ricerca e all'adozione di nuovi approcci artistici ed architettonici.

La 62ma edizione del Premio Termoli è curata da Laura Cherubini e assegnerà due premi in denaro: uno al/la vincitore/trice della Sezione Arti Visive e uno per la Sezione Architettura e Design. Il processo di selezione si articolerà per quanto riguarda la sezione Arti Visive in un comitato curatoriale che procederà all'invito diretto di artisti, mentre per la sezione Architettura e Design, sollecitiamo qui le candidature digitali di architetti, designer e artisti internazionali fino al 16 dicembre 2020.

Il tema del concorso per la Sezione Architettura e Design è la progettazione di una pensilina per la sosta degli autobus urbani per la città di Termoli che abbia caratteristiche di innovazione e che sia tecnologicamente avanzata ed eco-sostenibile. Per consultare le regole del bando si prega di scaricare il regolamento e gli allegati in calce.

Una giuria qualificata composta da Laura Cherubini, curatore della 62ma edizione del Premio Termoli; Domitilla Dardi, Curatore per il Design, MAXXI; Angela Rui, critica e curatrice del design; Andrea Viliani; Curatore CRRI-Centro di Ricerca Castello di Rivoli e di Pompeii Commitment. Materie archeologiche e Paolo De Matteis Larivera, Presidente della Fondazione MACTE selezioneranno i progetti finalisti presentati in una mostra presso il Museo MACTE.

Il progetto vincitore delle 62ma edizione del Premio Termoli–Sezione Architettura e Design, oltre a un premio in denaro conferito alla proposta ritenuta migliore dalla giuria, verrà inoltre affidato al Comune di Termoli per essere incluso nei futuri piani di riqualificazione urbana. Oltre alla giuria di esperti, ci sarà una menzione speciale per il progetto che riceverà il maggior numero di consensi da parte dei visitatori, annunciata nell'ultimo giorno della mostra.

Il bando e gli allegati sono disponibili e scaricabili nella sezione Premio Termoli del sito https://www.fondazionemacte.com/

Le candidature si raccolgono solo in forma digitale e non oltre il 16 dicembre alle ore 12.00 (CET) all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., al quale si può scrivere anche per ottenere informazioni.