Il secondo appuntamento dell’annuale ciclo espositivo di Project Room affidato per il 2022 alle curatrici Chiara Pirozzi e Alessandra Troncone.
Dal 28 settembre fino al 18 dicembre la Fondazione Arnaldo Pomodoro presenta Rendezvous di Vibeke Mascini, il secondo appuntamento dell’annuale ciclo espositivo di Project Room, progetto “osservatorio” della Fondazione, dedicato ai più recenti sviluppi del panorama artistico internazionale, affidato per il 2022 alle curatrici Chiara Pirozzi e Alessandra Troncone.
In Rendezvous, progetto inedito che Vibeke Mascini (L’Aia, 1989) ha concepito per gli spazi della Fondazione, l’artista olandese mette in dialogo le sue ricerche con le suggestioni provenienti dall’approfondimento della pratica artistica di Arnaldo Pomodoro e dei documenti conservati nel suo archivio.
Interessata alle possibilità di trasformazione della materia attraverso l’uso alternativo e autogenerativo dell’elettricità – intesa come proprietà naturale o come frutto di processi industriali – Mascini realizza installazioni multimediali complesse, spesso in collaborazione con studiosi di altre discipline, giocate sull’equilibrio di concetti speculari come vita-morte, positivo-negativo, azione-stasi.
Da questi interessi nasce la curiosità dell’artista per l’uso che Arnaldo Pomodoro fa dell’osso di seppia come supporto da incidere per la creazione di gioielli e piccole sculture, nel quale resta impressa la traccia in negativo dell’oggetto realizzato.
Rendezvous riflette sul concetto di impronta, intesa da Mascini come segno fisico di un tempo dinamico che si cristallizza.
Espandendo la sua ricerca al campo delle scienze naturali, l’artista ha attivato una stretta collaborazione con il MUSE – Museo delle Scienze di Trento, che ha realizzato per il progetto una serie inedita di scansioni 3D di porzioni di impronte di dinosauri del sito paleontologico dei Lavini di Marco (Rovereto), nelle quali è evidente l’incrocio tra specie animali diverse vissute a centinaia di anni di distanza fra loro.
A partire da queste scansioni, Mascini ha realizzato per lo spazio della Project Room della Fondazione alcuni calchi riempiti di acqua nella parte concava, che reagirà al passaggio del pubblico vibrando grazie alla presenza di un rilevatore di anidride carbonica.
In questo modo Rendezvous racconta e rende manifesta una stratificazione di segni caricati di nuovi significati, in grado di trasformare un tempo passato e fermo in un tempo presente e in movimento grazie alla sorpresa generata da un nuovo e inaspettato incontro.
Con questa edizione delle Project Room, Fondazione Arnaldo Pomodoro dà avvio a un nuovo corso del progetto, che intende evidenziare le assonanze tra temi e interessi di ricerca delle nuove generazioni con quelli che hanno caratterizzato il percorso artistico di Arnaldo Pomodoro, oggetto delle mostre Open Studio allestite nello Studio dell'artista.
Il tema scelto dallo staff di Fondazione e dalle guest curators come chiave interpretativa trasversale delle Project Room e dell'Open Studio 2022 è quello dell’origine, da intendersi nelle sue molteplici valenze espressive, contenutistiche e materiche.
Tra le attività di indagine storica e quelle dedicate agli sviluppi del panorama artistico contemporaneo viene così a crearsi un filo diretto, non tanto nel segno di una dinamica di reinterpretazione puntuale o d'après, quanto piuttosto dell'individuazione di una affinità intergenerazionale che permette di guardare con occhi nuovi sia al passato che al futuro dell'arte.
Princìpi, regole e buone pratiche a cura di Alessandra Donati e Filippo Tibertelli de Pisis.
Martedì 27 settembre 2022
ore 17.30 - Sala della Guerra
Intervengono:
Lorenzo Attolico, avvocato, partner di ADVANT-Nctm, specializzato in Proprietà Intellettuale
Daniela Fonti, storica dell'arte e dell'architettura, presidente Fondazione Carlo Levi
Carolina Italiano, storica dell’arte, Scuderie del Quirinale
Alfredo Pirri, artista
Patrizia Speciale, presidente dell’Archivio Mambor
Carla Subrizi, professore di Storia dell'arte contemporanea e Semiotica dell'arte presso la "Sapienza" Università di Roma, direttrice della Fondazione Baruchello
Modera:
Claudia Palma, direttrice dell’Archivio bioiconografico e fondi storici della Galleria Nazionale.
Con la presenza dei curatori del volume: Alessandra Donati, esperta di diritto dell’arte, direttore del corso per Curatore d’Archivio AIitArt, professore di Diritto comparato, Università Milano-Bicocca, avvocato Of Counsel di ADVANT-Nctm e Filippo Tibertelli de Pisis, presidente di AitArt e dell’Associazione per Filippo de Pisis.
Martedì 27 settembre, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea presenta il volume L’archivio d’artista. Princìpi, regole e buone pratiche, a cura di Alessandra Donati e Filippo Tibertelli de Pisis, realizzato in collaborazione con AitArt (Associazione Italiana Archivi d’Artista) per le edizioni Johan & Levi.
Primo manuale di riferimento per curatori di archivi d’artista, il volume raccoglie i contributi di oltre trenta professionisti su materie che spaziano da quelle umanistico-storiche a quelle economico-giuridiche, senza dimenticare gli aspetti tecnici e informatici legati alla schedatura e alla digitalizzazione.
Nel suo duplice intento di diffondere princìpi ispiratori e proporre modalità di gestione, esso delinea una vera e propria deontologia professionale, configurandosi come un vademecum imprescindibile per chiunque voglia farsi custode di un ecosistema complesso e prezioso come quello dell’archivio d’artista, offrendo linee guida e princìpi di “buone pratiche” per la salvaguardia dell’identità e dell’autenticità delle opere, soprattutto in relazione ai linguaggi del contemporaneo.
Legata al concetto di memoria, l’archiviazione risponde da sempre al bisogno di raccogliere e salvaguardare una testimonianza tramite i documenti che la attestano. Per un artista, l’archivio è essenziale non solo per conservare la traccia materiale del suo passaggio in un determinato ambiente culturale ma anche per la verifica, la difesa e la certificazione dell’autenticità delle opere, nonché per rendere tale patrimonio accessibile e condiviso.
Curato da Alessandra Donati e Filippo Tibertelli de Pisis, il volume risponde all’esigenza di mettere ordine nella situazione confusa, disorganizzata e frammentaria che spesso contraddistingue le eterogenee realtà di archivi d’artista sparse sul territorio nazionale. Ed espone con chiarezza le principali questioni che le riguardano: dalla definizione di “archivio d’artista” alla sua struttura, dalle normative legali e consuetudini alle procedure per organizzare una successione e costruire un catalogo ragionato, dalle competenze coinvolte ai requisiti che rendono l’archivio un punto di riferimento per gli studiosi e per il mercato, strumento di protezione contro la circolazione esponenziale di falsi.
Insieme ai curatori del volume, la direttrice degli Archivi della Galleria Nazionale e i sei ospiti con le loro specifiche competenze al servizio del mondo dell’archivistica, condurranno un dialogo sull’importanza che un archivio costituisce per un artista e per la collettività stessa.
Il progetto del volume nasce dal Corso per curatore di archivio d’artista promosso da AitArt - Associazione Italiana Archivi d’Artista, di cui la Galleria Nazionale è sede romana.
Una mostra come una grande macchina scenica costruita con immagini scaricate da database globali. Un campionario infinito di rappresentazioni della Natura che ci offre una riflessione sulla Natura stessa.
Che cosa è la Natura? Che cosa sappiamo veramente della Natura? Che cosa vediamo quando guardiamo la Natura? Chi e che cosa muove le nostre emozioni verso la necessità del possesso delle immagini sulla Natura? A queste e a molte altre domande cerca di dare una risposta come un limone lunare, la mostra di Francesco Simeti (Palermo, 1968) che dal 23 settembre 2022 al 29 gennaio 2023 inaugura ufficialmente il programma Arte di XNL Piacenza, il Centro di arte contemporanea, cinema, teatro e musica della Fondazione di Piacenza e Vigevano, sotto la Direzione Artistica di Paola Nicolin.
Accanto a un’eterogenea selezione di lavori – collage, wallpaper, sculture, oggetti in ceramica, installazioni e opere pubbliche, frutto di più di venti anni di riflessioni sulla natura delle immagini – Simeti porta a Piacenza anche una nuova opera, pensata appositamente per le gallerie dedicate alle arti contemporanee di XNL: una macchina scenica, accogliente e immersiva – realizzata raccogliendo immagini da database digitali per la vendita di contenuti fotografici – che offre al pubblico una riflessione sulla Natura e su cosa spinge ad acquistarne le immagini. L’artista dà vita a una scenografia, a un marchingegno volutamente rudimentale che muove immagini patinate, rappresentazioni della Natura estremamente reali, come un filo d’erba, ma allo stesso tempo artificiali perché presentate sotto forma di fotografia.
come un limone lunare è una opera–mostra affine alla ricerca di Francesco Simeti, che da anni alimenta un archivio di immagini tratte dalle fonti più disparate: dalle pagine di quotidiani agli erbari, dai taccuini rinascimentali all’iconografia rurale, dai manuali di agraria e botanica ai saggi di ornitologia e scienze naturali. Immagini che disegnano, nel loro insieme, un patrimonio visivo del paesaggio, negletto e ferito, dove le comparse e i gesti si ripetono in un’economia di relazioni che non abbiamo ancora compreso a fondo.
Ragionando sulla natura delle immagini, considerate come fossili del futuro, Simeti restituisce all’interno di questa nuova narrazione temi cari alla sua ricerca: la crisi ambientale, il dramma dei conflitti e i conseguenti spostamenti di persone, la compresenza di reale e artificiale, passato e futuro, fisico e digitale… ma “che cosa racconteranno queste immagini di noi?”
L’esposizione si arricchisce nel corso del tempo di un atelier d'artista ideato appositamente da Francesco Simeti e sviluppato durante la mostra da Enrica Carini. Il public program di approfondimento sui contenuti del progetto è affidato alla curatela di EnLaboratoriocollettivo. La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione edita da Mousse Publishing con testi di Ippolito Pestellini Laparelli e Gianluca Concialdi.
Si ringrazia per la collaborazione al progetto la galleria Francesca Minini e Heallo.
Francesco Simeti (1968, Palermo) vive e lavora a Brooklyn (New York). Simeti è conosciuto per le sue installazioni site-specific che presentano scene esteticamente affascinanti che ad uno sguardo più attento rivelano contesti più complessi. Simeti si appropria di immagini tratte da quotidiani e riviste sollevando domande sulla vera natura e il ruolo che questo immaginario ha nella società contemporanea. L’arte pubblica ha un ruolo fondamentale nella sua pratica artistica. Negli Stati Uniti ha lavorato a progetti commissionati da Percent for Art e Public Art for Public Schools a New York, il Multnomah county in Oregon e ha realizzato installazioni permanenti per le stazioni della metropolitana a Brooklyn e Chicago. Tra le sue mostre personali: Francesca Minini, Milano (2021), Assembly Room, New York, (2019); Open Source Gallery, New York (2017); Galleria d’Arte Moderna, Palermo (2012); Artists Space, New York (2009). Le sue opere sono state presentate in occasione di mostre collettive tra cui: MACTE, Termoli (2022); Museo Civico di Castelbuono, Palermo (2019); ICA Singapore (2017); Palazzo Reale, Milan (2016); and Castello di Rivoli Museum of Contemporary Art, Turin (2014). Ha esposto alla Triennale di Milano (2014 e 2013). È rappresentato dalla galleria Francesca Minini di Milano. Dal 2010 collabora con Maharam a New York.
Paola Nicolin | PhD è storica dell’arte contemporanea e affianca attività di ricerca alla pratica editoriale e curatoriale. Docente di storia dell’arte contemporanea all’Università Bocconi di Milano, fa parte del comitato curatoriale del progetto Panorama delle Quadriennale di Roma ed è stata responsabile dei Servizi Educativi di Palazzo Grassi-Pinault Collection e del dipartimento di Pubblicazione dove attualmente collabora.
Art editor della rivista Abitare, Editor at Large di Domus, responsabile per Treccani Enciclopedia Arte contemporanea dell’area “Esposizioni”, è stata curatrice del Public Program della Triennale di Milano, ha scritto e redatto testi per numerosi cataloghi e riviste specializzate quali Artforum, LOG, Abitare, Mousse, Kaleidoscope, Flash Art. È stata Responsabile dei programmi d’Arte moderna e contemporanea per il Comune di Milano – Assessorato alla Cultura è co-fondatrice del centro nomade di arte educazione the classroom.
Tra le sue pubblicazioni si ricordano Materia verso Immagine (Postmediabooks, 2018), Susan Phillipsz. Follow me, (Humboldt, 2015), She. La figura femminile nel lavoro di Adrian Paci (Johan & Levi, 2014), Alberto Garutti. Didascalia/Caption (Mousse-König, 2012), Addio anni 70. Arte a Milano 1969-1980, (Mousse, 2012), Being Cattelan (Abitare-RSC, 2011), Palais de Tokyo (Postmediabooks, 2006). Per Quodlibet è autore di Diario Psichico (2017) e Castelli di carte. La XIV Triennale di Milano, 1968 (2011). Vive a Milano con sua famiglia.
XNL Piacenza è il centro dedicato allo sviluppo dei nuovi linguaggi della contemporaneità di proprietà della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Inaugurato nel 2020 e dopo un lungo stop dovuto alla pandemia, XNL ha ripreso nel 2022 la propria attività offrendosi al pubblico come luogo in cui arte, cinema, teatro e musica trovino la propria collocazione all’interno del medesimo edificio. Missione dell’istituzione, di natura pubblica e territoriale, è quella legata alla trasmissione dei saperi. S’intende dar vita a un laboratorio di innovazione culturale in cui, oltre all’esposizione e alla fruizione delle arti, si realizzi attività di ricerca e di produzione di contenuti estetici.
XNL Piacenza è organizzato in tre sezioni.
XNL Arte – Direzione artistica di Paola Nicolin: il Programma dedicato ai progetti espositivi e al dialogo tra arte e educazione.
XNL Cinema e Teatro – Direzione artistica di Paola Pedrazzini: XNL ospita il progetto Bottega XNL di alta formazione cinematografica e teatrale di Fondazione Fare Cinema e del Festival di Teatro Antico di Veleia.
XNL Musica – Direzione artistica di Maria Grazia Petrali: XNL Piacenza ospiterà, a breve, il Dipartimento di Musica elettronica e percussioni del Conservatorio Giuseppe Nicolini di Piacenza.
Il progetto vuole riconsiderare e rileggere l’eredità storico artistica del Monte Verità, costruendo un’inedita cartografia sonora del luogo attraverso il solo utilizzo del suono e delle vibrazioni prodotte dai corpi.
Voices for a political desire è Il quarto capitolo del processo curatoriale Evoking Realities concepito da Matteo Binci, progetto sostenuto dall’Italian Council (2021), Direzione Generale Creatività Contemporanea, Ministero Cultura Italia e sviluppato nell’occasione con la collaborazione di Nicoletta Mongini, Responsabile Cultura della Fondazione Monte Verità.
Il progetto vuole riconsiderare e rileggere l’eredità storico artistica del Monte Verità, costruendo un’inedita cartografia sonora del luogo attraverso il solo utilizzo del suono e delle vibrazioni prodotte dai corpi. La cartografia è uno strumento che consente di costruire mappe del pensiero localizzate che si compongono per risonanza e che possono essere abitate. Voci, movimenti, musiche e parole vengono disconnessi dalla loro capacità logico esplicativa per divenire vibrazioni in grado di produrre desideri veicolati dalle corporeità che le condividono e che abiteranno il Monte Verità.
L’eccezionalità delle vicende del Monte Verità - comunità di artisti, riformatori, scrittori, teosofi e anarchici nata al termine del XIX secolo - consiste in una condivisione polifonica di desideri politici differenti praticati singolarmente, ma allo stesso tempo condivisi attraverso le pratiche di vita e l’utopia di un inedito vivere assieme. Partendo dalla storia utopica della comune del Monte Verità - densa di personaggi dediti alla danza e al corpo quali Rudolf von Laban, Mary Wigman, Suzanne Perrottet - si vuole indagare il potere dei corpi e delle vibrazioni che sono in grado di produrre. Può la voce abbandonare il luogo razionale della parola e farsi corpo in sé stessa, generando un luogo alternativo rispetto alla dimensione logico discorsiva? Il suono è in grado di affettare le strutture di potere linguistico e divenire un legame tra corpi in trasformazione? In che maniera il movimento in quanto vibrazione del corpo può richiamare e materializzare un ricordo, un’utopia o un desiderio?
La performance Harmonious dissonances; negotiations di Lara Dâmaso parte dal confronto con il dipinto di Elisàr von Kupffer Il chiaro mondo dei beati (1920 –1939) conservato presso il Padiglione Elisarion del Monte Verità. Indagando il potenziale espressivo, terapeutico e politico della voce, l’artista decostruisce le strutture di potere intrinseche nell’uso disciplinato della voce.
Nella performance Magari accadrà qualcosa di meraviglioso ..., Yara Li Mennel, Anna Rigamonti e Natalie Peters sottolineano la dimensione istintiva e olistica dell’arte attraverso un approccio multidisciplinare e multisensoriale denotato da voci, suoni, danze e poesie che riscopre la forza vitale dell’essere umano.
Ilenia Caleo e Matteo Binci interverranno nella conferenza Voci per un desiderio politico che affronterà le relazioni tra corpo e politica, analizzando in che maniera le pratiche performatiche possono produrre nuove soggettività attraverso la produzione di un pensiero incarnato.
Conclude la programmazione la sessione d’ascolto Incantesimale a cura della web radio Lumpen Station che partendo dal concetto di thaumazein (stupore) tenta di evocare il represso visibile utilizzando pratiche psico magiche.
IL PROGRAMMA (entrata libera)
Sabato 24 settembre - Monte Verità, Strada Collina 84 6612 Ascona
17.00 Magari accadrà qualcosa di meraviglioso...Performance di Yara Li Mennel, Anna Rigamonti e Natalie Peters.
17:30 Talk con Ilenia Caleo e Matteo Binci
18:45 Harmonious dissonances; negotiations - Performance di Lara Dâmaso
19:30 Incantesimale, sessione d’ascolto di Lumpen station, Andrea Marioni.
Giorgio Andreotta Calò realizza L’IMMAGINE GUIDA della diciottesima edizione.
Sabato 8 ottobre 2022 torna la Giornata del Contemporaneo, la grande manifestazione promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani e realizzata con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, e la collaborazione della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Nella sua diciottesima edizione – che, come tradizione, si svolgerà su tutto il territorio nazionale, coinvolgendo musei, fondazioni, istituzioni pubbliche e private, gallerie, studi e spazi d’artista – la Giornata del Contemporaneo torna a ottobre, in presenza, con l’obiettivo di raccontare la rinata vitalità dell’arte contemporanea nel nostro Paese, dopo le restrizioni dovute a due anni di pandemia. La manifestazione manterrà comunque un formato ibrido, fisico e digitale, per favorire e valorizzare la partecipazione più ampia possibile con proposte online e offline, e avrà come filo conduttore il tema dell’ecologia, connesso a quello della sostenibilità: urgenze globali che ci mettono di fronte alla necessità di ripensare il sistema dell’arte contemporanea tramite una rinnovata consapevolezza e una più diffusa sensibilità.
Per dare corpo a questa riflessione, le Direttrici e i Direttori dei musei associati hanno deciso di affidare a Giorgio Andreotta Calò (Venezia, 1979) la realizzazione dell’immagine guida della manifestazione, che negli anni scorsi ha visto coinvolti Michelangelo Pistoletto (2006), Maurizio Cattelan (2007), Paola Pivi (2008), Luigi Ontani (2009), Stefano Arienti (2010), Giulio Paolini (2011), Francesco Vezzoli (2012), Marzia Migliora (2013), Adrian Paci (2014), Alfredo Pirri (2015), Emilio Isgrò (2016), Liliana Moro (2017), Marcello Maloberti (2018), Eva Marisaldi (2019) e Armin Linke (2021).
L’immagine scelta dall’artista è Icarus (2021-2022), ultimo tassello di un articolato progetto realizzato da Giorgio Andreotta Calò a partire dal 2019. Dalla penombra emerge in primo piano una falena, le cui ali nascondono il volto di un ragazzo che sembra offrirle, con gesto gentile, la mano come sostegno. Il lepidottero e il giovane appaiono in comunicazione, e per un attimo le ali sottili della falena sembrano diventare un’estensione delle dita del ragazzo, come in un principio di metamorfosi che si innesca al calar del sole. L’imbrunire diventa così il momento delle possibilità, quel territorio di passaggio tra il conosciuto e l’ignoto in cui un adolescente si trasforma in un giovane uomo e, spiegando per la prima volta le sue ali ancora fragili, accoglie la responsabilità di diventare adulto e volare solo nel mondo. Nell’anno in cui la Giornata del Contemporaneo compie diciott’anni, l’immagine di Giorgio Andreotta Calò sembra rispondere in modo simbolicamente aperto all’invito a riflettere sulla crisi ambientale, ponendo l’accento sull’importanza del passaggio di testimone alle nuove generazioni, gli adulti di domani, a cui consegniamo la responsabilità di costruire un futuro migliore del presente che gli lasciamo in eredità.
Anche quest’anno la Giornata del Contemporaneo sarà estesa all’estero da sabato 8 ottobre a venerdì 14 ottobre 2022 dalla rete diplomatico-consolare del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, composta da Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura. In collaborazione con la Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, sarà incentivata la partecipazione dei Direttori e delle Direttrici AMACI agli eventi organizzati dalla rete estera della Farnesina e dalle realtà legate al contemporaneo attive nei Paesi di riferimento.
La Diciottesima Giornata del Contemporaneo, come nelle scorse edizioni, presenterà diversi nuclei di attività: una programmazione ad hoc dei Musei associati AMACI, che proporranno un particolare focus su attività dedicate al pubblico dei diciottenni; le iniziative sviluppate in collaborazione con la rete estera del MAECI (Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura all’estero); il coinvolgimento della rete dei Luoghi del Contemporaneo promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura; infine, le proposte dei soggetti aderenti che, sommate alle precedenti, rendono la manifestazione capillare, facendo emergere la rete diffusa delle realtà culturali che promuovono con vigore i diversi linguaggi del contemporaneo italiano sul territorio nazionale e internazionale. La manifestazione è come sempre caratterizzata da ingressi gratuiti e partecipazioni gratuite a tutte le iniziative.
"La diciottesima edizione della Giornata del Contemporaneo si preannuncia come una grande festa dell'arte e della creatività italiana, diffusa in tutto il territorio nazionale grazie al coinvolgimento di musei, fondazioni, istituzioni pubbliche e private, gallerie, studi e spazi d’artista. Diciotto anni sono un traguardo importante, una "maturità" che questa edizione vuole dimostrare in modo particolare rivolgendosi ai giovani attraverso un formato ibrido che unirà progetti sia nello spazio fisico sia digitale, dedicando un'attenzione specifica ai temi dell’ecologia, della sostenibilità e dell'abbattimento delle emissioni: emergenze globali ben evocate dai giovani di tutto il mondo durante i friday for future e che pongono anche il sistema dell'arte contemporanea di fronte alla necessità di ripensarsi". Lorenzo Balbi, Presidente AMACI
Così il Direttore Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura Onofrio Cutaia: “Siamo particolarmente felici che la Giornata del Contemporaneo torni quest'anno a svolgersi in presenza, dopo i due anni di limitazioni dovute alla pandemia, permettendo nuovamente al pubblico di visitare dal vivo musei e spazi del contemporaneo. Il supporto della nostra Direzione Generale ad AMACI per questa manifestazione, attivo da tanti anni e rinnovato anche per questa edizione, conferma l'attenzione delle istituzioni a progetti di rilievo per la promozione dell'arte contemporanea a livello nazionale e internazionale, capaci di creare un'efficace rete di soggetti pubblici e privati”.
Per l’Ambasciatore Terracciano, Direttore Generale della Direzione Generale Diplomazia Pubblica e Culturale: “La Giornata del Contemporaneo 2022 vedrà un’ampia partecipazione da parte della nostra rete diplomatico-consolare e degli Istituti Italiani di Cultura, ogni giorno impegnati nella promozione dell’arte italiana in tutto il mondo. Il tema della manifestazione sui rapporti tra natura, uomo e crisi ambientale è quanto mai attuale e ricorrente anche nelle principali agende internazionali, e rappresenta un invito a ripensare il sistema dell’arte in risposta alla crisi ambientale globale. Grazie ad AMACI, la Giornata del Contemporaneo svolge un ruolo cruciale nel valorizzare tutto il sistema dell’arte italiana ed è coerente con gli obiettivi della nostra Direzione Generale, in un’ottica di proficua collaborazione tra Ministeri, Musei e Rappresentanze italiane all’estero”.
Anche quest’anno la manifestazione si avvale del sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, della collaborazione della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del patrocinio di Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, UPI - Unione Province d'Italia, ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani e ICOM Italia.
Per partecipare all’edizione 2022 della Giornata del Contemporaneo sarà necessaria l’iscrizione entro il 7 ottobre tramite il form disponibile al link https://giornatadelcontemporaneo.amaci.org/it, realizzato in collaborazione con Artshell.
I MUSEI DELLA RETE AMACI
Castel Sant'Elmo, Polo museale della Campania (Napoli)
Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea (Rivoli - TO)
Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana, Prato
Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli
Fondazione Musei Civici di Venezia – Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Fondazione Museion. Museo di arte moderna e contemporanea, Bolzano
Fondazione Torino Musei – GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
Fondazione Modena Arti Visive
Galleria d'Arte Moderna Achille Forti, Verona
GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
ICG - Istituto Centrale per la Grafica, Roma
Istituzione Bologna Musei | MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna
Kunst Meran Merano Arte
MA*GA – Fondazione Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Silvio Zanella, (Gallarate - VA)
MACRO – Museo d'Arte Contemporanea di Roma
MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli
MAN_Museo d’Arte Provincia di Nuoro
Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma
Museo del Novecento, Milano
Museo Marino Marini, Firenze
MUSMA – Museo della Scultura Contemporanea Matera
PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano
Palazzo Fabroni - Arti Visive Contemporanee, Comune di Pistoia
Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna conferma la propria adesione alla Giornata del Contemporaneo, che si terrà sabato 8 ottobre 2022.
La manifestazione è promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, realizzata con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e la collaborazione della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Per questa diciottesima edizione che torna a svolgersi prevalentemente in presenza, con l’obiettivo di raccontare la rinata vitalità dell’arte contemporanea in Italia dopo le restrizioni dovute alla pandemia, il MAMbo ha delineato alcune proposte in linea con i temi portanti individuati da AMACI nel 2022: quello dell’ecologia e della sostenibilità, “urgenze globali che ci mettono di fronte alla necessità di ripensare il sistema dell’arte contemporanea tramite una rinnovata consapevolezza e una più diffusa sensibilità”, e quello dell’attenzione alle giovani generazioni.
Gli eventi al museo, aperti alla libera partecipazione del pubblico, saranno i seguenti:
Giornata di studi sulla critica d’arte in ricordo di Giovanni Maria Accame Seconda edizione dedicata al tema dell’Ecologia della parola A cura di Caterina Molteni e Martina Cavalli MAMbo, sala conferenze Sabato 8 ottobre 2022 Dopo la positiva esperienza del 2021, il MAMbo organizza una nuova edizione della Giornata di studi sulla critica d’arte in ricordo di Giovanni Maria Accame (1941 – 2011), storico, critico d’arte e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. Il tema generale di quest’anno, in connessione con l’attenzione alla sostenibilità in tutte le sue forme che caratterizza la Giornata del Contemporaneo 2022, è quello dell’Ecologia della parola. In occasione della giornata di studi, che vedrà la partecipazione di critici, curatori, artisti e studiosi, sarà presentato un quaderno che raccoglie gli interventi presentati nell’edizione 2021. Evento organizzato in collaborazione con l’Archivio Giovanni Maria Accame. Orari, dettagli e modalità di partecipazione saranno pubblicati sul sito www.mambo-bologna.org
Liminal Ritratti sulla soglia Workshop di fotografia con l'artista Francesca Cesari MAMbo, Dipartimento educativo Sabato 8 e domenica 9 ottobre 2022 Raccogliendo la volontà di AMACI di raccontare l’importanza del passaggio di testimone alle nuove generazioni, il MAMbo propone un workshop per ragazze eragazzi dagli 11 ai 15 anni, condotto da Francesca Cesari. Attraverso l'analisi del progetto fotografico Liminal, viaggio alla scoperta di un’affascinante terra di mezzo, di quella particolare fase della crescita in bilico tra la tarda infanzia e l'adolescenza, i partecipanti avranno l'occasione di condividere con l'artista pensieri, riflessioni e pratiche. Due giornate speciali dedicate alla narrazione del sé attraverso l'immagine, lo scatto fotografico, l'inquadratura di un'apparenza identitaria consapevole e mai superficiale. Il workshop avrà luogo nel pomeriggio di sabato 8 ottobre (h 15.00 - 18.00) e nella mattina di domenica 9 ottobre (h 10.00 – 13.00), con accesso gratuito su prenotazione. Massimo 15 iscritti. Per partecipare è richiesto di portare il proprio smartphone con cavo di collegamento al pc e due cambi di vestiti/accessori per lavorare insieme su look diversi. Prenotazione via email scrivendo all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro le h 13.00 del venerdì precedente.
L’8 ottobre saranno visitabili gratuitamente, oltre alle collezioni permanenti del MAMbo e del Museo Morandi, le seguenti mostre temporanee:
Sean Scully. A Wound in a Dance with Love MAMbo, Sala delle Ciminiere L’esposizione, a cura di Lorenzo Balbi con main partner la Kerlin Gallery di Dublino, è basata sulla mostra Sean Scully: Passenger – A Retrospective, curata da Dávid Fehér e organizzata dal Museum of Fine Arts – Hungarian National Gallery di Budapest (14 ottobre 2020 – 30 maggio 2021), successivamente ospitata al Benaki Museum di Atene, e arriva a Bologna in una versione rinnovata e pensata per il MAMbo. L’artista è nuovamente protagonista di una personale a Bologna dopo 26 anni: nel 1996 fu proprio la Galleria d’Arte Moderna, da cui discende il MAMbo, a dedicargli una mostra nella sede di Villa delle Rose. Nell’arte di Scully confluiscono in eguale misura tanto un'estesa conoscenza delle opere di maestri antichi e contemporanei quanto una singolare sensibilità nel trarre suggestioni visive ed emozionali da dati di realtà. La mostra bolognese, con 68 lavori esposti (dipinti a olio, acrilici, acquerelli, disegni e una scultura monumentale), intende evidenziare la dialettica costante fra queste due componenti fondamentali del lavoro dell’artista, ripercorrendo una vicenda creativa lunga oltre cinquant’anni. Dalle prime sperimentazioni figurative degli anni ’60 e le opere minimaliste degli anni ’70 fino al lavoro attuale, A Wound in a Dance with Love documenta i più importanti sviluppi di una pratica sempre coerente con i propri presupposti eppure capace di variare significativamente nel corso del tempo, in relazione a esperienze emotive ed evoluzioni esistenziali come ad affetti e lutti.
NO, NEON, NO CRY MAMbo, Project Room La Project Room del MAMbo torna a giocare il suo ruolo di contenitore tematico che accoglie, ricostruisce, racconta e valorizza le esperienze artistiche del territorio bolognese ed emiliano-romagnolo. La mostra NO, NEON, NO CRY, a cura di Gino Gianuizzi, tenta una narrazione della complessa, sfaccettata, “disordinata” storia della galleria neon. Nata nel 1981 senza un programma, senza strategia, senza budget e senza obiettivi predeterminati, neon è stata un laboratorio permanente, una comunità per artisti, critici e curatori e un luogo di formazione per tutte le persone che vi hanno collaborato. Dal suo archivio risultano oltre trecento mostre all’attivo, alle quali si sono aggiunte nel tempo numerosissime attività collaterali, collaborazioni e iniziative esterne. Lo spazio della Project Room, come una sorta di wunderkammer, viene abitato da opere in proliferazione, da un accumulo visivo in cui inoltrarsi con circospezione tentando di decifrare i singoli lavori e di ricondurli agli artisti. Una sorta di organismo complesso, una comunità che continua a dialogare, discutere, mettere in dubbio e a rafforzarsi nella contaminazione. NO, NEON, NO CRY include lavori di 52 artiste e artisti, a testimoniare la ricchezza di relazioni costruite nel tempo da neon.
RE-COLLECTING. Morandi racconta. Il segno inciso: tratteggi e chiaroscuri Museo Morandi Il Museo Morandi, dopo le rassegne dedicate ai Fiori e alle Nature morte, propone Morandi racconta. Il segno inciso: tratteggi e chiaroscuri, a cura di Lorenza Selleri, dedicata al tema dell’Incisione. Partendo dalla domanda ricorrente “Che cos’è un’acquaforte?”, il museo cerca di rispondere attraverso il terzo un focus incentrato su questa tecnica, di cui Morandi è stato maestro. Maestro in senso stretto, dal momento che dal 1930 diventa docente di Tecnica dell'Incisione all'Accademia di Belle Arti di Bologna, ma anche in senso lato, dati il suo rigore e la sua straordinaria capacità tecnica. Alcune vetrine permettono al pubblico di avere accesso a documenti che gettano luce sulla dedizione di Morandi verso la tecnica oggetto del focus espositivo e sui suoi lunghi anni di insegnamento.