Type Art, nuova forma d’arte creata da Lorenzo Marini.
A partire da mercoledì 28 settembre è online ‘NFType’, la mostra di Lorenzo Marini dedicata alla NFT Art, esposta all’interno di una galleria virtuale accessibile gratuitamente sul sito nftype.it, fino a mercoledì 28 dicembre 2022. È così che la Type Art, nuova forma d’arte creata da Lorenzo Marini nel 2016 e accompagnata l’anno successivo dal Manifesto per la liberazione delle lettere, sbarca nel Metaverso sperimentando la trasmutazione in NFT, acronimo di Non-Fungible Token. Il percorso espositivo di ‘NFType’ presenta 12 opere di arte dinamica, tra cui opere native digitali e digitalizzazioni di opere fisiche che proiettano il visitatore in un’esperienza immersiva ed ipnotica, potenziata dal magnetismo psichedelico della sincronizzazione musicale. Gli NFT di Lorenzo Marini celebrano la libertà delle lettere, districate dalla loro convenzionale utilità di scrittura e lettura, esaltandone la bellezza della geometria che le compone. Le lettere, finora sottratte all’ordine della struttura alfabetica, sono adesso liberate anche dalla corporeità dell’opera fisica, assumendo così un’identità ancora più forte ed unica che si esprime attraverso il caos libero di un’estetica unica, autentica e non ripetibile. La scelta di Lorenzo Marini nell’esporre 12 opere all’interno di ‘NFType’ non è casuale, essendo il dodici un numero che nella numerologia rappresenta l'autoespressione creativa e individualistica, proprio come i suoi Type liberati.
“L’evoluzione del bidimensionale è naturalmente il 3D. L’evoluzione della tela è naturalmente il digitale.” - commenta Lorenzo Marini – “NFT è stata la parola chiave del 2021, e lo sarà anche per i prossimi anni. Amo i Non Fungible Token perché hanno cambiato il rapporto tra il pubblico e la tecnologia, tra gli artisti e i mercanti, tra la tela e il digitale. Ma li amo specialmente perché hanno animato le opere d’arte, dove tutto diventa dinamico, vibrante, propulsivo. Le mie lettere diventano scuse per creare note visive, vibrazioni cromatiche, architetture grafiche in movimento. Possono ricordare l’interno di un caleidoscopio, l’esterno di una città, o semplicemente la neve che cade.” – conclude.
LORENZO MARINI è un artista italiano che vive e lavora fra Milano, Los Angeles e New York. Dopo gli studi artistici e la laurea in Architettura a Venezia, nel 1997 fonda la Lorenzo Marini & Associati, agenzia di advertising con sedi a Milano e New York. Nella sua carriera da art director viene insignito di oltre 500 premi nazionali ed internazionali. Artista multidisciplinare, si dedica negli anni a numerose attività: dal cartooning alla regia e dalla pittura alla scrittura. Nel 2016 Marini ha un’intuizione artistica che lo porta a celebrare la bellezza delle lettere. Le prime mostre si tengono a New York e Miami dove partecipa anche ad Art Basel Miami. Nel 2016 ha tenuto a battesimo, presso il Palazzo della Permanente di Milano, la “Type Art”, movimento di cui è caposcuola e che lo porta nel 2017 a esporre alla 57ª Biennale d’arte di Venezia. Nel 2017 a Lorenzo Marini viene assegnato il premio Pubblicità nell’Arte, premio introdotto all’11esima edizione degli NC Awards. Nel 2019 l’installazione AlphaCube presentata per la DesignWeek, viene esposta a Venezia in occasione della 58ª Biennale d’arte, poi a Dubai e infine a Los Angeles. Nel 2020 vince il Mobius Awards di Los Angeles, premio di competizione internazionale per la creatività del nuovo alfabeto da lui creato, il Futurtype. Nel 2021 la sua antologica a Siena “Di Segni e Di Sogni”, è stata premiata da A.V.I e Touchpoint come la mostra di contemporary art più visitata dell’anno, raggiungendo 50.000 visitatori. Nel 2022 la mostra personale “Olivettype” presso l’ex sede della Olivetti, oggi patrimonio Unesco a Ivrea. A giugno 2022 la Galleria Gracis di Milano ospita la mostra Alphatype2022 che propone venti opere di Lorenzo Marini, le quali documentano gli ultimi dieci anni di attività dell’artista.
Quattro grandi illustratori e illustratrici tra i più affermati del panorama italiano
Sono Riccardo Guasco, Fabio Consoli, Marina Marcolin, Ilaria Urbinati, quattro grandi illustratori e illustratrici tra i più affermati del panorama italiano, i protagonisti di CINEMATICA illustrazione in movimento, mostra a cura della galleria torinese Caracol in collaborazione con Illustation.it.
L’esposizione è ospitata all’interno del rigenerato spazio vetreria in Via Dalmazia 3/A, sede e laboratorio di Italia Veloce, storica officina di Parma da sempre all’avanguardia nella realizzazione di biciclette di lusso e design.
Le realtà della bicicletta e dell’illustrazione si incontrano e dialogano grazie alle linee semplici e ai colori di Riccardo Guasco: la bicicletta è forse il luogo dove nascono le idee di questo geniale illustratore. In mostra una selezione dei suoi lavori più dinamici e scattanti, e alcune opere legate al paesaggio, dove l’artista, influenzato da movimenti come il cubismo e il futurismo, disegna con linee semplici e pochi colori cercando la leggerezza della forma e il calore cromatico.
Fabio Consoli, illustratore di Acitrezza di fama internazionale, è un grande viaggiatore e spesso utilizza la bici per i suoi viaggi in giro per il mondo, tenendo un diario illustrato che è poi diventato un blog.
Consoli spazia tecnicamente dal digitale all’analogico. Il suo è uno stile concettuale, attento a trasmettere a chi guarda un messaggio forte e delicato allo stesso tempo. Le sue immagini sono concettuali e poetiche, sospese nel tempo e nello spazio. Un’incredibile sensibilità artistica, un modo di essere pacato, che lo fa planare con leggerezza sui pesanti argomenti della vita.
Gli acquerelli di Marina Marcolin le hanno conferito negli anni numerosi riconoscimenti. Immagini delicate, evocative, misteriose, su cui si dovrebbero spendere molte più parole se non fosse che a volte le parole possono poco, e allora è meglio che siano le immagini stesse a far vibrare l’animo di chi le guarda. Oltre a numerosi lavori per case editrici e prestigiose esposizioni, ha realizzato recentemente un iconico calendario per Burgo, che nei suoi numerosissimi anni di vita ha visto il coinvolgimento di artisti come Moebius, Altan, Tullio Pericoli, Noma Bar, Lorenzo Mattotti ed Emiliano Ponzi, solo per citarne alcuni.
Ilaria Urbinati mette al centro dei suoi lavori la figura femminile, donne e ragazze che esplorano e sperimentano il paesaggio e il mondo naturale intorno a loro. Urbinati racconta le emozioni, le relazioni e le persone attraverso il suo tratto spontaneo e leggero realizzando immagini di grande sensibilità e poesia con uno stile molto personale e riconoscibile che nasce dagli acquerelli per diventare nel tempo digitale. Ha illustrato più di quaranta libri per bambini e ragazzi con editori italiani e stranieri e da quattro anni illustra ogni domenica la Posta del Cuore del quotidiano “La Stampa”.
Tutte le opere in mostra saranno acquistabili in loco e sullo shop della galleria Caracol e di Illustation.it.
Caracol Art Gallery, galleria aperta da Federico Cano Correa nel 2012 a Torino, dal 2015 si occupa esclusivamente di illustrazione e negli anni ha realizzato mostre e collaborato con decine di illustratori di fama nazionale ed internazionale. Dal 2019 non ha più una sede fisica ed è quindi la “galleria che non c’è”, anche se c’è eccome! Ha infatti curato e realizzato mostre in giro per il nord Italia (pandemia permettendo) tra cui un vero e proprio Festival d’illustrazione a Brunico dal nome Ripido. Caracol realizza e cura le stampe giclèe e le serigrafie dei propri autori, con un occhio di assoluto riguardo alla qualità della carta e dei colori, con l'obiettivo di offrire il meglio ai propri clienti.
Illustation.it nasce con il desiderio di proporre prodotti di qualità a prezzi contenuti, rivolgendosi ad un ampio pubblico, proponendo una nuova idea di home decor, dove giovani autori affermati sono al centro del progetto con le loro illustrazioni, proposte in stampe professionali al miglior prezzo possibile.
Italia Veloce è una storica officina di Parma, da sempre all’avanguardia nella realizzazione di biciclette di lusso e design, svela in anteprima per il Festival la sua nuova officina laboratorio di Via Dalmazia dove verranno create e assemblate una ad una, biciclette d’artigianato d’alta gamma, ricercate ed apprezzate in tutto il mondo. http://www.italiaveloce.it/
GLI ARTISTI
Riccardo Guasco Illustratore e pittore innamorato del mondo vintage dei vecchi manifesti pubblicitari, Riccardo Guasco – Rik – mescola poesia e ironia creando immagini per far sorridere anche gli occhi. Riccardo Guasco nasce ad Alessandria nel 1975. Le sue illustrazioni appaiono su campagne pubblicitarie, riviste, libri e molto altro. Negli anni collabora con Eni, TIM, Diesel, Rizzoli, Poste Italiane, Campo Viejo, Giunti, Moleskine, Rapha, Thames & Hudson, DeAgostini, Sole 24 Ore, Emergency, Greenpeace, Rai e L’Espresso. Da poco ha disegnato un’intera nave per Moby Lines.
Fabio Consoli è un affermato illustratore siciliano, che collabora tra gli altri con National Geographic, The New York Times, The Wall Street Journal, NPR, Boston Globe, Pentagram, Red Valentino, Apple Japan, American Airlines, Feltrinelli. I suoi lavori sono stati selezionati da American Illustration, Society of Illustrators e 3×3 Mag.
Marina Marcolin (Vicenza, 1975) Pittrice e illustratrice, collabora con case editrici e gallerie nazionali e internazionali. I suoi lavori sono stati pubblicati in Italia, Francia, Germania, Svizzera, Spagna, Portogallo, Olanda, Grecia, Taiwan, Corea, Irlanda, Inghilterra, Stati Uniti ed esposti al Museum of American Illustration di New York, alla Mostra Internazionale Bologna Children’s Book Fair, all’Itabashi Art Museum e all’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, all’Auditorium della Musica di Atene, al Palazzo delle Esposizioni di Roma, al Museo della Carta di Fabriano e nella Basilica Palladiana di Vicenza. Vive e lavora ad Arcugnano, tra un lago e il bosco.
Ilaria Urbinati illustratrice freelance con base a Bologna. La sua carriera inizia nel 2007 come character designer e animatrice per serie Tv, in seguito ha iniziato a lavorare come freelance, esplorando l’illustrazione applicata a progetti editoriali, libri, app e pubblicità, sviluppando così uno stile personale, che nasce dagli acquerelli per diventare nel tempo digitale. Ha lavorato tra gli altri con Disney, McDonald’s, Unilever, Armando Testa, Science Magazine, Barilla, Bao Publishing, Littlebee Books, Dargaud, Gallimard jeunesse, Mondadori, DeAgostini, Fabbri Editore, Il Corriere della Sera, PIEMME, Giunti, Loecher, Pearson, Erickson, Giralangolo, Librì, Il Castoro.
Primo museo pubblico ad acquisire un’opera di Edoardo Tresoldi. L’acquisizione realizzata grazie al contributo del Gruppo Marcegaglia.
Sacral, installazione di Edoardo Tresoldi, scelta per la mostra dantesca “Un’Epopea Pop” realizzata al MAR nel 2021 in occasione del VII centenario della morte di Dante, entra a far parte della collezione permanente del Museo d’Arte della città di Ravenna.
Il MAR è la prima istituzione museale pubblica ad acquisire una delle opere di Edoardo Tresoldi, definito l’artista della “Materia Assente” e delle cattedrali in rete metallica, e nominato da Forbes nel 2017 tra gli artisti europei under 30 più influenti d’Europa. La scultura di grandi dimensioni era stata selezionata nel percorso d’arte contemporanea dalla curatrice Giorgia Salerno per reinterpretare idealmente il Castello degli Spiriti di Magni, luogo emblematico che il Sommo Poeta descrive nel IV canto dell’Inferno come un nobile castello abitato da coloro che lasciarono onore e fama sulla terra, uomini e donne sommi per le loro qualità morali ma destinati alla sofferenza eterna perché privi delle virtù teologali. «L’acquisizione di Sacral lega il Mar ad uno degli artisti contemporanei più importanti, – dichiarano il sindaco di Ravenna Michele de Pascale e l’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna Fabio Sbaraglia – l’opera non solo dialoga con l’identità dantesca della città di Ravenna per il rimando ideale attribuitole, ma rafforza anche la sua propensione alle letture artistiche più contemporanee, così come accade anche per le diverse reinterpretazioni musive che narrano l’evoluzione e la storia del mosaico ravennate. Per questo prestigioso arricchimento del patrimonio museale un ringraziamento particolare è per il gruppo Marcegaglia che ha supportato l’acquisizione comprendendone il valore culturale per il museo e per la città di Ravenna».
Sacral, installata nel chiostro cinquecentesco del Museo d’Arte della città, originariamente sede del monastero dei canonici di Santa Maria in Porto, dediti al culto della Madonna Greca che proprio Dante cita nel Paradiso, cantica conclusa durante gli anni ravennati, continuerà, dunque, anche grazie al sostegno di Marcegaglia, a dare al pubblico l’occasione di ripercorrere idealmente il viaggio dantesco entrando nel Nobile Castello e fisicamente nell’opera d’arte.
Edoardo Tresoldi, tornato a Ravenna per l’occasione, afferma che «la storia di Sacral e quella del chiostro del MAR si sono incrociate in occasione della mostra dantesca e da subito è stato interessante individuare un senso di armonia nella contaminazione di due percorsi lontani. A un anno da questo incontro sono felice che Sacral entri a far parte della collezione permanente del museo dove potrà continuare la sua relazione con il luogo». «Fin dalla sua installazione e in breve tempo, Sacral, è diventata un’opera iconica e identitaria del percorso espositivo del museo. La sua struttura, impalpabile ed eterea, che ben si accostava ad un’interpretazione ideale del Nobile Castello dantesco, dialoga sinergicamente con il chiostro del museo, ponendo perfettamente in relazione i diversi piani architettonici in un effetto di presenza e assenza, peculiare nelle opere di Edoardo Tresoldi, che rimanda ad un immaginario evocato e che ricongiunge storia, narrazione e contemporaneità. È un’acquisizione di grande valore che amplia la collezione d’arte contemporanea attestandola in un circuito sempre più internazionale» ha affermato Giorgia Salerno conservatrice del MAR che ha selezionato l’artista e l’opera per la mostra dantesca. L’installazione di Edoardo Tresoldi si aggiunge, così, alle ultime acquisizioni e donazioni del patrimonio museale. «Sacral arricchisce la nostra offerta culturale rivestendo, nel contempo, un alto valore simbolico - ha evidenziato Roberto Cantagalli, direttore del MAR -. L'opera, collocata nel centro ideale del museo, è costantemente visibile dall'esterno e, come un faro, diffonde un fascio di luce verso la città, segnando la rotta verso un approdo sicuro. Una metafora che allude al ruolo del museo, cuore vivo e pulsante della comunità, luogo di aggregazione e strumento di coesione, rigenerazione e crescita». Sacral è visibile nel chiostro del museo nei giorni e negli orari di apertura.
MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna via di Roma 13 – Ravenna
orari fino al 3 ottobre martedì - sabato 9-18 domenica e festivi 14 -19
dal 4 ottobre martedì - sabato 9-18 domenica e festivi 10-19
Edoardo Tresoldi
Edoardo Tresoldi indaga le poetiche del dialogo tra uomo e paesaggio utilizzando il linguaggio architettonico come strumento espressivo e chiave di lettura dello spazio. L’artista gioca con la trasparenza della rete metallica per trascendere la dimensione spazio-temporale e narrare un dialogo tra Arte e Mondo, una sintesi visiva che si rivela nella dissolvenza dei limiti fisici delle sue opere. Dopo gli studi artistici si trasferisce a Roma dove lavora nel campo della scultura, della scenografia e del cinema, ambiti che gli forniscono una visione eterogenea delle arti. Nei contrasti del paesaggio contemporaneo lo scultore riconosce il suo Genius Loci di appartenenza e individua nella contaminazione il principio fondante del suo lavoro. Dal 2013 realizza installazioni in spazi pubblici, contesti archeologici, festival e mostre in tutto il mondo. Nel 2016 realizza, in collaborazione con il Mibac, l’intervento autoriale nello scavo archeologico della Basilica paleocristiana di Siponto, convergenza unica tra arte contemporanea e archeologia. Nel 2018 realizza Etherea per il Coachella Music and Arts Festival negli Stati Uniti. Nel 2019 presenta Simbiosi per il prestigioso contesto di Arte Sella e fonda STUDIO STUDIO STUDIO, laboratorio interdisciplinare a sostegno di artisti, progetti di arte pubblica e produzioni di arte contemporanea. Nel 2020 inaugura l’installazione permanente Opera a Reggio Calabria e, insieme a YAC – Young Architects Competitions, fonda il progetto didattico TRAC – Tresoldi Academy.
Il festival della creazione contemporanea, quest’anno dedicato al tema del tempo.
Dal 1° al 9 ottobre 2022, BASE Milano presenta la seconda edizione di FAROUT Live Arts Festival, il festival della creazione contemporanea, quest’anno dedicato al tema del tempo: 9 giorni di performance, public art, installazioni e talk con oltre 20 artisti e collettivi nazionali e internazionali per connettere arte e persone, musica e corpo, parole e spazio.
Il palinsesto di FAROUT - tra arti visive, musica, teatro e danza - si articola in tre tempi:
Un tempo SOSPESO, contemplativo con le azioni e gli spettacoli di lunga durata, le installazioni che prevedono la possibilità di prolungare lo stare nello spazio scenico, la zona dedicata agli incontri, i talk e le attività di approfondimento;
Un tempo PERFORMATIVO, dedicato agli spettacoli con partiture che variano dai pochi minuti alle tre ore, passando per una notte intera, e occuperanno lo spazio del pomeriggio, della sera e dell’alba;
Un tempo dedicato alla SCHOLÈ con talk, laboratori, scuole temporanee all'interno del festival, che possano offrire un terreno di sperimentazione in risposta al contesto attuale e generare nuove occasioni di apprendimento per professionisti e pubblico.
Nell’incontro con il tempo della città il programma di FAROUT Live Arts Festival si apre e si intreccia a “Cavalcavia”, il progetto di arte pubblica che BASE Milano, in collaborazione con Milano Mediterranea e cultureandprojects, realizza dal 29 settembre al 2 ottobre 2022 con i quartieri di San Siro, Barona e Giambellino, grazie a “Milano è Viva”, il bando promosso e coordinato dal Comune di Milano, con il contributo del MIC, a sostegno degli spettacoli dal vivo.
Proprio per questo a dare il via a FAROUT Live Arts Festival, sabato 1° ottobre dalle 17.00 alle 24.00, sarà una grande festa aperta e diffusa nella città con numerosi eventi che, a partire dal quartiere di San Siro, accompagneranno il pubblico fino agli spazi di BASE Milano.
IL TEMA DI FAROUT 2022
L’edizione 2022 di FAROUT Live Arts Festival indaga il tema del tempo attraverso proposte e panorami immersivi che dilatano, definiscono, annullano, esaltano la nostra percezione del tempo che passa.
Il tempo è una categoria politica che determina i modi in cui viviamo, lavoriamo e produciamo - un concetto e un'invenzione al servizio di interessi spesso ideologici ed economici; uno strumento di potere che detta il ritmo; una dimensione dell'immaginario che influenza la nostra visione del futuro e quindi la nostra libertà di azione.
Il periodo pandemico ha aperto un’ampia serie di domande sul tempo - non solo verso quello della catastrofe, ma anche e soprattutto verso il possibile tempo recuperato, riappropriato e verso altri ipotetici usi del tempo.
Qual è il tempo che non possiamo misurare? Quello di cui non possiamo parlare? Quale tempo stiamo fuggendo? Quale stiamo reclamando? Cosa c'è oltre il pensiero della fine del tempo?
L'idea del “Tempo finito” nelle sue dimensioni filosofiche e storiche, insieme alle sue attuali ramificazioni politiche, sociali, ecologiche ed economiche, costituisce lo sfondo per il palinsesto di FAROUT 2022.
IL PROGRAMMA DELL’INAUGURAZIONE
FAROUT 2022 prende il via sabato 1° ottobre con una speciale serata inaugurale: una grande festa aperta alla città con numerosi eventi diffusi che, a partire dal quartiere di San Siro, accompagnano il pubblico fino agli spazi di BASE Milano.
Programma:
Performance:INCONDIZIONATAMENTE. Vita Reddito Amore di: Emanuele Braga, Gabriella Riccio / Institute of Radical Imagination & Anna Rispoli H17:00 — 18:30
Campo da basket Piazzale Selinunte, Milano
Gioco urbano: Ti Voglio Un Bene Pubblico di: Elisabetta Consonni H18:00 — 20:00
Chiesa di San Giovanni Bono Via S. Vigilio, Milano
DJ Set Opening
H19:00 — 22:00
BASE Milano (CORTILE), Via Bergognone 34, Milano
Spettacolo dal vivo: HO(ME)_project di: CORPS CITOYEN H20:00 — 21:00
Via degli Apuli 5, Milano
Apertura degli spazi di BASE Milano, Via Bergognone 34, Milano
Installazione: The Time it Takes di: Kaleider H21:00 — 00:00
Tre giganti armonografi disegnano linee delicate che si sovrappongono man mano che il tempo scorre, creando bellissimi motivi su fogli di carta. Gli armonografi disegnano in cicli: un po' come i movimenti dei pianeti, l’alternarsi delle stagioni, le lancette di un orologio. Non disegnano un tempo lineare, ma un dinamico e imprevedibile loop.
Installazione e performance: After / Dopo di: Effetto Larsen H21:00 — 00:00
After/Dopo è un’installazione collettiva creata dall’accumulo dei segni lasciati dai partecipanti. Il primo passo è una condizione: per tutta la sua durata, immaginare di non esserci più. Il pubblico è libero di restare per il tempo che desidera, scegliere che segni lasciare, decidere quando andarsene. Le attività che incontra sono semplici: rispondere a domande, tracciare una mappa delle proprie relazioni, lasciare un messaggio, disegnare la linea della propria vita.
Performance: Against Nature di: NONE collective H22:30 — 23:30
Una tempesta di suono, immagini, frammenti di pensiero che schizzano da tutte le parti, un’entropia sonora in cui si mescolano letture, discorsi di autori celebri, estratti di assemblee di Simposio e internet spazzatura. Luci e visuals conducono in un mondo bipolare, incantatore e impulsivo, ipnotico e disturbante.
Installazione e performance: Les Thermes di: Belinda Annaloro, Antoine Defoort, Julien Fournet, Halory Goerger, Sébastien Vial / France Distraction H22:00 — 23:00
Un bagno morale: una spa dedicata alla filosofia stoica. Questa grande piscina di legno è piena di 25.000 palline nere di plastica, su cui sono impressi 80 diversi frammenti di letteratura stoica.
Installazione e performance: Una Sauna_Nobody's Winter Project di: Nobodys H22:00 — 23:00
Incursione di Sara Leghissa e Annamaria Aimone
Un luogo che è esattamente ciò che dice di essere: una stanza di legno con la strumentazione per ottenere aria secca ad alta temperatura.
Al centro di Una Sauna ci sono i corpi e la nudità, necessaria a causa del calore. Una Sauna espone i corpi alla cura del gruppo, costruendo un unico corpo animato da reciprocità, mutuo supporto, interdipendenza e pratiche condivise.
PROPOSTE ARTISTICHE
Fra le proposte artistiche di FAROUT Live Arts Festival, che riflettono su un rinnovato concetto di tempo, i lavori di Giorgia Ohanesian Nardin e Gianmaria Borzillo riscoprono la coreografia come rito di aggregazione e contemplazione, gli armonografi giganti di Kaleider scandiscono la giornata disegnando, Belinda Annaloro, Antoine Defoort, Julien Fournet, Halory Goerger, Sébastien Vial / France Distraction e Nobodys ci accompagnano in una dimensione contemplativa e dilatata del tempo tra terme filosofiche e saune meditative, mentre Emke Idema con la sua scuola dei mondi non vissuti e i DOM- intervengono attraverso percorsi nello spazio pubblico per dilatare e dare durata allo spazio.
Le opere di Lucia Palladino e di 600 HIGHWAYMEN / Teatro di Sardegna mettono il ritmo del gioco e la pratica della condivisione al centro del recupero del tempo sociale, i Muta Imago indagano il riverbero e l’eco dell’incontro tra suono e corpo, Fra de Isabella racconta il tempo come storia anagrafica dei suoi 18 anni.
Ancora, Emanuele Braga, Gabriella Riccio / Institute of Radical Imagination & Anna Rispoli esplorano nuove forme di vita post-capitalistiche attraverso una performance militante partecipativa e l’opera di Effetto Larsen celebra il tempo presente tramite la presa di coscienza della fugacità dell’esistenza.
Il collettivo Extragarbo produce cortocircuiti temporali tramite dispositivi dissidenti, Maddalena Fragnito e Valeria Graziano riflettono sul tempo del lavoro che scandisce la vita, mentre, scanditi in sera, notte e alba, gli eventi di Le Cannibale indagano la relazione tra suono e pubblico.
Il programma si arricchisce grazie alla partecipazione delle Artiste e degli Artisti Associati di BASE Milano, tra i quali la compagnia teatrale CORPS CITOYEN, la coreografa e performer Elisabetta Consonni e il duo musicale MOMBAO che, a partire da quest’anno e fino al 2024, avranno un ruolo fondamentale di co-creazione e realizzazione della produzione artistica di BASE Milano: dalla progettazione di festival ed eventi del public program, talk e incontri, alla collaborazione nel mentoring e nelle attività di formazione continua di artiste e artisti emergenti attraverso il programma di residenze artistiche e di design.
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LE CANNIBALE A FAROUT LIVE ARTS FESTIVAL
Nell'interpretare l'impatto dello scorrimento del tempo, Le Cannibale e FAROUT Live Arts Festival presentano una esperienza musicale originale composta da tre appuntamenti unici: due concerti ed un party, un percorso attraverso suoni ed atmosfere differenti che partono dal tramonto fino a toccare l’alba.
I tre eventi si concentrano sulla relazione tra i suoni e il pubblico in tre differenti momenti della notte: la sera, la notte e l’alba.
Sarà il duo tedesco Grandbrothers a rappresentare l'arrivo del buio, i primi suoni della notte, con un concerto che mescola musica classica ed elettronica. Dalle 23:30, la notte fonda ospiterà una festa dai suoni elettronici con in consolle una delle artiste di cui si è sentito parlare di più nel 2022, la peruviana Sofia Kourtesis, già paragonata ad artisti quali Four Tet o Floating Point. Insieme a lei il dj Fabio Monesi, talentuoso produttore, fondatore della label di culto Wilson Records. All'alba, infine, Marta Del Grandi saluterà l'arrivo dei primi raggi di luce con un intimo live in solitaria che segna la fine dell’esperienza e l'inizio di un nuovo percorso.
(Le tre manifestazioni sono esperienze separate, acquistabili con biglietti singoli, o scontati per acquisti multipli)
Sabato 8 ottobre - Sera (20:30 - 22:30)
GRANDBROTHERS live
Sabato 8 ottobre - Notte (23:30 - 04:00)
SOFIA KOURTESIS
FABIO MONESI
Domenica 9 ottobre - Alba (06:30 - 08:00)
MARTA DEL GRANDI live
Alcuni fra le artiste e gli artisti coinvolti in FAROUT Live Arts Festival 2022: 600 HIGHWAYMEN / Teatro di Sardegna — CORPS CITOYEN –– Valerio Sirna e Leonardo Delogu / DOM- –– Effetto Larsen –– Elisabetta Consonni –– Cosimo Ferrigolo e Gaia Ginevra Giorgi, Edoardo Lazzari / Extragarbo –– F. De Isabella –– Belinda Annaloro, Antoine Defoort, Julien Fournet, Halory Goerger, Sébastien Vial / France Distraction –– Leonardo Caffo –– Gianmaria Borzillo –– Giorgia Ohanesian Nardin –– Emanuele Braga e Gabriella Riccio / Institute of Radical Imagination & Anna Rispoli –– Kaleider –– Grandbrothers, Sofia Kourtesis, Fabio Monesi, Marta Del Grandi / LE CANNIBALE –– Lucia Palladino –– Maddalena Fragnito e Valeria Graziano –– MOMBAO –– Muta Imago –– Nobodys –– NONE collective –– Emke Idema, Marie Groothof e Doke Pauwels / School of Unlived Worlds –– Silvia Costa e Nicola Ratti
Il programma completo di FAROUT 2022 è disponibile sul sito www.basemilano.it/farout-live-arts-festival-2022
L’esposizione presenta come opera centrale Untitled, 2015 che Carroll realizzò appositamente per i 40 anni di attività della Buchmann Galerie Agra.
Buchmann Lugano inaugura sabato 8 ottobre dalle ore 17.00 la mostra dedicata a Lawrence Carroll (*1954, Melbourne, † 2019, Köln) in presenza di Lucy Jones Carroll.
L’esposizione, la prima che la galleria organizza dopo la prematura scomparsa dell’artista avvenuta nel 2019, presenta come opera centrale Untitled, 2015 che Carroll realizzò appositamente per i 40 anni di attività della Buchmann Galerie Agra. Composta da una distesa di rose cosparse di pigmenti e polvere sembra rimandare a un passato lontano, un altrove in cui l’artista accompagna il visitatore offrendogli il suo personale omaggio floreale. Il lavoro di Carroll, spesso al limite tra pittura e scultura, è pervaso da un sentimento altamente poetico.
Nel 2016 a Bolsena l’artista scrisse una riflessione a proposito della sua pratica artistica: “La pittura è per ognuno qualcosa di diverso. Sia che tu la guardi, o che tu la faccia: non c’è solo un modo per capire un dipinto, come non c’è solo un modo per farlo. E sarà così per sempre. La mia pittura non muove da questioni sociali o dalle turbolenze del mondo. La mia pittura nasce da momenti più o meno persi nel giorno che se ne va. Quei momenti li porto con me, conservati, sepolti nella vita che passa, nella speranza di metterli in salvo e dar loro la dignità che meritano”.
Insieme alla grande installazione saranno in mostra alcuni dipinti e delle fotografie che sono l’ultimo corpus di opere realizzate dall’artista poco prima della sua scomparsa.
Lawrence Carroll ha partecipato a importanti mostre internazionali tra cui Documenta IX (1992) e la 55. Biennale d’Arte di Venezia (2013) rappresentando l’allora nascente padiglione della Santa Sede (Vaticano) e interpretando il tema della Ri-Creazione. Ha esposto in mostre personali al Museo Correr a Venezia (2008), alla Dublin City Gallery, The Hugh Lane (2012), a Casal Solleric, Palma di Maiorca (2013), al MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna (2014), al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto (CH) e al Kunstmuseum Magdeburg nel 2017, alla Fondazione Rolla di Bruzella (CH) nel 2019 (fotografie). Nel 2022 lo spazio espositivo House of Arts of the city of České Budějovice gli ha dedicato una mostra personale. Si è recentemente chiusa al Museo Madre di Napoli la prima grande retrospettiva museale dopo la sua morte, curata da Gianfranco Maraniello. Nel 2018 è stato realizzato il film documentario LAWRENCE CARROLL Finding a place prodotto da PIC-FILM SA, coprodotto dalla RSI e Silvana Bezzola Rigolini, scritto e diretto da Simona Ostinelli https://vimeo.com/ondemand/findingaplace. Sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche quali il Guggenheim Museum New York, LACMA Museum, Los Angeles, Museo de Bellas Artes Caracas, National Museum of Modern Art Tokyo, Städtische Kunsthalle Mannheim, Kunstmuseum Stuttgart, MASI Lugano, MART Rovereto, Collezione Panza Varese, EMMA Museum Espoo, Art Gallery of New South Wales Sydney, Margulies Collection, Miami, Jumex Collection, Mexico City. La galleria rappresenta l’artista dal 1994.
Orari di apertura: da martedì a venerdi`13-18, sabato su appuntamento.
È presentata un'ampia selezione delle opere originariamente esposte, insieme ad altre coeve e a materiali di documentazione.
La mostra Materializzazione del linguaggio, curata dall'artista e poetessa Mirella Bentivoglio, fu inaugurata il 20 settembre 1978 presso i Magazzini del Sale, nell'ambito della XXXVIII Biennale di Venezia. Nella sua molteplicità di immagini e parole, di pratiche individuali e collettive, essa comprendeva le ricerche verbo-visuali di 90 artiste e poetesse internazionali che, raccontando il "rapporto fra la donna e il linguaggio", materializzavano un linguaggio inteso come modalità di comunicazione non condizionata, incorporando un'espressione identitaria trasgressiva, al contempo poetica e critica, di radicale rifiuto del linguaggio patriarcale.
Ri-Materializzazione del Linguaggio. 1978-2022 – in cui è presentata un'ampia selezione delle opere originariamente esposte, insieme ad altre coeve e a materiali di documentazione – si propone come il primo tentativo di ricostruzione filologica di una mostra divenuta nel frattempo un punto di riferimento per le ricerche artistiche femminili e femministe, ma anche come la riattivazione contemporanea delle sue istanze storiche. Ispirato alle opere stesse, l'allestimento parte dalla matrice dell'alfabeto quale grado zero del linguaggio, e dal rapporto opera/documento, mostra/libro, muro/vetrina, invitandoci a continuare a reinventare il linguaggio che ci è stato imposto, così da poterci riappropriare del modo più autentico e personale in cui desideriamo esprimerci e comunicare.
La mostra è presentata in occasione del centenario della nascita di Mirella Bentivoglio (Klagenfurt am Wörthersee, 1922 - Roma, 2017).
Il linguaggio della mostra originaria sarà periodicamente e progressivamente ri-materializzato dagli interventi di tre artiste contemporanee — Monica Bonvicini (Venezia, 1965), BRACHA (Bracha L. Ettinger, Tel Aviv, 1948) e Nora Turato (Zagabria, 1991) — e attraverso una pluralità di eventi, sia digitali che dal vivo.
In collaborazione con Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Un ringraziamento speciale a MUSEION Museum of modern and contemporary art Bolzano Bozen
Con il gentile supporto di Autonome Provinz Bozen – Südtirol / Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige; Bautechnik; Eurobeton 2000