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The rooom ospiterà la presentazione della rivista digitale ArtOnWorld

 

L’evento è un’occasione per conoscere la produzione di cataloghi digitali a carattere internazionale e della rivista ArtOnWorld. 

Giovedì 16 giugno alle ore 18 the rooom (Palazzo Aldrovandi Montanari, Bologna) ospiterà la presentazione della rivista digitale ArtOnWorld alla presenza di Carmela Brunetti, Editore e Direttore Responsabile della testata Artonworld.com, di Marco Tina, CEO di the rooom, di Giorgia Sarti, socia e Cultural Curator di the rooom, il Docente universitario e Avvocato dell’Arte Giulio Volpe e l’artista e arte terapeuta internazionale Mona Lisa Tina.

Sono presenti, fra gli ospiti, noti artisti internazionali come l’israeliana Inbal Kristin, e le artiste italiane Federica Nobili, Rita Vitali Rosati, Maria Chiara Zarabini, il docente di Storia dell’Arte Contemporanea Andrea Del Guercio e l’esperta di Marketing Sensoriale Marina Montalto da Milano.

La sede di the rooom, all’interno dello storico Palazzo Aldrovandi Montanari, ospita la presentazione sia della rivista artonworld.com sia del libro Dalla Naftalina alla luna scritto dall’artista e scrittrice marchigiana Rita Vitali Rosati, edito da Affinità Elettive. Il libro sarà presentato sempre il 16 giugno alle ore 18,30 con la partecipazione dell’autrice.

L’evento è un’occasione per conoscere la produzione di cataloghi digitali a carattere internazionale e della rivista ArtOnWorld. Gli invitati possono inoltre ammirare la mostra fotografica dell’artista Gianluca Chiodi, intitolata “HEARTH”, presentata l’11 maggio 2022 in occasione di ArteFiera e aperta fino al 30 giugno 2022. La mostra rientra nel progetto culturale sulla sostenibilità di cui the rooom, società benefit, si fa promotore.

Media partner della rivista e dell’evento l’ufficio stampa Culturalia diretto da Norma Waltmann.

Note informative sull’azienda the rooom 

THE ROOOM, concept agency con sede nell’affascinante cornice di Palazzo Aldrovandi Montanari, offre servizi di comunicazione alle imprese sui temi legati alla sostenibilità ambientale, all’innovazione e alla responsabilità sociale. THE ROOOM è uno spazio di contaminazione tra sfere economiche e creative che prende vita attraverso una programmazione di iniziative multidisciplinari ed eventi sui temi della sostenibilità. Incontri aperti alla partecipazione attiva e alla condivisione di innovazione in cui le persone e le imprese possono trovare ispirazione creativa e consapevolezza.

Note informative su ArtonWorld 

ArtOnWorld è una nuova casa editrice multimediale e digitale nata a Roma nel 2020, fondata e diretta dalla storica dell’arte e giornalista Carmela Brunetti, già direttrice responsabile della rivista cartacea Arte Contemporanea News di Roma. Oggi la Brunetti riesce a portare avanti questa azienda, che si identifica nel settore dell’editoria indipendente e sostenibile, grazie alla collaborazione di professionisti e docenti universitari: Giulio Volpe avvocato dell’arte, Roberto Anchisi esperto del comportamento umano e psicoterapeuta, Luca Ticini neuroscienziato, Maria Ernesta Leone Neurologa scrittrice, Andrea Del Guercio docente di arte contemporanea a Brera, la storica dell’arte Francesca Boschetti dei Musei Vaticani, Meeleng da Singapore artista e gallerista, Bill Claxton esperto di certificati digitali, l’artista e arte terapeuta Mona Lisa Tina, Noemi Adabbo Digital Marketing, e uffici stampa internazionali come Culturalia, Nadine Dinter da Berlino e molti altri.

ArtonWorld realizza cataloghi per tutte le ricerche artistiche, monografie di artisti, e cataloghi di design, architettura, scienze e finanza. Ogni tre mesi è pubblicata online la rivista internazionale di arte e finanza artonworld.com, che conta più di 10.000 visualizzazioni al giorno nel mondo, presentando ai lettori il giornalismo indipendente e approfondito: elemento fondamentale che può aiutare una società a crescere libera da pregiudizi e onestà intellettuale. All’interno della rivista si trattano gli argomenti più importanti del nostro tempo e si raccontano storie che altrimenti non sarebbero raccontate. L’obiettivo finale è quello di raggiungere sempre più lettori inquinando il meno possibile.

 



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TRECCANI ARTE è lieta di invitarvi alla presentazione della rivista Quaderni d'arte italiana n° 01/2022

 

Il primo numero s’intitola #italia. 

Treccani e Quadriennale, martedì 7 giugno alle ore 18.30, presentano “Quaderni d’arte italiana”, nuovo trimestrale d’arte contemporanea.

L’apertura della testata risponde alla volontà di fornire uno spazio di indagine e di riflessione sulle arti visive del XXI secolo in Italia, con focus di approfondimento sulle relazioni con le altre scene culturali. Attraverso l’individuazione di lemmi che, di volta in volta, definiscono il numero in uscita, la rivista intende fare il punto sui temi che animano la produzione delle artiste e degli artisti italiani attivi in questi primi decenni del nuovo secolo.

Il primo numero s’intitola #italia.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

In osservanza delle norme anticovid, per accedere alla sala verrà richiesto agli ospiti di indossare la mascherina FFP2.

INFO

Sala Igea - Plazzo Mattei di Paganica

Istituto della Enciclopedia Italiana

Piazza dell'Enciclopedia Italiana, 4 - Roma

 

Intervengono:

Massimo Bray, direttore generale Treccani

Umberto Croppi, presidente Quadriennale di Roma

Gian Maria Tosatti, direttore artistico Quadriennale e direttore responsabile della rivista

Francesca Guerisoli e Andrea Viliani, membri del comitato editoriale della rivista

 



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A Milano torna la DesignWeek. La selezione di Cramum: da non perdere le novità che fondono design e arte

 

Il Salone del Mobile di Milano apre oggi i battenti con una contagiosa voglia di ricominciare, all'insegna della bellezza declinata con pragmatismo, per rispondere a un ritrovato bisogno di concretezza e realtà. 

Il Salone del Mobile di Milano apre oggi i battenti con una contagiosa voglia di ricominciare, all'insegna della bellezza declinata con pragmatismo, per rispondere a un ritrovato bisogno di concretezza e realtà. Gli echi della crisi Ucraina e della politica cinese CovidZero non sembrano aver fermato le aziende - soprattutto europee - che si accingono a presentare tanti nuovi prodotti e progetti.

Cramum ha in corso la mostra antologica dedicata a Paola Pezzi al Gaggenau DesignElementi Hub di Corso Magenta 2. Per l'occasione la mostra è aperta anche sabato e domenica (nella foto l'opera "Le mani fanno").

Fatta questa premessa, per quanto riguarda il design ci siamo avventurati a studiare le tantissime novità che caratterizzano questa edizione della DesignWeek. Dal momento che Cramum significa in latino "crema", ovvero "la parte migliore", abbiamo deciso di condividere con voi la nostra selezione. Nel farlo abbiamo deciso di tornare anche noi all'essenza: non vi consiglieremo perciò eventi o brand, ma progetti e/o prodotti che sono stati in grado di fondere pienamente il design con l'artedalla pop art, a Mondrian all'OP art, il design contemporaneo parla sempre più il linguaggio dell'arte.

Crediamo molto a questo ritorno alla concretezza e alla realtà del prodotto: in fondo, ciò che rimarrà, dopo il turbinio di questa settimana di eventi, saranno gli elementi di design che potremo acquistare e/o sognare di portarci a casa.

Nella nostra casa ideale perciò al fianco di opere d'arte dei migliori giovani artisti ed elettrodomestici di grido Gaggenau, ci immaginiamo le geniali CH24 Wishbone Chairs di CARL HANSEN & SØN intorno al totemico Plinto W di Meridiani, sopra uno stupendo pavimento optical Loop di Listone Giordano illuminati dalla scultura Hyperion di Tonelli Design. All'esterno ovviamente ci sarebbe sempre posto per le sedute-scultura giapponesi della Tajimi Custom Tiles e i tappeti optical firmati da Deanna Comellini per G.T.Design.

PIU' NEL DETTAGLIO...

Complice il comune amore per il latino, vogliamo così cominciare raccontandovi "PLINTO W". MERIDIANI ha infatti deciso di riproporre in versione scultorea e "monolitica" l'iconico tavolo disegnato da Andrea Parisio nel 2015. La versione "W" presenta un inedito basamento completamente mono-blocco a tre o a quattro gambe. Questa nuova edizione esplora pienamente l'"anima scultorea" insita nel progetto iniziale. Del resto va ricordato che in latino "plinthus" rimanda all'elemento architettonico che funge da sostegno a una colonna. In questa nuova versione architettura, design e arte si fondono dando origine a un manufatto, che va ben al di là del semplice "tavolo".

Come non pensare all'Albero Grigio (1911) e alle prime Composizioni in grigio (1912-13) di Mondrian quando si vede il nuovo "Loop" di Listone Giordano? Il progetto è firmato dall'architetto Sebastiano Canzano. Il pattern infinito si ottiene attraverso la ripetizione di un unico singolo elemento posizionato nello spazio sempre con un’unica direzione: perciò oltre all'innegabile risultato estetico, questo progetto premia la facilità produttiva e installativa.

Divertenti e colorate, riescono nell'intento di unire cultura POP con tradizione ed eleganza le sedie CH24 Wishbone Chair  disegnate da Hans J. Wegner per CARL HANSEN & SØN: servono 120 metri di corda di carta per realizzare le sedute di queste sedie composte da 14 parti assemblate integralmente a mano dagli artigiani del brand danese. Da segnalare anche il poliedrico tappeto, quasi optical, Hula Hoop firmato da Deanna Comellini per G.T.Design. Realizzato a mano in filato tecnico, non tossico, è resistente all'usura, in particolare ai raggi UV ed è adatto sia all’outdor che agli spazi indoor.

Per l'outdoor spiccano le monumentali installazioni della Tajimi Custom Tiles. In particolare WORKING TILE di Max Lamb opera ironica che ammicca con intelligenza ed ironia alla storia dell'arte da Duchamp e Cattelan. Si tratta di un set di piastrelle modulari tridimensionali in grado di creare innumerevoli forme e quindi oggetti: dai vasi, ai tavoli, alle panche. Il suo metodo di produzione è lo stampaggio a pressione locale che consente forme e modelli tridimensionali altamente precisi.

Infine non potevamo che segnalare anche Hyperion, per noi tra i migliori progetti luce. Disegnata da Massimo Castagna per Tonellidesign, ha un'anima scultorea nel suo rigore minimalista con interessanti elementi in vetro dalla forma cubica arrotondata.

 

*Ad eccezione della storica collaborazione con Gaggenau, cramum non ha alcun rapporto di collaborazione con le aziende di seguito citate. Questo articolo è perciò frutto di considerazioni e giudizzi del tutto personali e disinteressati espressi dal direttore artistico di Cramum, Sabino Maria Frassà, in piena autonomia

 



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RITRATTI DI CLASSE. Il secondo capitolo del progetto "Come and see" di Francesco Jodice

 

Il progetto site-specific è a cura di Lorenzo Respi con la collaborazione di Chiara Dall’Olio di FMAV Fondazione Modena Arti Visive e si articola lungo il perimetro del cantiere arricchendosi con 3 nuovi punti espositivi. 

Sabato 11 giugno alle ore 18 inaugura la mostra fotografica Ritratti di Classe, secondo capitolo del progetto “Come and see” alla presenza dell’autore Francesco Jodice per il cantiere di AGO Modena fabbriche culturali.

Il progetto site-specific è a cura di Lorenzo Respi con la collaborazione di Chiara Dall’Olio di FMAV Fondazione Modena Arti Visive e si articola lungo il perimetro del cantiere arricchendosi con 3 nuovi punti espositivi.

Ritratti di classe, serie fotografica che Francesco Jodice ha iniziato nel 2005 coinvolgendo nel corso degli anni scuole medie e superiori di Torino, Vicenza, Ischia, Sassuolo e Milano, e ora anche Modena ha coinvolto 21 classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado della città: E.D.S.E.G. - Città dei Ragazzi Centro di Formazione Professionale, Istituto Professionale Statale Socio-Commerciale-Artigianale “Cattaneo-Deledda”, Scuola Secondaria di primo grado “Lanfranco”, Scuola Secondaria di primo grado “Piersanti Mattarella”. Il progetto nasce come esplorazione della cultura e della società italiana contemporanea attraverso la tipica immagine della fotografia scolastica di fine anno. Ma è anche una descrizione della città fatta attraverso i volti e i corpi dei suoi abitanti, in particolare dei giovani fra i 12 e i 15 anni, non più bambini ma non ancora adulti, il cui futuro è tutto da scrivere: un paesaggio umano composito, protagonista e artefice del futuro della nostra città.
 
L'inaugurazione è ad ingresso libero fino a esaurimento posti.

 



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Kerstin BRÄTSCH Die Sein: Para Psychics II alla GiòMarconi

 

La mostra sarà visibile fino al 29 luglio. 

“Il suolo era viscere esterne prive di orizzonte, ovunque digestione e recupero; stormi di batteri facevano surf su onde di energia elettrica, sistemi di erosione chimica; autostrade sotterranee –melmosi abbracci infettivi – ribollivano alla ricerca di un contatto intimo in ogni direzione.”

Merlin Sheldrake, L’ordine nascosto

Kerstin Brätsch intraprende la realizzazione dei Para-Psychics (2020-2021) nel corso di lunghi periodi di autoisolamento durante i quali si dedica a un rituale giornaliero, una routine diaristica consistente nel visualizzare il proprio regno psichico. Il pluriennale interesse per la medianità collega direttamente questa serie di disegni  ai  suoi  precedenti Psychics (2006-2008) nei quali, facendo ricorso a letture divinatorie, l’artista esplorava simultaneamente lo stesso medium pittorico, continuando a incanalarlo poi attraverso altre forme artistiche, tecniche artigianali e collaborazioni. Privi di quei legami chiromantici i Para-Psychics simbolizzano tuttavia un’altra forma di chiaroveggenza, che stavolta muove verso l’interiorità.

Un caleidoscopico insieme di forme lievemente sfumate che evocano il foliage, labirintici tentacoli tubolari e forme angolari rifrangenti, delineati con semplici tratti di matite colorate, mutano, si dispiegano e si fondono sulla superficie cartacea. La manifestazione dello spazio interiore e mentale è qui concepita come metafisica squisitamente barocca o decorativa piuttosto che, ad esempio, il sottoprodotto  artistico  dell’inconscio,  dell’automatismo  psichico.  Mentre  a questi disegni non sembra corrispondere alcuna riconoscibile geometria, struttura o possibile ritrattistica, la loro composizione può essere intesa come qualcosa di simile a “un’architettura delle radici”, come scrive Merlin Sheldrake nel suo studio sui funghi, L’ordine nascosto. A tal proposito, le composizioni di Kerstin Brätsch possono dirsi opportunamente rizomatiche poiché condividono attributi sotterranei.

“Gli esseri umani raramente riflettono su qual è il punto in cui finisce un individuo e ne comincia un altro. Diamo per scontato – almeno nelle moderne società industriali – che noi cominciamo e finiamo dove comincia e finisce il nostro corpo”, scrive Sheldrake. Anche i Para-Psychics rigettano questa narrativa lineare e progressiva. Eppure, nel transfert dalla biologia all’ecologia del sé, permangono inevitabili residui del passato. Le figure occasionalmente compaiono in vari stadi del divenire o si disintegrano nel loro ambiente. Parti dell’anatomia umana, ripetutamente aperte e sezionate, vengono raffigurate germoglianti e vegetative o consunte e spettrali. Alcune si manifestano come entità spettrali e incorporee ridotte a qualcosa di simile ad arterie e organi galleggianti. “[…] la grottesca immagine del corpo ricomposto appare, in superficie, un’estensione dell’astrazione organica”, scrive Mike Kelley, ricordandoci che le grottesche sono state ritrovate per la prima volta nei sotterranei dell’antica Roma, un tempo prediletta dagli artisti del Rinascimento.1

Scrivendo a proposito della riduzione come di una forma di distorsione del modernismo, Kelley prende ad esempio il romanzo di J.G Ballard del 1966, Foresta di cristallo, in cui un fenomeno ambientale provoca una fulminea cristallizzazione. Tale riduzione, “letale e definitivamente apocalittica”, conduce all’omogeneizzazione del tempo, come anche alla pulsione a spersonalizzarsi, condizione comune dei protagonisti di Ballard. Alcune  immagini  di  Kerstin Brätsch presentano tinte che ricordano i cristalli, come se intaccate da un processo cataclismico analogo a quello che ha avuto luogo all’esterno durante la loro creazione. Eppure i Para-Psychics resistono all’inerzia poiché rappresentano un vuoto temporale piuttosto che un lineare processo verso la solidificazione. In tal senso, la relazione dell’artista con il mondo esterno si propaga, fondamentalmente come la logica di rete del micelio, il filamento fungino che “andrebbe pensato più come un processo che come una cosa in sé, la rappresentazione concreta della caratteristica principale dei funghi: la tendenza a esplorare e a proliferare”. Intraprendendo tale sentiero Kerstin Brätsch canalizza l’iperconnettività, ripensando a ciò che la circonda come a una superficie piatta sulla quale non esiste distinzione tra spazio interno ed esterno.

 



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Apertura straordinaria della Collezione Maramotti dedicata a Artpod

 

Ascolti d’arte interpretati da Ermanna Montanari del Teatro delle Albe. 

Collezione Maramotti è lieta di annunciare un evento speciale dedicato ad Artpod – ascolti d’arte, un’apertura serale con visita libera della collezione permanente mercoledì 25 maggio dalle ore 19.00 alle ore 22.30.

Artpod – ascolti d’arte è una serie di podcast su opere iconiche dell’esposizione permanente, realizzati in collaborazione con la rivista culturale Doppiozero e interpretati dagli attori del Teatro delle Albe di Ravenna.

Il progetto Artpod mette in dialogo arti visive e letteratura per ampliare l’immaginario delle opere d’arte attraverso il racconto orale, offrendo – grazie alle parole degli autori di Doppiozero – sguardi originali su acquisizioni storiche e recenti della Collezione.

In questa occasione invitiamo il pubblico a scoprire la playlist Artpod – ascolti d’arte, disponibile sul profilo Spotify della Collezione e sul sito di Doppiozero, durante una visita libera nelle sale della permanente.

Introdotta da Sara Piccinini, direttrice della Collezione Maramotti, e da Marco Belpoliti, fondatore e direttore editoriale di Doppiozero, la serata sarà scandita da quattro momenti performativi, nei quali Ermanna Montanari, co-fondatrice e direttrice artistica del Teatro delle Albe, interpreterà i contributi di: 

  • Alessandra Sarchi, scrittrice e storica dell’arte, sull’opera Mandria (1978) di Mario Merz – ore 20.00
  • Massimo Marino, critico teatrale, su Matthew Barney (2000-2003) di Barry X Ball – ore 20.30
  • Stefano Chiodi, critico d’arte, su Degraded (2006) di Huma Bhabha – ore 21.00

In chiusura, Ermanna Montanari leggerà il proprio testo dedicato al dipinto Più vicino agli dei (1983) di Enzo Cucchi alle ore 21.30.

Nel corso della serata si potranno visitare anche le mostre Bellum di Carlo Valsecchi e Ante mare et terras di TARWUK.

Informazioni

Per consentire un’agevole fruizione delle letture nelle sale ed evitare assembramenti, gli accessi alla Collezione saranno soggetti a prenotazione fino ad esaurimento posti.

L’ingresso è gratuito. È consigliato l’utilizzo di mascherina di tipo ffp2 o chirurgica.

È disponibile un parcheggio interno (capienza: 50 auto).

Per informazioni e prenotazioni:

tel. +39 0522 382484

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