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CICLO DI EVENTI COLLATERALI ALLA MOSTRA "INDIA OGGI. 17 FOTOGRAFI DALL'INDIPENDENZA AI GIORNI NOSTRI"

 


Al Magazzino delle Idee, fino al 18 febbraio 2024, ERPAC FVG presenta un ciclo di sette eventi collaterali. 


Nell’ambito del progetto espositivo India oggi. 17 fotografi dall’Indipendenza ai giorni nostri, a cura di Filippo Maggia, in corso al Magazzino delle Idee fino al 18 febbraio 2024, ERPAC FVG presenta un ciclo di sette eventi collaterali. 

EVENTI DI GENNAIO:

PRIMO APPUNTAMENTO (dedicato ai bambini)

Mercoledì 17 gennaio 2024 ore 17.00

INCONTRIAMOCI A BASSA VOCE. SPECIALE INDIA

Nati per Leggere propone un appuntamento straordinario a tema India, rivolto a famiglie con bambini dai 3 anni. Alle letture seguirà una visita guidata alla mostra “a misura di bambino”.

L’incontro è organizzato in collaborazione con Erpac FVG e con la BibliotEqua dell’associazione Senza Confini Brez Meja, punto lettura Mamma Lingua e della Biblioteca Diffusa del Comune di Trieste.

L’incontro è a ingresso libero su prenotazione obbligatoria con messaggio (preferibilmente Whatsapp) al numero 3493256747 indicando nome ed età del/la bambino/a e nome del genitore o altro adulto accompagnatore.

SECONDO APPUNTAMENTO (laboratorio)

Venerdì 19 gennaio 2024 ore 17:00

PROFUMO D’ORIENTE

Leggenda racconta che esistesse una pianta in India in grado di emanare il suo profumo fino a cinque campi di distanza, ovviamente appannaggio dei re locali. I sovrani, quando decidevano di mostrarsi in pubblico, usavano far versare sulla loro strada profumi di ogni sorta da coppe d’oro e d’argento, per manifestare il lusso.

Questo laboratorio avrà per tema le spezie indiane e sarà un'esperienza sensoriale durante la quale sarà possibile assistere alla creazione di fragranze orientali storiche, tipicamente indiane. Verrà approfondita la storia della nascita dei profumi in India, partendo proprio dalla materia prima di maggior conoscenza e utilizzo: le spezie.

Laboratorio in collaborazione con Via delle spezie

Laboratorio + ingresso mostra 15€ a persona – solo laboratorio 10 € a persona

Il laboratorio è previsto per un numero limitato di persone, per questo consigliamo la prenotazione via email all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o al numero 040. 3774783

TERZO APPUNTAMENTO (laboratorio)

Venerdì 26 gennaio ore 17.00

UN TE' A MUMBAI

Il rituale del Masala Chai, tè speziato tipico dell'India, risale ad almeno 5000 anni fa. Nato come una bevanda medicinale a base di tè nero Assam e spezie, è uno dei più antichi rimedi ayurvedici dalle proprietà principalmente purificanti, riscaldanti ed energizzanti.

È però intorno al 1823 che la Compagnia Britannica delle Indie Orientali ne promuove il consumo in larga scala per contrastare il monopolio cinese.

In questo incontro i partecipanti saranno letteralmente trasportati in un viaggio sensoriale completo attraverso la cultura del tè indiano, dove ogni sorso racconta una storia millenaria di tradizione e cura di sè.

Saranno approfondite durante l'evento in particolar modo le storia, le origini, le proprietà ed alcune curiosità delle spezie utilizzate nella preparazione.

Durante l’evento sarà presente anche una tatuatrice che potrà decorerare con un tatuaggio all’henné le persone interessate.

Laboratorio in collaborazione con Via delle spezie

Laboratorio + ingresso mostra 15€ a persona – solo laboratorio 10€ a persona

Il laboratorio è previsto per un numero limitato di persone, per questo consigliamo la prenotazione via email all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o al numero 040. 3774783

QUARTO APPUNTAMENTO (proiezione film)

Mercoledì 31 gennaio ore 17.30

SALAAM BOMBAY!

Proiezione del film SALAAM BOMBAY! di Mira Nair (India, 1988, 113').

In versione originale con i sottotitoli in italiano a cura dell'associazione Casa del Cinema di Trieste.

Presentato nella Quinzaine des Réalisateurs al 41º Festival di Cannes, vincitore del premio Caméra d'or come miglior opera prima, candidato all'Oscar al miglior film in lingua straniera.

Krishna (Shafiq Syed), dieci anni, arriva clandestinamente a Bombay per tentare di guadagnare del denaro. Piombato nel degrado di uno dei quartieri più malfamati della megalopoli indiana, si fa assumere come venditore di tè e inizia a vivere per strada: verrà a contatto con drammatiche realtà, in una vera e propria lotta per la sopravvivenza.

Lungometraggio d'esordio della regista Mira Nair, autrice del soggetto originale. L'influenza neorealista, che già si scorge dalla maggior parte delle riprese in esterni, offre una visione cruda della condizione dell'infanzia in India: il percorso solitario del piccolo Krishna è un condensato di gravi tematiche legate ai problemi del paese, quali la sconcertante povertà, la violenza, la droga, il lavoro e la prostituzione minorile. L'intento autoriale non è di denuncia: la Nair mira a fornire uno sguardo disincantato sui riti quotidiani di un'enorme fetta della popolazione rappresentata dal mondo dei minori, privati troppo presto della loro purezza e dell'ingenuità.

Evento a cura dell’associazione Casa del Cinema di Trieste.

Ingresso alla proiezione del film gratuito fino ad esaurimento posti.

EVENTI FEBBRAIO

  • 04/02 INDIA POP UP ORE 14:30
  • 07/02 APPUNTI PER UN FILM SULL'INDIA ORE 17:30
  • 14/02 LUNCHBOX ORE 17:30

 



 

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Evan Roth, Mondi distorti, 2023-24, FMAV Palazzo Santa Margherita (Modena). ph ©R.P. Guerzoni

  

 
AL FMAV IL NUOVO CICLO: "L'ARTE, NOI E LA TECNOLOGIA" 


Riparte la seconda edizione del ciclo di lezioni aperte su arte contemporanea e innovazioni tecnologiche.


Dopo il grande successo della prima edizione, torna il ciclo di lezioni aperte dedicato al rapporto tra l’arte contemporanea e le innovazioni tecnologiche del mondo in cui stiamo vivendo. Oggi, più che mai, le interconnessioni tra questi ambiti sono molteplici e mutevoli: le tecnologie digitali sono al contempo strumento di creazione artistica e mezzo della sua fruizione, oltre che stimolo per una riflessione sulla nostra condizione postumana, tra cyborg e antropocene.   

Indagare queste relazioni risulta di fondamentale importanza non solo per comprendere le ultime tendenze della ricerca artistica nelle Media Arts, ma anche per acquisire indispensabili strumenti di lettura della nostra società iper-tecnologica, immaginando nuovi scenari futuribili e possibili rapporti con le macchine intelligenti.

Venerdì 19 gennaio, ore 18, si parte con il primo appuntamento Mondi Distorti. Sistemi di rappresentazione digitale con l'artista Evan Roth, protagonista della mostra omonima a Palazzo Santa Margherita (fino all'11 febbraio 2024).

Com’è cambiata la nostra rappresentazione del mondo nel Terzo Millennio? Se prima ci affidavamo alla cartografia per “trovare la strada”, oggi ci affidiamo al web e alla tecnologia. Ma il modo in cui disegniamo il paesaggio intorno a noi è davvero corretta? I sistemi di rappresentazione utilizzati, oggi come nel corso della storia, affondano le loro radici in una serie di pregiudizi e di distorsioni che sono profondamente legati alle strutture di potere, eppure ci affidiamo ciecamente a questi sistemi per muoverci nel mondo.

Le distorsioni nella rappresentazione del reale e nel mondo delle reti sono al centro della ricerca dell’americano Evan Roth, che lavora con la fotografia, il video, l’installazione e la pittura. Con base a Berlino, la sua ricerca visualizza, archivia e sfida la nostra percezione di aspetti tipicamente invisibili delle tecnologie di comunicazione in rapida evoluzione. Analizzando gli usi non intenzionali di strumenti e tecnologie, il suo lavoro affronta gli effetti personali e culturali che circondano questi cambiamenti. 

Il ciclo si inserisce nella programmazione di Modena-City of Media Arts e si terrà presso AGO Modena Fabbriche Culturali (Largo di Porta Sant’Agostino 228, Modena), nella sala ex Cappella, all’interno degli spazi di Future Education Modena.

L’ingresso è libero, fino a esaurimento posti. 

Grazie alla collaborazione con MEMO-Comune di Modena gli incontri sono validi come esperienza formativa per gli insegnanti di ogni ordine e grado. L’Ordine degli architetti di Modena inoltre riconosce i crediti formativi agli architetti iscritti all’ordine che partecipano alle lezioni. 

 



 

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Beatrice Celli, Santa Lucia /  Salvatore Arancio, Bruno's House, 2023. Foto © Gianluca Di Ioia / Irene Fenara, Supervision (Leaves and other blurrings), 2021. Installation view 63 Premio Termoli, Museo MACTE, Termoli 2023. Foto © Gianluca Di Ioia.

  

 
MACTE di Termoli presenta IL PROGRAMMA DEL 2024

 


La materializzazione della città immaginaria Ersilia, le mostre personali di Salvatore Arancio e Irene Fenara, accanto a pubblicazioni, laboratori ed eventi nella prossima stagione espositiva del museo.


“Dal 2020 il MACTE ha messo radici, si è spinto sul digitale, ha lavorato con artiste e artisti, curatrici e curatori a mostre, eventi, libri e molto altro. Con il progetto Le 3 Ecologie ho immaginato il museo come un ecosistema, come è poi successo con la pianta che è germogliata durante la mostra sub e che sopravvive in relazione al luogo in cui si trova. Dopo tre anni e una pandemia, il mio incarico di direttrice si rinnova – afferma Caterina Riva –. Nel 2024, con la mia regia, artiste e artisti continueranno a portare al MACTE idee, ricerche e visioni di un mondo che si trasforma negli occhi di chi lo guarda e lo interroga. Il museo è fatto dalle opere che custodisce, ma soprattutto delle persone che lo frequentano e che lo rendono vivo, e da chi ci lavora ogni giorno.”

Valorizzazione della collezione permanente, composta da oltre 500 opere; creazione di uno spazio collettivo, fatto di relazioni con il territorio; attenzione alla ricerca storico-artistica e ai nuovi linguaggi della produzione di arte contemporanea; implementazione di contenuti digitali: sono i cardini attorno a cui ruota il programma 2024 del MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli, un museo profondamente legato al territorio ma con proiezione nazionale, un punto di riferimento regionale per il contemporaneo, in continuo dialogo con altre istituzioni italiane, per promuovere la conoscenza del suo patrimonio, lo sviluppo di pensiero critico, la partecipazione e la crescita culturale delle comunità.

Il programma 2024 si apre a marzo con la mostra Ersilia. Praticare l’altrove, a cura di Alice Labor e Ginevra Ludovici. Ersilia, città immaginaria delineata nel libro Le città invisibili da Italo Calvino, e raccontata grazie a due edizioni di successo del podcast di MACTE Digital, si materializza nelle sale del museo attraverso gli interventi di Aterraterra, Pietro Ballero, Beatrice Celli, Anouk Chambaz, Allison Grimaldi Donahue, Eleonora Luccarini, Alice Pontiggia, Perla Sardella, Teresa Satta e VacuaMoenia, artiste e artisti che hanno immaginato i luoghi, gli abitanti e le condizioni di vita di Ersilia.

Nella sala centrale del museo, come in una piazza, gli interventi degli artisti comporranno un luogo di scambio e condivisione. Installazioni di diversa natura popoleranno il MACTE, insieme ad eventi speciali che si attiveranno a Termoli nei mesi di apertura, mettendo in dialogo ricerche artistiche con pubblici locali e realtà attive sul territorio.

Da giugno a settembre invece, la personale di Salvatore Arancio (1974, Catania), vincitore dell'avviso pubblico PAC2021 – Piano per l'Arte Contemporanea promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, porterà al museo Bruno's House, il gruppo di nuove sculture che rielaborano le suggestioni della mitologia orientale e dei racconti popolari europei che hanno profondamente ispirato l’artista durante una sua visita al Bruno Weber Park, vicino a Zurigo. Opere che si ricollegano alla sua produzione in ceramica con smaltature fiammeggianti realizzate durante una residenza in Ungheria, e a una nuova produzione di formelle in bronzo, che ora vivono in una seduta permanente nel giardino del MACTE. Le smaltature delle ceramiche, che risultano estremamente preziose alla vista, saranno affiancate a dei materiali grezzi, non trattati e riciclabili, generando contrasti materici. In mostra sarà visibile anche il video Bruno’s House che racconta il viaggio psichedelico dell’artista tra le architetture e le sculture che animano il parco, con riprese di Arancio e musiche originali del musicista Robin Rimbaud-Scanner.

Da ottobre 2024 a gennaio 2025 sarà infine la volta della personale di Irene Fenara (1990, Bologna), artista vincitrice del Premio mostra alla 63° edizione del Premio Termoli. La pratica fotografica perseguita e decostruita dall’artista con la ricerca di immagini generate dall'occhio meccanico delle telecamere di sorveglianza sarà il punto di partenza per un'esposizione che mette in scena le immagini che “ci guardano” e circondano.

Ogni mostra verrà accompagnata da speciali allestimenti di opere dalla collezione permanente, mentre il portale online MACTE Digital proseguirà per tutto l’anno la sua attività di spazio di sperimentazione.

 



 

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L’ASSE DEL TEMPO. TESSUTI PER L’ABBIGLIAMENTO IN SETA DI SUZHOU 

 


L’appuntamento che inaugura le celebrazioni per i 700 anni della morte di Marco Polo è al Museo di Palazzo Mocenigo con L’Asse del Tempo: Tessuti per l'Abbigliamento in Seta di Suzhou dall’11 gennaio al 29 febbraio 2024.


L’appuntamento che inaugura le celebrazioni per i 700 anni della morte di Marco Polo è al Museo di Palazzo Mocenigo con L’Asse del Tempo: Tessuti per l'Abbigliamento in Seta di Suzhou dall’11 gennaio al 29 febbraio 2024.

Un progetto che ricorda e rinnova il legame storico tra Venezia e Suzhou; ufficialmente gemellate dal 1980, due Città sull’Acqua che sorgono alle estremità della Via della Seta. Soprattutto, entrambe con un forte legame con la figura di Marco Polo che, durante il suo lungo viaggio in Oriente come incaricato del Kublai Khan, restò ammaliato da Suzhou. Ne Il Milione viene descritta come una molto nobile città [..] molti drappi di seta fanno, e sono ricchi mercatanti. Proprio la seta è protagonista a Palazzo Mocenigo con l’esposizione nel portego di una ventina di abiti, creazioni originali, tessuti e fedeli repliche di antichi abiti provenienti dal Museo della Seta di Suzhou, centro di primaria importanza per la ricerca, la tutela, la conservazione e la protezione della millenaria tecnica di tessitura che rese celebre la seta della regione dello Jiangnan. Creazioni come il broccato della dinastia Song, il lampasso, il Kesi, tappezzerie in seta, o il tipico ricamo di Suzhou conosciuto come pattern velvet, qui in mostra con preziosi esemplari, ancor oggi sono esempi del patrimonio culturale immateriale della Cina. Il dialogo con gli spazi del Museo, Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo che ospita le collezioni tessili e di abiti antichi dei Musei Civici, è un’occasione davvero speciale anche per comparare da un punto di vista estetico e manifatturiero lo stile dell’abbigliamento durante la Repubblica Serenissima con quello delle principali dinastie regnanti nell’antico impero cinese.  

La mostra è promossa dal Comune di Venezia, Fondazione Musei Civici di Venezia, Museo della Seta di Suzhou, Ufficio Affari Esteri del Governo Popolare Municipale di Suzhou, Ufficio Municipale di Suzhou per la Cultura, la Radio, la Televisione e il Turismo, Radio e Televisione Media Group di Suzhou, Istituto Confucio presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Arte tessile, sete e trame pregiate, il racconto di un viaggio attraverso preziose testimonianze storiche, approfondimenti sull’arte calligrafica araba e cinese, fino a costumi di scena e incursioni nell’arte moderna per riscoprire una grande avventura, all’insegna della scoperta, della curiosità, della conoscenza. Per tutto il 2024 Marco Polo e la sua opera letteraria Il Milione saranno protagoniste delle attività di Fondazione Musei Civici con mostre, masterclass, incontri e momenti dedicati al pubblico dei più giovani e delle scuole.

A cura di

Qian Zhaoyue, Direttore del Museo della Seta di Suzhou,

Liu Xu Dong, Consulente del Museo della Seta di Suzhou 

Chiara Squarcina, Responsabile del Museo di Palazzo Mocenigo 

Massimo Andreoli, Presidente Wavents srl 

Laura Fincato, Cittadina Onoraria di Suzhou

 



 

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Daniela Ortiz, Take My Blood and Write on the Soil, the People Must Know That We Are Being Taken Prisoners, Theater Neumarkt, Zürich, 2023. Photo Philip Frowein. Courtesy of the artist and Laveronica gallery

 
Si rinnova la collaborazione fra Arte Fiera e Fondazione Furla sul programma di performance. È l’artista Daniela Ortiz la protagonista dell'edizione 2024 


Al mudaC va in scena la ricerca artistica contemporanea con mostre di artisti mid-carrer e progetti site-specific nella project room. Al CARMI, la fotografia sociale di Uliano Lucas e la grande mostra dedicata alla cava romana di Fossacava.


In occasione dell'edizione 2024 si rinnova la collaborazione fra Arte FieraFondazione Furla per il programma di azioni dal vivo curato da Bruna Roccasalva, Direttrice artistica della Fondazione. Questo sodalizio consolida il percorso intrapreso nel 2023 con la performance del collettivo Public Movement e conferma la volontà di Fondazione Furla e Arte Fiera di lavorare in sinergia sul tema della performance, presente ad Arte Fiera fin dalle prime edizioni e divenuto un aspetto caratteristico della manifestazione bolognese, che nel 2024 celebra i 50 anni di attività.

Protagonista della nuova edizione è l’artista Daniela Ortiz, invitata da Fondazione Furla a realizzare un intervento inedito per Arte Fiera.

Daniela Ortiz è un’artista peruviana da sempre impegnata a indagare i complessi sistemi di potere politici, economici e culturali che governano il mondo, e in modo particolare i meccanismi istituzionali che esercitano violenza sulle popolazioni del Sud del mondo. Attraverso una sperimentazione linguistica che abbraccia un’ampia varietà di mezzi espressivi, dal video alla fotografia, dalla pittura alla performance, Ortiz crea narrazioni visive che esplorano criticamente le nozioni di razza, nazionalità, classe sociale, rivelando l’ideologia discriminatoria che si cela nelle strutture di potere coloniali e capitalistiche.

In occasione dell’edizione 2024 di Arte Fiera, Ortiz presenta a Bologna Tiro al Blanco, un’ambiziosa installazione concepita per l’occasione, che verrà attivata da una performance di natura partecipativa. L’opera è il frutto di una più ampia riflessione critica sull’egemonia del Nord sul Sud del mondo che l’artista porta avanti da tempo, e si concentra in particolare sulla centralità che l’industria militare ha avuto e ha tutt’ora nel rafforzamento di questa supremazia. Tiro al Blanco nasce dall’esigenza di mettere a fuoco le dinamiche che regolano le svariate forme, storiche e attuali, di sfruttamento, marginalizzazione, e imperialismo e crea uno spazio di riflessione su una delle questioni più urgenti che riguardano il momento storico che stiamo vivendo, l’industria della guerra.

 



 

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Luisa Aiani e Ico Parisi, Positano, 1958, Palazzo Bentivoglio, Bologna, ph. Carlo Favero 

 
La camera Positano di Luisa Aiani e Ico Parisi protagonista dell’ultimo appuntamento dell’anno 


Il progetto espositivo di Palazzo Bentivoglio a cura di Davide Trabucco.


Il nuovo appuntamento di garage BENTIVOGLIO – il progetto espositivo di Palazzo Bentivoglio a cura di Davide Trabucco, ideato per condividere senza mediazioni alcune opere della collezione – presenta un intero ambiente progettato da Luisa Aiani e Ico Parisi: la camera Positano, disegnata dalla coppia per l’azienda romana MIM - Mobili Italiani Moderni nel 1958, un’azienda che rappresenta un’eccezione all’interno del design, essendo uno dei pochi marchi non lombardi a imporsi nel panorama internazionale della produzione di mobili. I passanti di via del Borgo di San Pietro 3A possono ammirare fino al 20 gennaio 2024 nella vetrina su strada – dopo il restauro realizzato ad hoc – questo lavoro firmato da una coppia ingiustamente dimenticata della storia del design del secondo Novecento.

La camera fa parte di una serie di mobili di MIM dedicata ai luoghi di villeggiatura italiani, di cui oltre a Positano, fanno parte, sempre disegnati da Aiani e Parisi, i tavoli Rio e Limonta e la libreria Lerici.

L’arredo è composto da un mobile toeletta, un letto con testiera-contenitore e un comodino, con l’applique 222 di Arteluce disegnata da Gino Sarfatti ed è entrato in collezione dopo essere stata acquistata al Mercato di Piazza Grande, un’associazione bolognese che da trent’anni, attraverso la rivendita di oggetti usati, si occupa di progetti per persone emarginate o senza fissa dimora. L’acquisizione rappresenta l’interesse verso una coppia che ha avuto un altalenante successo storiografico, ma che ha visto in tempi recenti un crescente interesse collezionistico attraverso il mondo delle aste.

La volontà curatoriale di attribuire la paternità del lavoro anche a Luisa Aiani, chiamata con il suo cognome e non con quello acquisito, si iscrive all’interno del lungo percorso critico che ha visto nel corso degli anni il riconoscimento alle figure femminili, di importanti sodalizi di vita e professionali, del ruolo non solo di assistenti, ma di vere e proprie comprimarie.

È infatti impossibile poter tracciare i confini di meriti e competenze all’interno di un legame che dura quarantacinque anni: il vero progetto dello studio La Ruota, che Luisa e Ico aprono nel 1948, è il dialogo che intercorre tra i due e che ha come effetto ultimo l’incessante produzione di mobili e oggetti.

Il dialogo è anche il luogo in cui nasce la collezione di Palazzo Bentivoglio, nel confronto tra i due collezionisti; dialogo di cui non conosciamo l’estensione, ma di cui ci è dato intravedere i confini attraverso le ossessioni, le vanità, le visioni, le rinunce che pervadono l’intera collezione.

garage BENTIVOGLIO è infine il luogo in cui la collezione entra in dialogo con il mondo, chiede di essere interrogata per ritornare a sé carica di nuovi significati.

In occasione di ArteFiera garage BENTIVOGLIO presenterà invece una installazione site specific di Agostino Iacurci (dal 1° febbraio 2024): unico artista chiamato a creare un’opera nuova per il progetto e non già presente in collezione.

ORARI: garage BENTIVOGLIO: da mercoledì a sabato, dalle 19.00 alle 23.00