Ali Cherri. The Watchman, 2023. Still da video. Courtesy l'artista, Fondazione In Between Art Film, e Galerie Imane Farès, Paris
La GAMeC di Bergamo e la Fondazione In Between Art Film, con il Frac Bretagne, sono lieti di annunciare "Dreamless Night"
La nuova mostra personale dell’artista e regista libanese Ali Cherri (Beirut, 1976), vincitore del Leone d’Argento della Biennale d’Arte di Venezia 2022.
La GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e la Fondazione In Between Art Film, con il Frac Bretagne, sono lieti di annunciare Dreamless Night, la nuova mostra personale dell’artista e regista libanese Ali Cherri (Beirut, 1976), vincitore del Leone d’Argento della Biennale d’Arte di Venezia 2022.
La mostra sarà la più ampia presentazione, sino ad oggi realizzata, della pratica multimediale di Ali Cherri, che comprende film, installazioni video, disegni e sculture. Dopo essere inaugurata a ottobre presso GAMeC, sarà ospitata dal Frac Bretagne a partire da febbraio 2024.
A cura di Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi, rispettivamente Direttore Artistico e Curatore di Fondazione In Between Art Film, Dreamless Night è il primo progetto espositivo realizzato nell’ambito di Unison, una nuova iniziativa biennale promossa da Fondazione In Between Art Film per commissionare e produrre mostre dedicate ad artisti attivi nel campo delle immagini in movimento in collaborazione con istituzioni pubbliche italiane e internazionali.
Lo Spazio Zero della GAMeC accoglierà The Watchman (2023), un’inedita opera video di Ali Cherri commissionata e prodotta dalla Fondazione, presentata in questa occasione in forma di video installazione di grandi dimensioni.
Il film è ambientato a Cipro – l’isola del Mediterraneo orientale teatro di tensioni decennali tra le comunità locali greche e turche – e a partire dalla storia politica di questo territorio tormentato e dalle storie personali dei suoi abitanti propone una riflessione più ampia sulle politiche del riconoscimento dei confini e sulle dolorose conseguenze che esse producono negli ambiti della sovranità, dell’identità e della pace. Ali Cherri ha scelto Cipro per via dei rapporti storici di migrazione tra l’isola e il Libano, e per le similitudini geopolitiche tra Nicosia, capitale divisa di Cipro, e Beirut, città natale dell’artista, e che fu anch’essa divisa durante la Guerra civile libanese.
The Watchman è incentrato sulla figura di un soldato il cui lavoro consiste nel proteggere il confine non riconosciuto della Repubblica Turca di Cipro del Nord. Questo soldato, come molti prima di lui, trascorre i suoi lunghi e noiosi turni appollaiato su una torre di guardia in attesa di un “nemico” che potrebbe arrivare o meno dalle colline della riconosciuta Repubblica di Cipro, sotto il dominio dei greci ciprioti. Il paesaggio stagnante intrappola il protagonista in una soglia fisica e metaforica dove i confini tra vigilanza e sonnolenza, realtà e immaginazione, vengono costantemente varcati finché le sue fantasie e i suoi sogni a occhi aperti non prendono il sopravvento e scatenano eventi inaspettati. Attraverso un approccio tipico della narrativa speculativa e che ricorre spesso nella pratica cinematografica di Cherri, The Watchman continua l’indagine critica dell’artista su concetti che spaziano dai conflitti politici e culturali fino alle eredità dei traumi storici e il potenziale radicale dell’immaginazione.
Lo Spazio Zero accoglierà, inoltre, una nuova serie di disegni e un’installazione che, insieme, tematizzano tanto lo scenario geografico quanto la cultura della militarizzazione in cui il film è stato ambientato. Da qui, il percorso della mostra prosegue nelle sale del primo piano, che ospiteranno una serie inedita di gruppi scultorei ispirata all’iconografia e ai personaggi del film. L’artista inquadra la teatralità e la fragilità delle ideologie del potere ampliandone i segni e impregnandoli di debolezza fisica, come negli spettrali soldati maestosamente scolpiti nel fango o nell’immagine dei fichi d’India, normalmente utilizzati nell’area del Mediterraneo come piante da recinzione, e qui realizzati in resina.
L’arte di Ali Cherri esplora forme di violenza visibili e invisibili insite nel paesaggio al fine di affrontare, sul piano della metafora, le forme di violenza politica, socio-economica e culturale che la storia di quello stesso paesaggio rivela. La sua pratica filmica e scultorea pone interrogativi urgenti riguardo ai modi in cui avvenimenti traumatici e prolungate ostilità possono essere rappresentati, liberando, al tempo stesso, il potenziale emancipatorio dell’immaginazione. Questo trova una controparte nella ricerca dell’artista su temi legati all’archeologia, alla conservazione del patrimonio e sulle relative politiche di classificazione, dislocazione ed esposizione. In questo senso, i paesaggi, i corpi e i manufatti antichi sono presentati simultaneamente come testimoni di forme di distruzione e strumenti per immaginare in modo diverso il loro passato e il loro presente.
La mostra Dreamless Night sarà accompagnata da un catalogo monografico a cura di Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi con Bianca Stoppani, edito da Lenz Press. Il volume presenterà testi di Cecilia Alemani, Erika Balsom, Étienne Bernard, Lorenzo Giusti, Priyesh Mistry, Sohrab Mohebbi, e sarà pubblicato in occasione dell’inaugurazione della mostra al Frac Bretagne; includerà la documentazione fotografica della mostra alla GAMeC e saggi appositamente commissionati e incentrati sulla pratica multimediale di Ali Cherri, con una particolare attenzione a Dreamless Night e ai progetti del 2022 per la partecipazione alla Biennale d’Arte di Venezia e la commissione della National Gallery di Londra.
The Watchman è stato commissionato e prodotto dalla Fondazione In Between Art Film e coprodotto da The Vega Foundation e KinoElektron. Il film ha ottenuto inoltre il supporto di Galerie Imane Farès, Robert Matta - Fondation RAM, Arab Fund for Arts and Culture e Frac Bretagne.
Ali Cherri (Beirut, Libano, 1976) vive e lavora a Parigi. Le sue opere sono state esposte in mostre personali presso lo Swiss Institute, New York; CAC La Travers, Alfortville; National Gallery, Londra; Herbert Art Gallery & Museum, Coventry; Jönköping County Museum; CAPC Musée d’art Contemporain de Bordeaux; Jeu de Paume, Parigi; Sursock Museum, Beirut; e in mostre collettive presso il Solomon R. Guggenheim Museum, New York; Jameel Arts Center, Dubai; Para Site, Hong Kong; Museo MAXXI, Roma; Centre Pompidou, Parigi. Ha partecipato anche alla Sharjah Biennial 15; alla Kochi-Muziris Biennial 2022; alla Biennale Arte 2022, Venezia; a Manifesta 13, Marsiglia; alla Fifth Ural Industrial Biennial of Contemporary Art, Yekaterinburg, 2019; e alla Sharjah Biennial 13. Ha ricevuto il Robert E. Fulton Fellowship dell’Università di Harvard (2016), il Rockefeller Foundation Prize (2017) ed è stato nominato per l’Abraaj Group Art Prize (2018). Nel 2022 ha ricevuto il Leone d’Argento per la sua partecipazione alla Biennale d'Arte del 2022, intitolata The Milk of Dreams.